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ANALISI NUMERICA DELLE EQUAZIONI A DERIVATE PARZIALI II
Richiami sulle EDP
Una equazione alle derivate parziali, EDP, è un'equazione differenziale contenente derivate delle funzioni incognite u = u(x, t), x = (x1, ..., xm) rispetto a più variabili indipendenti temporali o spaziali. Sg è l'insieme dei dati da cui dipende l'EDP, esso si denota con:
P(Mx) = f ( x, t, u1, ..., un, a1, ..., an, n1, ..., nn, ∂u, ..., ∂nu) , (.....)
se l'EDP non dipende da t, ma è detto stazionario, altrimenti è non stazionario (o evolutivo);
se nell'EDP non compaiono termini indipendenti da u, si dice omogenea, altrimenti è detta non omogenea;
se l'EDP dipende linearmente da u e dalle sue derivate, si dice lineare, altrimenti è detta non lineare;
se l'EDP è non lineare, ma le derivate di ordine massimo compaiono linearmente, con coefficienti che possono dipendere da derivate ad ordine inferiore, si dice quasi lineare;
se l'EDP è quasi lineare e le derivate di ordine massimo hanno coefficienti che dipendono solo da x e t, si dice semilineare;
se l'EDP è non lineare e le derivate di ordine massimo non compaiono linearmente, cioè non è quasi lineare, allora si dice completamente non lineare.
quasi lineari - semilineari - comportamenti molti lineari - EDP - lineari
- es.: L'equazione del trasporto scalare (o equazione di convezione) ∂u/∂t + ▽ · ( ⋉F) = 0, che modella la convezione della massa di un sistema materiale di densità u con velocità ▷(x,t) delle particelle, in assenza di sorgenti esterne, è un'EDP lineare, del 1o ordine, non stazionario, omogenea.
- es.: L'equazione di Poisson (o equazione del potenziale) - Δu = f, che modella lo spostamento verticale di una membrana elastica sotto un carico f, e la distribuzione del potenziale elettrico in presenza di una densità di carica f, è un'EDP lineare, del 2o ordine, stazionario, non omogenea.
- es.: L'equazione del calore (o equazione di diffusione) ∂u/∂t = Δu e f, che modella le T di un corpo solido, con generazione di calore f, è un'EDP lineare, del 2o ordine, non stazionario, non omogenea.
- es: L'equazione delle onde ∂2u∂t2 = Δu = 0,
che descrive la propagazione delle onde trasversali in un cavo (caso 1D),
in una membrana elastica (caso 2D), o delle onde sonore e delle onde elettromagnetiche
nel vuoto (caso 3D),
è un EDP lineare, del 2o ordine, non stazionaria, omogenea.
- es: L'equazione di Burgers, che modella il traffico urbano,
o il flusso di particelle in un fluido con
scosse etc., ha una versione
∂u∂t + u ∂u∂x = ν∂2u∂x2,
come EDP quasi lineare, del 1o ordine, non stazionaria
maggiore.
L'insieme di tutte le soluzioni (o integrali) particolari che soddisfano P(u, g) = 0
prende il nome di integrale generale della EDP.
Se gε è un'approssimazione dell'insieme dei dati gj, e PN è la nuova relazione funzionale che
caratterizza il problema numerico, o problema approssimato, o problema surrogato,
ottiene tramite i metodi numerici (che permettono di passare dall'infinito al finito dimensionale,
da operazioni di natura topologica a operazioni algebriche), la relazione approssimata uε,
è tale che soddisfa: minuN ε TN FN ≈ Θ.
N si dica dimensione del problema numerico.
1) Un metodo numerico s'è convergente se, in una norma opportuna,
‖uN - uN∞‖ → 0, cioè ∀ε > 0, ∃N0,∃f(N0,ε) > 0: ∀N ≥ N0, ∀gε t.c. || gj - gε || < ρ,
e fN0, ΔfN0, gε > ρ ΔfN0, gε
e s k
il metodo numerico s'è consistente se la soluzione esatta e il dato esatto verificano sintoticamente,
cioè se :
PN(u, g) → Θ, o se anche PN(u, g) - P(u, g) → Θ ;
il metodo numerico s'è fortemente consistente se ∀N > Θ, ε > Θ, ha PN(u, g) = Θ.
1) Un metodo numerico s'è stabile se, indicato con uN + SuN, la soluzione del problema perturbato
ic. PN(uN + SuN, gε ghj
⇒ si ha:
∀ε > 0, ∃δ = δ(ε) > 0: ∀gε t.c. ‖gj - jεhεkεs < δ
∀N
jεh|s < e
jε > t || uuu || > Θ
M
3) Nella scelta di un metodo numerico intervengono: (i) le velocità di convergenza, cioè l'ordine
ampiuette ε col quale ||u - uN|| tende a 0; (ii) il costo computazionale, cioè il tempo di calcolo
e la memoria occupata sul calcolatore.
3) Le EDP del 2o ordine, lineari, a coefficienti costanti, con due variabili indipendenti x1, x2,
hanno la forma A ∂2u∂x12 + B ∂2u∂x1∂x2 + C ∂2u
= G, a seconda del segno del discri
minante Δ = B2 - 4 AC, si dividono in:
- ellittiche (se Δ > Θ)
- paraboliche (se Δ = Θ)
- iperboliche (se Δ > Θ).
dunque ∀C ∃ εC > 0 t.c. ||F(u)||H-1 ≤ C ||u||H1(Ω) ∀ u ∈ H10(Ω) DSS ||[u⁻1||εC2 + (∂2u/∂x2) + (∂2u/∂y2) ≡ ∈ H1(Ω)
4) da forma debole (PD) e la forma forte (PF) sono equivalenti nel senso delle distribuzioni. Infatti:
- a) se u ∈ W1,2 allora u ∈ Sol.gen di (PD),
- ⇔ se u ∈ Sol.gen di (PD), allora u ∈ Sol.gen di (PF)
b) se u ∈ Sol.gen di (PD) allora ∀ ψ ∈ D(L) ∃! gli
- ∫Ω √∂u - √ ψ = Ă ∀ ψ ∈ D(m ∈ Ω)
- le forme a grazi di Δ u > ∅ + (chi-00! ∈ Dr) si possono allora interpretare gli integrali
- - nel senso delle 2uetete: А -Δ u - J, X ∈ D0C( ∂Ω) che si possa riscrivere
- - nel senso di norme integrale, si può ottenere soluz. di (PFD) - Δ u = 0 su Ω torna ⊎ su ∂;Ω
- delle derivate, nel senso L2(&Ω) o H1(Ω) a token in (nel senso della traccia)
B) Problema misto non omogeneo. Sia Ω < ℝn un dominio limitato, Γ1 e Γ2 porzioni di ∂Ω con intero=
- Δ disgiunti 2, Γ = ✖∘∘ u = u(X) cero 1 R.C.
-Δ u = f in Ω
- ∂u/∂n = g su Γ0
∫∂(ℽ xm) Β ∃
Sia xora
ss)) se fosse fu, il , il problema non ammette un'unica soluzione, perché x, x̃ sono soluzioni di (PF)
- ∫Ω ∫ ∯C, ≤ C ∃R t.c. -Δ (Δuc = ΔR) = ∫3 su ∂Ω ≤ = ≩ x, Ε su Γc, cioè
- ∈ unica x e soluzioni di (PF). Per recuperare l'unicità, x privi ricercare una funzione ∀ medie nelle
Ω.
ss) se fosse ∃, o appara, ≡C μ, allora con - Δ u = F ∅ ( + 2thenumerouverso9 ) ∃ |∏ - (tessuto supportare ∀ mn.loc) / Page Ω = ∫ ∅ Σ l collar, cioè dim
- - ci si dovrebbero rispettare le condizioni di compatibilità
∫⌌ h ∃ І
∫ξ ξ⁻∏
- S, p una porzione di S ≡. Lo spascie Hn è formato dalle funzioni di L2(Γ0) che sono trace di
- t.reremi di H1(С).
- [mm]) [continuità della traccia
sia C < ℝm un aperto limitato, con ∂Ω sufficientemente regolare. Esiste
- ∃ un'unica applicazione lineare e continua F⁻ Ђ: [H1(Γ0 => Ln(Ω. ∀ K L t.c.
- ∂ ⇼ SVr, 3, Ω
- il rintegto reale anche per una porzione B0 di 2.n misura non nulle.
- Sscrivendo la fomolazione debole :
- Δu = f -> ∭ -Δ a -∭ ∅ (Formuls Greex test) = ∫∂Ω et ; (tr) ∅ ∧f su Ω ∅ f ( ∫ ⠹) su Γ0) ie L2∍ ∃