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Consideriamo due tipologie di quotidiani online: i quotidiani online che possiedono

anche un cartaceo e i quotidiani esclusivamente online. Per quanto riguarda questi

quotidiani, la lingua si evolve in fretta, a differenza del progresso che avviene sulla carta

stampata anche perché il mezzo (diamesia) cambia molto rapidamente rispetto al

corrispettivo cartaceo. Sono nati prima i quotidiani online che derivavano dai cartacei

(Corriere, Repubblica) ma anche le testate di carattere politico; inizialmente si riproponeva

sul web il giornale cartaceo: i giornali online erano l’esatta riproduzione dei cartacei che

sfruttavano due modalità diverse, ossia una pagina web con il codice html oppure una

trasposizione del pdf del quotidiano (ad esempio, Libero può essere sfogliato online come

pdf). In realtà, in questo decennio ci sono stati alcuni cambiamenti: per ragioni editoriali

ed economiche, sono nate testate esclusivamente online; successivamente, con lo sviluppo

dei social e della tecnologia in generale, si è iniziato a proporre quotidiani online che

siano differenti dal cartaceo. Negli ultimi anni, si è aggiunto anche il fatto che non basta

più parlare in modo neutro e generico di web perché lo stesso trasmesso può essere fruito

in modi diversi, a seconda del supporto da cui si ha accesso. Questo ha fatto in modo che

venisse proposto un nuovo asse di variazione sociolinguistico all’interno della diamesia:

l’asse è chiamato diatecnia, ossia la variazione dipendente dallo strumento tecnologico.

Il quotidiano online utilizza maggiormente le immagini, i colori e tendenzialmente meno

testo per ciascun articolo. Nella prima pagina dei quotidiani online sono ben evidenti i

titoli ed è abbastanza raro che ci siano delle spie grandi come accade nel cartaceo. Inoltre,

l’online dal punto di vista teorico potrebbe avere una lunghezza infinita, mentre il cartaceo

deve rispettare determinati spazi. Alcuni studiosi hanno suggerito di tenere

un’impostazione di carattere testuale – tipografico che tenga conto della disponibilità del

lettore di approcciarsi a un testo fisso: le porzioni non devono superare le 10/15 righe.

Tuttavia, ci sono tipologie di articoli, specialmente quelle più argomentative e di

riflessione che necessitano di un minor aggiornamento, che non variano dal cartaceo

all’online. Invece, gli articoli di cronaca necessitano di un aggiornamento più immediato

anche nel corso della giornata.

La parcellizzazione contenutistica può aiutare il lettore a individuare meglio i vari punti

tematici. La frammentazione di carattere comunicativo era parte integrante degli articoli

dei primi quotidiani online; spesso non vi era una logica interna, era solo una questione di

frammentazione. Per una maggiore velocità di fruizione, gli studiosi suggeriscono che

queste porzioni testuali debbano essere autonome, dando la possibilità di essere lette in

ordine sparso. Ciò determina una maggiore autonomia da parte del lettore ma

l’aggiornamento di questi blocchi è disorganizzato e discontinuo: infatti, spesso

l’aggiornamento riguardava alcuni blocchi, mentre altri non venivano aggiornanti,

provocando un errore sul piano comunicativo. I cronodeittici (oggi, domani), ad esempio,

sono gli elementi che, più di altri, ci si dimentica di modificare.

I quotidiani online giocano sull’interattività, in quanto il fruitore è protagonista della

testata e di ciò che si vuole leggere e sulla multimedialità, caratteristica che il quotidiano

cartaceo non può avere. Inoltre, l’online può non solo aggiornare notizie di carattere

discorsivo, ma anche quelle di carattere informativo, decisamente più specifiche e tecniche

(ad esempio, l’andamento della borsa). L’interattività avviene in due modi: attraverso

l’attivazione del link che si desidera oppure attraverso l’interattività legata ai social

network, integrati poco per volta all’interno dei quotidiani. Se uno strumento come

facebook è nato in un certo senso come bacheca personale e il quotidiano online è nato per

dare informazione, è possibile che ci sia un punto di contatto tra questi due elementi:

l’utente, al contrario del quotidiano cartaceo, è o comunque crede di essere il protagonista

delle notizie. Ad esempio, il Corriere dà la possibilità di fornire un giudizio emotivo

attraverso un’emoticon. Dunque, questa interattività può mostrarsi in diversi modi: oltre

al tradizionale commento all’articolo, si può dare anche un giudizio emotivo.

La disposizione delle notizie è diversa tra l’online e il cartaceo. Il quotidiano online ha una

funzione differente e di conseguenza la strutturazione delle notizie avviene per rilevanza:

in qualche modo si ha che l’informazione deve essere sempre il più possibile aggiornata e

si tenderà a mettere nella parte superiore della home page le notizie più recenti o quelle

più rilevanti, non sempre vanno di pari passo ma può capitare. Sotto al titolo della testata,

l’utente si trova di fronte le varie sezioni e può selezionare quella a cui è più interessato.

La strutturazione dell’online non ha una suddivisione di carattere tematico, ecco perché è

importante avere il menù sotto al titolo: in questo modo, è possibile rintracciare le sezioni

presenti, invece, nella carta stampata non è possibile; i quotidiani online tendono a

segnalare nel link la sezione in cui ci si trova.

Il quotidiano online ha anche altre caratteristiche rispetto a quello cartaceo come le

interferenze, importantissime quelle della pubblicità. Nell’ultimo periodo, la pubblicità

tende a essere sempre più invadente e tende a sfruttare al massimo la multimedialità e la

interattività; qui la pubblicità è più invasiva rispetto alla carta stampata.

Gli studiosi hanno dato alcune percentuali a seconda della posizioni della pagina: sulla

sezione in alto a sinistra si concentra la maggior parte degli utenti, man mano che si scorre

la pagina sempre di meno. L’attenzione dei lettori si recupera poi nella parte bassa, anche

perché bene o male, quando si arriva in fondo, ci si ferma per forza di cosa. Il disinteresse

è per la fascia mediana in cui si cerca di attirare l’attenzione con i video.

Una suddivisione in blocchi e quindi una parcellizzazione dell’informazione necessita di

strategie linguistiche particolari: il quotidiano web, se è ben fatto, abbonderà di più del

cartaceo con elementi come connettivi, congiunzioni di vario genere; vengono

incrementati alcuni elementi linguistici come le ripetizioni (ellissi dei soggetti, fatto da

evitare nel cartaceo). Il giornalista del cartaceo ha delle conoscenze che devono essere

aggiornate nel momento in cui si passa da un supporto all’altro: dunque, non è possibile

analizzare dal punto di vista linguistico, una testata web e una testata cartacea.

10.

Quotidiani online

I quotidiani online possono essere legati a una testata cartacea oppure essere stati creati

direttamente per il web. I quotidiani online, rispetto alla versione cartacea, hanno subito

un progressivo processo d’indipendenza: sempre più articoli sono scritti solo per la

versione online oppure vengono proposti sia online che su carta. Prima la distinzione era

determinata dalla firma: gli articoli firmati erano su carta, i non firmati erano per il web

(oggi vengono firmati quasi tutti). Alcuni studiosi ritengono che le scritture si

equivalgano: in realtà, condividono lo stesso codice giornalistico ma con alcune differenze

tra cui l’interattività e l’ipertestualità, elemento molto importante per la struttura del

quotidiano online. Esistono, infatti, vari tipi di link: il titolo, che rimanda all’articolo per

intero; oppure, link interni che spiegano particolari argomenti e possono rinviare sia a

pagine interne al sito sia ad altri siti. I link consentono una concentrazione sintattica: posso

dare notizie con poche parole, la spiegazione più ampia viene rimandata al link. I link

vengono sottolineati con aspetti grafici diversi per ogni testata.

Gli articoli online vengono suddivisi in blocchi: la continuità grafica sul web renderebbe la

lettura difficile. I blocchi possono essere gruppi di righe regolari oppure funzionali al

contenuto e quindi graficamente irregolari. Spesso questi pezzetti hanno un titoletto

ciascuno: il giornalista deve preoccuparsi meno della coesione dell’articolo. Altre volte i

capoversi interni non hanno un titoletto ma le prime parole della frase sono in grassetto,

molto usato nelle testate online per evidenziare un contenuto.

In linea generale, i titoli online non sono diversi da quelli cartacei: la bipartizione tra tema

e rema con virgola o due punti, i titoli nominali, il discorso diretto ecc. Inizialmente i titoli

online erano meno denotativi di quelli cartacei: oggi, invece, anche i quotidiani online

mirano a colpire il lettore, fatto percepibile negli attacchi. L’unica differenza riguarda il

risparmio di parole: soprattutto nella homepage, i titoli saltano alcune parole grammaticali

(articoli, preposizioni). I titoli vengono poi proposti per intero quando l’articolo viene

aperto. La tendenza all’omissione di parole può essere presente anche nel corpo

dell’articolo (Ansa).

Gli articoli possono essere indicizzati dai motori di ricerca: è importante che il titolo

contenga le parole chiave: evitare espedienti brillanti che si allontanano dalle parole chiave

corrette. In realtà, anche i quotidiani online sfruttano giochi di parole come le testate

cartacee.

La scrittura online è fortemente investita dal discorso diretto più che nel cartaceo in

quanto permette una velocità di scrittura maggiore e produce un aumento della

frammentazione della scrittura online. La scrittura non conduce più il lettore con fluidità e

continuità: tutta la comunicazione dei media si volge a questa spezzatura in cui

compaiono parti di notizie accostate.

Gli articoli online sono in continuo aggiornamento, a volte anche parzialmente; in passato,

invece, gli aggiornamenti non si inserivano armonicamente nell’articolo: oggi si fa più

attenzione all’inserimento degli aggiornamenti anche se è possibile imbattersi in qualche

parte stridente. Inoltre, si nota la divisione in sezioni che contengono gli argomenti: esse

variano da un testata all’altra. Spesso, i motori di ricerca propongono le sezioni principali

nei risultati. Sono molto diffusi i refusi.

Nella homepage di Repubblica, ad esempio, vengono introdotti i titoli di molte notizie con

sottotitoli esplicativi senza presentare il corpo dell’articolo: si tratta di una homepage

densa e ricca.

Dettagli
A.A. 2015-2016
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher granieroantonio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bonomi Ilaria.