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DSS, ESS.
Differenze rispetto ad altre tipologie di SI: a livello operativo i dati sono numerosi e dettagliati (devono
essere corretti...), vengono estrapolate poche informazioni ma ricche di contenuto. Si ottiene quindi un
resoconto significativo elaborando i dati che derivano dal livello operativo e producendo un output costituito
da dati di sintesi.
Management Information Systems (MIS)
Si trovano ad un livello intermedio tra SI a livello operativo e DSS. Esempio: tre sistemi di elaborazione
delle transazioni (ordini, produzione, contabilità) forniscono i dati riepilogati delle transazioni, alla fine di
ogni periodo temporale, al sistema di gestione delle informazioni per la gestione di report.
I manager accedono ai dati aziendali tramite il sistema di gestione delle informazioni che fornisce i report
appropriati.
Informazioni di input: riepilogo dei dati sulle transazioni, alti volumi di dati, semplici modelli;
Elaborazioni svolte: report di routine, modelli semplici; analisi di basso livello;
Informazioni di output: riepiloghi e report delle eccezioni;
Utenti: middle manager.
Decision Support Systems (DSS)
I DSS, noti anche come Sistemi di Business Intelligence, combinano dati, strumenti analitici e modelli per
sostenere decisioni manageriali di tipo semi-strutturato (a volte destrutturato). Forniscono quindi un supporto
decisionale soprattutto per il middle management e per le differenti business units (es. molto sviluppati in
ambito marketing e vendite, vedi CRM).
Esempi di query: quali fattori a lungo termine influiscono sulle prestazioni di un atleta? Quali sono le
preferenze e gli schemi di acquisto della clientela?
I DSS sono composti da:
- DSS Database, cioè archivi elettronici di dati organizzati in modo centralizzato, datawarehouse e datamart;
- DSS Software, cioè strumenti e applicazioni necessari per l'analisi dei dati e delle informazioni (modelli,
applicazioni OLAP, data mining).
I DSS Database
a) Data warehouse (DWH) o magazzino di dati: è un database che conserva i dati correnti e storici
potenzialmente interessanti per i manager dell'azienda. I dati vengono generati dai principali sistemi
aziendali (tra cui anche i TPS) e da fonti esterne.
Un DWH è l'insieme delle strutture dati e degli strumenti necessari per ottenere, a partire dai dati
operazionali, informazioni utili come supporto alle decisioni. Si distinguono dai database tradizionali.
Sul DWH agiscono sofisticati strumenti di elaborazione e di interpretazione dei dati.
Caratteristiche dei dati nel DWH:
1. Integrati. Derivano da più fonti interne (es. SI diverse funzioni) ed esterne (es. analisi di mercato)
all'azienda;
2. Storici. I software devono poter avere un patrimonio di dati che si riferisca ad azioni ed eventi avvenuti in
un arco temporale il più lungo possibile (es. 5, 10 anni);
3. Subject-oriented. Non dipendono dall'applicazione che li ha generati ma sono strutturati secondo una
logica definita dal DWH;
4. Non volatili. Non possono essere cancellati e modificati se non in particolari situazioni.
Queste caratteristiche servono per creare una base conoscitiva utile per poter applicare i software che
agiscono su questi dati.
b) Data mart: Sono DWH di minore dimensione (quindi stesse logiche), decentrati in unità organizzative in
modo da contenere solo dati relativi ad una business unit e separati per esigenze di efficienza e di costo e
velocità di elaborazione.
Non sempre sono previsti: lo sono solo se il DWH contiene un numero molto elevato di dati.
I DSS Software
a) Le applicazioni OLAP (On Line Analytical Processing) consentono l'analisi multidimensionale dei dati,
cioè di leggere gli stessi dati da diverse prospettive (ipercubi).
I sistemi OLAP consentono di analizzare grandi quantità di dati da un certo numero di prospettive differenti
e di accedere ai dati di un DWH, supportando sofisticate analisi a supporto di un processo decisionale.
Esempio di prospettive di analisi per le vendite: mercati, prodotti, tempo, clienti ecc.
Differenze tra sistemi transazionali e OLAP: quali dati posso estrapolare?
- TPS: quali sono i nomi, indirizzi, ID, età ecc di questo gruppo di clienti?; Creare etichette di ciascun cliente
della Lombardia; ecc.
- OLAP: qual è il trend della quota di mercato nel Sud Italia per il prodotto xy? Qual è il tasso di crescita
delle vendite previsto per il prodotto xy suddiviso per regione? Mostrare il migliore/peggiore/most
changed/the least changed/ the top 10, bottom 10... cliente/prodotto/ area geografica; ecc.
b) Data Mining: è l'insieme delle tecniche che consentono di effettuare l'esplorazione e l'analisi dei dati per
individuare modelli e schemi logici non espliciti a priori all'interno di database di grandi dimensioni.
Le applicazioni di data mining individuano relazioni particolari e non note a priori fra i dati, mediante
modelli statistici o tecniche di intelligenza artificiale (alberi decisionali, reti neurali, algoritmi genetici ecc).
Il Data mining consiste nell'attività di ricerca e analisi di una grande mole di dati utile per estrarre concetti e
scoprire nuove informazioni. Si descrive l'andamento del passato per prevedere tendenze future.
Esempio (marketing). Gli strumenti di data-mining (es. Clementine) eseguono ricerche su database di punti
vendita per individuare informazioni quali prezzi, quantità vendute e date di vendita, prendendo in
considerazione migliaia di prodotti in centinaia di aree geografiche. Comprendendo le preferenze e gli
schemi di acquisto è possibile individuare meglio le esigenze della clientela. Altri esempi di applicazioni:
salute, scienze ecc.
Riepilogo: dati di input; elaborazioni; informazioni di output; destinatari.
Customer Relationship Management
Il CRM
Il CRM è una strategia di business per la gestione del cliente, abbinando le esigenze di business alle
tecnologie più adatte. E' un approccio globale, con una componente tecnologica (SI transazionali, SI per il
supporto decisionale) ed una organizzativa (ruoli, processi...).
Obiettivo: migliorare la soddisfazione dei clienti per:
1. sviluppare relazioni durature;
2. aumentare la redditività (ROI per cliente ecc.);
3. individuare quelli più profittevoli;
4. attirare nuovi clienti.
Comprende strategie di mass marketing e strategie personalizzate (gestione più accurata della relazione con
la clientela).
Principali driver del CRM: competizione; globalizzazione; aspettative del mercato e clientela più sofisticata;
gestione della multicanalità e integrazione dei canali di vendita.
Caratteristiche dei progetti di CRM
- È necessario un approccio integrato;
- Possono essere scomposti in più iniziative separate ma tra loro coordinate;
- Prospettiva tecnologica + organizzativa;
- Coerente disegno che tenga in considerazione: 1. i clienti, 2. i canali distribuitivi e 3. i prodotti/servizi
offerti.
Quindi è necessario:
a) disegnare nuovi processi; e
b) realizzare sistemi basati su tecnologie innovative tra loro integrate che consentano di supportare in modo
coordinato l’interazione con il cliente attraverso tutti i canali di comunicazione di cui dispone la azienda.
Necessario focus sulla combinazione clienti/prodotti/canali.
Le componenti di un progetto di CRM
Le componenti organizzative
- Spesso trascurate;
- Necessari interventi sui processi di vendita;
- Crescita di quelle business unit che organizzano e gestiscono l’interazione con i clienti;
- Evoluzione delle competenze e nascita di nuovi ruoli (marketing e SI) > Spostamento delle competenze
dalle unità che gestiscono i sistemi informativi a quelle di marketing e di vendita > nascita di nuove aree di
competenza “sistemi informativi di marketing”;
- Necessario commitment del management dell’azienda;
- Necessità di attuare interventi di change management;
- I progetti di CRM non devono mai essere considerati conclusi.
Le componenti tecnologiche
- CRM transazionale: i SI a livello transazionale automatizzano i processi operativi e registrano i dati
dell'area marketing e vendite, per produrre resoconti;
- CRM informativi: DSS di marketing e vendite;
- CRM di interazione: rappresentano canali che l'azienda ha a disposizione per svolgere attività di marketing
personalizzati (caso).
Social CRM: È sia una filosofia che una strategia di business, supportata da tecnologie, piattaforme, regole
economiche, piani di lavoro, fattori sociali, finalizzata al coinvolgimento del consumatore in una
conversazione collaborativa utile a fornire benefici e valori condivisi per entrambi.
Approfondimento: social media strategy
Web 1.0 e Web 2.0
Il web 2.0 è una combinazione di:
- nuove tecnologie, in grado di fornire un'interattività di tipo avanzato; e
- un approccio filosofico alla tecnologia, indirizzato a una sempre maggiore partecipazione e al
coinvolgimento degli utenti nella redazione dei contenuti (approccio user-generated content).
Nel web 1.0 il modello di marketing e comunicazione tipico era un monologo; nel web 2.0 il nuovo modello
è un dialogo.
Verso campagne di marketing 2.0: da campagne diventano conversazioni. Svantaggio: gli user-generated
content non sono strumenti controllabili. I social media sono importanti perchè l'utente si fida molto di più
della community/degli altri consumatori che dei messaggi istituzionali: necessario definire una social media
strategy.
N.B. Diversi approcci delle aziende verso i social media. Si distinguono: divulgatori, trascinatori, promotori
timidi, broadcaster, osservatori.
Social media strategy
Significa individuare come posizionarsi nei social media in base agli obiettivi da raggiungere, attivare i
canali più appropriati, definire un piano di contenuti, progettare campagne on-line per far parlare di te e dei
tuoi prodotti.
1. Enstablish goals: stabilire gli obiettivi;
2. Listen: ascoltare;
3. Build: costruire;
4. Engage: coinvolgere l'utente;
5. Analyze and optimize: misurare sforzo e feedback.
1. Stabilire gli obiettivi
Definire gli obiettivi in modo chiaro, possibilmente scritti. Esempi: migliorare customer service; promuovere
un prodotto/servizio; supportare una causa; rispondere ad una crisi.
2. Ascoltare
Capire com'è composta l'audience: chi/dove sono, personalità, come/dove consumano, come/dove si
coinvolgono.
E' fondamentale ascoltare: chi sta parlando di te; ciò che stanno dicendo; se è positivo o negativo; dove si
svolgono le conversazioni; come si comportano i tuoi concorrenti nei social media; chi sono gli influenzatori
in questi blog o comunità; dove sono le opportunità e le minacce.
Tantissimi strumenti di ascolto, es. YouTube.
3. Costruire
Scegliere con attenzione i canali di conversazione. I canali di conversazione devono essere utilizzati in modo
coere