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HIV

Un vantaggio è che all'esterno HIV muore velocemente, più velocemente dell'epatite, essa fa più fatica a morire. L'HIV lo troviamo in molti materiali, mentre in altri lo troviamo in quantità minori, come per esempio nella saliva, lacrime ecc. Mentre i materiali dove lo troviamo in maggior quantità sono: sangue, sperma, secrezione vaginale, latte materno, liquido amniotico. Questi portano a 3 tipi di trasmissione:

  1. Trasmissione parenterale: trasfusione di sangue, scambio di siringhe tra tossicodipendenti. Nonostante si sia cercato di evitare ciò, tutt'oggi succedono ancora. Ci sono contagi anche tra strumenti che si usano in reparto e si scambiano tra colleghi.
  2. Trasmissione sessuale: sperma. Trasmissione di tutti i tipi sia tra omosessuali che tra eterosessuali. Le protezioni devono essere sempre massime. Inoltre è più facile che si infetti una donna che un uomo durante un rapporto. L'HIV non si trasmette con i contraccettivi.

che proteggono sia dall'HIV che da altre malattie sessualmente trasmissibili- trasmissione materno-fetale: latte materno, liquido amniotico, secrezione vaginale. Durante la gravidanza e durante il parto è pericoloso, anche perché la maggior parte delle madri infettano i propri figli soprattutto in questi casi. Chiaramente però la trasmissibilità aumenta nei paesi più inquinati.

Inoltre, l'HIV non si trasmette nei luoghi comuni, nelle attività sportive, sui mezzi di trasporti, nel contatto cutaneo, attraverso punture di zanzare ecc. ma soprattutto NON si trasmette attraverso l'uso di contraccettivi. La situazione in Italia, per quanto riguarda i contagi, cominciò ad aumentare col passare del tempo. Il contagio può avvenire tra i tossicodipendenti, omosessuali, eterosessuali, prostitute ecc. Ora è diventata una malattia non solo di gruppo ma una malattia che può contrarre chiunque.

PREVENZIONE:

  • Utilizzare preservativi durante i rapporti sessuali
  • Evitare l'uso di droghe iniettabili
  • Effettuare test regolari per l'HIV
  • Informarsi e diffondere informazioni corrette sulla trasmissione e la prevenzione dell'HIV
Nella trasmissione parenterale, per quanto riguarda la trasfusione del sangue, nei paesi più evoluti il rischio di contagio attraverso la trasfusione è diminuita. Per una corretta prevenzione bisogna sterilizzare tutti gli strumenti invasivi e igienizzare tutti gli altri strumenti prima di utilizzarli e soprattutto di utilizzare le precauzioni prima di attuare una qualsiasi intervento sul paziente. Le infezioni occupazionali sono rare, ma ci sono state. I maggiori esponenti sono gli infermieri, in quanto sono coloro che stanno più a contatto col paziente, mentre il chirurgo è quello più protetto. - La maggior parte dei contagi avviene per ferite accidentali o punture, e la maggior parte degli incidenti avvengono in corsia. - La trasmissione sessuale: utilizzare sempre precauzioni soprattutto se non si conosce bene il partner. - Mentre per la trasmissione materno-fetale, bisogna sapere se la madre è positiva al test HIV. In caso lo scoprisse.durante la gravidanza, bisogna mettere in atto una serie di precauzioni e controlli. Bisogna fare in modo che la madre abbia meno virus nel sangue possibile, in modo tale da abbassare la carica virale nella madre. Dunque è fondamentale fare sempre un test prima. Inoltre, per loro è sconsigliato l'allattamento, in modo da prevenire il contagio. Un'altra precauzione è il parto Cesario, in modo da evitare contatto con le secrezioni vaginali. Bisogna tener conto del paese in cui ci si trova, in quanto nei paesi in via di sviluppo è più facile contrarre il virus. Dunque ci è stata una grande azione nel corso degli anni per diminuire il contagio durante le gravidanze. (Inoltre, tutti i bambini che nascono da donne sieropositive, lo sono di conseguenza anche loro, in quanto hanno gli stessi anticorpi della madre, che svaniranno nel giro di 3 mesi se non hanno contratto il virus.) Epidemiologia: è una branca che studia la frequenza con la quale si verificano le malattie in una popolazione e i fattori che ne influenzano la diffusione.verificano le malattie, e cerca i fattori di rischio, soluzioni ecc. dunque abbiamo grafici con la quale dimostrano il numero di contagi, di morti, e via discorrendo. Ci sono 2 coppie di termini simili, ma con diverso significato, MORTALITÀ, ovvero il numero di morti su tutta la popolazione, la LETALITÀ, è il numero di morti sul numero di malati. Dunque c'è una differenza su quanto sia frequente la malattia e quanto sia letale. Altre due coppie sono l'INCIDENZA e la PREVALENZA. L'INCIDENZA sono i nuovi casi, la PREVALENZA avviene in momenti particolari, in un momento specifico. Nonostante tutte le prevenzioni e le cure fatte, tutt'oggi in vari paesi ci sono tanti bambini che si infettano, specialmente nei paesi in via di sviluppo, troviamo ancora tante morti. Non solo in paesi in via di sviluppo i contagi sono ancora presenti ma anche in Europa: la diagnosi di HIV dipende anche da sesso, età (prima colpiva solo i giovani ora anche anziani) e provenienza.

In quanto c'è una differenza tra italiani e stranieri, anche se non è detto che sono gli stranieri a portare la malattia.

Le persone con HIV, sono presenti e circolano ancora e fortunatamente stanno bene.

Passaggi della malattia:

  • Dunque il contagio è per via sessuale, si contagia col sangue. I primi giorni il sangue è infetto, dunque entra subito nell'organismo, dopo 10-15 giorni si comincia ad avere una vera infezione acuta, quindi una vera malattia, per poi finire nel giro di poche settimane.
  • Dopo circa 3 mesi si formano gli anticorpi, il virus diminuisce e garantiscono una immunità, e si è ancora senza sintomi.
  • A questo punto si passa ad una infezione cronica, il virus altera tante cose, ma non si hanno sintomi, ma il virus continua a circolare. Tutto ciò dipende però da persona a persona, alcuni hanno sintomi dopo qualche anno altri dopo tanti anni.

Ci sta una teoria del 96, dove un autore spiega che lo sviluppo del AIDS è...

come se fosse una corsa veloce di un treno contro un burrone, abbiamo la carica virale e i CD4. La carica virale è il treno, i CD4 è la distanza dal burrone. Per fare una diagnosi, si cercano gli anticorpi o si cerca il virus. Gli anticorpi si cercano quando si sa che la persona ha un'infezione acuta in corso. Dunque, si deve fare una ricerca del virus per vedere anche quanto va veloce. HIV CLASSIFICAZIONE Dato che l'HIV è una malattia molto complessa e si può presentare in tantissimi modi, fin dall'inizio si è cercato di creare una classificazione per capire lo stato di gravità di un paziente. Ci sono due diversi tipi di classificazioni: le prime sono molto complesse e non vengono più utilizzate, le nuove invece vengono utilizzate in quanto controllano i CD4, la carica virale e la presenza o meno di infezioni opportunistiche. Attualmente utilizziamo una tabella (vedere immagine) in cui ogni paziente vienerappresentato in uno dei nove quadratini, caratterizzati da una lettera e da un numero: la lettera rappresenta le colonne e i sintomi, il quadro clinico al momento della classificazione; il numero rappresenta le righe ed è il numero del CD4 che ha in quel momento il paziente (sopra i 500, tra i 200 e i 499 e sotto i 200). In alcuni paesi del mondo (non in Europa) avere HIV è già considerato come AIDS. La colonna A, dove il paziente è asintomatico ed è ammessa solo l'infezione acuta; La colonna B, dove il paziente presenta i sintomi; La colonna C è per coloro che hanno avuto almeno una volta nella vita un'infezione opportunistica importante. È ovvio che il decorso più classico è quello in cui un paziente passa da A1 a B2 a C3, però questo varia da infezione a infezione. SCREENING Nel caso in cui il paziente sia asintomatico (gruppo A) non presenta i sintomi della malattia e scoprirà di averla.quando andrà a fare il test. Le persone che fanno lo screening sono persone che sanno di correre nei rischi, quindi persone che hanno avuto rapporti sessuali non protetti o persone che vivono con una persona siero-positiva oppure persone che hanno un'infezione trasmessa dalle progenie, come sifillide, gonorrea ecc... Può succedere che un paziente abbia più infezioni contemporaneamente e tramite lo screening generale potrebbe scoprire che vi è presente anche un'infezione batterica. L'obiettivo dello screening è quello di scoprire la malattia prima della comparsa dei sintomi. In Italia, secondo un'indagine statistica durata un anno (2015), 1/3 delle persone affette dalla malattia possedevano già sintomi al momento dello screening. Il gruppo B rappresenta tutti i segni, sintomi e infezioni minori che sono quelli che si iniziano a manifestare nella fase di mezzo. La persona non viene infettata da microrganismi che provocano.

infezioni ma semplicemente da alcuni flagelli che generano un’infiammazione che produce dei leggeri sintomi. Questa fase si divide in tre punti:

  1. La presenza di alcuni sintomi;
  2. La presenza di alcuni esami di laboratorio;
  3. La presenza di queste manifestazioni opportunistiche minori.

I sintomi sono: la presenza di febbre, diarrea persistente che dura di più di un mese, una diminuzione del peso di un minimo del 10% del peso originale.

Le alterazioni dell’esame di laboratorio sono fondamentalmente a carico dell’emocromo, quindi un abbassamento dei globuli rossi, dei globuli bianchi, delle piastrine e del CD4.

La terza fase, ovvero il gruppo C, rappresenta il passaggio vero e proprio da AIDS a HIV; quindi si passa da un paziente affetto da un’infezione ad un malato terminale. Il tempo di vita che rimane al paziente è determinato dal sesso, dall’età e da qual è la prima malattia opportunistica che si presenta (che è l’aspetto

più importante che fa cambiare di più la prognosi e che determinal’assunzione di farmaci rispetto ad altri).

MALATTIE OPPORTUNISTICHE

Tra le più frequenti la Candida, la Polmonite, la malattia da funghi, infezione da citomegalovirus,infezione da herpes simplex.

INFEZIONI FUNGINE

➔ Candidosi

◆ PCP. La Polmonite è di tipo interstiziale, inizia lentamente, prosegue per alcune settimane; il paziente peggiora lentamente sempre di più, inizia ad avere problemi respiratori fin quando non si arriva ad un completo interessamento di entrambi ipolmoni.

Criptococcosi extrapolmonare

◆ Istoplasmosi

◆ Coccidioidomicosi

INFEZIONI VIRALI

➔ citomegalovirus. Il citomegalovirus colpisce gli occhi, nello specifico uno, per poi diffondersi nell’altro, spesso nel punto vicino in cui vi è il nervo ottico; per cui il danno può essere definitivo. I primi farmaci contro questa infezione sono stati inventati negli anni ’90.

herpes simplex

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
81 pagine
SSD Scienze mediche MED/17 Malattie infettive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ottina23_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie infettive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Massetti Anna Paola.