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STRESS E VINCOLI ALIMENTARI

Stress e cibo nell'uomo - restrained vs unrestrained eaters

Una delle caratteristiche individuali da cui più dipende l'impatto dello stress sul comportamento alimentare è il livello di restrizioni che la persona tende a porsi rispetto al cibo.

Le persone che vivono cronicamente a dieta tendono a mangiare di più in situazioni stressanti (Herman & Polivy, 1975, 1991; Ruderman, 1985)

Come mai?

1. SPIEGAZIONI FUNZIONALI (INTENZIONALI) (l'individuo mette in atto una risposta volontaria alla situazione di stress, perché il cibo rappresenterebbe una forma di conforto)

- Orbach (1978): mangiare rappresenta una forma di conforto per i restrained eaters (o per le persone obese che sono spesso a dieta; non rappresenta lo stesso conforto per gli altri.

- Herman & Polivy (1975): mangiare serve a distrarsi e a staccare l'attenzione dalle preoccupazioni (persone che non si pongono vincoli alimentari, e questi tendono a

trovare conforto su altri stimoli diversi dal cibo). In entrambi i casi, il cibo serve per contrastare lo stress e l'individuo intraprende questo comportamento in modo premeditato.

2. SPIEGAZIONE STIMULUS-BINDING (NON INTENZIONALE) non dipende da cosa vuole fare l'individuo, ma dipende dal modo in cui lo stimolo muove l'individuo). Una prospettiva alternativa è quella che vede il comportamento alimentare indotto dallo stress come uno shift non-intenzionale. La persona a dieta passa dall'essere concentrata sugli stimoli interni (importanza di controllarsi davanti al cibo, forza di volontà di non mangiare quel determinato cibo o di limitarsi davanti a quel determinato cibo) a una maggiore sensibilità agli stimoli esterni. Lo stress crea le basi per un comportamento guidato più dagli stimoli esterni che da quelli interni. Più gli stimoli esterni sono attrattivi (quanto il cibo è gradevole), più tenderanno a guidare.

ilcomportamento.RESTRAINED VS UNRESTRAINED EATERS (Polivy, Herman, & McFarlane, 1994) PREMESSA Obiettivo dello studio è quello di comprendere l'impatto della palatabilità del cibo (stimolo esterno) in soggetti restrained o unrestrained. La palatabilità è vista come una proprietà dello stimolo: permette quindi di testare se la spiegazione stimulus-binding è migliore rispetto a quella funzionale nel predire il comportamento alimentare sotto stress. L'ipotesi della spiegazione stimulus-binding è che le persone a dieta, in condizioni di stress, mangeranno di più se il cibo è palatabile, ma di meno se il cibo non lo è. Between (ad esempio) e within (le due condizioni di stress presenti o assenti devono essere testate sulla stessa persona) sono variabili. METODO N=96 donne (perché sono più sensibili rispetto agli uomini agli stress) - MANIPOLAZIONE STRESS: metà dei soggetti pensa di dover

Dare un talk di 2 minuti, l'altrametà sa semplicemente che dovrà fare un compito tattile. Alle persone viene fatto credere di dover fare queste cose ma poi non le fanno.

TIPO DI CIBO: prima dei due compiti, ricevono 2 biscotti, con l'istruzione di valutarli. I due biscotti sono diversi in sapore (buono vs. cattivo) e l'ordine di somministrazione è controbilanciato (la variabile palatabilità è manipolata con within)

Moderatori

  • Misura di ansia
  • Misura di autostima
  • Dietary restraint

RISULTATI = Aumento significativo del consumo in generale nei restrained eaters. Riduzione (non significativa) del consumo in generale negli unrestrained eaters. I restrained mangiano di più quando stressati. Gli unrestrained mangiano di meno. Questi cambiamenti dovuti allo stress non sono determinati dalla palatabilità del cibo.

CONCLUSIONI

Il diverso comportamento alimentare di restrained e unrestrained non dipende dalla palatabilità del cibo.

restrained eaters mangiavano di più del cibo non palatabile in condizioni di stress. Sembra quindi che non sia tanto lo stimolo esterno, e le sue caratteristiche, a determinare la risposta dell'individuo, bensì le "spinte" interne della persona a ricercare conforto in stimoli esterni, indipendentemente dalla loro natura. Si osserva che il sapore del cibo ha un impatto sulle emozioni e sull'umore. Tuttavia, non va ad alleviare l'ansia data dalla manipolazione. CARICO DI LAVORO (o studio) COME FONTE DI STRESS Comportamento alimentare in relazione a eventi di vita stressanti Oltre a manipolarlo in laboratorio, lo stress può rappresentare la condizione a cui l'individuo è sottoposto a causa di particolari eventi di vita. McCann et al (1990) - Misurano (self-report) il comportamento alimentare di 14 lavoratrici - Comportamento misurato in giorni vicini a una scadenza lavorativa importante e in giorni più tranquilli. - Le calorieriportate in forma di cibi grassi erano significativamente maggiori in prossimità dell'evento stressante. Aumentavano anche i livelli di colesterolo nel sangue.

Comportamento alimentare-stress-studio

Michaud et al (1990)

Testano l'impatto dello stress dato dagli esami scolastici sul comportamento alimentare di ragazzi delle scuole superiori.

N=225

  • Si misura il comportamento alimentare nel giorno del test e in un giorno identico ma senza test.
  • Totale calorie consumate giorno del test: 2225 Kcal controllo: 2074 Kcal
  • Totale grassi consumati giorno del test: 38.3 controllo: 36.8

Le ragazze mostrano un aumento significativo nella quantità di calorie assunte (+135 Kcal) nella condizione di stress rispetto alla condizione di controllo (di non stress).

I ragazzi mostrano un aumento significativo nella quantità di grassi (+1.9%).

L'impatto dello stress dipende anche dalle abitudini di dieta. Chi nel giorno di controllo assumeva poche calorie, aumentava

L'assunzione di calorie il giorno del test - Chi nel giorno di controllo assumeva molte calorie, riduceva l'assunzione di calorie il giorno del test

COMPORTAMENTO ALIMENTARE - STRESS - STUDIO - Weidner et al (1996)

OBIETTIVI E IPOTESI Obiettivo dello studio è andare ad indagare come una serie di comportamenti del dominio "HEALTH" sono influenzati dallo stress. L'ipotesi degli autori è che quei comportamenti che tendono ad essere stabili (rutinari) per l'individuo dovrebbero essere meno influenzati dallo stress, rispetto a quelli che più variabili più il comportamento è abitudinario, è meno c'è bisogno di controllo, ovvero di risorse per gestire quel comportamento. Anche quando arriva un evento esterno a turbare l'individuo, quell'evento avrà un minore impatto se si tratta di un comportamento abitudinario. Inoltre, si ipotizza un aumento in condizioni di

associati a emozioni negative come l'abuso di sostanze? Quali sono i comportamenti associati a emozioni positive? Quali sono le variabili misurate nello studio longitudinale? Quali sono i periodi in cui sono state effettuate le misurazioni? Quali sono le domande utilizzate per misurare lo stress? Quali sono le domande utilizzate per misurare le emozioni positive e negative? Quali sono le domande utilizzate per misurare i comportamenti legati allo stile di vita? Quali sono i comportamenti misurati nello stile di vita?

più stabili e quali sono i comportamenti meno stabili?

RELAZIONI TRA VARIABILI IN CONDIZIONI DI BASSO STRESS

Correlazioni tra icomportamenti health tra .11e .39.

Indipendenza tra emozionipositive e negative (-0.7)

Solo le emozioni positivemostrano correlazionipositive con i comportamentihealth.

ANALISI FATTORIALE COMPORTAMENTI HEALTH

Le due a sono i fattori estratti. I punteggi su a1 e a2 sono le saturazioni fattoriali: quanto ciascunitem (comportamento) è catturato bene (da 0 a 1) dalla variabile estratto. A1 ha saturazioni per self-cafe, vehicle safetu e drug avoidance. Il selfcare ha saturazione fattoriale anche sul secondo fattoree quindi non è puro e quindi si elimina questo item. Su a2 satura bene la nutrizione e l’attività fisica.

Soluzione fattoriale (come correlazione tra l’item, ovvero il comportamento e il fattore che è statoestratto) 2 due fattori

FATTORE a1 (comportamenti stabili)- Sicurezza stradale- Rifiuto di sostanze

alterantiFATTORE a2 (comportamenti variabili)- Esercizio fisico– Alimentazione

COSA SUCCEDE QUANDO AUMENTA LO STRESS?

Effetto di genere: le donne hanno comportamenti più sani (indipendentemente dallo stress)

Effetto stress: in generale, comportamenti più sani in condizioni di basso stress.

Interazione stress*comportamento:

  • l’impatto dello stress è più basso per i comportamenti stabili e più alto per i meno stabili (nutrizione ed esercizio).

COMPORTAMENTI INDIPENDENTI DALLE EMOZIONI?

Analisi fattoriale sui cambiamenti in comportamenti e emozioni in condizioni di basso e alto stress

Soluzione fattoriale (ci serve a raccogliere delle somiglianze alle risposte delle persone per determinati tipi di item) a 3 FATTORI (la logica è che se un determinato tipo di emozione è più legato a un determinato tipo di comportamento questo comportamento e questa emozione saranno sotto lo stesso fattore)

FATTORE 1 = Attività fisica, cura

Formattazione del testo

della persona (in realtà è spurio), emozioni positive

FATTORE 2 = Uso di sostanze e emozioni negative (relazione negativa: meno hai emozioni negative, più rifiuti le sostanze)

FATTORE 3 = sicurezza alla guida

CONCLUSIONI

Lo studio mostra come i comportamenti salutari tendono a deteriorare in condizioni di stress. Alcuni comportamenti sono più influenzati dallo stress: si conferma l’idea che i comportamenti meno stabili (esercizio fisico) tendono ad essere più influenzati- Spiegazione alternativa: più il comportamento è time-consuming, più si riduce con lo stress (molto→spesso lo stress ci viene in concomitanza con il tempo che ci viene ridotto rispetto a qualcosa stressati per gli esami, abbiamo meno tempo per fare le cose)

Importanza delle emozioni

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
102 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Petitti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle scelte alimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mattavelli Simone.