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Distribuzione

L'insieme di attività necessarie a far giungere un prodotto al consumatore finale. Non è un'attività marginale, ma anzi una delle più importanti.

Canale di distribuzione è l'insieme di soggetti che svolgono le attività necessarie per trasferire un bene o erogare un servizio al consumatore. Svolge un importante ruolo economico: elimina le disparità che esistono tra le condizioni dell'offerta e le condizioni della domanda.

È diversa dalla gestione della catena di distribuzione (o supply chain management), perché questa riguarda diverse attività logistiche delle aziende, con l'obiettivo di controllare le prestazioni e migliorarne l'efficienza. Essa si sostanzia nella:

  • Selezione e gestione dei canali distributivi
  • Pianificazione delle attività di trasporto e logistica, per garantire i prodotti sugli
scaffali o tramite e-commerce. Quali sono gli intermediari? Un intermediario è qualunque agente economico che contribuisce al trasferimento di beni e servizi tra il produttore e il mercato degli utenti finali. Esistono diversi tipi di intermediari: - l'agente (o broker): qualunque intermediario con il potere legale di agire per conto del produttore; - il grossista (o dealer): vende agli altri intermediari, in genere ai rivenditori; - il rivenditore (o dettagliante): vende ai consumatori finali; - il distributore: svolge diverse funzioni di distribuzione, fra cui la vendita, il mantenimento dei magazzini, l'estensione del credito ecc.; - il concessionario: distributori che hanno ottenuto da uno o più produttori la facoltà di vendere i loro prodotti, sulla base di un contratto che stabilisce le condizioni. Questo termine è generalmente usato per i rivenditori di autoveicoli. C'è una sostanziale differenza tra due di questi intermediari: sia il

Grossista che il dettagliante compravendono, mentre il broker vende soltanto (le sue entrate derivano dalle commissioni richieste per i servizi di intermediazione).

Semplificazione delle transazioni 66Appunti sulla base delle lezioni del Prof. Dominici a cura di Riccardo Di Pasquale

Funzioni svolte dagli intermediari

Canali di marketing per i prodotti di consumo finale

  • Il produttore commercializza direttamente i suoi prodotti all'utilizzatore finale, senza l'ausilio di intermediari;
  • Canale diretto: fra produttore e consumatore sono presenti uno o più intermediari.

Canali di marketing B2B

Canali di marketing B2C

Canali di e-marketing

Qua l'agente ha un'importanza maggiore perché la convinzione sull'acquisto o meno deriva, essenzialmente, da caratteri razionali (utilità, caratteristiche ecc.) e non emozionali.

67Appunti sulla base delle lezioni del Prof. Dominici a cura di Riccardo Di Pasquale

Motivi di conflitto nel

  1. Canale distributivo - condizioni commerciali:
    • Il vantaggio economico di un soggetto è a discapito della controparte;
  2. Politica di prodotto e di assortimento:
    • Il marketing del produttore è incentrato sul prodotto;
    • Quello del distributore è incentrato sull'assortimento;
  3. Politica di prezzo e di promozione:
    • Il prezzo di vendita viene definito dal distributore e non dal produttore;
  4. Politica di marca:
    • Il produttore persegue la brand loyalty;
    • Il distributore persegue la store loyalty.
    • Inoltre, spesso il distributore compete con il produttore tramite prodotti a marchi propri;
  5. Logistica:
    • Il processo logistico determina dei costi che possono essere a carico del distributore o del produttore;
    • Il distributore ha il ruolo di "interfaccia informativa" tra produttori e consumatori.
  6. Gestione delle informazioni:
    • Collaborazione verticale;
    • Integrazione dei processi logistici e amministrativi;
    • Efficacia di mercato e generazione della domanda;
    • Rapporti.

contrattuali-negoziali.

Trade marketing

Il trade marketing è quel marketing rivolto dalle imprese industriali ai propri clienti commerciali (intermediari). L'obiettivo è di integrare le politiche commerciali dei produttori e dei distributori cercando di soddisfare i bisogni degli operatori del mercato intermedio.

Appunti sulla base delle lezioni del Prof. Dominici a cura di Riccardo Di Pasquale

BRAND 28/09/201514/12/2015

Cos'è il brand?

Il brand è un fenomeno sociale, qualcosa con cui ognuno di noi si identifica. Non può esser definito con precisione perché va al di là del singolo prodotto o della pubblicità usata.

Il brand vuole esprimere un modo di essere, la "personalità" dell'azienda e dei suoi prodotti; rivolge la sua attenzione alle persone stesse e le "cattura" e "seduce" perché esprime valori verso cui ci si vuole orientare.

Proprio perché esprime un modo

Di essere, il brand deve consentire di differenziarsi e superare l'omologazione. Di fatto, però, porta le persone all'omologazione verso un'unica personalità.

Il brand come stile di vita, oltre al prodotto, è una questione di marketing; dall'altra parte, il brand racconta una storia, narra un mito.

I grandi brand collegano presente, passato e futuro, riflettendo il pensiero del suo fondatore e mantenendo sempre viva l'immagine significativa che esprimono:

  • Coco Chanel: rispecchia l'ascesa del potere femminile, la donna che fa carriera e si fa strada in un mondo troppo maschilista. Nel 1921 lancia il più famoso dei suoi profumi, Chanel n.5, con il quale il consumatore identifica ancora la fondatrice dell'azienda.
  • Harley Davidson: rispecchia l'uomo sregolato, il fuorilegge, il duro che non rispetta le regole e vive libero dagli schemi. Si rivolge ad una nicchia di soggetti dal carattere duro e forte, coloro che cercano l'avventura e la libertà.
che una volta caduti si rialzano, portando su di sé i segni delle difficoltà superate. Rispecchia la persona che agisce ("just do it"), che vince a tutti i costi. È Nike proprio la Nike che comincia a sviluppare il marketing delle idee. Molto spesso è stata usata per comunicare l'idea della trasgressione. Branding è un processo che genera e governa l'insieme di elementi simbolico-linguistici che conferiscono un'identità unica e distinta al product concept, e che ne riassumono la promessa originale di prestazione e beneficio del compratore. In poche parole consiste nella scelta del nome, di una frase, di un disegno, di un simbolo in grado di rendere identificabili uno o più prodotti da quelli della concorrenza. A cosa serve la marca? Attraverso la marca si crea valore aggiunto. Il brand equity è proprio quel valore aggiunto che una determinata marca conferisce al prodotto.aggiunta ai benefici funzionali che esso offre. Essa, quindi: - identifica e consente di resistere nel tempo; - orienta le scelte di acquisto dell'acquirente; - garantisce sulla qualità del prodotto; - personalizza il prodotto, aiutando l'individuo a comunicare se stesso. Le scelte di ognuno, dunque, non sono dirette dal valore d'uso di un prodotto ma da quello che esprime dal punto di vista sentimentale e psicologico. Visione del video "Perché compriamo? In brand we trust". Lo Chanel n.5 rappresenta ¼ dei profumi venduti in tutto il mondo. È l'esempio lampante di come il prodotto "consoli" i suoi acquirenti; infatti, molto spesso, gli acquirenti delle Harley non sono "dei veri duri" ma, soltanto, vorrebbero esserlo. Appunti sulla base delle lezioni del Prof. Dominici a cura di Riccardo Di Pasquale Brand system Il brand system deriva dall'accostamento di elementi diversi in uno schema narrativo.modificabili e adattabili alle diverse esigenze comunicative del brand.2. la macroarchitettura, che si occupa di definire la struttura complessiva del brand system, ovvero larelazione tra i diversi elementi che lo compongono. Questa struttura deve essere coerente con laposizione di valore del brand e deve garantire una visione d'insieme chiara e riconoscibile.b) Tessere cognitiveLe tessere cognitive sono gli elementi che compongono il brand system e che contribuiscono a costruirela percezione del brand nella mente del consumatore. Queste tessere possono essere di diversa natura,come ad esempio il logo, i colori, i caratteri tipografici, le immagini, i suoni, i simboli, le parole chiave, ecc.Le tessere cognitive devono essere scelte e progettate in modo coerente con il posizionamento di valore delbrand e devono essere in grado di comunicare efficacemente i valori e gli attributi distintivi del prodotto.c) Tessere semanticheLe tessere semantiche sono gli elementi che conferiscono significato al brand system. Questi elementi possonorappresentare concetti, idee, emozioni, valori, ecc. e devono essere scelti in modo da creare un legame emotivoe simbolico con il consumatore. Le tessere semantiche possono essere rappresentate da slogan, tagline, messaggipubblicitari, storytelling, ecc. e devono essere coerenti con il posizionamento di valore del brand e con le tesserecognitive che compongono il brand system.utilizzabili in più e differenti contesti, senza perdere di identità.
  1. La macroarchitettura, che intende qualificare la marca in modo nuovo e rilevante, riflettendo le politiche di organizzazione del portafoglio prodotti dell'impresa:
    • Umbrella brand: la marca-madre sotto la quale stanno tutte le altre (Barilla); che identifica l'azienda nel suo complesso
    • Corporate brand: la marca (P&G);
    • Line brand: la marca che si estende su prodotti complementari (Gillette);
    • Family brand: la marca che si inserisce con prodotti diversi su diverse categorie (Mulino Bianco).
  2. Tessere cognitive
Le tessere cognitive sono le componenti del brand system che servono a far conoscere, riconoscere e ricordare il brand stesso. Hanno lo scopo di impattare positivamente sulla percezione del brand grazie alla stimolazione dei sensi della vista, dell'udito e dell'olfatto. Si distinguono in:
  • Tessere proprietarie: elementi del brand system che vengono ideati, costruiti e

gestiti direttamente dal59player: brand name; brand logo; brand slogan ; brand sound.

tessere contrattualizzate (o acquisite): elementi del brand system che vengono legati al brand attraverso forme contrattuali e tendono quindi a restarvi legate per archi temporali definiti e limitati: brand testimonial.

Le tessere cognitive del brand system sono progettate per facilitare la memorizzazione e il ricordo.

La risposta cognitiva positiva che si ha nel consumatore attraverso la corretta gestione può assumere due distinte forme:

  • brand recognition, la capacità di riconoscere la marca sentendola nominare;
  • brand recall, la capacità di richiamare alla memoria un brand name sentendo citare la categoria di prodotto a cui appartiene.

Progettazione delle tessere cognitive

Nel progettare le tessere cognitive è necessario adoperare alcuni accorgimenti:

  • sem
Dettagli
A.A. 2015-2016
93 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RiccardoDiPasquale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Marketing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Dominici Gandolfo.