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DIAGRAMMA DI HEIN:

 LINEA DELLA CONOSCENZA dal grado

più alto di oggettività a quello più alto di

soggettività. Non esiste nulla di oggettivo;

 LINEA DELL’APPRENDIMENTO dall’idea di figura attiva al concetto che la mente è una tabula rasa.

La mente seleziona e organizza sensazioni che lo circondano;

 MODELLI COGNITIVI COME INTERSEZIONI DI TEORIE DI APPRENDIMENTO E DI CONOSCENZA

tre aree di ricerca:

- Il comportamentismo: fondato da Watsonnel 1930, fu continuato da Skinner.La psicologia può studiare

solo il comportamento di un individuo perché non sappiamo nulla dei processi mentali che lo causano.

Far apprendere qualcosa a qualcuno vuol dire indurre in lui un comportamento desiderato. La molla

principale dell’apprendimento sono le conseguenze di un certo comportamento. Skinner chiama queste

conseguenze rinforzi;

- Il cognitivismo: mette l’accento sui PROCESSI di pensiero e di conoscenza. Per il cognitivismo la mente umana

è un elaboratore di informazioni che agisce attivamente elaborando dati in entrata (INPUT) e dati in uscita

(OUTPUT). La conoscenza è influenzata dal modo con cui le informazioni sono già presenti in memoria e da come

l’informazione è strutturata. Nell’ottica cognitivista, l’apprendimento attraverso il museo si attua diversificando

percorsi e strategie. Si deve scegliere tra le varie possibilità quella più adatta all’obiettivo prefissato;

- Il costruttivismo: Apprendere significa

attenzione non sull’oggetto dell’apprendimento ma su chi apprende.

collegare L’allievo è lui che interagisce

informazioni e costruire forme di conoscenza. è al centro del processo:

con oggetti ed eventi e così impara le loro caratteristiche. I docenti costruttivisti incoraggiano lo studio

autonomo e la libera iniziativa contro le lezioni tradizionali, frontali, in cui si sottintende un passaggio di

conoscenze dal docente all’allievo.

 MUSEO SISTEMATICO l’insegnante deve comprendere la struttura dell’argomento e presentarlo in modo

adeguato. Vi è un ordine logico da seguire, cominciando dal più semplice al più complesso, che deve rendere più

semplice l’apprendimento;

 MUSEO PER SCOPERTA per poter apprendere bisogna passare attraverso l’esperienza, FARE E VEDERE

anziché stare a sentire. Piuttosto che organizzare l’argomento secondo una struttura dal più semplice al più

complesso, l’insegnate deve organizzarlo in modo tale da far sì che sia soggetto a esperienza;

 MUSEO BEN ORDINATO l’esposizione è consequenziale con inizio e fine ben chiari ed un ordine stabilito.

Si utilizzano componenti didattiche (pannelli, didascalie) che descrivono i contenuti da apprendere. Le mostre di

impostazione comportamentista hanno elementi di rinforzo che inducono nel visitatore a rispondere a domande con

messaggi postivi;

 MUSEO COSTRUTTIVISTA museo che implica un rapporto più personalizzato e interattivo. La conoscenza

è individuale, si costruisce e muta mano mano che nuovi concetti sono considerati.

La teoria di Gardner delle intelligenze multiple afferma che il museo deve permettere al soggetto di sfruttare

l’intelligenza che vede meglio. Bisogna distinguere tra apprendimento museale ed educazione museale, in

quanto l’apprendimento ha varie fasi con il momento valutativo, l’educazione invece deve far sedimentare

l’esperienza in modo gradevole. 8

Organizzazione e strategie di sviluppo del museo

I musei italiani fino agli anni ’90 hanno posto l’obiettivo della conservazione che quello dell’educazione. Essi

presentavano elementi di criticità, come entità delle spese per il personale a scapito delle attività espositive e l’impiego

di un basso numero di addetti, con conseguenti problemi di fruibilità, di rivolte per la tutela e conservazione, poca

diffusa cultura dell’accoglienza e della realizzazione di servizi al pubblico. Dopo gli anni ’90 si è registrata una voglia

di rinnovamento in questo settore attraverso, il rafforzamento delle politiche promozionali, l’offerta di migliori

La soluzione fu vista nei musei a rete e nei sistemi

condizioni dei musei e la dotazione di servizi per l’utenza.

museali dove si cerca di ottimizzare le risorse disponibili e attuare collaborazioni tra gli enti, con lo scopo di

migliorare i servizi riducendo i costi, qualificare l’offerta e provocare l’aumento della domanda, ottenere

ricadute economiche e occupazionali dell’azione pubblica nel settore.

La rete , o network, è definita come una serie di relazioni non competitive, che connette entità autonome in

assenza di controllo e direzione unitaria. Le relazioni possono essere tra cittadini, provinciali o regionali,

nazionali, internazionali e miste. Lo strumento principale per regolare la funzionalità della rete è la

convenzione.

Il sistema museale, invece, richiama relazioni tra diversi soggetti, presuppone accordi, una forte alleanza tra

i soggetti promotori, persegue come finalità l’organizzazione di un efficace coordinamento tra le strutture per

l’integrazione di servizi e attività.

Con MANAGEMENT si intende quella attività che si occupa della guida della gestione di una struttura che si fonda sul

principio della responsabilizzazione economica, attraverso la definizione delle strategie, degli obiettivi e delle risorse

necessarie con valutazione finale dei risultati raggiunti.

Il management dei musei di trova oggi ad affrontare tre generi di questioni:

1. La prima legata alla dimensione culturale del patrimonio, che costituisce la ragion d’essere degli istituti museali.

Necessita di un’attività di back office che in genere non interagisce con l’utente, ma è indispensabile per il

mantenimento della struttura;

2. La seconda è relativa alla relazione con il pubblico, al suo punto di vista ed esigenze;

3. La terza è l’utilizzo delle risorse, che cerca di raggiungere gli obbiettivi utilizzando risorse limitate da ottimizzare

con economie di scala, basandosi su una organizzazione efficiente.

Il museo ha risorse passive ed attive.

RISORSE PASSIVE: spese di investimento e correnti

- Le spese d’investimento (restauro, manutenzione, acquisizione di opere, adeguamenti di impianti) durano nel

tempo;

- Le spesi correnti, rappresentano i costi fissi in quanto rientrano le spese di gestione del personale, la pulizia,

l’illuminazione, le assicurazioni e le spese per la manutenzione ordinaria dell’edificio;

RISORSE ATTIVE: contributi pubblici, privati, vendita dei biglietti e risorse finanziarie.

- I contributi pubblici ( Stato, regione, comune ecc);

- Risorse finanziarie provenienti dalla programmazione cofinanziata con i fondi strutturali dell’Unione Europea;

- Contributi privati da aziende profit, non profit, donazioni e quote associative;

- Diritti di entrata collegati alla vendita dei biglietti di ingresso e abbonamenti;

- Diritti di concessione derivanti dalla fornitura di servizi di accoglienza come la caffetteria, il guardaroba,la

ristorazione, il bookshop, il merchandising, le visite guidate, i laboratori didattici;

- Risorse reperite dall’operatore pubblico sul mercato privato dei capitali.

I servizi per garantire la fruizione dei beni culturali, concorrendo al perseguimento delle finalità di tutela e

valorizzazione, possono essere organizzati e gestiti in due forme: diretta e indiretta.

• LA GESTIONE DIRETTA è prevalente nei musei pubblici. E’ la forma gestionale esclusiva dei musei statali ed è

la più diffusa nei musei degli enti locali. Sono strutture autonome dal punto di vista scientifico, organizzativo,

finanziario e contabile, provviste di idoneo personale tecnico.

• LA GESTIONE INDIRETTA è attuata invece con concessioni a terzi mediante procedura di evidenza pubblica

(gare e appalti) in modo da favorire le gestioni a rete e a sistema. I rapporti con i concessionari si basano su un

contratto di servizio che regola i rapporti relativi alle attività di valorizzazione, comprendenti il progetto di

gestione, la tempistica, la qualità delle attività e dei servizi, la professionalità degli addetti, i servizi essenziali. 9

• I SERVIZI AGGIUNTIVI

- La gestione della biglietteria, guardaroba, accoglienza e informazione;

- La gestione della biblioteca del museo;

- La gestione del bookshop e merchandising, riproduzioni d’arte e manufatti dell’artigianato locali;

- Prenotazione di visite guidate;

- L’istituzione di rapporti stretti con i propri gruppi di utenza, comprese le scuole, tramite l’attivazione di laboratori

didattici;

- L’organizzazione di mostre, manifestazioni culturali e iniziative promozionali;

- La gestione della caffetteria e ristorazione.

Gestire un museo è una cosa complessa, è un fatto costoso e articolato in vari processi.

• Intanto bisogna individuare le idee, valori e atteggiamenti per orientare la strategia e l’azione organizzativa del

museo da cui deriveranno le linee guida:

- l’utilità sociale perseguita;

- peso e l’importanza del risultato reddituale in termini economici sul bilancio pubblico;

- ruolo dell’istituzione nello sviluppo economico locale.

Sulle base di queste decisioni è possibile individuare una strategia di sviluppo e acquisire le informazioni

sulla forma giuridica più coerente.

• Il passo successivo è quello di fissare obiettivi, i punti di forza e di debolezza, gli spazi di intervento, fare

un’analisi dei mercati potenziali scelti dalla missione, infine le aspettative di tutti i soggetti pubblici e

privati coinvolti con l’istituzione. Il progetto culturale comincia quindi a prendere corpo sulla base di

obiettivi raggiungibili e questo consente di proseguire nell’analisi, che ora può decidere di procedere

verso un modello di gestione piuttosto che un altro.

• Va decisa a questo punto la forma giuridica:

- In primo luogo va deciso se l’ente o gli enti coinvolti vogliono partecipare all’istituzione che verrà retta da

una convenzione, se sono coinvolti più enti;

- Dopo, se il progetto istituzionale possiede le carte in regola per una forma di gestione più strutturata, è

necessario individuare il settore di appartenenza di quest’ultima. Si stabilirà, inoltre, la forma giuridica

adatta, valutando forme gestionali provvisorie e intermedie che possono traghettare l’ente o gli enti verso

una decisione matura e definitiva;

• infine si procederà alla definizione dell’assetto organizzativo, con l’utilizzo di professionalità di spessore,

in grado di competere e di utilizzare i nuovi strumenti della conoscenza e aprirsi a nuove frontiere. Si

deciderà il piano economico finanziar

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvy-1996 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Museologia e storia del collezionismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Bonacasa Nicoletta.