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IL PALEOLITICO SUPERIORE
Momento storico che riguarda anche il destino della nostra specie, cioè il momento in cui il Sapiens arriva nel continente euroasiatico e qui incontra il Neanderthal. Questo è un momento delicato su cui si discute ancora molto perché le dinamiche di ciò che sia successo in quel frangente non sono chiarissime a livello archeologico, cioè quali sono gli elementi a nostra disposizione per poter ricostruire quel momento. Ci si arriva dai 48 manufatti ma anche attraverso lo studio dei resti antropologici, quindi si va alla ricerca di eventuali ibridi in un'ipotesi di ibridazione, se ci sono dei fossili che hanno dei caratteri a metà tra il Neanderthal e il Sapiens. Si cerca l'ibridazione anche a livello genetico.
L'arrivo del Sapiens in Europa segna l'inizio del paleolitico superiore. Intorno a 40-45mila anni dal presente arrivano in Europa le prime popolazioni Sapiens, dall'Africa mediorientale.
La cultura dei primi sapiens si chiama Aurignaziano, nome che deriva da un sito che si trova in Francia. I gruppi sapiens si adattano bene e trovano in Europa un ambiente favorevole e si spingono alla conquista dell'occidente. Questa conquista e diffusione è stata molto rapida, da est verso ovest. Questa diffusione da oriente verso occidente si ripeterà nel corso della preistoria e della storia. Arrivano i sapiens ma c'erano ancora i Neanderthal in Europa, che non erano più una popolazione diffusa che occupava tutto il territorio, e quando arrivano i sapiens in Europa c'erano già segni che il Neanderthal era andato in difficoltà, forse anche per ragioni di adattamento climatico. Ci sono una serie di comunità e gruppi neandertaliani che vivevano un po' isolati gli uni dagli altri, tanto che anche la fisionomia era un po' diversa, la documentazione archeologica ci dice che le industrie litiche che troviamo relative agli ultimi.
Neandertaliani nei siti europei sono diverse. Prima si parlava di Musteriano, che comunque non era un'unità omogenea ma c'era un fondo di base comune nelle industrie litiche. Il Neanderthal geneticamente è una specie, ma c'erano diverse etnie. Nell'ultima fase queste differenze si esasperano e si allontanano ancora di più dal modello originale musteriano, e si specializzano.
Questi vari complessi che nascono in Europa si chiamano complessi di transizione. Sono le ultime industrie del Neanderthal, è un contenitore, non c'è un carattere che identifica questi complessi, ognuno ha delle sue specificità, le accomuniamo solo perché tutte rappresentano un insieme di questa grande variabilità che si sviluppa con le ultime popolazioni neandertaliane. Quando i sapiens arrivano in Europa non trovano il musteriano ma trovano una serie di complessi e nel giro di 5 millenni gli aurignaziani si diffondono in tutta Europa.
Gli ultimi complessi di transizione vanno a scomparire. Quindi il sapiens si diffonde e il Neanderthal si estingue. Abbiamo delle prove che nel DNA della maggior parte delle popolazioni odierne c'è parte del DNA neandertaliane, quindi vuol dire che un incontro c'è stato, mentre prima si escludeva del tutto. Il Neanderthal era già in difficoltà, la diffusione del sapiens in Europa corrisponde a un momento in cui si ha un miglioramento climatico tra due picchi glaciali (interpleniglaciale). Questo miglioramento climatico corrisponde a un cambiamento faunistico e dei paesaggi, e il Neanderthal che si era molto specializzato a vivere in climi freddi e a cacciare determinati tipi di faune, probabilmente era in difficoltà. Il sapiens ha dimostrato di avere capacità di adattamento molto alte. In corrispondenza dello stadio isotopico 3 il sapiens si diffonde. I complessi di transizione sono tutti siti dell'Europa orientale, le date vanno dai 43 ai 32mila.
Il metodo crea problemi, perché più ci si allontana e si va verso il 50mila più le date cominciano a diventare poco affidabili. C'è una certa sovrapposizione con le date del paleolitico medio, come succede spesso c'è un momento di transizione con ancora i musteriani quando compaiono i complessi di transizione. Ci sono due gruppi dei complessi di transizione: - Uno dell'Europa orientale, sono complessi che condividono tra di loro una caratteristica principale, sono industrie litiche che si basa sulla produzione di strumenti foliati.49 - In Europa occidentale invece abbiamo altri complessi di transizione che tra loro hanno una qualche affinità e che sono accomunati dalla produzione di strumenti realizzati mediante il ritocco erto. All'interno di questo gruppo abbiamo il Castelperroniano (in Francia) e l'Uluzziano (in Italia). Nel musteriano dell'Europa orientale c'erano già dei pezzi foliati, e nelil margine e invade anche la superficie del pezzo. Questo tipo di ritocco si chiama ritocco piatto. Gli strumenti realizzati mediante ritocco piatto in tipologia Laplace si chiamano foliati, perché tendono a mettere in forma pezzi che hanno questa morfologia piuttosto piatta e sottile che ricorda la forma di una foglia. Sono pezzi dove il ritocco va ad assottigliare il margine.lo stesso pezzo, quindi agiscono su tutta o su buona parte della superficie del pezzo. Il gesto per scheggiare i foliati è diverso da quello per scheggiare le amigdale. Il ritocco piatto è realizzato partendo dal margine del pezzo e premendo, quindi è un ritocco per pressione, mentre per le amigdale è un ritocco per percussione. Gli strumenti realizzati mediante ritocco piatto vanno nella famiglia dei foliati. Il ritocco piatto può essere: - corto, quando non raggiunge la metà del pezzo - invadente, quando la raggiunge o la supera - coprente, quando ricopre interamente la superficie e da un margine arriva all'altro. Si parla di ritocco coprente anche nel caso in cui i due ritocchi si uniscono - diretto, sulla faccia ventrale - inverso, sulla faccia dorsale - bifacciale, su entrambe le facce La differenza tra un pezzo foliato e un'amigdala è che l'amigdala è un blocco che viene scolpito, i pezzi foliati sono invece strumenti su.Scheggia che vengono ritoccati, quindi prima stacco la scheggia e poi la lavoro. C'è anche una differenza dimensionale, ci sono anche dei foliati di grande dimensione ma mediamente i foliati sono delle piccole schegge mente l'amigdala è uno strumento almeno grande quando una mano.
Tipologia Laplace dei pezzi foliati. Famiglia dei foliati, come nei casi dei grattatoi si parla di gruppo tipologico e allo stesso tempo di famiglia. Abbiamo una serie di foliatiche sono a faccia piana, da F1 a F4, significa che la faccia ventrale non è ritoccata o è marginalmente ritoccata, quindi il ritocco piatto interessa solo la faccia dorsale, la superficie superiore della scheggia.
Troncatura vuol dire che il ritocco piano è sul margine trasversale. Per definirla Déjeté troncatura il ritocco piano deve essere trasversale, vuol dire che la punta è fuori asse, quindi che ha almeno un margine convesso. È determinante la presenza.
delAssialeritocco piano per definire i foliati. Vuol dire che l'apice, la punta è assiale, inOgivaasse con l'asse di simmetria dello strumento. Vuol dire che si ha una sorta digrattatoio ogivale, la morfologia è ogivale ma il ritocco è piatto, la forma è concava. Sono tutti a faccia piana quindi solo una superficie è ritoccata. I pezzi da F5 a F9 sono tutti a ritocco bifacciale, sono foliati nel senso pieno dellaparola, il supporto è assottigliato e il ritocco è generalmente bifacciale. Ci sono delleeccezioni, in questo caso è la morfologia che comanda. Quando c'è un F7, un pezzofoliato peduncolato, se ha il peduncolo non importa se è bifacciale o meno perchécomanda la morfologia peduncolare, anche se ha un ritocco unifacciale sarà sempreun F7. Per l'F5 la condizione è che sia bifacciale, quindi ritoccato su entrambe le facce,e può assumere diverse forme puòAnche non esserci la punta. F6 è un foliato a basetroncata, vuol dire che c'è un ritocco foliato ma la base del pezzo deve essere ritoccata. F8 è un foliato a cran, il cran è un margine concavo realizzato con un ritocco, è come se fosse un peduncolo con un ritocco unilaterale. F9 è un geometrico foliato, quindi un pezzo che ha una forma geometrica e realizzato con un ritocco generalmente bifacciale. F10 è un raschiatoio foliato, significa qualsiasi scheggia e lama che abbia un margine con un ritocco piatto. Non c'è nessuna morfologia predeterminata e forma standardizzata.
Nella maggior parte dei foliati il bulbo non si vede più, l'orientamento morfologico non si fa ma si fa un orientamento tipologico, ad esempio in un F7 il peduncolo è sempre in basso. In un pezzo come l'F5 l'orientamento è arbitrario, generalmente se ha una forma con una base convessa e una punta questa va sempre in alto.
Differenza tra F5 e F10: F5 deve essere per forza a ritocco bifacciale e generalmente il ritocco è coprente, mentre F10 è un raschiatoio foliato quindi basta un margine qualsiasi con ritocco piatto. Il ritocco piatto, come tutti i ritocchi, non è altro che il distacco di piccolissime schegge che rispondono alla stessa maniera di un distacco di una scheggia o di un nucleo. Vuol dire che in una superficie di distacco ci sono tante ondine, è l'impronta che rimane sulle schegge. Bisogna imparare a riconoscere questi ritocchi e bisogna anche riconoscere il fatto che si tratti di colpi che vengono dai margini. Si lavora sui margini ma colpendo verso il centro dello strumento e quindi creando dei distacchi piatti coprenti che vanno a modificare la morfologia e il profilo ma anche lo spessore della scheggia. Anche se la scheggia avesse avuto i negativi dorsali il ritocco piatto l'ha completamente cancellata. Il ritocco erto: La tecnica del ritocco piatto neiComplessi di transizione dell'Europa orientale sviluppa