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La corrispondenza tra fonemi e grafemi nella lingua italiana

In certi casi è vero che si è affermato il diasistema fonologico che accetta anche le pronuncia regionali, ma se uno vuole pronunciare correttamente una parola italiana, senza ricorrere a pronunce regionali, può avere bisogno di uno strumento del genere, anche per parole che sono prestiti dalle lingue straniere. Un sistema grafico perfetto dovrebbe prevedere una corrispondenza 1 a 1 tra il fonema e il grafema che lo rappresenta. Il punto di partenza è il fonema, non il grafema. I grafemi non sono lettere, perché una grafema può essere formato da più lettere. L'italiano si avvicina molto a questa corrispondenza ma non è totale. Non esiste lingua con corrispondenza 1 a 1. L'alfabeto fonetico internazionale è stato creato a tavolino affinché esista un segno univoco, e inequivocabile, che rappresenti solo e soltanto quel fono. Ogni lettera rappresenta uno e un solo fonema, con corrispondenza 1 a 1. L'unico caso.

Sono le affricate, rappresentate da due lettere, volutamente, per mostrare che le affricate sono prodotte da un elemento restrittivo e occlusivo. Ci sono due dizionari di ortografia e pronuncia. Servono solo per scrivere bene e pronunciare correttamente. Non solo nomi di persone, ma anche nomi di persona e toponimi. Uno è il DOP dizionario di ortografia e pronuncia curato da Migliorini e ecc.. e esce nel '69. Un momento cruciale per stabilire una corretta pronuncia standard dell'italiano fu con le trasmissioneradiofoniche dell'emittente di stato nel 39 che doveva essere in un italiano standard, ufficiale. Non c'era però nessuna varietà dell'italiano che poteva essere individuata come riferimento e dunque venne fatto come modello un italiano astratto, individuato con la pronuncia fiorentina dell'asse Roma-Firenze che portò alla frittura di un manuale di ortografia e pronuncia destinato a chi faceva trasmissioni radiofoniche. Il

DOP è pubblicato infatti dalla RAI ed è il frutto che tiene conto dei cambiamenti tra il '39 e '69 maturo di quel manuale là, prendendo come riferimento un modello standard di pronuncia che serve soprattutto ai professionisti della radio, cinema, televisione.

Il DOP ha il limite che essendo un dizionario per i professionisti e poi invece in seconda battuta alle persone non esperte, la pronuncia è resa non col l'alfabeto fonetico internazionale ma con un alfabeto inventato che si basa su un sistema di accenti con cui bisogna familiarizzare.

Il DOP è stato ripubblicato in rete e anche a stampa, ma in questo caso è prioritario usare lo strumento in rete perché in rete, accanto alla trascrizione, c'è anche il file di registrazione. In questo il DOP è stato uno strumento di avanguardia.

Se cerco botte sul DOP mi trova botte con la O chiusa. Se volessi cercare botte con la O aperta devo cercare la forma botta perché

Essendo un dizionario, le parole a esponente sono singolari e non plurali. L'altro dizionario è il DIPI (Dizionario di Pronuncia Italiana) scritto da un fonetista. Egli non descrive la pronuncia standard dell'italiano, ma definisce il diasistema fonologico dell'italiano. Ci sono delle pronunce sentite come nazionali che, in contrasto ufficiale, vengono limate; ci sono pronunce regionali che ormai però sono entrate nell'italiano standard. I linguisti possono dare delle indicazioni di pronuncia, ma essendo il sistema fonologico creato a tavolino, gli italiani continuano a pronunciare le parole con pronunce regionali. Alcune di esse sono sentite come troppo regionali e vengono quindi limitate e ricondotte a una pronuncia standard, altre no. Alcuni linguisti ormai hanno notato come sia impossibile livellare le pronunce regionali su una pronuncia standard e accettano il diasistema e vedono compresenti alcuni sistemi fonologici. Il DIPI tiene conto del diasistema.

Dà la pronuncia standard, ma accanto a questa fornisce anche informazioni su pronunce più diffuse a livello nazionale e quindi accettabili. Sull'asse diatopico: - DOP: estremo della lingua standard ufficiale - DIPI: un passo più avanti verso l'italiano regionale. Non tiene conto di TUTTE le pronunce regionali, ma considera le pronunce regionali che in qualche modo sono entrate a far parte dell'italiano comune. Nel DIPI è assente il file audio e si utilizza l'alfabeto fonetico tradizionale. Vi è la pronuncia moderna, la più tradizionale, aulica, trascurata (che è preferibile evitare). Per ogni pronuncia viene indicato l'utilizzo più appropriato: a seconda delle situazioni ci sono pronunce più adatte a determinate situazioni e meno adatte ad altre. I dizionari specialistici e settoriali offrono una visione completa dei significati e degli usi dei termini di una determinata disciplina. Sono strumenti rivolti aglispecialistico e non al pubblico comune perché le parole del lessico specialistico e settoriali che ormai sono comprese dal pubblico comune vengono spiegate in un dizionario normativo. Nei dizionari elettronici come il GRADIT è possibile ottenere un dizionario specialistico estrapolando le parole del lessico specialistico e settoriale di una certa professione. Un dizionario specialistico di linguistica è il dizionario di Luigi Beccaria pubblicato per la prima volta nel '94, ma tutt'ora pubblicato e in circolazione. Altra tipologia di strumenti sono le grammatiche di consultazione a uso scientifico. Non è indicata una grammatica che abbia l'approccio valenziale perché non esistono grammatiche a uso scientifico che accolga la teoria valenziale. La grammatica valenziale di Sabatini è per le scuole. Una delle più valide è di tipo tradizionale ed è la grammatica di Serianni. Per un dizionario, capire quale dizionario

è più adatto per me e il tipo di ricerca che voglio intraprendere occorre valutare la struttura, i campi che prende in considerazione, e la densità, ovvero quante parole prende in considerazione. Il GRADIT è molto denso e con una struttura articolata.

Per le grammatiche quello che ci dice come sono fatte sono l’introduzione o prefazione, ma soprattutto è fondamentale andare a vedere l’indice. Per esempio, dall’indice mi rendo conto che il modello di riferimento della grammatica di Sabatini è la grammatica valenziale.

Serianni pone attenzione anche ai costrutti dei passato. Spiega l’architettura dell’italiano contemporaneo ma informa anche degli usi passati.

Vi è poi la grammatica di Dardano e Trifone Grammatica di riferimento dell’italiano contemporaneo di Patota. L’autore si sofferma soprattutto a descrivere l’italiano contemporaneo, legata all’architettura dell’italiano presentata da

Antonelli. Ci sono poi grammatiche per stranieri. 23Grammatica di Antonelli che non ha l'indice tradizionale, ma tutte le nozioni sono state distribuite su voci eordinate alfabeticamente. Pubblicata a stampa nel 2012 e aggiornata nel 2016. La Treccani ha resodisponibile in rete gratuitamente la versione del 2012. 7/10Enciclopedia dell'italiano è uno strumento che nasce cartaceo nel 2010/2011 ed è consultabile in rete sul sito della Treccani e contiene voci della lingua italiana, in diacronia e in sincronia. Per quanto riguarda il lessico abbiamo visto strumenti tecnici e pratici, come il dizionario di De Mauro. Ci sono però anche strumenti che ci danno indizi sulle potenziali difficoltà di chi legge anche da altri punti di vista, come la sintassi. Ci sono strumenti funzionali ha dare indicazioni di massima sulla semplicità o meno di un testo da un punto di vista sintattico. Un indice di leggibilità è un parametro che ci dice se un testo,

Al livello sintattico, è o meno comprensibile da uno specifico pubblico in relazione al grado di istruzione. È un indicatore importante che va considerato.

L'indice di leggibilità più famoso, e il primo a essersi consolidato per l'italiano, è l'indice di leggibilità GULPEASE. È un indice che ha adattato una formula di leggibilità inglese all'italiano. Il principio di base sono due: che una parola breve è più facilmente comprensibile di una parola lunga e che una frase breve è più probabilmente comprensibile di una frase lunga.

Lo strumento va a vedere la lunghezza delle parole e dunque un testo con poche parole è più semplice di un testo con più parole. Questi elementi vengono combinati e danno origine a un numero riconducibile a vari gradi di istruzione. È un valore indicativo, non dà una risposta definitiva.

89-LP / 10 + FR x 3

Lp è il totale

Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.

ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;

delle lettere per cento rispetto al totale delle parole. Va a misurare la lunghezza media delleparole de L testo. Meno saranno le lettere più LP sarà piccolo. FR è il totale delle frasi per cento rispetto altotale delle parole. Un testo con molte frasi vuol dire che le frasi sono brevi e il testo più comprensibile.Sono fatte prove sperimentale per cui vengono fatt leggere certi testi con certe caratteristiche, a persone congradi di istruzione diversi e si è visto qual’è il limite per cui il testo è comprensibile a un livello di istruzioneelementare, medio e così via. In base a questa formula si può ottenere un numero che ci dà come risultatol’indice di leggibilità che va da 1 a 100.Più è basso l’indice e meno il testo è comprensibile. Un indice da 1 a 35 è un testo di difficile interpretazioneanche per un parlante colto con un grande grado di istruzione. Un testo

del genere è da rivedere, le frasi sono molto lunghe e le parole sono altrettanto lunghe. Da 36 a 49 è molto difficile e così via fino a 80 a 100 dove il testo è facilissimo. Il fattore sintattico, espresso dalla formula deve essere integrato con le considerazioni sul lessico. Recentemente si sono creati strumenti validi che vanno in questa direzione, come quello dal sito del CRN di Pisa, creato dal laboratorio DILAN che ha dato origine a questo strumento per l'analisi dei testi dove posso copiare e incollare un testo e il programma fa un'analisi del testo da vari punti di vista. Fa un'analisi dando il indice di leggibilità GULPEASE, e anche altri indici, tarati però sull'inglese. Non possono funzionare tutti per le stesse lingue, il GULPEASE è tarato sull'italiano. C'è anche un'analisi molto dettagliata del testo scomposto frase per frase, basata sulla punteggiatura che regola la scrittura.

A ciascuna frase viene dato un voto di leggibilità, distinguendo la facilità o meno a livello morfologico, sintattico e lessicale e poi globalmente.

In teoria le frasi attive sono più chiare di quelle passive. Dunq

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A.A. 2019-2020
40 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ire_98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua italiana e comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Biffi Marco.