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IL VAMPIRO

Problema storico, teorico-culturale del vampiro.

Succhiare sangue è una cosa che permette di tornare molto indietro nel tempo: si ha un caso interessante

nell'evocazione dei morti nell'Odissea (XI libro): in quel caso i mostri vengono fuori dalla bocca dell'Ave e non

sono in grado di parlare e di avere una coscienza, sono solo delle immagini; prevede che il mostro sacrifichi un

capretto, le religioni obbediscono alla logica secondo cui la divinità riceve dei sacrifici come doni. In realtà il

capretto nero davanti alla bocca dell'inferno serve perchè le anime non parlano finchè non hanno bevuto il

sangue. Questo significa che i morti hanno bisogno del sangue per parlare un momento con i vivi. Odisseo deve

consultare l'indovino e vede sua madre. C'è fin dalle origini questa evidente associazione simbolica: poichè il

sangue è la cosa che uscendo dal corpo porta con sé la vita, il sangue è la vita, quindi berlo è simbolo di una

forma di acquisizione più o meno permanente di vita. L'operazione di bere il sangue è di tipo simbolico.

Nella mitologia greca ci sono altri mostri che esplicano la loro azione mostruosa nel mangiare il cuore e bere il

sangue; uno di questi è Lamia: mostro specializzato nel divorare bambini, però è un personaggio che strappa il

cuore dai ragazzi per mangiarlo.

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I vampiri hanno unìorigine nel folklore slavo, il nome entra in uso nel Settecento, però la sostanza è trasversale

a tutte le civiltà. Questi mostri hanno caratteristiche femminili: mostri che essendo demonizzazioni sono il

rovesciamento del positivo femminile; come la madre dà un fluido del suo corpo per rafforzare la vita del figlio,

così la madre demoniaca sottrae il sangue. Anche nel vampiro essendo l'attività legata a questo succhiare, c'è

una sorta di rovesciamento in cui il vampiro fa succhiare il proprio sangue per vampirizzare e rendere uguale a

sé le sue vittime. Altri tratti del vampiro possono essere spiegati attraversi i dati folklorici balcanici: l'aglio è un

rimedio contro i serpenti ed è una pianta che è in relazione con l'astensione dai rapporti sessuali, fa parte del

culto di Demetra e Core e le donne erano obbligate a mangiare aglio per un periodo in cui dovevano astenersi

dai rapporti sessuali. Il vampiro viene connotato come un mostro con un erotismo fuori dalle regole.

Connessione importante con il serpente che ha in comune con il vampiro i denti con cui causa la morte, è un

animale ctonio, il nome del drago (Dracon in greco significa serpente) è il nome che nelle lingue balcanica si

specializza come Drac che significa diavolo: la connessione etimologica è con il verbo greco derkomai che

significa “guardare fisso”: il drako, il diavolo, Dracula. Il drac è un mostro connesso al serpente per la sua

origine ctonia, per le sue caratteristiche di corpo freddo e anche per il suo sguardo particolare.

Dal punto di vista storico un elemento importante per la cristalizzazione del vampiro nel Settecento è la

scoperta nel 1625 della circolazione sanguigna: per tutta l'antichità il sangue veniva considerato come uno dei

fluidi fondamentali del corpo, ma si ignorava la reale funzione idraulica del cuore: si ignorava il fatto che fosse

in continuo movimento e che portasse nutrimento ai tessuti. La scoperta si deve a Harvey che scrive un trattato

latino in cui c'è la prima descrizione della circolazione. Questa scoperta spiega il perchè l'attenzione si fosse

accentrata su questo aspetto del sangue e della circolazione.

Il vampiro si può ridurre a una serie di elementi basilari del demoniaco che si compongono in lui: è un animale

predatore ctonio con zanne pericolose che vuole sbranare, è una creatura infernale ed è un non-morto; tutti

elementi dell'anti-mondo negativo.

Tutti i testi del Sette-Ottocento designano il vampiro come una figura perturbante descritta in maniera non

precisa, ma che esercita un'azione distruttiva sull'umano con cui interagisce. Colerdige scrive “Crystabil” dove

la protagonista è una prototipa di vampira. Polidori, Mary Shelly e Byron fecero una scommessa su chi avrebbe

scritto la storia perturbante migliore: Mary Shelly scrive “Frankestain” e Polidori contribuisce con questo

racconto che dal punto di vista letterario è molto debole in cui vengono definite le caratteristiche del vampiro:

viene connotato come un Dandy, si basa sulla figura di Byron e l'attività vampiresca viene equiparata a una

distruzione di tipo equiparato: non viene descritta in maniera analitica, ma una creatura che si nutre della

freschezza di giovani ragazze che diventa una vittima del vampiro in senso fisico e morale. Il vampiro è

connotato come una sorta di entità che estrinseca sul piano fisico una distruzione sociale. Il vampiro è un

correlato simbolico del disordine sociale delle forze dell'erotismo antisociale. Il vampiro si connota come uno

strumento di codifica dei comportamenti trasgressivi e ha una funzione di favorire il ritorno del depresso:

un'espressione di una formazione di compromesso fra istanze repressive e istanze sovversive represse che nello

spazio letterario possono essere dichiarate.

Negli anni '40 dell'Ottocento si ha un lungo romanzo di appendice “Varney the vampire” di Rymer che essendo

un romanzo a puntate è andato avanti per molto tempo.

Nel 1872 esce “Carmilla”: è una vampira donna che preda giovani donne.

DRACULA – STOKER

E' un punto di arivo per la figura del vampiro.

Per utto il Novecento è stato preso come punto di partenza per la speculazione sul vampiro ed è stato preso

come prototipo.

Caratteristiche che uniscono vari livelli di mostruosità.

Il mostro si configura come un demonio anticristiano.

Ci sono tutte le regole della grammatica vampiresca.

“Storia di letteratura del terrore” di Punter: le qualità letterarie di Dracula sono alte e sono state sottovalutate

per il fatto che la vicenda con questa forma di mostruosità ha preso così tanto l'immaginazione collettiva che si

è dimenticato il testo originale del romanzo. La storia di Dracula è più nota per le riduzioni cinematografiche e

gli adattamenti di ogni tipo che per il testo originale. Punter è uno studioso di orientamento marxista, quindi

tende a riassorbire i testi letterari all'intero di un'ottica che vede nella lettartura il riflesso di situqazioni di

conflitto sociale legati a squilibri di tipo economico e a opposizioni di classi. L'analisi che Punter conduce si

focalizza sulla correlazione fra gli elementi che compongono la narrazione e delle forze sociali.

58 1) il sistema simbolico del Dracula di Stoker è basato sul sangue: a Punter interessa sottolineare la valenza

simbolica del sangue. Quello che questo studioso sottolinea è che il sangue in Dracula è il correlato di

ben precise entità precise nella società: da un lato le forze sfruttate dalle classi oppresse e dall'altro il

sangue è l'essenza dell'identità aristocratica. L'analisi marxista che Punter conduce lo porta a mettere in

evidenza il fatto che il vampiro venga rappresentato come un rappresenatante del potere feudale che

vive parassiticamente succhiando il sangue dei suoi schiavi, cioè della sua forza lavoro. Al tempo stesso

il sangue sembra essere l'unico tipo di interesse del vampiro perchè ne dipende per nutrirsi ed è il centro

della sua aspirazione intellettuale e questo si spiega col fatto che il vampiro è enormemente legato alla

sua identità aristocratica; elemento giò chiaro nel vampiro di Polidori dove il vampiro è un dandy ed è

una persona che appartiene agli starti più alti della soicetà. Il sangue come valenza identitaria rimanda al

fatto che il vampiro si pone come il rappresentante di una continuità dinastica che rappresenta anche la

continuità di potere che si conferma nel suo castella nella posizione di dominio del territorio. Il vampiro

essendo un immortale può portare di battaglie che si sono svolte secoli prima. Da un punto di vista

simbolico la nobiltà di Dracula sta per una posizione di dominio feudale: il signore nel castello nel

romanzo è finicamente immortale, ma nel mondo sociale lo è perchè la continuità dinastica fa si che il

signore sia la personificazione della situazione di dominio senza che dall'esterno se ne accorgano.

2) L'immortalità simbolica del carattere aristocratico del vampiro si rfilette nel'ambito militare soprattutto

nella spada che lacera la vittima per far sì che il suo corpo versi sangue. Se si considera Dracula si vede

che il vampiro aristrocratco si contrappone all'ero borghese.

VAMPIRO ARISTOCRATICO (Dracula) EROE BORGHESE (J. Harper/ Van Helsing)

Pratica di erotismo ironistico e sadico Amore puro e non sensuale

Stirpe: relazione dinastica dove il ruolo di capo della Famiglia nucleare: madre, padre e figli.

casata viene rivestito da persone che ereditano il titolo,

i beni e la posizione.

Notte Giorno

Legato alla religione E' uno scienziato: capacità di osservare in maniera

sistematica e creare delle regole di funzionamento dal

sistema sovrannaturale.

3) Fisionomia del vampiro: opposte alla religione cristiana in cui viene garantita la sopravvivenza

dell'anima perchè è legata a una resurrezione del corpo. Il vampiro rovescia questa prospettiva

permettendo una resurrezione immediata del corpo che viene pagata con una perdita dell'anima.

Seguendo lo sviluppo storico della figura del vampiro si può cercare di capire in che modo si modificano nel

corso del tempo le funzioni che i testi horror assumono nella cultura.

La forma del romanzo di Dracula è a focalizzaziione multipla: la narrazione è fatta in maniera tale da dare

espressione alla soggettività di molti personaggi; reso evidente dal fatto che il testo è un collage di documenti:

di cominchia con Harper che racconta il suo viaggio in Transilvania, si prosegue con il diario di Mina, articoli

di giornale e poi le registrazioni del Doc. Stuard. Designano una costellazione di punti di vista che permettono

una soggettività di molti personaggi. L'unica soggettività che non riceve nessuno spazio si soggezione

inidivuale è quella del vampiro: parla, interagisce con Harper, con Mina, ma per il resto il vampiro è sempre

rappresentato dall'esterno come una sorta di oggetto opaco che è sempre rappresentato in focalizzazione

esterna: descritto da un punto di vista che non lo capisce; effetto formale di tecnica narrativa che costruisce un

mondo di valori. Tutti i personaggi sono degni di avere un'interiorità; il vampiro è i

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
64 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _Let di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Grilli Alessandro.