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ESAME DELLE URINE

Indispensabili per la diagnosi di patologie renali o epatiche, attraverso il quale è possibile:

→ analizzare caratteri macroscopici dell'urina.

→ eseguire anamnesi

→ osservare caratteristiche chimico-fisiche.

→ effettuare un esame del sedimento urinario.

→ eseguire una ricerca la misurazione di particolari sostanze nelle urine.

→ effettuare ricerche batteriologiche.

→ alterazioni dei caratteri delle urine.

Fasi delle analisi:

1. Preanalitica: si svolge fuori dal laboratorio; viene prenotato cil test attraverso il sistema informatico, nel

prelievo dei campioni e nel loro invio al laboratorio. In questa fase si presenta il maggior grado di

difficoltà, sia per la contaminazione del campione che per il tempo di recapito dei campioni al

laboratorio.

→ informazione e preparazione del paziente.

→ istruzioni per la raccolta dei campioni.

→ prelievo dei campioni di sangue e di altri componenti biologici.

→ trattamento e conservazione dei campioni.

→ trasporto dei campioni.

2. Analitica: si svolge all'interno del laboratorio. Molte le difficoltà, quali: carico di lavoro, efficienza del

laboratorio e disponibilità numerica del personale.

→ sostanze anticoagulanti.

→ emolisi dei campioni.

→ esposizione alla luce.

→ temperature elevate.

→ conservazione dei campioni.

→ esecuzione delle analisi.

→ controlli qualità.

3. Postanalitica: trasmissione del risultato al cliente.

→ sistema raccolta risultati.

→ stampa risultati.

→ controllo e firma dei risultati.

→ disponibilità per i quesiti dei pazienti.

→ valutazione clinica dei risultati.

Questi esami si svolgono per prevenire la presenza, anche pregressa di sostanze di origine autogena o

eterogena (farmaci, doping, droga...). E' possibile analizzare la funzionalità renale e lo stato dell'apparato

escretore e di altri organi come il fegato.

Fattori che influiscono sul risultato delle analisi:

→ Diuresi

→ Dieta e digiuno

→ Esercizio fisico

→ Postura del corpo

→ Conservazione inappropriata del campione

Primo campione di urine del mattino: è necessario prelevare questo tipo di urine nel caso in cui si debba

eseguire una analisi del sedimento, esame microbiologico, esame chimico clinico o tossicologico.

Questo perché il campione risulterà più standardizzato, più concentrato, più acido (e quindi gli elementi al sui

interno si manterranno più facilmente) e la sua fase pre-analitica risulta relativamente breve.

Non deve essere refrigerato per evitare la precipitazione dei sali lipofili. Deve essere analizzato entro due ore dal

prelievo: una luna permanenza a temperatura ambiente favorisce l'evaporazione dei composti volatili e la

proliferazione batterica, che distruggono il glucosio e si determinano variazioni del pH, causando la distruzione

degli elementi da analizzare.

Per gli esami di microbiologia si deve eliminare il 1° campione del mattino e raccogliere il mitto intermedio.

Per la chimica clinica è necessario il 1° campione o la raccolta delle 24h.

Per il tossicologico invece è necessaria quella del momento.

Caratteri macroscopici delle urine:

→ quantità: 1000-1800 ml/24h

→ aspetto: limpido quando il paziente beve molto.

→ colore: da giallo paglierino, oro o carico quando il pz bene meno.

→ odore sui generis.

→ densità: 1015-1025.

→ reazione acida: pH 6 circa. Su questo parametro incide molto la dieta, che se ricca di proteine tende ad

aumentarlo, se ricca di verdure lo diminuisce.

Ph: valori normali compresi tra 4,5 e 8

Per analizzarlo si utilizzano le cartine tornasole, conservate in frigo.

→ pH basso: digiuno, dieta proteica, ricca di grassi, esercizio intenso, acidosi e farmaci.

→ pH alto: dieta ricca di frutta e vegetali, piuria, farmaci, acidosi renale tubulare, conservazione prolungata del

campione, alcalosi sistemica.

Colore:

→ rosso scuro: sangue e Hb, stati febbrili, farmaci (metildopa, fenecetina, mercurocromo, difenilidantoina,

rifampicina, ubuprofen), alimenti.

→ rosso bordeauc: porfirine.

→ marsala: aumento dell'urobilina, malattie infettive, itteri.

→ giallo verdastro: aumento della bilirubina coniugata, itteri.

→ verdastro: itteri intensi, intossicazione da sulfamidici.

→ nero: anemie emolitiche con emoglobinuria ed emosiderinuria, alcaptonuria, melanomi, porfirine e sangue.

→ blu: farmaci come di metilene, amitriptilina e triamterene.

→ lattescente: lipuria, chiluria e giuria.

Peso specifico, densità: indicatore della funzionalità renale. Il suo valore è determinato dalla presenza di urea,

proteine , glucosio , urobilina e pigmenti biliari.

Varia in relazione alla capacità del rene di mantenere l'equilibrio dei liquidi e degli elettroliti. In condizioni normali

il peso specifico varia da 1007 a 1030.

In caso di:

→ poliuria: 2000 ml/24h il PS diminuisce.

→ oliguria: -500 ml/24h (causa febbre, vomito, disidratazione per ins. Renale) PS aumenta.

Odore:

→ acre: intensamente ammoniacale, fermentazione dell'urea da parte di batteri.

→ fetido: putrefazione o necrosi (neoplasie vescicali).

→ odore di frutta: diabete, tipico della presenza di chetoni.

→ odore rancido: fenilchetonuria.

Costituenti normali: urea, creatinina, acido urico, amminoacidi, ammonio, creatina e minerali ( Na, K, Cl, P, S,

Ca).

Esame chimico-fisico delle uri ne

Il campione viene diviso in due aliquote:

1) La prima è sottoposta ad un esame su striscia reattiva, attraverso cui sono misurati i parametri e gli analiti. E'

un esame di spettroscopia di riflettanza che prevede la misura di tutti i parametri chimico-fisici, tranne che il peso

specifico, effettuata mediante la valutazione dell'indice di rifrazione; cioè per tutti i parametri chimico-fisici si ha l

riflesso di un fascio di luce polarizzato diverso. Si tratta di una procedura automatica, svolta da programmi

specifici.

2) La seconda aliquota serve a misurare il peso speciico e avviene tramite la misura della luce riflessa.

Parametri da valutare:

→ Nitriti: presenti solo in diagnosi di calcolosi.

→ Glucosio

→ Bilirubina

→ Urobilina: presente sempre in modeste quantità.

→ Urobilinogeno

→ pH

→ Emoglobina

→ Corpi chetonici

→ Nitriti

→ Leucociti

→ Torbiditià

→ Ps

→ Colore

Non fanno parte di questo esame la ricerca di sostanze particolari, come farmaci, sali biliari, porfirine, ed

elettroliti urinari.

Esame del sedimento urinario, valutabile trmite:

→ Microscopio ottico: si osservano molto componenti, tra cui: cellule di sfaldamento delle vie urinarie epiteliali,

globuli rossi e bianchi (sflogosi), batteri, e precipitati che costituiscono cristalli, che in base alla froma,

possiedono una origine specifica.

La sedimentazione si può ottenere spontaneamente o per centrifugazione.

→ Citofluorimetro: valutazione automatizzata. Una volta preparato il campione mediante diluizione e

colorazione, vengono raccolto i segnali di diffusione della luce, di fluorescenza e viene misurata

l'impedenziometrica del volume del campione. Generalmente viene usato un campione marcato con un

colorante a due componenti, iniettato nella cella di flusso, dove una guaina fluida formata da liquido inerte

incanala le cellule evitando che si aggreghino.

Reperti normali presentano generalmente scarso sedimento che comprende:

→ Cellule di sfaldamento delle vie urinarie.

→ Minerali, che differiscono a seconda del pH delle urine (nelle urine acide sono presenti gli acidi urici, urati

amorfi e cristalli di ossalato; in quelle basiche cristalli di fosfato ammonico e fosfati amorfi)

→ Cristalli di tirosina, di leucina tipici delle epatopatie, ci cisteina per la cisteinuria.

→ Spermatozoi.

Reperti patologici:

→ Cilindri: formazioni costituite da materiale conglutinato o precipitato su una matrice organica che in genere

indicano una patologia del nefrone e possono essere:

→ Acellulari: Ialini (in urine concentrate)

Cerei: in glomerulonefriti croniche, amiloidosi in ins. Renale avanzata.

Granulari: costituita da detriti cellulari e materiale proteico, tipici delle nefropatie parenc.

Pigmentari: Hb, mioglobina, pigmenti biliari, per le tubulonefrosi ostruttive,

Lipidici.

→ Cellulari: Epiteliali: nelle glomerulonefriti acute, nefriti interstiziali, necrosi tubulare media. Sono

cellule di sfaldamento al passaggio delle urine e possono provenire dalle vie urinarie superiori o

inferiori. Sesono poche possono essere normali, non patologiche, soprattutto in persone

anziane.

Ematici nelle glomerulonefriti ematuriche, vasculiti

Leucocitari nelle pelonefriti, nefriti interstiziali.

Pseudocilindri : cioè cristalli e urati amorfi.

Cilindroidi

Muco

Globluli rossi

Leucociti a causa di infezioni e flogosi del tratto urinario, se molti si parla di Piuria e

diventano necessarie ricerche batteriologiche.

Cellule epiteliali

Batteri

Parassiti

Aspetto delle urine:

→ Torbidità dopo raffreddamento: aspetto causata dai sali precipitati che vengono discriminati mediante metodi

che ne provochino il discioglimento (urati disciolti dal calore, fosfati sciolti da acido acetico, ossalati sciolti da

acido clorico)

→ Torbidità già all'emissione: muco, us, grassi, sangue, renella che foma alla formazione di calcoli, causati da

alterazioni patologiche, in base al quale è possibile scegliere la terapia più adeguata.

→ Frammenti di feci e parassiti intestinali.

EMATURIE/EMOGLOBINURIE

1) Eritrociti intatti evidenziati nel sedimento in assenza di cilindri

Cistite

Calcolosi

Tumori renali

Eccesso di anticoagulanti

Traumi

Esercizio fisico intenso

NB Contaminazione da sangue mestruale

• 2) Eritrociti intatti in presenza di proteinuria e cilindri granulosi o ematici

Glomerulonefrite acuta e cronica

Nefrite lupica

• 3) Assenza di eritrociti intatti

Emoglobinuria parossistica a frigore

Emoglobinuria parossistica notturna

Emolisi (reazioni trasfusionali etc)

Traumi

(Mioglobinuria può dare positività)

NB Ritardo esame può dare positività

Proteinurie

Fisiologica: albunine al 40%, proteine di origine renale e urogenitale 40%, immunoglobuline e frammenti (15%) e

altre proteine plasmatiche.

Tipi di proteinuria:

--> da sovraccarico: aumentata filtrazione proteine anormale.

--> glomerulare: difetto di tienzione glomerulare di proteine normali (glomerulonefrite e sindrome nefrosica)

--> tubulae: difetto di riassorbimento in proteine normali. (danno da antibiotici, nefrite i

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Publisher
A.A. 2014-2015
18 pagine
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SSD Scienze mediche MED/05 Patologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MamaBura di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pepe Guglielmina.