Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ORLANDO INNNAMORATO
Ottava di introduzione
“signor e cavalier...”: questa ottava contiene un solo periodo come l'ottava proemiale dell'Ariosto.
Augumento: toscano letterario nell 'ariosto. Differenza linguistica, qui con Boiardo siamo alle
edizioni tra gli anni 80 e metà del 90 del 400, questa lingua non è il toscano letterario (ascoltI), sono
desinenze settentrionali, la lingua in cui è scritto l'innamoramento è quella di Coinè che si era
sviluppata nel corso del 400 e che a ferrara e di mantova (corti), aveva riconosciuto una
stabilizzazione, aveva assunto dignità letteraria. Lingua praticata nelle cancellerie delle corti,
mantiene una componente latina, latinismi, tratti comuni alle varie parlanti di italia: strumento di
composizione letteraria.
“signori e cavalier”: signori: membri della corte ferrarese e cavalier: vassalli feudali. Ascoltate la
mia storia che il mio canto si accinge a muovere: controllo dell'autore che esercita sulla sua
narrazione.
Ascolteranno le azioni sorprendenti di orlando paladino: che è un orlando destinato a innamorarsi:
non soltanto prove da intendersi come azioni militari, ma le sue gesta in quanto paladino
innamorato. I signori sono la corte di ercole primo d'este: ercole non è citato nell'ottava iniziale ma
lo si intuisce: i gesti misurati e le mirabili prove alludono alle imprese di ercole (le fatiche di ercole)
che alludono al nome del sovrano ferrarese, al duca ercole.
Con il Boiardo una tradizione che si era espressa oralmente e secondo formule fisse, conosce la più
importante delle innovazioni.
Elemento di innovazione del Boiardo: elemento amoroso (“non vi par, signor, meraviglioso...”): non
meravigliatevi se sentite raccontare dell'innamoramento di orlando. Voi signori che siete formati a
una cultura umanistica, sapete che amore vince anche chi è più refrattario.
Ottava 3: la trama principale della mia narrazione è una novella (storia) che pochi conoscono: la
storia di Orlando innamorato. Nell'epopea carolingia incarnava gli ideali cristiani che servivano a
cotrastare l'islamismo, ci voleva un campione che resistesse alle lusinghe amorose. Angelica, viene
dall'Oriente ed è stata mandata a disertare dei cavalieri della corte di Carlo Magno, a vincerli con
l'amore e le armi del fratello argalia.
Fonte del Boiardo: questa novella la conoscono in pochi perchè Turpino la nascose: Turbino è il
vescovo che partecièò alle azioni militare di Carlo MAGNO IN spAGNA E CHE COME
TESTIMONE OCULARE POTè RIFERIRE I FATTI COME SI ERANO SVOLTI.
Quindi Turpino era rimasto nella tradizione cavalleresca, come il sinonimo della fonte storica
assolutamente fede-degna. Il testo che nel medioevo si leggeva era la “historia Caroli” di Turpino.
Questa historia in età umanistica era stata sconfessata: era apparsa come una fonte storica priva di
fondamento. Boiardo, in realtà non prende per buona la historia caroli: boiardo sta raccontando una
storia completamente inventata. Turpino avrebbe nascosto questa storia, essendo uno scrittore
sincrono poteva temere di far dispetto a Orlando, Turpino la nascose credendo che le sue scrittore
potessero infastidire il conte Orlando. Orlando che vinse i suoi avversari tuttavia fu sconfitto da
Amore.
La fonte è fittizia e i signori adunati ad ascolare la narrazione lo sanno in partenza: è fittizia e
inoltre viene citata in un modo quasi grottesco (questa storia la conoscono in pochi perchè Turpino
l'avrebbe nascosta). Dichiarazione del carattere favoloso della vicenda che si va a raccontare:
turpino, cronista sconfessato dalla filologia, boiardo racconta una storia che turpino non ha
raccontato.
Narrativa in ottave che precedentemente al Boiardo pur non pretendendo di veire equiparata alla
storiografia vera e propria, era una narrattiva che cercva di colllocare il proprio baricentro su una
base minimamente storica. (bastava che ci fossero pg che si sapeva essere stati dotati di una
effettiva storicità perchè poi su questa potevano svilupparsi delle narrazioni che avevano presso gli
ascoltatori valore edificante).
Invece l'orlando innamorato si propone come un opera ludica, giocosa, di ricreazione.
Questo innamoramento non sta lì per caso: il motivo del'amore, della passione amorosa, aveva
conosciuto dopo il Petrarca e fra gli imitatori del petrarca nel cors del 400, una fortuna letteraria
vasta e questa frtuna aveva collocato la sua sede elettiva negli ambienti cortigiani. Era avvertita la
letteraturaamorosa, la poesia amorosa, il comporre versi al modo di petrarca, come una fra le poche
espressioni letterarie in volgari pienamente dignitose: la lirica amorosa era sentita un genere
letterario anti-popolare: scritta in lingua volgare ma non per questa svilita dal fatto di non essere
composta in latino.
In rapporto a un Boiardo che compone i suoi 3 libri degli amori, che riprendono il modello del
petrarca, capiamo che questo richiamo al motivo amoroso e un richiamo al prestigio che lirica di
corte aveva assunto. A un certo punto del poema, quando Orlando incontra un avversario pagano
(Agricane), nel libro 1 dell'orlando innamorato al canto 18esimo, l'ottava 46 vede orlando
rispondere ad agricane che ha capito che orlando è innamorato di Angelica e quindi gli chiede conto
dell'identità dato che è una novità sto amore per angelica, Agricane chiede: “ora te prego....”: devi
rispondere la verità, se tu sei davvero quell'orlando la cui fama lo precede in tutto il modo. Ma tu
chi sei? Come sei arrivato qui e semmai foste ancora innamorato. Gliela pone perchè agricane ha un
etichetta cavaleresca che contempla anche la possibilità di essere innamorati di una dama, un
etichetta che era in linea con i costumi dellle corte italiane del 400: i cavalieri non potevano dirsi
nobili se non dimostravano anche di avere propensione all'amore e a una pratica secondo una ben
precisa etichetta.: ..vivo e sanza core: se tu sei veramente un cavaliere dovresti anche essere
innamorato e dovresti esserlo perchè soltabto essere innamorati ci si può dire essere cavalieri
altrimenti il cavaliere senza amore sembra vivo ma è una cosa che vive senza cuore.
Versi finali: sanza core: auto citazione di Boiardo stesso, egli cita ste stesso auyore degli amorum
libri, il primo sonetto, il sonetto proemiale.
Poema ludico in rapporto a una concezione della letteratura che è senttia come pratica nobilitante,
come parte di quella etichetta cortigiana: una lettertaura di ricreazione, ma condotta con impegno
artistico e con maestria.
Altro elemento di novità: promozione che boiardo conduce di un genere che fino a quel momento
(narrativa in ottave), che era sentito come un genere tendente verso la dimensione del popolo.
Si capisce perchè nel libro 1, la vicenda prenda avvio a parigi, nella corte di Carlo Magno, viene
proposto l'ambiente ideale della letteratura in volgare, dell'idea di una letteratura in volgare nobile:
in corte erano in festa i paladini. Il rapporto fra i due schieramenti antagonisti (saraceni e cristiani)
inizialmente è un rapporto pacifico, questo tema viene preso dalla tradizione arturiana, la corte è un
luogo dove iniza l'avventura dei cavalieri. Gli stessi saraceni condividono l'etichetta cortese dei
cristiani; diventeranno avversari quando un pergionafggio Agramante, privo di precedenti letterari,
decide di conquistare tutta l'Europa e poi vuole il mondo e poi vuole il paradiso. La figura di
agramante è modellata dal boiardo umanistca sulla sotira di alessandro Magno: è come alessandro
magno che parte alla conquista dell'universo: il riferimento al paradiso è un allusione a quello che la
tradizione delle conquiste di alessandro magno, della conquista dell'acqua e del cielo di alessandro
magno, i due elementi preclusi all'uomo.
Ferraguto occhi grifagni dante, castello dgli spirit magni (cesare).
Vi sono questi riferimenti perchè chi lo legge e chi sa interpretarlo capisce che si tratta di un opera
leggera ma costruita con serietà.
“tra bianche e rose...”: Boriardo afferma che era in un bel giardino quando si è reso conto che a
poetare solo per lui faceva qualcosa di sbagliato perchè quello che diletta a uno può dilettare a
molti, inoltre c'è il locus amoenus: non è un elemento di tradizione della narrattiva in ottave ma lo
prende dalla poesia amorosa , dalla lirica amorosa. Il roman del la rose comincia in un locus
amoenus che è noto alle corti settentrionali italiane.
In Boriado notiamo l'attenzione per la contaminazione dei generi: attenzione per un intreccio non
solo narrativo ma anche di tante e divers etradizioni anteriorri, prelevate con cura da quel
patrimonio locale, patrimonio culturale e letteraio condivso e riconoscibile (allusioni classicistiche).
Boiardo inoltre cita se stesso: in quanto narratore, perchè gli amorum libri sono la narrazione di una
vicenda amorosa, non sono solo una racconta di lirica che ha composto per omaggiare antonia
caparra la donna da lui amata. Ma rappresentano anche il momento della gioia amorosa, il momento
della crisi e quello del ravvedimento finale. Questa indole narrativa applicata alla lirica boairdo
l'aveva ereditata da una lettura attenta del canzoniere di petrarca e dipende anche dalla conoscenza
che boairdo avevano degli elegiaci romani: di quei poeti come properzio, che aveva scandito le
vicende del proprio amore per cinzia o gli amores ovidiani.
questa novità dell'elemento amoroso viene ribadito dallo stesso boiardo che istituisce un confronto
fra le due tradizioni arturiana e carolingia: ottava 18esima e 19esima del libro II: “fo gloriosa
bertaglia la grande...”: la gram bretagna fu gloriosa per le armi e gli amori tanto che il suo nome che
ancor oggi si spande (dante), questi cavalieri hanno dimostrato il loro valore in quanto innamorati
(tristano e isotta). Quella di Carlo Magno non fu così famosa perchè tiene ad amore chiuse le porte.
LUIGI PULCI
Firenze, Luigi Pulci nel 1478 pubblica il Morgante ( non ci è rimasta sta copia).
Pulci era letterato che diversamente da Boairdo e ariosto non poteva vantare credenziali culturali
ampie e mature, non era di formazioni umanistica, dilettante di letteratura in volgare. Cresciuto in
una famiglia ricca di letterati, di letteratura in volgare.
Pulci, nato nel 1432, crebbe all'ombra dei medici, lorenzo de medici fu protettore di luigi pulci fino
a che per lorenzo valecva quella distinzione fra lettertaura in volgare disimpegata e leteraura culta,
umanistica, distinzione che il 400 aveva reso istituzionale. L'umanesimo aveva impedito la
cooperazione che da dante e bocciaccio era interventuta fra letteratura classica e letteratura in
volgare. La protezione di luigi da parte di lorenzo era condizi