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L’ARTICOLO
Ci sono delle differenze sull’uso degli articoli in italiano e spagnolo, a volte in una lingua vengono
utilizzati en nell’altra no, a volte hanno usi diversi.
L’uso dell’articolo è ammesso in spagnolo quando il sostantivo è seguito da una specificazione (es.
Francia es / La Francia del siglo 18).
Non si usa l’articolo davanti ai nomi di personaggi famosi, pittori autori…
Ci sono delle frasi fisse con l’articolo (es. a los treinta años).
Ci sono delle preposizioni articolate con funzione partitiva (dei, delle, dei, alcuni, un po’…) in
spagnolo di preposizioni articolate esistono solo al e del, la funzione partitiva viene tradotta con
l’utilizzo dell’articolo indeterminativo plurale (unos, unas).
Con i giorni della settimana si può usare anche l’articolo plurale (los lunes) per indicare un’azione
che si ripete ogni (lunedi).
Gli articoli determinativi possono essere utilizzati per indentificare all’interno di un gruppo (el de
gafas es mi padre).
Non si usa mettere l’articolo davanti a nome proprio (la Ana).
- Davanti a nome che inizia per -a tonica l’articolo è maschile, per una questione di suono (el
águila/ un águila): questo uso del maschile anche se il nome è femminile è obbligatorio solo per gli
articoli (ninguna águila).
NB la ancha plaza -> in questo caso si usa l’articolo femminile anche se inizia per -a tonica perché è
un aggettivo, non un nome.
NB el agua / la aguita -> non c’è più la -a tonica
El neutro lo
Non accompagna un sostantivo come gli altri articoli, il neutro traduce diverse frasi e parole in
italiano, ha una funzione di riferirsi a qualcosa che il mio interlocutore conosce, ha una funzione di
sintetizzare (lo del trabajo -> quello che è successo al lavoro).
Lo + aggettivo preposizionale a volte traduce un’intera frase
Ha anche una funzione enfatica, sottolinea, mette enfasi sulla frase, da un’intensità all’aggettivo a
cui è accompagnato (es. No sabes lo cansada que llegó.)
È presente in frasi fatte nelle quali si è fissato anche se non è necessario (es. non è tutto -> no lo es
todo).
L’AVVERBIO
Alcuni aggettivi hanno anche funzione avverbiale (rapido, fuerte, continuo) e non si usa formarli
con il suffisso -mente.
- aquí/ahí/allí: sono avverbi che collocano nello spazio e nel tempo
- algo: significa piuttosto, abbastanza, può avere anche funzione di avverbio (es. Estaban algo
enfadados)
- falsi amici con l’italiano: seguramente = probabilmente, tal vez = forse
- mejor: significa migliore, ha anche funzione avverbiale accompagnando i verbi (es. entender
mejor)
- gli avverbi in spagnolo possono essere collocati in diverse posizioni all’interno della frase, per
sottolineare l’elemento che voglio
- hoy (oggigiorno), entonces (in passato): sono usati come avverbi temporali
- no: in spagnolo ha due funzioni, il no negazione e in no che si traduce con non
Morfología
Per creare l’avverbio si parte dall’aggettivo femminile
Gli avverbi mantengono la tilde se l’aggettivo di partenza ce l’aveva
Se metto due avverbi uno dietro l’altro il primo andrà scritto senza il suffisso (es. De esta situación
se hace muy oportuna y acertadamente eco)
L’avverbio è una categoria invariabile, con qualche eccezione per una distinzione di tipo diatopico
(prettamente ispano americane) dove alcuni avverbi si possono modificare come si formano come i
diminutivi (es. detrasito, arribita).
LE PREPOSIZIONI
Differenza con l’italiano: por y para
Quando accompagnano i verbi possono essere diverse dall’italiano (asimmetria degli usi) /participar
en -> partecipare a/ -> regime preposizionale: certi verbi reggono determinate preposizioni che
possono essere diverse dall’italiano.
Secuencias preposicionales: costruzioni di più preposizioni che poi compaiono unite:
De por medio: mettere distanza, allontanarsi
A por: formata da -a che mi da il movimento e da -por che mi da la causa (usata spt in spagna)
De entre: da in mezzo
Por entre: nel mezzo
Para con: nei confronti di, verso
Tras de: dietro a
IL VERBO
Il grafico ci mostra quantitivamente i verbi spagnoli e come la maggior parte di essi appartenga alla
prima coniugazione e solo pochi tra essi sono irregolari, mentre se guardiamo seconda e terza
coniugazione vediamo che i verbi sono meno (ma non significa meno usati) però qui quelli
irregolari sono di più di quelli regolari.
Elementos morfológicos
Il verbo si può scomporre in diverse parti essenziali, nelle lingue romanze i verbi possono assumere
molte forme, ci sono i modi, i tempi, le persone -> i vari morfemi di cui si compone il verbo mi da
una serie di informazioni di due tipi: informazioni di tipo semantico (mi fa capire il significato del
verbo) e di tipo grammaticale.
Dalla forma verbale possiamo dividere inizialmente due parti:
- il morfema lessicale (lessema), ovvero la radice del verbo che ci da il significato
- i morfemi grammaticali, tutto il resto della coniugazione del verbo
I morfemi grammaticali ci danno diverse informazioni, in un verbo ci possono essere diversi
grafemi lessicali:
Il morfema 1 composto da:
- la vocale tematica: la vocale che si ripete nella coniugazione del verbo
- TAM: tempo, aspetto e modo, mi dice il tempo e il modo del verbo
Il morfema 2:
- morfema actancial: mi indica la persona, anche se il soggetto è sottointeso grazie a questo
morfema posso riconoscere di che persona si tratta
Variaciones del Morfema II
- Incremento: d-oy; est-oy; s-oy
- Cambio vocálico: saber, haber (es. sé, he) (modifican los morfemas I y II)
- Elisión: Vamos + nos (es. Vámonos)
Verbi vocalici
Si hanno quando c’è una vocale finale nel lessema che si attacca ad un altro morfema che inizia per
vocale, in questo caso ci può essere un dittongo o uno hiato.
Alcuni verbi hanno una variazione ortografica (es. vencer -> venzo)
I verbi irregolari possono essere di tre tipi:
1. cambio nel lessema:
- Cambios vocálicos alternancias e/i, o/u diptongaciones e/ie, o/ue (pedir -> pido)
- Cambios consonánticos alternancias c/g, b/y epéntesis z/ce, n/ng, l/lg, s/sg, a/aig, o/oig, o/oy
(si inserisce un nuovo suono nel verbo ofrecer -> ofrezco : si aggiunge il suono c)
- Variaciones múltiples (vocal + consonante) ec/ig b/ep perfectos y participios fuertes (caber
-> quepo)
2. perdita della vocale tematica: es. Saber -> sabré e non saberé
3. polirrizos: come ser e ir, hanno tante radici, sono completamente diversi
Ci possono essere delle variazioni nelle coniugazioni dei verbi, anche di tipo diatopico: come il
voseo che fa cambiare anche le coniugazioni dei verbi in quando il tu non si usa e i verbi hanno 5
persone ma con delle modifiche a volte.
Il verbo ci dice quando si svolge un’azione rispetto ad un’altra o ad un punto di riferimento.
Poi però noi possiamo usare i tempi anche in modo improprio, come accade per il presente storico:
usiamo il tempo presente per parlare di una cosa passata, perché li usiamo per parlare del tempo
come noi lo vediamo.
Il presente dell’indicativo, il preterito indefinido, e il futuro semplice sono i verbi assoluti: perché
sono sciolti, indipendenti, liberi, rispetto alla mia prospettiva indicano un momento preciso, non
un’azione prolungata o un tempo rispetto ad un altro.
Le altre forme non sono indipendenti, ci danno delle relazioni complesse, non ci dicono solo l’ora e
il tempo, devono avere un’altra azione che li supporta (es. quando ero bambino: ci indica qualcosa
che si svolgeva nel passato simultaneamente al fatto di essere bambino, e ci indica anche che è un
passato e adesso non è più un bambino, oppure quando usiamo il futuro nel passato, per dire oggi
una cosa passata che però in quel momento passato era ancora futura).
Estructura de la oración
Il linguaggio crea delle strutture che sono tipiche di ogni lingua per creare un discorso.
La sintassi – il sintagma: ci sono due tipi di sintagmi: nominale, dove la parola nucleo è il nome, e il
sintagma verbale dove la parola nucleo è il verbo. -> questi due sintagmi si combinano per creare il
discorso.
- la struttura della frase può essere bimembre: formata da i due sintagmi oppure unimembre quando
è formata da un unico sintagma
Oración simple bimembre
Si divide in:
- sujeto (sintagma nominal), formato da determinantes (precedono il nome e lo determinano; già dal
determinante ho la specificazione di alcune categorie grammaticali, un esempio sono gli articoli),
núcleo (il nome), modificadores (adyacentes) (spesso vanno dopo il nome e lo ampliano, mi danno
alcune informazioni in più, sono per esempio aggettivi, attributi, specificazioni)
- predicado (sintagma verbal) formato da núcleo (verbo), complementos (i complementi che si
possono legare al verbo)
L’ordine SVO Sujeto – Verbo – Objeto, è quello più comune, a volte l’ordine degli elementi è
obbligatorio (ad esempio l’articolo deve precedere obbligatoriamente il nome), in altri casi non è
obbligatorio (come per verbi e avverbi) in questi casi la scelta spetta a noi e alla parola su cui
vogliamo dare enfasi, oltre che alle regole grammaticali si lascia libertà al parlante.
Quando l’ordine SVO è obbligatorio o preferito la frase costruita in un altro modo non è corretta,
non sta in piedi.
In alcuni casi è invece obbligatorio l’ordine VS:
- Interrogativas totales, in questo caso è l’ordine preferito, non obbligatorio (es. ¿Viene Laura?
¿Laura viene?), si ha un’interrogativa totale quando la risposta è sì o no -> l’ordine e il tono
cambiano il significato della frase
- Interrogativas parciales (es. ¿Dónde está Juan?)
- Interrogativas indirectas (es. No sabía cuánto costaba el piso.)
- Oraciones exclamativas e imperativas (es. Canta (tú)), in questi casi il soggetto è sottointeso ma se
lo specifico va dopo
- Pasivas reflejas se+verbo+… (es. Se alquila un piso grande.), è usata poco in spagnolo, si ha
prima il verbo e poi il soggetto
Lo spagnolo è una lingua indoeuropea e romanza, caratterizzata da:
Soggetto nullo -> quando si può sottointendere
Flessiva: utilizza le forme flesse (le parole cambiano, si ha il lessema più diversi morfemi)
SVO: è l’ordine più usato
ESERCIZI
O Lea la siguiente oración e indique:
a) los distintos sintagmas y de qué