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MITO: Qual è la differenza fra tema e mito?
La cosa principale del mito è che esso è una narrazione, una storia. (Ulisse è una storia, una narrazione può essere la guerra). Il mito è una narrazione, una storia che nel tema non c'è in quanto è un concetto astratto, un argomento. Una diversificazione tra mito religioso e letterario.
Le funzioni del mito:
- Racconta una storia, esso nasce dal racconto.
- Ha una funzione esplicativa, ovvero il mito in genere, soprattutto quello religioso, nasce per spiegare qualcosa. Il mito serviva prima per dare una spiegazione a quello che avveniva in natura, ad eventi naturali, alla nascita dei fiori ecc. E poi si parla anche di una rivelazione, soprattutto nel mito religioso, ovvero il mito è un'epifania del sacro, il mito incontra la divinità. Il mito è stata la prima forma strutturata che l'uomo ha avuto per spiegare o per avere un canale di comunicazione con la divinità.
Divinità stessa. Moltissimi studiosi si sono occupati di miti etno-religiosi. - Per rimanere nell'ambito della rivelazione: a cosa serviva il mito nei popoli arcaici? Aveva un ruolo di dare un senso al mondo. Il mito, che corrisponde alla religione più arcaica, rende viva la presenza del mondo sacro, che permette l'esistenza del mondo terreno. Queste persone pensavano che questo altro mondo esiste veramente e il mito dà significato alle cose. Niente era spiegabile allora, anche l'alternanza tra giorno e notte, i miti si fondano in ciò che tutto è nuovo e inspiegabile, è riuscito a dare significato alle cose mantenendo salda quella società antica. L'uomo aveva la necessità di creare qualcosa di fisso e immutabile, il mito conferiva l'idea di qualcosa di certo e reale, immutabile che potesse essere la base del flusso inspiegabile della vita. - Questa idea del tempo assoluto, del flusso ritorna anche nei letterati del modernismo,
Studia le varianti, che ci illuminano sulla cultura locale e il periodo storico. Spesso il mito viene utilizzato come metafora per esprimere altro, per esempio la figura della donna nel mito è molto cambiata nel tempo e quindi anche il mito stesso cambierà volto. Pensiamo alla figura della femme fatale che è nata in una certa epoca storica. Prendiamo, nel periodo greco Medea che veniva rappresentata nel suo lato violento, aggressivo per richiamare all'idea di donna divoratrice.
Cos'è un mito letterario? Sono racconti che sono nati nella letteratura, non in ambito religioso e diventano mito perché perdono la loro connotazione, il loro legame riconducibile a un testo, a un autore, per parlare di qualcosa che appartiene a tutte le civiltà. Prendiamo per esempio il mito del Don Giovanni è diventato una figura mitica, ovvero slegato da un contesto storico e riesce a colpire l'immaginario collettivo in più epoche, accomuna anche.
altre arti (Don Giovanni di Mozart, la storia di Tristano e Isotta che anche Wagner ha studiato). Sono miti slegati dal loro contesto storico di appartenenza, non ci ricordiamo più da quale testo è stato generato ma è qualcosa di molto forte. Studiare questi miti letterari ci dà la possibilità di acquisire una nuova visione sovranazionale non più legata ad una singola lingua o nazione. Sono narrazioni destinate ad essere modificate, come i miti arcaici, ci sono quindi gli elementi invarianti ma c'è anche un'origine riconoscibile mentre il mito religioso affonda le sue origini nell'oralità nella notte dei tempi, qui abbiamo il testo da cui è partito, come se vivesse di vita propria avendo la capacità di fecondare l'immaginario anche a distanza di secoli. Questo mito letterario vive di vita propria. Possiamo studiare le varianti e le variazioni storiche e culturali di questi miti. Influenzano questi
Miti anche la quotidianità del vivere (quanti sisono incarnati nel don Giovanni?)
Ricezione letteraria è un altro modo per studiare i miti e i temi puntandol'attenzione sul pubblico, sul lettore. Il lettore è importante per la costruzionedel testo. Non vuol dire dare importanza al lettore, bisogna ricordarsi che chiscrive lo fa per il lettore, seguendo i gusti correnti del lettore. Pensiamo ai best-seller ma anche alle serie tv, soap opera ecc.
15.10 DIMENSIONE STRANIERA DEL TESTO
LA MIA AFRICA Racconto di un romanzo in prosa che però si apre all'alteritàquindi richiede un'analisi comparatistica perché anche dal punto di vistatematico e dal punto di vista della forma questo è un romanzo strano perché èarricchito da ?? che il romanzo occidentale può sviluppare con dei problemi, lacausa narrativa, la digressione, la sospensione della relazione tra fabula edintreccio attraverso l'espansione del
momento narrativo, invece no lo fa con altre strategie che non sono proprie del romanzo occidentale ma aprono ad una alterità di genere di tipo lirico che rimanda a questa forma. Questo è un esempio perché nel romanzo sfogliandolo ci troviamo ad avere intramezzate le pagine in prosa da strutture di questo tipo nelle quali vi sono termini, piccole espressioni direttamente in lingua araba, non tradotte e non accompagnate da didascalie alle quali le culture occidentali devono adattarsi alle volte non capendo ma deducendo quello che sta accadendo attraverso un processo di inferenza.BABETTE
Un altro tipo di alterità, di analisi comparatistica, rappresenta l'alterità, perché rimanda a un concetto di relazione tra due identità culturali, percezione dell'altro come specchio di sé, Babette è l'altro diverso rispetto a coloro che osservano che è la comunità.
Mangiare con Piero il titolo è qualcosa che
rimanda all'idea di cibo dal punto di vista alimentare, nutrizionale, soddisfare un bisogno, mangiare. È un racconto all'interno del testo QUALCOSA CHE NON HO MAI CUCINATO PRIMA, nel quale la letteratura dialoga con le altre aree soprattutto pittura, quindi letteratura e pittura, siamo nel pieno di quel processo interartistico che permette di stabilire delle relazioni di identità e di alterità. Chi è Piero? Poiché la storia del racconto è di un piccolo viaggio della narratrice durante una vacanza in Toscana, in una specie di triangolo dell'arte, tra Arezzo, Montecchiò e San Sepolcro, luoghi dell'arte nei quali vi sono affreschi fondamentali tra cui Piero della Francesca. Allora il mangiare con Piero assume subito un valore polisemico e dunque tematizza, tratta l'argomento cibo attraverso la tematica dell'arte. Cosa curiosa è che la protagonista quasi sempre a ora di pranzo insieme al compagno si trova di fronte a
luoghi tipici dell'arte pittorica, e vadaa visitare gli affreschi di Piero ma non solo. Allora qui la tematizzazione è quelladel condividere un banchetto all'insegna dell'arte, gustare l'arte, farla propria,arricchirsi, nutrirsi in senso metaforico di arte. Poi si va pure a mangiare, si staa tavola. Spesso si vedono affreschi, dipinti su muro, ma si vedono anchedipinti su legno, tavole dipinte, quindi manteniamo questo termine tavola, chepresto la tavola dipinta da Piero diventa il doppio della tavola imbandita con laquale la protagonista subito dopo questa cibata vedendo il dipinto, va a cibareil corpo di piatti tipici della cucina toscana. Quindi dalla tavola dipinta allatavola imbandita, banchetto più intimo, diviso tra due innamorati e se vogliamoc'è un'altra dimensione di estraneità presente all'interno del banchetto che non è solo quella dell'interazione letteratura e altre arti e dei rispettivi codicilinguistici,
ma anche relazione tra due soggetti che tentano di dialogare, l'amato e l'amata. Non sempre la tavola dove condividono un pasto è una tavola sicura. Vi sono quindi tante ramificazioni vi sono all'interno di un tema, di un termine, pensiamo alla polisemia del termine francese table. Esempi del testo: pag. 174: in questo caso il banchetto è il momento dell'alterità che avvicina due soggetti, una comunione di sentimenti, quindi ci troviamo di fronte a due innamorati che siedono a tavola. LEGGE. Si riprende un termine che entra nel linguaggio del cibo, iniziamo ad associare cibo e linguaggio. La tavola diventa un termine importante nel linguaggio del cibo. Questa è una possibile tematizzazione dell'argomento cibo che porta ad una relazione altra, quello di relazione tra due soggetti innamorati. Ci possono essere delle successioni di situazioni simboliche che si sono focalizzate sull'ammirazi