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LEUCOTRIENI
Gonfiore dovuto al fatto di uscita di liquidi dai vasi, l'essudato può avere differenti caratteristiche:
- Membranoso → materiale fibroso e cellule necrotiche
- Emorragico → globuli rossi
- Mucoso → muco cellule epiteliali
- Purulento → pus fagociti neutrofili
Adesione la cellula dell'immunità si lega alle cellule dell'endotelio che presentano molecole di adesione (le prime sono le selectine che legano glicoproteine poi vengono espresse le integrine che bloccano la cellula dell'immunità) perché sono state prodotte citochine.
Tanti tipi CITOCHINE (IL) → prodotte da macrofagi:
- PRO INFIAMMATORIE → fanno attivare i processi di legame tra leucociti e pareti del vaso
- ANTI INFIAMMATORIE → per spegnere il processo infiammatorio
Leucociti attraversano il vaso e vengono richiamati nella zona di interesse con un movimento ameboide e questo avviene perché sono richiamate dalle chemochine che sono molecole molto.
numerose.- Fagocitosi fagociti circolanti (monociti-macrofagi) tissutali (cellule dendritiche) - MALATTIE GENETICHE
- che provocano un difetto nell'espressione delle integrine o un difetto di espressione delle selectine, saranno pazienti con infezioni ricorrenti anche se la loro immunità innata e acquisita funzionano ma non sono in grado di legare i leucociti all'endotelio.
- GRANULOMATOSA CRONICA
- non funziona la NAD-pH ossidasi, enzima che permette di produrre radicali liberi nei lisosomi per degradare i patogeni.
- SINDROME DI CHEDIANK-HIGASCI
- difetto di una proteina che serve per trasportare i fagosomi al lisosoma, impedisce il meccanismo di fusione tra fagosoma e lisosoma.
Infiammazione locale o sistemica se il danno è esteso, le citochine hanno effetti locali e sistemici. Gli effetti sistemici sono:
- Febbre: le citochine hanno raggiunto il SNC dove attivano le prostaglandine con effetto sui neuroni variando la temperatura corporea (prostaglandina E2 → PGE2).
- Leucocitosi: aumento
globuli bianchi da parte della cellula staminale emopoietiche in base a chiaumenta possiamo fare delle deduzioni (+neutrofili→ infezione da batteri)3. Aumento di proteine sintetizzate dal fegato chiamate proteine di fase acuta PCR (proteina Creattiva circolante fa parte dell’immunità innata) indica infezioni acute→SIRS sindrome infiammatoria sistemica si sviluppa di fronte a gravi danni, oppure in risposta amicrorganismi in circolo (sepsi→shock settico) marasma citochinico e l’effetto delle citochine fanno dannoprovocando un alta vasodilatazione uscita delle citochine dai vasi e si perde volume del sangue e si va inarresto cardio circolatorio (COVID-19).INFIAMMAZIONE CRONICA quindi che perdura nel tempo, può accadere quando c’è un esposizione ripetutaall’agente lesivo o quando c’è una mancata eradicazione dell’agente lesivo (patogeni resistenti allafagocitosi).Questa può derivare da un
infiammazione acuta che non si risolve, oppure da un infiammazione cronica cheinsorge come tale può andare incontro a guarigione con la rigenerazione dell'organo o con una riparazionecicatriziale.
I segni tipici dell'infiammazione acuta rubor dolor tumor e calor sono molto meno evidenti nell'infiammazione cronica può perdurare una febbre bassa, la cellula importante è il macrofago, e il fibroblasto che costituisce tessuto fibroso che andrà a formare la cicatrice in seguito al danno.
I monociti arrivano nella sede infiammatoria si trasformano in macrofagi e tentano di fagocitare molecole che causano il danno.
L'infiammazione acuta ha mediatori che hanno emivita breve e anche i neutrofili e l'essudato viene drenato dal circolo linfatico, poi agiscono molecole antinfiammatorie che la bloccano, le molecole antinfiammatorie endogene sono prodotte dall'acido arachidonico di membrana le lipossine che derivano dagli Omega-6.
l’infiammazione acuta non si estingue si passa alla infiammazione cronica dove il macrofago ha funzione fondamentale deriva dai monociti circolanti ha attività fagocitaria ha enzimi lisosomiali per degradare quello che fagocita, ha la fosfolipasi A2 per produrre mediatori chimici dell’infiammazione (prostaglandine, leucotrieni) citochine. Deriva dalle cellule staminali emopoietiche, diventa monocita e viene messo in circolo poi nei tessuti diventa macrofago (SNC→ cellule della microglia polmone→macrofago alveolare osso→osteoclasto)→I macrofagi del sito infiammatorio hanno un fenotipo particolare M1 PRO INFIAMMATORIO produce citochine infiammatore IL1 IL ecc, sequestra in ferro che serve per l’attività battericida, quindi se c’è un’infiammazione cronica in genere il livelli di ferro e molto basso anemia.macrofagi con fenotipo M2→ANTINFIAMMATORIE rilascia il ferro. Un macrofago dopo che è stato attivato puòandare incontro a diverse strade:- Morte dopo aver fagocitato materiale tossico
- Migrazione dal sito causato da una scomparsa dello stimolo infiammatorio
- Trasformazione di un macrofago a lunga vita dopo l'ingestione di materiale indigeribile e nontossico
- Trasformazione in una cellula epitelioide causata da immobilizzazione
- Trasformazione in una cellula gigante macrofago polinucleato causata dalla coesistenza di tanti macrofagi in stretta vicinanza
- Sistemica
- Localizzata: l'agente lesivo non causa danno esteso, in questi casi la risposta infiammatoria si organizza in granuloma, quindi un accumulo di macrofagi fuoriusciti dai vasi, si divide in granuloma da corpo estraneo costituito da macrofagi e fibroblasti e granuloma di tipo immunitario dove sono presenti macrofagi e linfociti Te B.
degradare. Risoluzione dell'infiammazione e fibrosi:
- Cessazione del reclutamento di neutrofili e macrofagi
- Modulazione del fenotipo dei macrofagi che deve passare da M1 a M2 per permettere il processo di guarigione
- Uscita dei macrofagi dal sito di infiammazione attraverso vasi linfatici
LEZIONE 4
Ipersensibilità 4 tipi;
- Sono molto importanti gli antocorpi della classe E prodotti dai linfociti B e i mastociti cellule basofile ed eosinofili.
- Responsabili sono le IgM e iGg anticorpi prodotti dalle cellule B (plasmacellule) diretti contro antigeni self.
- Responsabili sono immuno complessi (antigene-anticorpo) formati da IgM IgG che legano gli antigeni.
- Attivazione anomala dei linfociti T CD-8 che hanno azione citotossica.
IPERSENSIBILITÀ DI TIPO 1 malattie causate da risposte immunitarie, reazioni IMMUNOPATOGENE il sistema immunitario funziona ma la sua risposta determina una patologia con sintomatologia localizzata o sistemica. Viene anche definita come
risposta ANAFILATTICA (assenza di protezione) o ATOPICA. La gravità della sintomatologia è indicata da una scala da 0 a 40:
- reazione cutanee senza significato clinico
- arresto cardiaco
Anafilassi: reazione più o meno severa (reazione allergica), con esordio improvviso, che coinvolge uno o più apparati ed è caratterizzata da uno o più segni e sintomi quali orticaria, rossore, prurito, angioedema, dispnea, vomito, diarrea fino ad arrivare in rari casi allo "shock anafilattico" che mette a rischio la vita del paziente. Gli effetti patologici sono dovuti all'infiammazione causata dalle citochine e dai mediatori chimici rilasciati da mastociti, basofili, eosinofili e linfociti T helper 2 (allergene Th-in-Th2) questi mandano segnali ai linfociti B e fanno produrre IgE (al posto delle IgG).
C'è una predisposizione genetica negli individui atopici, questi producono IgE in risposta ad allergeni ambientali.
Soggetti normali producono IgM e IgG in risposta a tali allergeni. Soggetti atopici linfociti B allergeni ambientali IgE quste si legano sulla superfice dei mastocitieusinofili e basofili. Inalazione dell'antigene/allergene Th differenziamento Th2 fanno produrre ai linfociti B IgE chesi legano ai basofili mastociti ecc e legano anche l'antigene, in secondo contatto con l'antigenedeterminetà l'attivazione del legame antigene anticorpo e la degranulazione del mastocita e delle cellulebasofile ed eusinofile. Quindi L'allergene/antigrne fa in modo di trasformare i linfociti T in Th2 le cellule dentridiche catturanogli allergeni e li presentano ai linfociti T a livello dei linfonodi, e vengono riconosciuti dai Th che sidifferenziano in Th2 questi producono due citochine che dicono ai linfociti B di montare la catena E neglianticorpi (IgE)Stimoli immunogeni quindi la presenza di IgE contro antigeni proteici vieneRiconoscuta dal mastocita che ha i recettori per le IgE e degranula rilasciando tante sostenze tra cui ammine vasoattive (es. istamina) responsabili dei sintomi che si hanno nella risposta allergica, esempio l'aumento della permeabilità dei vasi, formazione di edema, aumenti della motilità intestinale. Lo shock anafilattico è provocato da una caduta della pressione causata da dilatazione vascolare e perdita di fluidi dal letto capillare, e ostruzione delle vie aeree.
Gli allergeni che scatenano le risposte immunitarie devono essere per forza di origine proteica poiché i linfociti T riconoscono solo questo tipo di antigene presentato da molecole MHC. Gli antigeni di tipo glucidico non possono azionare una risposta allergica, ma potrebbero processarsi con proteine endogene quindi poi produrre una risposta allergica. (penicillina reagisce con proteine self)
L'allergene può essere inalato, iniettato, ingerito la gravità delle risposte dipende
dell'organismo) o contro antigeni estranei (ad esempio batteri). Gli anticorpi si legano agli antigeni e attivano ilcomplemento, che a sua volta causa la distruzione delle cellule bersaglio. Esempi di ipersensibilità di tipo 2sono l'anemia emolitica autoimmune e la malattia emolitica del neonato.IPERSENSIBILITA’ DI TIPO 3 definite come ipersensibilità mediate da complessi immuni, il sistema immunitarioproduce anticorpi contro antigeni estranei (ad esempio batteri) o contro antigeni self (ad esempio proteine dellamatrice extracellulare). Gli anticorpi si legano agli antigeni e formano dei complessi immuni che si depositanoa livello dei tessuti, causando infiammazione e danni. Esempi di ipersensibilità di tipo 3 sono la glomerulonefritepost-streptococcica e la vasculite sistemica.IPERSENSIBILITA’ DI TIPO 4 definite come ipersensibilità mediate da cellule, il sistema immunitario riconosce unantigene come estraneo e attiva le cellule T, che a loro volta causano infiammazione e danni ai tessuti. Esempi diipersensibilità di tipo 4 sono la dermatite da contatto e la reazione di ipersensibilità ritardata.extracellulare quell'insieme di molecole