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REDDITO NAZIONALE
La variabile macroeconomica più importante è il PIL. Il PIL misura tanto la produzione aggregata di beni e servizi di una
nazione quanto il suo reddito totale. Un PIL elevato non garantisce la felicità di tutti i cittadini di una nazione, ma è la
miglior ricetta per la felicità che gli economisti possano suggerire.
Gli individui (i nuclei familiari) percepiscono un reddito che utilizzano per pagare le imposte allo Stato, consumare beni
e servizi e risparmiare attraverso i mercati finanziari. Le imprese ottengono i ricavi dalla vendita di beni e servizi e li
utilizzano per pagare i fattori di produzione. Tanto le imprese quanto gli individui si indebitano sui mercati finanziari.
Lo Stato riscuote le imposte e utilizza il ricavato per pagare la spesa pubblica. La differenza tra entrate tributarie e
spesa pubblica è detta risparmio pubblico, e può avere valore positivo (surplus, avanzo di bilancio) o negativo (deficit,
disavanzo di bilancio)
Produzione aggregata
La produzione di beni e servizi di un sistema economico, cioè il suo PIL, dipende da due aspetti: la quantità di fattori di
produzione di cui l’economia dispone, la capacità di trasformare questi fattori di produzione in beni e servizi.
I fattori di produzione
I fattori di produzione vengono utilizzati per produrre beni e servizi. I due fattori di produzione più importanti sono il
capitale (K), cioè gli attrezzi e utensili che i lavoratori utilizzano con finalità produttive, e il lavoro (L), cioè il tempo (le
ore) che gli individui dedicano ad attività produttive.
Ipotizziamo che i fattori di produzione siano disponibili in quantità fissa nel sistema economico (K, L) e che essi siano
pienamente utilizzati.
La funzione di produzione
La tecnologia di produzione disponibile determina il volume della produzione che si ottiene per ogni data quantità di
capitale e lavoro. Gli economisti descrivono la tecnologia disponibile con una funzione di produzione (Y = produzione
aggregata: funzione della quantità di capitale e di lavoro). Y = F(K, L) Y = F(K, L)
La funzione di produzione descrive la tecnologia disponibile per trasformare capitale e lavoro in beni e servizi. Se c’è
un modo più efficiente per produrre un bene, il risultato è una maggiore quantità di prodotto per ogni dato livello dei
fattori di produzione: il progresso tecnologico influenza la funzione di produzione.
Molte funzioni di produzione godono di una proprietà detta rendimenti di scala costanti: ad un aumento di eguale
percentuale di tutti i fattori di produzione corrisponde un aumento di pari percentuale della produzione. zY = F(zK, zL)
Distribuzione reddito nazionale tra fattori di produzione
La produzione aggregata del sistema economico è uguale al reddito aggregato. I fattori di produzione e la funzione di
produzione determinano la produzione aggregata e il reddito nazionale. Gli economisti hanno studiato a lungo i
mercati dei fattori per comprendere la distribuzione del reddito. La moderna teoria dell’allocazione del reddito tra i
fattori di produzione è una teoria basata sull’idea classica settecentesca che i prezzi si aggiustino in modo da garantire
l’uguaglianza tra domanda e offerta. Questa idea viene applicata ai mercati dei fattori di produzione, insieme all’idea
ottocentesca secondo la quale la domanda di ciascun fattore di produzione dipende dalla produttività marginale del
fattore stesso. Tale teoria è detta teoria neoclassica della distribuzione.
I prezzi dei fattori
La distribuzione del reddito nazionale è determinata dai prezzi dei fattori. I prezzi dei fattori sono le somme
corrisposte per la remunerazione dei fattori di produzione. In un sistema economico nel quale i due fattori di
produzione sono capitale e lavoro, i prezzi dei fattori sono i salari percepiti dai lavoratori e le rendite percepite dai
proprietari del capitale.
Le decisioni dell’impresa concorrenziale
Un’impresa concorrenziale è piccola rispetto ai mercati in cui opera, al punto che le sue decisioni non sono in grado di
influenzare i prezzi di mercato. L’impresa media:
produce un bene e lo vende al prezzo di mercato;
può venderne qualunque quantità senza provocare una caduta del prezzo, o può cessare di venderlo senza
provocare un aumento del prezzo perché le imprese che producono tale bene sono numerose;
non può influenzare il salario dei lavoratori: non ha ragione di corrispondere un salario superiore a quello di
mercato, né riuscirebbe a corrisponderne uno inferiore, perché i lavoratori migrerebbero verso altre imprese;
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non può influenzare il prezzo dei suoi fattori di produzione perché è dettato dalle condizioni di mercato.
Utilizzando la funzione di produzione Y=F(K,L), si può stabilire che l’impresa produce una quantità tanto maggiore
quante più macchine possiede e quante più ore fa lavorare i propri dipendenti.
L’impresa vende il proprio prodotto al prezzo P, corrisponde ai lavoratori un salario W e remunera il capitale con una
rendita R. In questo modello gli individui forniscono alle imprese sia il capitale che il lavoro.
L’obiettivo dell’impresa è massimizzare il profitto, cioè la differenza tra ricavi (P x Y) e costi (costo del lavoro W x L,
costo del capitale R x K). Il profitto rappresenta ciò che rimane ai proprietari dell’impresa una volta pagati i fattori di
produzione. Profitto = ricavo PY – costo del lavoro WL – costo del capitale RK
Se si sostituisce a tale espressione la funzione di produzione si ottiene : Profitto = PF(K, L) – WL – RK
Questa equazione mostra che il profitto dipende dal prezzo del prodotto, dal prezzo dei fattori W e R e dalla quantità
di fattori L e K. L’impresa concorrenziale prende i prezzi del prodotto e dei fattori di produzione per dati e sceglie la
quantità di capitale e di lavoro che massimizzano il profitto.
La domanda di fattori di produzione dell’impresa
Il prodotto marginale del lavoro e la domanda di lavoro PML = F(K, L + 1) – F(K,L)
Il prodotto marginale del lavoro (PML) è la quantità aggiuntiva di prodotto che l’impresa ottiene da ogni unità
aggiuntiva di lavoro, tenendo fissa la quantità di capitale.
Il PML è pari alla differenza tra la quantità prodotta con L + 1 unità di lavoro e quella prodotta con L unità di lavoro. La
maggior parte delle funzioni di produzione è caratterizzata da prodotto marginale decrescente: tenendo fissa la
quantità di capitale, il prodotto marginale del lavoro diminuisce all’aumentare della quantità di lavoro impiegata.
La variazione del profitto generata da un’unità aggiuntiva di lavoro è pari a: ΔProfitto = Δricavo (PML x P) – Δcosto (W)
Per massimizzare il profitto, l’impresa assumerà lavoratori in quantità tale per cui PML è uguale alla rendita del salario
reale. Quindi la domanda di lavoro dell’impresa è determinata dall’uguaglianza: PML x P = W PML = W/P
Il salario reale, rappresentato da W/P, è la remunerazione del lavoro misurata in unità di prodotto invece che in euro.
Il prodotto marginale del capitale e la domanda di capitale PMK = F(K + 1, L) – F(K, L)
Il prodotto marginale del capitale (PMK) è la quantità aggiuntiva di prodotto che l’impresa ottiene da ogni unità
aggiuntiva di capitale, tenendo fissa la quantità di lavoro.
Il PMK è pari alla differenza tra la quantità prodotta con K + 1 unità di capitale e quella prodotta con K unità di
capitale.
L’aumento di profitto che si ottiene dall’utilizzo di una macchina in più è pari a: ΔProfitto = Δricavo (PMK x P) – Δcosto (R)
Per massimizzare il profitto, l’impresa utilizzerà capitale in quantità tale per cui PMK è uguale alla rendita del capitale
reale. PMK x P = R PMK = R/P
La rendita reale del capitale, rappresentata da R/P, è la rendita misurata in termini di prodotto, invece che in euro.
L’impresa concorrenziale che massimizza il profitto, domanda ciascun fattore di produzione in misura tale che il
prodotto marginale del fattore stesso sia uguale al suo prezzo in termini reali.
La distribuzione del reddito nazionale
Se tutte le imprese sono concorrenziali e quindi massimizzano il profitto, ciascun fattore di produzione è remunerato
in misura corrispondente al suo contributo marginale al processo produttivo. Il monte salari reale è pari a PML x L e la
rendita totale dei capitale a PMK x K. Il reddito che rimane alle imprese dopo aver remunerato i fattori della
produzione è il profitto economico, destinato ai proprietari delle imprese. Il profitto economico in termini reali è
espresso da: Profitto economico = Y – (PML x L) – (PMK x K) Y = (PML x L) + (PMK x K) + profitto economico
Dunque il reddito totale si ripartisce tra la remunerazione del lavoro, quella del capitale e il profitto economico. Se la
funzione di produzione gode della proprietà dei rendimenti di scala costanti, il profitto economico è uguale a zero
(teorema di Eulero: F(K, L) = (PMK x K) + (PML x L)). Se la remunerazione di ciascun fattore di produzione è pari al suo
prodotto marginale, la somma delle remunerazioni dei fattori è uguale alla produzione aggregata.
Nel mondo reale, la maggior parte delle imprese è proprietaria dei beni capitali che utilizza; quindi spesso il profitto di
capitale e la rendita del capitale vengono confusi. Questa denominazione alternativa di profitto è denominata profitto
contabile: Profitto contabile = profitto economico + (PMK x K)
Nella contabilità nazionale i “profitti” devono essere considerati remunerazione del capitale.
Ciascun fattore di produzione viene remunerato in base al suo prodotto marginale e la remunerazione dei fattori
esaurisce il prodotto aggregato. Il prodotto aggregato si distribuisce tra la remunerazione del capitale e la
remunerazione del lavoro, sulla base delle rispettive produttività marginali. 7
Domanda di beni e servizi
Un’economia chiusa è un sistema economico che non intrattiene rapporti commerciali con altri sistemi economici.
Quindi le esportazioni nette sono nulle. In un’economia chiusa la produzione aggregata ha tre possibili impieghi:
Y = C + I + G. Una parte del reddito nazionale è consumata dagli individui e dai nuclei familiari; una parte è utilizzata da
individui e imprese come investimento; una parte è utilizzata dallo Stato per acquistare beni e servizi per finalità
pubbliche.
Il consumo
Il reddito complessivo degli individui corrisponde alla produzione aggregata del sistema economico, Y. Lo Stato tassa
gli individui di un ammontare T. Definiamo reddito disponibile l