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Coordinate Storie

L'oracini: il mito associa la nascita di Roma a due figure: Enia e Romulo, l'ero.

Fondatore della città dopo i quali si sono succeduti sette re.

  • Fase della Monarchia

Dopo lo scacciato dei re inizia la

  • Fase della Repubblica

Durante questo periodo furono rilevanti le tre guerre puniche e quelle macedoniche a seguito delle quali la Grecia diventa provincia romana.

  • Due generi
  • Epica: Andronico Nevio ed Ennido
  • Teatro: Pluto Stazio e Terenzio
  • Storiografia: Annalista e Catone il Censore
  • Satira: Lucilio

Eta dei Gracchi e Silla: l'espansione a seguito delle guerre puniche allevò.

Aimoto importanti conseguenze sociali. Veniva a formarsi un nuovo ordine sociale.

Accanto alla classe dirigente gli equites (banchieri, mercanti, imprenditori).

province erano viste come terreno da sfruttare; la popolazione romana si

era impoverita a14le speculazioni dei latifondisti. E all'interno dell'aristocrazia

senatoria si erano divisi optimates (conservatori) e populares (attenti alle

esigenze delle classi inferiori). Per risolvere questi problemi, soprattutto quelli

legati alla povertà dilagante, i tribuni della plebe, Cajo Gracco, fecero ricorso

volte a migliorare la situazione dei latifondisti e ad estendere la cittadinanza

romana agli alleati latini e italici. La scelta aristocratica senatoria, per mantenere

reá che si perpetua l'uso di violenze e uccise i Gracchi.

Ci fu una guerra civile tra mario & silla; indroca (Aifenua) introdotto la pace

per i soldati,) e il popolare dominavano la scena politica finché silla non li

sconfisse, diventando dittatore a vita e ripristinando con gli optimati

La repubblica aristocratica iniziò iniziò un'epoca di crisi. (dittatura).

ETA DI CESARE

epoca che va dalla morte di Silla a quella di Cesare è

detta "tarda repubblica". La fine della dittatura riaccesa gli scontri tra

popolari e ottimati, e ci fu ascensione un ibrido e proprio colpo di stato (congiura

rj di cattina) sventato da Cicerone. Le due personalità del tempo furono

potrece (Leadeur degli ottimati) e Cesare (divinoptis popolare) che, insieme, a

in 60 a.C.

Crasso, stipulano un patto privato (triumvirato). Crasso ottenne visibilità

politica, potrece radica per il suo operato in oriente, e Cesare il consolato per 4 anni

successi e gli lutando della spedizione in Gallia. Quando Crasso turi, Potrece

si fece eleggere console unico, mentre Cesare era in Gallia tra cui due guerre

48 a.C.

civile (48 oltuno) A farsalo, con la vittoria di Cesare, il quale si fece

proclamae imperator, assumendo il ruolo di dittatore a vita (fine

della repubblica). Muore assassinato da una congiura capeggiata dai

repubblicani bruto e cosius. Segui una nuova fase di guerre civili,

giusto sia col senato che con il ceto medio. Adriano rafforza la

difesa dei confini e viaggia per larga parte dell'impero. Adottò

Antonino Pio, che proseguì il suo operato e mostrò grande tolleranza

religiosa. Adottò i nipoti Marco Aurelio e Lucio Vero.

Marco Aurelio

è ricordato come "l'imperatore filosofo" costretto dagli eventi (le invasioni

barbariche) a un costante impegno militare; e a fronteggiare l'ondata della

peste. Gli successe il figlio Commodo, prima a non essere adottato. La

sua politica ebbe scarsa cura per l'impero e la sua difesa. Scende a patti

con i nemici del padre, cerca grossolanamente il favore della plebe e

umilia le proprie persone assumendo il titolo di Ercole romano. Viene

ucciso in una congiura.

  • Loquenzi
  • storiografia: Tacito
  • romanzzo: Apuleio

Autori

Cesare: nasce a Roma nel 100 a.C. Da una famiglia patrizia (gens Iulia)

che si vantava di discendere dal figlio di Enea. Questa famiglia era legato al

partito dei populares. Divenne questore, edile curule e pontifex maximus;

dopo la congiura di Catilina, divenne pretore, poi propretore in Spagna.

Nel 60 a.C. forni la Ia triumvirato con Pompeo e Crasso e, l’anno dopo, diventa

console, poi proconsulo in Gallia ed in Galia Narbonense, che conquista

in sette anni, ottenendo grande prestigio e potere politico e militare.

La situazione non poteva non impressionare gli ottimati, che vedendo in Cesare

una minaccia al loro potere, finirono per trovare in Pompeo il suo

antagonista, i nobiles ostacolorano la candidatura al consolato di

IN CENTRO DEL POEMA C'È L'IDEA DEL LAVORO, TANTO FATICO QUANTO NECESSARIO PER LA VITA DEGLI UOMINI (IL MONDO AGRICOLO NON È SOLO UN RIFUGIO SPIRITUALE, QUANTO L'ASSEGNO CONCRETO DELLA REALIZZAZIONE DELL'ORDO, DEL SUO INVOLVIMENTO).

IN ALCUNI FRAMMENTI AFFERMA CHE CHI LAVORA I CAMPI È FORTUNATO, IN ALTRO PER IN LUCRIA FISICA E LA DIFFERENZA IN QUESTO ATTIVITÀ (IL PRODOTO CONTESTUALMENTE È ANCORA IN BILICO TRA LE GUERRE CIVILI E LA PAX AUGUSTA O DSGOLI L'AMBIGUITÀ DELLO RESTO) - NEL QUARTO LIBRO, VIRGILIO DEDICA UN'AMARNA ATTENZIONE ALL'ORGANIZZAZIONE SOCIALE DELLE API CHE COSTITUISCONO UNA VERA E PROPRIA RESPUBBLICA (SONO ALLEGORIA DELL'ORDINE POLITICO-DIGIONE CHE LO STATO RICUVRONO DEGLU ACCONTURDI) - ALLA FINE DELLO STESSO VI È UN EPIULIO CHE INCANTA TRA LORO DUE VICENDE MITOLOGICHE: QUELLO DI ARISTEO (CHIS PERDE LE SNE API IN UNA PESTILENZA) E QUELLO DI ORFEO (CHIS HO PERSERO EURIDICE). ARISTEO, PER RICOSTRUIRE LE SUE SCIAME CHIEDE CONSIGLIO AL DIO PRATESO CHIS CI RACCONTA CHE È STATO PUNITO PER AVER CAUSATO LA MORATIE DI EURICIDE. TORNA DA UN SARENTER NIETRE ALLO INSEGURE L'INSAPUTO LO OFFER PALETRON ALLE NINFLE CUTIPANE IDI EURIDICE DELLE VITITUS RINARETCHÈ E DELLE VISCERE DEI BUOI SACRIFIUS ERONO FUNDOLAMENTANTE LE API. LO SLIMIE E MENIDICOSIS.

L'ENEIDE (POETA EPICO). DODICI LIBRI IN ESAMETRI CELEBRATIVI PER ROMA E AUGUSTO (IDENTA POEMA NAZIONALE) È LA TIRREZA DA CUI DISCENDE I PRINCEPS INFATTI, ARENIA LE VIC REGAMI, AL TEMPO DELLA FONDAZIONE DELLA CITTA IN IULO FIGLIO DI ENEA IL MODELLO PRESO IN RIFERIMENTO È EVIDENTANIETE IL CICLO TRIA MNO OMERICO, SI ISPIRA PER I PRIMI SEI LIBRI DELL'ODISSEA (E IL VIAGIO DI ENEA) PER I RESTANDI DELL'ILIADE (SONO LE LOTTE PER LA CONQUISTA DEL LAZIO). I TESTI DELL'ENEIDE SI POSSONO RICONDURRE A TRE TEMATI: LA GUERRA E L'AVVENTURA (ETIOPICLI), ESILITAZION A RUMA E DAUGUSTO (ARUNI) UNICAN PASSION O AAXYJO.

raccontando le conquiste militari che offrono lo spunto per direzioni etnografiche di stampo cesariano) e il de germania (un’opera etnografica in cui lo lode alle popolazioni barbare per la loro connessione con la natura e l’assenza della decadenza civile e morale romana.

Il dialogus de oratoribus (sulla decadenza dell’oratoria a causa della prosperità della libertà d’espressione), e le sue più maggiore opere storiche, gli annales e le historiae, che, considerando nel complesso, narrano dalla morte di Augusto a quella di Domiziano. La materia delle grandi opere di Tacito è così ripartita: negli annales (“ab excessu divi augusti”) sono compresi gli eventi dalla morte di Augusto a quella di Nerone (ci sono comunque solo due sezioni lacunose), nelle historiae sono compresi gli eventi del 69 alla morte di Domiziano (nel proposito di uniformare che progettina in sección unica un’opera contemporea relativo al tempo di Nerina e Traiano), invece poi scrive gli annales). Entrambe le opere sono redatte secondo il metodo annalistico - e attento non solo di fatti, ma anche alle cause; la sua apparente obiettività è ornato dalla drammatizzazione dei fatti, con allusione al circolo virgiliano. L’intento di Tacito è quello di scrivere “sine ira et studio” (avversario o situato nei confronti dell’argomento). Anche se bisogna sempre considerare che, per quanto obiettivo, il suo punto di vista era quello dell’aristocrazia senatoria. Consulta fonti affidabili grazie ai documenti ufficiali cui ha accesso, altresi storico raffig, e mostrando tra scrupoloso rinunce). Lo stile scelto è brevitas, gravitatis e inconcunitas (condenza nel minimo periodo classico significato). L’impero è una necessità storica.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
16 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nalisa92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bonanni Susanna.