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OSSERVAZIONE: lo strumento principale dell'insegnante
Indicazioni Nazionali
L'osservazione nelle sue diverse modalità rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare il bambino attraverso lo sviluppo.
Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6 (è una bozza iniziata nel 2020)
- L'osservazione è uno strumento di professionalità che caratterizza la pedagogia dell'infanzia.
- L'osservazione nelle sue forme consente non solo di raccogliere materiali per comprendere i processi ma è anche una postura, un atteggiamento che rende possibile il distanziamento equilibrato e la riflessione.
Il chiedersi perché è ciò che accomuna insegnanti a ricercatori e questa è proprio una postura corretta. La postura corretta non è giudicare subito come è il bambino ma è quello di prendersi del tempo per pensare e chiedersi perché, valutare, progettare e conoscere i bambini.
per poi trovare risposte. Esistono diversi strumenti di osservazione e l'insegnante di volta in volta deve scegliere quello più adeguato in base al tipo di osservazione da fare (es. osservazione videoregistrata). Dietro ogni osservazione ci sono dei paradigmi teorici. L'osservazione è vista in più ambiti di ricerca.
Tipi di osservazione:
- L'osservazione etologica. L'etologia è la scienza che studia il comportamento degli animali. Gli etologi mettono in atto l'osservazione nell'ambiente naturale dell'animale. Poi cercano di mettere in atto un'osservazione non partecipante, ossia senza intervenire direttamente nella situazione che osservano.
- Osservazione analitica e non valutativa. Giovanni ha aggredito molte volte mordendo con ferocia => questa è valutativa perché c'è il verbo "aggredito" e l'aggettivo "ferocia". Giovanni si avvicina a Filippo, lo spinge e Filippo cade =< questa è una
descrizione. Nessun essere umano è completamente oggettivo, è molto difficile tenere separata la descrizione dall'interpretazione.
Il tipo di osservazione del laboratorio avrà a che fare con il tipo di osservazione fatto in ambito etologico. Il lavoro in classe è simile a quello dell'etologo - Osservazione psicoanalitica. Prima era osservazione mamma-bambino, adesso della relazione educativa in generale. Non bisogna riportare solo ciò che è stato osservato, ma anche emozioni e interpretazioni.
L'osservazione guarda in due direzioni: verso l'esterno e verso l'interno nello stesso tempo (non sono separate le cose, mentre per quello etologico si) => ci sono teorie differenti dietro.
Osservazione piagetiana: Piaget ha fatto un'osservazione definita semisperimentale. Partendo da un'ipotesi (tipo bimbo che gioca cambio gioco e osservo), si introducono cambiamenti per vedere se cambiano anche i comportamenti un po'.
Come si fa nelle ricerche sperimentali. Questo lo fanno già gli insegnanti. Se ipotizzo che l'organizzazione della mia classe genera aggressività nei bambini cambio la disposizione dei banchi e poi continuo a osservare per vedere se i cambiamenti producono modificazioni nell'atteggiamento dei bambini.
Osservazione ecologica: La psicologia ecologica studia le relazioni degli individui e le proprietà degli ambienti...
Osservazione etnografica: Le radici di questa osservazione sono nella ricerca antropologica. La caratteristica dell'antropologo è quella di immergersi nel contesto.
MARIO LODI: Nacque nel 1922 in provincia di Cremona e morì a marzo del 2014. Lavorò come insegnante dal 194 e dedicò la sua lunga vita alla scuola. Nel 1941 si diplomò all'istituto magistrale e iniziò a insegnare nel dopoguerra. Racconta nei suoi scritti di aver frequentato una scuola fascista (dagli anni 20 agli anni 40) di importazione.
Gentiliana e asservita al potere, Lodi iniziò a insegnante quando finì la seconda guerra mondiale, ci fu per la prima volta il suffragio universale e l'Italia scelse per la Repubblica e nacque la costituzione che entrò in vigore il 1 gennaio 1948.
Lodi voleva creare una scuola che potesse seguire la costituzione ma anche i diritti del bambino sanciti dall'Onu e affrontati dopo la seconda guerra mondiale. Il rispetto per l'infanzia, il diritto allo studio e alla parola sono i pilastri su cui Lodi iniziò a pensare alla sua scuola che era una scuola completamente diversa da quella che lui aveva vissuto durante gli anni del fascismo.
- articolo 3 "ogni essere indipendentemente da razza e religione deve vivere in modo dignitoso".
- Articolo 21 libertà di parola e di pensiero. Nella testa di Lodi ci sono anche i bambini e si chiede come poter far si che i bambini si possano esprimere in libertà.
- Articolo 34 la scuola è
aperta a tutti (uguaglianza formale) ma Lodi pensa più a una uguaglianza sostanziale per far sì che tutti potessero avere un percorso di grande qualità. "C'è speranza se questo accade al vho" testo in cui si trovano tutti i dubbi e le perplessità legate al suo fare scuola: sostiene di non sapere come fare a superare la scuola fascista. Espressione artistica In riferimento alla libertà del bambino introdusse l'importanza del disegno: l'espressione artistica è un modo di esprimersi per i bambini e non è fine a se stessa. Capisce che il testo richiesto dagli insegnanti non portava grandi frutti perché i bambini facevano fatica a elaborare delle idee. Questi primi anni vengono dedicati alla messa a punto di queste suggestioni. Lavoro in team Mario Lodi inizia poi a mettere a punto un altro pensiero: l'insegnante non può lavorare da solo. Nel 1950 nacque in Italia il movimento di cooperazione.educativa al cui interno Lodi iniziò una discussione molto fervente. I temi che Lodi aveva analizzato nella sua testa diventarono oggetto di discussione in questa cooperativa. Quella di Lodi era scuola democratica perché c'è riferimento alla nostra costituzione e a un'idea di democrazia che si stava definendo. In questo movimento racconta che gli insegnanti discutevano e portavano le loro esperienze scritte a documentare. Iniziarono a credere che la documentazione fosse l'unico strumento per potersi confrontare su esperienze vissute in classi diverse con bambini diversi. Raccoglie la sua esperienza dal 62-68 im in altra testo e scrive di essere un professionista diverso da quando aveva iniziato. Questo è un testo che ci parla di come fare scuola (c'è anche la lettera a Katia): è una raccolta di storie ricche di spunti. Le sue idee portate nella cooperativa derivano dall'ispirazione di un pedagogista francese:
Freinet(frené) => la sua era una pedagogia popolare, ispirata a sua volta ai pedagogisti dell'attivismo(dewey), in cui il bambino è il centro e ha come obiettivo il coinvolgimento di tutti i bambini in modoche tutti potessero in modo attivo intervenire nel processo di costruzione della conoscenza. Ibambini in questa logica procedono a tentoni e la figura dell'adulto è fondamentale perchè guidaquesti tentennamenti. Introdusse la stamperia in classe che consentiva di stampare gli scritti deibambini per mandarli in altre scuole (corrispondenza). Inoltre per Freinet il testo scritto non dovevaavere contenuti scritti dagli adulti ma scelti dai bambini.Lodi mise a punto i principi pedagogici e i metodi che si basano su questi principi:- La scuola è il luogo in cui si fa democrazia: è una micro società in cui i bambini imparano a stare con gli altri e questo consentirà loro di diventare cittadini democratici (anzi lascuola è già un contesto in cui già si pratica democrazia). Fa suo il principio di scuola democratica sia dal punto di vista ideologico ma anche dal punto di vista pratico tramite una documentazione.- Si chiese come fare per far sì che i bambini andassero a scuola felici. Lui li osservava andare a casa a piedi e si accorse che, soprattutto nei primi anni, in cui avevano paura degli insegnanti, appena lasciavano l'aula esprimevano se stessi. In riferimento alle idee Lodi iniziò a proporre ai bambini alcune esperienze particolari. Il primo strumento usato fu la discussione, perché il dibattito su un argomento, la capacità di rispettare i turni, la capacità di fare sintesi, di rispettare le posizioni altrui fa sì che la scuola sia una scuola democratica e questo significa dare la parola ai bambini. Voleva che i bambini portassero delle domande riguardo fenomeni che li avevano interessati e questo doveva diventare l'oggetto dellalezione=> il dare parola al bambino diventa pratica tramite questo lezioni.
Un giorno, in quella che al tempo era una scuola elementare, in cui nessuno sapeva scrivere, Lodiiniziò una lezione ma i bambini vennero distratti dalla pioggia e iniziarono una discussione sullapioggia e, Lodi, condotto dai bambini, scrisse la parola pioggia e raggiunse il suo obiettivo perché ibambini iniziarono a copiarla.
Brani del “paese sbagliato”- Discussioni in classe. Es. Fabio era interessato al fatto che i sassi posti per terra sono lisci.Inizia una discussione e i bambini scoprono diverse cose: i sassi sono lisci perchè sonostati levigati dall'acqua che le ha portate via dalla montagna, poi diventeranno sabbia…
- I bambini sanno mettere a punto delle idee.
Lodi aveva messo a punto un decalogo di regole con i bambini. Dentate i primi giorni di scuola tuttivolevano dire la propria esperienza e Lodi pensa che forse non è vero che i bambini non
hannonulla da dire ma che al contrario hanno troppo da dire.
Regole
- quando si vuol parlare si alza la mano
- Non si interrompe chi parla
- A scuola non si sta senza far niente
- Quando entra una persona si saluta
- Dobbiamo rispettare gli animali
- Bisogna rispettare le nostre cose e quelle degli altri
- Bisogna dire sempre la verità
- Le cose si mettono a posto
- Gli impegni si mantengono
Lodi è il professionista che si interroga costantemente, che carica di capire cosa è giusto in quel momento e in quella classe (ipotesi sul campo).
Lodi aprirà anche una discussione sull'inferno, utile per far sì che i bambini sviluppino un pensiero critico: per alcuni esiste per altri no. Da qui, dal rispetto dell'idea altrui, nasce la tolleranza, l'intento non è far cambiare idea all'altro ma rispettare le differenti posizioni (scuola democratica).
GRUPPO CLASSE
La scuola italiana è caratterizzata dalla stabilità del gruppo. La classe
Nasce come gruppo di soggetti che ha come scopo l'apprendimento di abilità morali.