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Mentre il macrocosmo non è il nostro ambiente.
La divisione microcosmo e macrocosmo riporta a un'altra importante divisione ovvero quella tra:
genotipo e fonotipo.
Genotipo = appartiene a noi stessi, è una parte del gene e del DNA ed è la parte prinicpale di
cui siamo costituiti.
Fenotipo = quello che è fuori da noi. Ci attrae più o meno e noi andiamo a vedere cos'è = è
la parte variabile di noi che noi scambiamo con gli altri. Essendo una parte variabile cambia in tutte
le situazioni. È la parte che vive e subisce anche la nostra crescita e vediamo come storicamente
muta. È la parte variabile aperta a modificazioni non solo dall'esterno ma può mutare anche il
modo di pensiero.
I centri di interesse Ovide Decroly fu il fondatore di una scuola a Bruxelles all'inizio del 900 e
sosteneva che ai bambini sarebbe stato più facile educarli attraverso quello che loro sentivano più
vicino a loro. Ovvero lui parlava di “centri di interesse”. Secondo lui il bambino possiede dei centri
di interesse. Sarebbe meglio spiegargli le cose che lui stesso tocca, vede e può capire. Se vai, per
esempio, a parlargli sotto un albero di alberi, gli riesci a spiegare che albero è. Quando si insegna,
secondo Decroly, bisogna suscitare l'interesse della persona si deve dire una cosa e farla “vedere”. I
centri di interesse sucessivamente portano alla funzione di globalizzazione.
Differenza tra insegnamento educazione e formazione
insegnare = deriva dal latino “insigno”, per spigarlo la cosa migliore è fare un esempio pratico. Il
maestro spiega la geografia e spiega la Danimarca, sucessivamente interroga il bambino e gli chiede
“qual'è la capitale della Danimarca?” e il bambino gli risponde “copenaghen”. Ecco questo è un
esempio di insegnare. Infatti insegnare significa cogliere nel segno, colpire il bersaglio,
nell'insegnamento tutte le cose vengono semplificate.
Educazione = sempre seguendo lo stesso esempio di prima, il maestro dopo aver ascoltato la
risposta esatta gli parla anche della lingua e della forma di governo presente in quello sttao, in quel
modo approfondisce le informazioni, gli spiega realmente cosa c'è nella capitale e in questo modo
si passa alla forma. L'educazione è un interesse guidato che andando avanti arriva a formarci.
La formazione = è proprio quando alla teoria si da una forma, è il punto più pratico ed è il punto più
alto. In questo modo si entra in un circuito individuale.
Il tempo del Bambino
il bambino vive, mentre l'adulto pensa. L'adulto è schiavo del tempo e vive rincorrendo tutte e perde
il sapore dei momenti, per lui il tempo è tiranno. Mentre il bambino è senza tempo, il tempo del
bambino è inginocchiato al volere del bambino. “Festinalente” = affrettati lentamente = fai quello
che vuoi fare ma fallo con meditazione
Lo spazio del bambino
lo spazio dell'adulto implica un possesso, una proprietà che noi usiamo chiamare proprietà provata.
Lo spazio di una persona è il suo spazio vitale, dove arriva la sua proprietà = la proiezione di sé al
di fuori. Il bambino al contrario, non ha il concetto di proprietà privata. Jean Piaget ci fa un esempio
molto utile al caso, quando il bambino ha un auto, per il bambino l'auto si anima e lui è dentro
l'oggetto e ne conosce i segreti. Quando qualcuno si avvicina a lui con la sua auto lui vorrebbe dirgli
quello che sente ma l'adulto non lo capisce. Lo scopo del bambino è farti conoscere l'anima
dell'oggetto che possiede. Da questo esempio vediamo che la porprietà del bambino è quell'essere
che si espande al di fuori del bambino nell'oggetto.
Alice Salomon
è colei che ha parlato per la prima volta di servizi sociale. Il lavoro sociale, secondo lei, si basava
sulla carità e sulla beneficenza. Secondo lei uno stato non può stare senza servizi sociali, e il lavoro
sociale per lei era un lavoro proprio del genere femminile perchè le donne erano propense ad attività
di cura. Questo lavoro di prendersi cura però doveva essere valutato in modo superiore rispetto alla
beneficenza e così il lavoro della donna sarebbe prevalso. Per questi motivi la Salomon andò a
parlare con il Ministro dell'educazione della repubblica di Weimar per dirgli che non era possibile
che la situazione andasse avanti in questo modo. Il ministro rispose emanando un editto che disse
che tutti gli uomini avrebbero dovuto aiutare in casa. La Salomon una volta uscito l'editto rispose al
ministro che non era questo che voleva ma voleva che fosse lo stato a prendersi cura di quello che
era successo. In questo modo nasceva la politica sociale. Nel 1923 durante la conferenza di
Washington i servizi sociali vennero riconosciuti come vera e autentuca professione. E la alice
Salomon continuò la sua vita per potere avanti il movimento femminista e quello per la pace.
Storia: com'è nata la pedagogia sociale?
Il termine pedagogia sociale è nato in Germania, usato per la prima volta da Mager il quale
intendeva che dato che si occupava di tutti i soggetti minori e della loro educazione era sicuramente
sociale, in realtà ha fatto un errore perchè l'educazione poteva essere anche individuale. Il termine
pedagogia significa fondamento teorico e teoretico che sta alla base di tutti i principi educativi,
mentre il termine sociale si occupa di tutto quello che è relazione con l'altro. Infatti Mager ha
ragione ragione ad attribuire il temrine sociale al termine pedagogia perche la comunicazione con
l'altro ha valore sociale. Dopo Mager interviene Natorp che è il primo a teorizzare l'idea della
pedagogia sociale. Lui sapeva che la pedagogia doveva essere sociale e sosteneva che però il
pensiero tedesco fosse troppo individualista. Nella pedagogia sociale vi era una necessità
fondamentale che era quella di avere consapevolezza dell'altro, partendo dalla relazione con l'altro,
infatti, avviene la formazione di una propria coscienza individuale. In una società ideale per lui il
bene di uno era anche un bene di un altro. La vita con gli altri significa insegnare a sé stessi. Non
solo questo può avvenire parlando, con le parole bensì anche il fare educativamente è altrettanto
valido. Il fare infatti, significa entrare in una relazione sociale diretta. Il formarsi significa formarsi
non solo a livello di opera ma formarsi anche a livello di pensiero = si forma così il carattere
esperenziale.
=> l'educazione appartiene al mondo dell'esperienza.
=> la volontà educativa sociale nasce dalla coscienza individuale
per quanto riguarda Natorp gli obiettivi educativi erano basati su un nuovo metodo basato sulla
responsabilità e sulla solidarietà. In questo modo si ha un passaggio dall'individualismo a una
società dove c'era maggior bisogno di partecipazione. Natorp auspicava l'eliminazione dei divari tra
le classi che però non accadde mai in nessuna parte al mondo.
Successivamente a Natorp, Nohl prende posto sulla scena. Nohl trasforma il fatto di solidarietà-
responsabilità e parla di pedagogia dei bisogni. Nohl mette come obiettivo della società educante la
formazione del carattere. Resta il ruolo della relazione per la conoscenza, il prendersi cura ma
l'obiettivo principale è la formazione dei caratteri e per far questo bisogna prevenire gli stati di crisi.
La prevenzione in Nohl è importantissima. Quando una popolazione povera esprime bisogni pè
necessario intervenire ma la cosa migliore sarebbe prevenire perchè spesso quando si cura è troppo
tardi.
Per quanto riguarda la storia della pedagogia sociale in Italia i primi pedagogisti si formarono
intorno agli inizi del 900 quando decade il fulcro della famiglia.
Iben sucessivamente parla di una pedagogia dei bisogni e si chiede: cosa sono i bisogni? I bisogni
sono qualcosa che abbiamo dentro, un'idea di soddisfare certe nostre pulsioni. A livello sociologico
intendiamo le risorse che occorrono per sopravviverem vivere e vivere bene ovvero sono le qaualità
della vita. Il bisogno è avere dei servizi, avere una società che si adoperi per far si che la vita sia una
vita ben spesa.
Il pianeta condiviso
nel pianeta condiviso si affronta il tema centrale della pedagia della condivisione. Il tema che è
presente il quasi tutti i capitoli è il tema della decresta. Un'analisi generale del libro ci mostra che
viene messo in evidenza il fatto che il mondo di oggi è corrotto e si stra lentamente frantumando e
una delle poche soluzione e attuare un a cammino di decrescita che parta dalle persone nuove,
camnbiate, dall'uomo chiamato planetarius. Infatti le persone devono rendersi conti, è la chiave di
volta sta in questo che non devono vivere di possibilità ma di necessità. Come Darwin parlava
dell'evoluzione della specie, così l'uomo ha le capacità e la possibilità di evolversi. Deve per farlo,
uscire dall'idea di necessità ed entrare nell'iodea di possibilità. E per far questo deve acquisire una
personalità che ci da la possibilità di confrontarci con gli altri.
Jean Piaget
definisce due momenti dell' infanzia:
I infanzia = dai 0 ai 3 anni, finsice quando la nostra identità confluisce con il sé. Riconosciamo la
nostra identità e ci rendiamo conto che potremmo essere diversi dai nostri genitori. Abbiamo
l'urgenza di essere noi stessi
II infanzia = dai 3 ai 5 anni. Entriamo nel mondo della scuola. Il bambino scopre le possibilità di
essere diverso dai genitori e tutto questo lo porta a essere originale. Il termine orginila ha due
significati: origo = origine ovvero qualcosa che ci contraddistingue fin dalla nascita e un secondo
temine che indica creatività e deriva dall'identità formata.
Origine + identità = originalità
nell'originalità si riscontra la creatività che fa riemergere l'identità del bambino.
Nel bambino vanno avanti a crearsi due punti fondamentali:
-rincorsa al conoscere e al conoscersi
-manipolazione mentale delle cose e degli argomenti
conoscersi infatti serve per appropriarsi di qualcosa di interiore
condivisione
tentativo di condividerer le cose e le persone. Bisogna togliere le cose e ridursi all'essenzialità e
perciò significa tornare bambini, prendere delle cose profonde alla leggera. Bisogna evitare che
l'umanità si mangi tutte le risorse ma bisogna mettere in evidenza le risorse dell'essere: la
condivisione e la condividialità.
Homo planetatius
è il vagabondo del sape