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ECONOMICO (OCSE)
Nel 1997 ha adottato la convenzione Combacting Bribery of Foreign Public in International Business Transactions. Questa sottolinea la natura morale e politica del problema alla corruzione.
OGGETTO E FORME DI CORRUZIONE NELLE IP
1. TIPOLOGIE DI NON CONFORMITÀ ALLA NORMA
- legali o non legali
- legittimi o non legittimi
- leciti o illeciti
- etici o non etici
- funzionali o non funzionali
In alcuni contesti ad alta complessità o rilevante dinamicità si assiste frequentemente a una crescente divaricazione tra forma e sostanza delle regole (o norme) per cui si possono avere differenti situazioni:
- rispetto formale che coincide con i fini sostanziali (situazione ideale ma sempre meno frequente perché la società moderna ha difficoltà ad avere regole aggiornate con i problemi reali e concreti)
- rispetto formale che non consente di perseguire i fini sostanziali
- necessità di venir meno al rispetto formale per poter perseguire i fini sostanziali
Mancato rispetto della forma e della sostanza quando si perseguono fini particolari in modi illegali.
2. OGGETTO DELLA CORRUZIONE
Una forma di corruzione può avvenire durante il processo di regolazione statale di una politica o di un settore da parte delle imprese influenzate dai futuri contenuti normativi in approvazione.
Altra relazione critica è quella tra l'IP committente e il soggetto erogatore del servizio o fornitore di beni (il committente potrebbe accordarsi con l'erogatore sul pagamento di un prezzo superiore a quello di mercato).
Altra relazione tra erogatore e cittadino (il cittadino potrebbe ricorrere a competenze informali per ottenere priorità di accesso).
3. LE DETERMINANTI INDIVIDUALI DELLA CORRUZIONE
Si possono individuare come determinanti quegli elementi interni o di contesto che spiegano le ragioni della corruzione. Non possiamo soffermarci solamente sul guadagno economico ma ad esempio influiscono molto sulle scelte individuali anche la percezione del proprio.
status economico di ciò che è etico o meno. Inoltre esistono anche elementi di contesto che influenzano i processi con cui l'individuo accetta di far parte di processi di corruzione come la debolezza dei controlli e la superficialità di supervisione dell'attività del pubblico ufficiale da parte dei superiori. Anche la scarsa enfasi sul tema della solidarietà aumenta le dimensioni del fenomeno.
COSTI SOCIALI DELLA CORRUZIONE
La corruzione determina alti costi sociali collettivi, garantendo benefici ad una ristretta cerchia di persone o istituzioni. La suddivisione delle risorse o dei benefici sottratti ingiustamente alla collettività dipende dai rapporti di forza in essere tra le persone coinvolte. La ripetizione di fenomeni di corruzione determina l'accumulazione di benefici presso alcuni gruppi sociali che si rafforzano e si sviluppano esercitando maggiore potere a proprio vantaggio. Conseguenze: complessiva perdita di capacità di governo e di controllo.
da parte delle IP con conseguente indebolimento delle strutture e delle competenze amministrative. Progressivo deterioramento dell'immagine e della legittimità delle istituzioni e la perdita di credibilità dell'attività di regolazione e di redistribuzione di ricchezza. POSSIBILI AZIONI DI CONTRASTO ALLA CORRUZIONE La corruzione è un fenomeno sociale che non si può combattere solo con strumenti giuridici, manageriali o tecnico-contabili, ma solo con interventi sulla cultura e sui valori etici delle persone. Alcune leve di intervento: 1. Data la scarsa qualità delle regole che governano sistemi complessi e l'ineguatezza delle regole rispetto alla realtà economica. Se il cambiamento della realtà economica è molto rapido non si ha tempo di definire regole aventi validità generale. 2. Le modalità di applicazione delle regole. Spesso la debolezza del sistema è stata individuata: - nella mancata applicazione del principio di legalità; - nella mancata applicazione del principio di imparzialità; - nella mancata applicazione del principio di trasparenza; - nella mancata applicazione del principio di responsabilità. 3. La mancanza di una cultura della legalità e della responsabilità. La corruzione è spesso favorita da una cultura che non valorizza la legalità e la responsabilità individuale e collettiva. 4. La mancanza di controlli efficaci e indipendenti. È necessario garantire la presenza di organismi di controllo indipendenti e competenti, in grado di monitorare l'operato delle istituzioni e delle persone che ricoprono ruoli di responsabilità. 5. La promozione di una cultura della trasparenza e dell'accountability. È fondamentale favorire la trasparenza delle attività pubbliche e private, rendendo accessibili le informazioni e promuovendo la responsabilità degli attori coinvolti. 6. L'educazione e la formazione. È importante investire nella formazione delle nuove generazioni, promuovendo una cultura della legalità, dell'etica e della responsabilità. 7. La collaborazione internazionale. La corruzione è un fenomeno che non conosce confini, pertanto è necessario promuovere la cooperazione tra i paesi per contrastare efficacemente questo fenomeno. Queste sono solo alcune possibili azioni di contrasto alla corruzione, ma è fondamentale che vengano adottate in modo integrato e coerente, coinvolgendo tutti gli attori della società: istituzioni, cittadini, imprese e organizzazioni della società civile. Solo così si potrà sperare di debellare questo fenomeno e costruire una società più giusta e equa.separazionedelle funzioni del controllore da quelle del controllato-in una catena di controlli troppo lunga, complessa econtraddittoria che finiva per deresponsabilizzare tutti.Un`azione utile a ridurre lo spazio per comportamenti noncoerenti con i fini può essere quella di applicare dei principifondamentali con rigore distinguendo i ruoli e le funzioni diresponsabilità.Promuovere e diffondere un`etica e una cultura pubblicasottolineando il maggior benessere collettivo raggiunto dasocietà meno corrotte. Importante rendere visibili glisvantaggi collettivi e individuali dovuti alla corruzione.
Aumentare la trasparenza intesa come strumento peravvicinare i cittadini alle istituzioni ed accrescere la lorofiducia nel servizio pubblico.Identificare le priorità, rendere poi più accessibili ecomprensibili la mole di informazioni condivise tra glistakeholder.Aumentare quindi le opportunità di feedback da parte degliutenti.
Controllo sui
risultati finali accompagnato da sistemistrutturati e diffusi di rendicontazione (accauntability) verso gli stakeholder. Questi verificano alla fine dell`esecuzione dei lavori o del servizio i risultati raggiunti, sanzionando eventualmente scostamenti inattesi e non motivati. 12. I MODELLI DI STATO: la distribuzione dei poteri nelle IP La definizione di un modello di distribuzione dei poteri è un processo estremamente complesso che genera delle conseguenze molto rilevanti: richiama i valori fondanti di ogni società e determina la natura e le caratteristiche delle IP. DISTRIBUZIONE DEI POTERI TRA INTERNAZIONALI, SOVRANAZIONALI E NAZIONALI Prospettiva internazionale orientata verso una visione di solidarietà e sostenibilità globale per cercare di diffondere il benessere su scala planetaria. La quantità di risorse è più ampia, la rete di stakeholder più ampia e quindi sono previsti tempi decisionali.più lunghi eindecisi.Un intervento nazionale di un paese in un altro presentaprocessi decisionali più rapidi e obbiettivi più facilmenteindividuabili. Risorse limitate a quelle della sola nazionecoinvolta.
ALLOCAZIONE DEI POTERI
a. Dimensione degli enti territoriali
Differiscono significativamente in ogni Nazione. Ledimensioni medie degli enti costituiscono un elementopredittivo delle funzioni che è possibile assegnare loro, inquanto molti servizi e attività pubbliche richiedono dei bacinidi utenza minimi per poter essere gestiti in modo razionale.Le dimensioni medie degli enti e la loro forte eterogeneitàsono storicamente date, molto consolidate e difficilmentemodificabili.Per il management, il policy maker pubblico, le eterogeneitàdelle IP costituiscono di norma un vincolo da sostenere egestire, non modificabile.
b. La numerosità dei livelli di governo
Al crescere delle dimensioni di una nazione si rendenecessario aumentare la
numerosità dei livelli istituzionali in modo da contemperare le profonde eterogeneità dei diversi territori. c. I ruoli di sistema esercitati dalle diverse IPI ruoli sono molto articolati e diversificati. I principali ruoli presenti in ogni ambito di intervento pubblico sono: a) regolamentazione di un settore b) pianificazione infrastrutturale c) committenza pubblica d) produzione di servizi e) raccolta voice degli studenti Le diverse attività sono di norma distribuite lungo l'intera filiera istituzionale. L'allocazione dei ruoli di sistema può essere determinata da molteplici driver: in alcuni casi è frutto di un disegno nazionale, in altri di contingenze legate al dibattito politico, in altri da motivazioni storiche profonde. d. Il governo dei singoli settori pubblici L'erogazione operativa dei servizi pubblici avviene sempre a livello locale. ALLOCAZIONE ACCENTRATA Tre modelli principali: 1. Finanza accentrata: il ruolo di disegno e di prelievo fiscale èassegnato allo Stato centrale e ai suoi uffici locali. Il disegno tributario è omogeneo sull'intero territorio nazionale e l'intensità dello sforzo fiscale è correlato alla ricchezza reddituale o patrimoniale. Si opera sotto logiche di omogeneità delle regole e solidarietà ridistributiva.
2. Finanza decentrata
Si basa su un sistema tributario disegnato e regolato dal centro pur mantenendo un grado di libertà locale tramite la possibilità al margine le diverse aliquote fiscali o tariffe dei servizi. Il prelievo viene esercitato da istituzioni pubbliche locali che trattengono per le proprie finalità la maggior parte dei tributi e delle tariffe, al netto di una quota che viene versata per una ridistribuzione solidaristica nazionale. Si valorizza il principio di responsabilità moderandolo con l'onere di un contributo solidaristico dei territori più ricchi a quelli più deboli.
3. Federalismo fiscale
Ogni comunità regionale
Può disegnare un proprio sistema fiscale locale. Adatto a paesi molto popolosi ed estesi con significative distanze culturali. Il federalismo ricerca il principio di responsabilità della singola comunità regionale anche se sono previsti dei fondi obbligatori destinati alla solidarietà ridistributiva e al riequilibrio nazionali.
Il modello più diffuso è quello misto che prevede alcune imposte nazionali che assolvono il compito di finanziare i servizi centrali, altre imposte regionali per finanziare i servizi pubblici locali.
I MODELLI DI STATO O DI SISTEMI PUBBLICI
La combinazione di:
- distribuzione dei poteri tra centro e periferia per la regolazione e la produzione
- l'allocazione della leva tributaria
determina modelli di Stato o di sistemi pubblici profondamente differenziati tra di loro.
1. Stato accentrato: le regole sono decise a livello centrale e applicate in modo uniforme su tutto il territorio. Anche la produzione di beni e servizi è concentrata.
La leva tributaria è accentrata. 2. Stato unitario a decentramento amministrativo: le regole sono decise a livello centrale, anche se i livelli periferici hanno un certo grado di autonomia. 3. Stato federale: i livelli di governo sono dotati di ampia autonomia anche finanziaria e legiferano in modo esclusivo su alcune materie. La produzione e l'allocazione della leva tributaria sono locali. 13. LE RELAZIONE TRA ISTITUZIONI PUBBLICHE I singoli territori e le loro variabili socio-eco