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Il v. 6 è tripartito, ci sono solo due incisioni, c'è una parola lunga, νακλίνασθε, che toglie la possibilità di una terza incisione. Callimaco vuole volgere l'attenzione sul verbo, non sostituibile da altri. La possibilità d'incisione viene scavalcata. Prima di Fraenkel si studiava l'esametro callimacheo individuando in negativo le cose che lui evitava di fare attraverso le leggi di Naeke (se il quarto piede è spondiaco, Callimaco non pone fine di parola), legge di Hilberg. La storia dell'esametro procede sulla falsa riga di Callimaco, con Nonno di Panopoli diventa un verso estremamente stilizzato, in cui tendono a prevalere i dattili.

Distico elegiaco

Successione di due versi di cui il primo è un esametro dattilico catalettico e il secondo è un pentametro. Il nome pentametro è improprio, è meglio parlare di verso elegiaco. Un pentametro dattilico

è una successionedi 5 dattili, qui abbiamo invece due dattili, un terzo dattilo catalettico, altri due dattili, un sesto dattilocatalettico. Tra le due occorrenze di hemiepes c’è sempre fine di parola e quindi dieresi, ci sono casi in cui sitrova elisione. Il primo hemiepes presenta possibilità di sostituzione nel biceps di due brevi con una lunga,cosa che non avviene nella seconda parte del verso in nome di quella tendenza ritmica che tende a preservarela parte finale del verso più pura possibile.Il distico elegiaco può essere visto come l’unione di due versi, uno costituito da un hemiepe e un enoplio,l’altro da due hemiepes. I poeti giocano sul fatto che il verso elegiaco sia costituito da due sezioni speculari,ad esempio Teognide (fr. 1) conclude entrambi gli hemiepes con una forma participiale a creare un effettoparonomastico.Fr. 1 CallinoNei versi elegiaci troviamo sempre la dieresi centrale. ῴQuando parliamo di epodo,

intendiamo in origine un verso aggiunto (επ δος στίχος). Nel distico il verso aggiunto è l'elegiaco. Epodo è passato anche ad indicare l'intero distico che ha un verso aggiunto. Dobbiamo distinguere questo valore di epodo da un'altra applicazione, parliamo di epodo al femminile (επ δοςστρωφή) per indicare nella lirica corale la cosiddetta triade. 17/11/2020 Maas individua delle parole grammaticali non dotate di per sé di significato che tendono a fare gruppo con le parole autonome. L'incisione non può cadere dopo di loro perché formano parola metrica con ciò che segue. Queste particelle sono di due tipi, in ambito prosodico si possono definire appositive: ἄ prepositive, ad esempio l'articolo, le interiezioni, i pronomi interrogativi come τίς o ρα, καί etutte le congiunzioni che si trovano in prima posizione, σ per introdurre un paragone; • pospositive, ad esempio μέν, δέ, μήν, γρ; • l'unione di più appositive, ad esempio γρ θέσος è una parola metrica formata da una prepositiva, unaἐ ὲpospositiva e da un nome, analogamente κ δ Διός (vd. Martinelli, pp. 25-26). Per distinguerle, bisogna vedere se si legano dal punto di vista dell'accento (enclitiche e proclitiche) o grammaticale a ciò che precede o segue. Man mano che ci spostiamo nel tempo, abbiamo sempre meno eccezioni a questa regola. Nell'epica arcaica abbiamo un atteggiamento ancora non così rigoroso. Trimetro giambico Successione di tre metri giambici, il primo elemento del metro è libero o per meglio dire irrazionale, perché va contro la ratio del piede, formato generalmente da una breve o da una lunga un

po' abbreviata. Incisioni:

  • pentemimere;
  • eftemimere;

Entrambe cadono nel secondo metro e sono a cavallo della metà esatta del verso. Si cercava di evitare didividere il verso esattamente a metà. Anche il trimetro ha una sua precisa evoluzione nel corso del tempo, che potremmo definire in termini opposti rispetto a quella dell'esametro, che procede verso una regolarità sempre maggiore; entra in gioco la questione dei generi poetici, i poeti comici volevano rendere la vivacità del parlato. Le varianti prevedono piedi bisillabici e trisillabici.

Metro giambico: — —

Possibilità di sostituzioni nella prima parte del metro:

  • — — — = tribraco;
  • 5 — — = pseudo-spondeo;
  • — — — = pseudo-anapesto, nei giambografi arcaici e in tragedia solo nella prima posizione, eccezioni sono i casi di nomi propri, in commedia non ci sono limitazioni;
  • — — — = pseudo-dattilo, nelle posizioni dispari,
nei giambografi nel primo piede del primo e del secondo metro, nei comici anche in quinta sede
∪∪∪∪ = proceleusmatico, solo in commedia
Possibilità di sostituzioni nella seconda parte del metro:
∪∪∪ = tribraco
∪∪ 7— = pseudo anapesto
Archil. fr. 19 W ῦv. 1: incisione pentemimere, articolo το valore pronominale
v. 2: incisione eftemimere
v. 3: incisione non forte, dopo μεγάλης
v. 4: incisione eftemimere, possiamo pensare che in questo caso si traducesse in una minima pausa espressiva
Tribraco, preferibile accento sulla seconda breve
Semon. fr. 18v. 1: cesura pentemimere
v. 2: cesura pentemimere
v. 3: cesura eftemimere
v. 4: cesura eftemimere
v. 5: cesura pentemimere
Il trimetro dei tragici prosegue sulla falsa riga di quello dei giambografi, fatta eccezione per il fatto che il penultimo piede contempla la possibilità di avere due brevi in questa posizione, con tribraco o

pseudo-dattilo.5 La lunga che sostituisce la breve non è piena.6 Il ritmo cade sempre nella seconda metà del piede.7 Particolare realizzazione del giambo, in cui le due brevi devono essere eseguite in maniera compressa.Aesch. Eum. 235-253: prima del secondo ingresso delle Erinni in scena. La prima sostituzione8trisillabica è al v. 9. Il v. 6 ci pone una tendenza nota come legge di Porson , rispettata ampiamentenell’esametro.19/11/2020Euripide nell’ultima parte della sua produzione presenta un trimetro estremamente vario, in cui lesostituzioni sono anche una per verso. Questa caratteristica ha permesso di datare le tragedie, cheaumentano alla fine della produzione euripidea. Criterio che può valere in generale e non ci mette alriparo da possibili deviazioni.Eur. Ba. 292-301Soluzioni ai vv. 293, 294 (anapesto nel primo metro). Alla fine del v. 293 vi è la tendenza di Porson. Al v.295 ci sono due soluzioni, tribraco. Al v. 296 abbiamo uno

pseudo-dattilo all'inizio del II metro e non alI, come ci attendiamo.

Trimetro dei comici

Solo l'ultimo piede rimane sempre puro, il quinto si presta a diverse possibilità (anapesto, dattilo, tribraco). Si aggiunge come possibilità di soluzione il proceleusmatico e la norma di Porson non ha nessuna incidenza. Nel proceleusmatico si legge la terza delle quattro brevi. Ritmo più vicino al parlato.

Ar. Nub. 662-666

Al v. 663 troviamo la soluzione tribraco e anapesto, che ci porta a spostare due volte l'accento. Il v. 664 presenta una sticomitia. Non c'è possibilità di incisione, al secondo metro ho un'unica parola.

Alcune forme irregolari di trimetro:

  • trimetro scazonte o coliambo, trimetro che termina con uno spondeo, penultimo elemento realizzato da sillaba lunga, anziché da sillaba breve. Quell'elemento che nel trimetro regolare rimane puro anche nei versi dei comici, qui viene intaccato per effetti di forte

Versi in cui la cellula di base è il metro, che viene ripetuto tot volte. Ad esempio, se prendiamo il ritmo giambico, i versi costruiti kata metron sono dei versi lirici in cui abbiamo dei dimetri giambici che si succedono; se prendiamo versi trocaici kata metron, intendiamo versi trocaici di estensione variabile. I versi non kata metron sono deiἐ ῶ ∪ —,8 Quando si trova alla fine del verso una parola come κπερ ν, in forma cretica, — se prima di tale parola c'è un polisillabo, esso deve finire con una sillaba breve. Si evita la soluzione opposta, cioè avere un polisillabo che finisca con una lunga, per una ragione ritmica, si rischiava di dare un' impressione anticipata della fine del verso. Il ritmo deve essere puro alla fine del verso, deve giungere all' orecchio degli ascoltatori con meno irregolarità possibili. Versi in cui vengono mescolate diverse misure e quindi non funziona più quel

principio di individuare quell'unità di base, il ritmo varia perché ci sono unità differenti, sia singoli metri sia dei cola (versicoli o Kurzverse corrispondenti all'estensione di un dimetro. Gli antichi mettevano all'interno di questa categoria sia dimetri veri e propri sia l'hemiepes. Sono una misura intermedia tra metron e verso).

Metri fondamentali:

  • metro giambico (dipodia giambica con elemento irrazionale iniziale);
  • metro trocaico (dipodia trocaica con elemento irrazionale alla fine);
  • metro dattilico (metro e piede coincidono);
  • metro anapestico;
  • metro coriambico (unione di un coreo e un giambo);
  • metro ionico a minore;
  • metro ionico a maiore, opposto speculare a quello a minore; questo metro non è riconosciuto da tutti i metricisti moderni, perché nella poesia greca cantata di età classica e arcaica non troviamo questa sequenza in maniera chiara, mentre
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A.A. 2020-2021
23 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Adrienne1907 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metrica e musica greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ercoles Marco.