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Lo sviluppo dei modelli della memoria

Che cos'è la memoria? Che forma e che proprietà ha? Dove si trova e come si relaziona al nostro cervello?

Molti studiosi hanno provato, fin dall'antichità, a descrivere la memoria umana. I primi a farlo furono Platone e Aristotele, mentre il primo ad applicare un metodo scientifico allo studio di questo tema fu lo scienziato tedesco Hermann Ebbinghaus.

- Platone, nel quarto secolo a.C., fu il primo a cercare di descrivere il fenomeno della memoria umana e lo fece con l'uso di una metafora. Egli paragonava infatti la memoria alle tavolette di cera usate all'epoca per scrivere: come lo stilo lascia delle tracce o incisioni sulla cera delle tavolette, anche l'esperienza lascia tracce nella nostra memoria. Queste tracce divengono con il tempo meno nitide, ma finché sono presenti possono essere lette, ricordate.

- Aristotele introdusse nel terzo secolo a.C una visione associazionista della memoria, sottolineando come le...

informazioni del mondo esterno si ssinoin memoria formando tra loro dei legami, cosicché il ricordo di un'esperienza ne richiama altre in base alla loro somiglianza.- Il primo studioso a occuparsi della memoria con approccio psicologico esperimentale fu Ebbinghaus sul nire del diciannovesimo secolo. Il suo libro Memory: a contribution to experimental psychology del vuoledimostrare come, anche fenomeni mentali complessi come la memoria possano essere studiati attraverso il metodo scientifico. Ebbinghaus utilizzò sempre soltanto se stesso come soggetto degli esperimenti. Uno dei fenomeni più noti che ha individuato è la cosiddetta curva dell'oblio --> la memoria dei dati appresi in una determinata sessione diminuisce con il passare delle ore e dei giorni. L'oblio è più marcato nelle prime ore e meno dopo un certo numero di ore. L'oblio segue un ritmo esponenziale: un fatto è velocemente dimenticato nelle prime ore, e poi

Tende a decadere con più lentezza. L'oblio rappresenta la dimenticanza intesa come fenomeno non temporaneo, non dovuto a distrazione o perdita temporanea di memoria, ma come stato più o meno duraturo, come scomparsa o sospensione del ricordo con un particolare accento sullo stato di abbandono del pensiero e del sentimento.

Un altro risultato ottenuto dallo psicologo fu l'identificazione dell'"effetto dispaziatura" (spacing effect). Questo fenomeno prevede che imparare del materiale attraverso una distribuzione nel tempo dei ripassi di quanto memorizzato per la prima volta, sia più efficace che cercare di ricordare tutto facendo una sola sessione di memorizzazione. In pratica, questo effetto suggerisce che fare un solo ripasso la notte prima di un esame non sarà così utile quanto lo sarebbe fare più ripassi di quanto già imparato a diversi intervalli di tempo in un quadro di.

Un lasso di tempo più lungo. - William James nel distingue fra memoria primaria, contenente le informazioni provenienti dalla coscienza e memoria secondaria, contenente le informazioni non più presenti nella coscienza. - Von Restorff nel dimostra che le caratteristiche degli stimoli e il rapporto presente fra loro ha un effetto sulla memoria, per esempio: unostimolo viene ricordato MENO facilmente se è simile agli altri del suo gruppo e PIU facilmente se invece ha delle caratteristiche distintive. - Bartlett nel nel libro Remembering mostra una visione della memoria come processo attivo di continua ricostruzione del passato in funzione delle esigenze del presente. - Nel Richard C. Atkinson e Richard M. Shiffrin propongono un modello di funzionamento del processo di memorizzazione sviluppato in analogia con il funzionamento dei computer. Il modello rappresenta l'approcio cosiddetto Human Information Processing nel quale l'uomo era paragonato a una macchina calcolatrice.

In grado di ricevere e processare le informazioni secondo percorsi decifrabili. Tale modello prevede che l'informazione ricevuta dagli organi di senso venga prima di tutto immagazzinata in un registro sensoriale di capacità illimitata ma a rapido decadimento; essa viene poi immediatamente trasferita attraverso i processi dell'attenzione in un magazzino di memoria a breve termine (MBT) che contiene al massimo sette tracce ed anch'esso è soggetto a decadimento. Da qui, nel tempo limite di secondi circa, l'informazione passa al magazzino della memoria a lungo termine (MLT), pressoché illimitato e capace di conservarla per diversi minuti o anche per anni.

Nel 1972, Endel Tulving distingue fra MEMORIA AUTOBIOGRAFICA, relativa a date ed eventi personali e MEMORIA SEMANTICA, indipendente dall'esperienza personale. Entrambe fanno parte della memoria DICHIARATIVA, dal momento che consentono di fornire gli eventi sotto forma di proposizione. Si distinguono quindi da

Un altro tipo di memoria, quella PROCEDURALE che riguarda tutte le conoscenze che possediamo Rebecca Lovati 55 di 791 1 9 9 7 6 2 8 1 9 3 2 1 8 1 9 8 3 9 3 0 0 ficirca lo svolgimento di una particolare attività, senza essere necessariamente consapevoli di come e quando le abbiamo apprese. Ex: capacità di andare in bicicletta o conoscenza acquisita studiando sui libri (indelebili nella nostra memoria).

Sempre nel Fergus I.M. Craik e Robert S. Lockhart proposero il modello della profondità di codifica o dei livelli di elaborazione. Si riteneva che la persistenza maggiore o minore di una traccia in memoria dipenda dalla profondità con cui lo stimolo è stato elaborato in fase di codifica. I livelli di elaborazione possono riguardare le caratteristiche sico/sensoriali dello stimolo, il riconoscimento dello stimolo o l'identificazione del significato. Maggiore è la profondità di elaborazione, più resistente sarà la traccia mnemonica ossia,

immagini mentali. La memoria è la capacità di formare, immagazzinare e rievocare informazioni di vario tipo; le tracce mnestiche, dette anche immagini mentali, sono il mezzo attraverso il quale queste operazioni vengono messe in atto. A partire dall'inizio degli anni Settanta e fino a tutti gli anni Novanta assistiamo a una crescita. Le nuove tecniche di neuro-imaging, consentendo la visualizzazione in vivo dell'attività neurale, permettono di effettuare nuove indagini sulla correlazione fra attività mnestiche e attività biologiche del cervello. La psicologia contemporanea trova un punto di riferimento coerente e consistente più nella biologia evoluzionista che nella fisica. Basti ricordare che la biologia è un chiaro esempio di come principi strettamente deterministici e ampiamente probabilistici coesistano all'interno di un stesso processo. Tra gli approcci selezionisti al funzionamento umano spiccano quelli di Edelman. Per Edelman la

memoria è il risultato di una continua ricategorizzazione. Con il termine "categorizzazione" si riferisce alla categorizzazione percettiva che tratta in modo inconsapevole i segnali provenienti dal mondo esterno attraverso gli organi di senso. Poiché le categorie percettive sono mutevoli e il comportamento le fa variare, la memoria deriva da una continua ricategorizzazione che implica ripetizioni continue in contesti diversi. Ciò la rende inesatta se paragonata alla memoria di un computer ma anche estremamente flessibile e capace di generalizzazione. A essa fa seguito la categorizzazione concettuale che opera sulla base di quella percettiva e in base alla memoria. La memoria è una facoltà procedurale che si fonda dinamicamente su meccanismi sempre più facilitanti di categorizzazione all'interno di mappature globali. Questo concetto di memoria implica necessariamente la presenza di molti

Tipi di memoria diversi. Questi diversi tipi di memoria saranno oggetto delle prossime pagine insieme a un'analisi del funzionamento del processo di immagazzinamento e recupero della memoria.

Come funziona la memoria: la metafora dell'immagazzinamento e recupero. Secondo questa metafora, ciò che ricordiamo è stato innanzitutto immagazzinato nella nostra mente, quindi mantenuto in essa per il periodo di tempo necessario e poi recuperato al momento di ricordarlo. Utilizziamo questo modello metaforico come guida per provare a descrivere come avviene il processo di memorizzazione e di ricordo e da quali fattori può essere influenzato.

Immagazzinamento: ciò che l'individuo ricorda non è mai lo stimolo stesso, quanto piuttosto la risposta dell'individuo allo stimolo. Questa risposta dell'individuo allo stimolo da ricordare viene detta codifica. Il modo in cui lo stimolo, cioè l'informazione, viene codificata,

ossia trattata dall'organismo, incide sulla capacità di ricordarla. L'informazione può essere codificata sulla base delle sue proprietà semantiche (la definizione di una parola), visive o fonologiche (la pronuncia o lo spelling), contestuali o episodiche (la situazione in cui è stata pronunciata una parola), temporali (la durata di un suono)... L'attività di codifica consiste in un insieme di attività messe in atto al momento dell'acquisizione e che implicano l'analisi, la discriminazione, la selezione, l'elaborazione o trasformazione dello stimolo. La codifica in memoria richiede l'uso di un certo codice o rappresentazione che può essere di tipo visivo, acustico o semantico. La capacità di ricordare è un comportamento attivo che l'individuo emette fin dal primo contatto con lo stimolo da ricordare. Il mantenimento può essere considerata una fase attiva, in cui il ricordo può essere rafforzato o modificato.è soggetto a ulteriori modi che nel corso del tempo. L'istimolo esterno produce una reazione attiva nell'organismo che viene appresa e che si riproporrà nel momento del ricordo. RECUPERO una volta memorizzata l'informazione, questa viene considerata disponibile in memoria. Essa può in seguito essere ricordata oppure no: se viene ricordata si dice accessibile, nel caso contrario viene definita inaccessibile. Il momento del recupero è quello in cui l'individuo si trova a dover riprodurre ciò che ha memorizzato. Per far ciò egli ha bisogno di un nuovo stimolo che assume la funzione di suggeritore e garantisce l'accessibilità dell'informazione memorizzata. Ex: per ricordarsi un nome può essere sufficiente sentire l'iniziale oppure per ricord...
Dettagli
A.A. 2020-2021
79 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nobody_scuola_1990 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Moderato Paolo.