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UMANESIMO A FIRENZE: CIVILE

Firenze diventa centro propulsore di quello che è stato definito Umanesimo civile che mette la

riscoperta della classicità e dei suoi valori al servizio della vita quotidiana e attiva.

Leonardo Bruni cancelliere, scrisse La vita di Dante con questo testo si fece promotore del culto

degli Alighieri e della rivalutazione della tradizione volgare Fiorentino. Altro personaggio di spicco

dell'ambiente dell'Umanesimo Fiorentino civile Poggio Bracciolini che era stato uno dei più attivi

scopritori di manoscritti di opere classiche

LEONARDO BRUNI

Enorme la sua attività di traduttore, dal greco al latino. Da ricordare il suo vasto epistolario

intitolato “Lode di Firenze” scritto in greco e una storia di Firenze dalle origini al 1404, la vita di

Dante.

La difesa di Dante

apologia (=discorso a difesa o a esaltazione) dell’autore della Commedia. Sostenne che la

formazione umanistica ha lo scopo primario di fornire una completa educazione al vivere sociale

e civile. Secondo Bruni Dante rappresentava la perfezione di questo modello di ideale di vita

civile POGGIO BRACCIOLINI

Riscopre alcuni testi importanti della latinità. Scrive un importante epistolario che vede tra i

corrispondenti tutte le persone più importanti dell’Umanesimo

La liberazione dei classici

Poggio è uno dei più grandi appassionati divulgatori della cultura classica l'immagine che connota

questa lettera e che l’ha resa celebre è quella metaforica dei capolavori della classicità reclusi in

un tristissimo e oscuro carcere -> Poggio svolge il ruolo di Liberatore.

L'umanesimo fu anche questo la volontà di porre fine all'oblio che per secoli aveva cancellato i

capolavori degli antichi

UMANESIMO A ROMA

Un altro importante centro di attrazione e di elaborazione della cultura umanistica e Roma. La

Curia papale attirò nella sua cancelleria grandi umanisti e Roma tirò letteralmente studiosi grazie

al suo ricchissimo patrimonio archeologico -> l'ambiente culturale Romano fu particolarmente

propizio anche agli studi di storia antica e di filologia (ricostruzione del testo originario di

un'opera). Lorenzo Valla fu tra i più grandi studiosi che operarono all'origine degli Studi moderni

di storia romana e di filologia ora ho spezzato la schiena e tocca Facebook.

LORENZO VALLA

Più grande rappresentante della seconda generazione degli umanisti nati già nel Quattrocento.

Storiografo ufficiale di corte durante il periodo napoletano. Le opere di Valla coprono una

straordinaria varietà di ambiti -> la donazione di Costantino creduta e asserita con falsità (1440)

riguarda lo scritto sulla donazione di Costantino e costituisce la prima grande applicazione della

filologia: dimostra con ricchezza di argomenti storici come il documento sia un falso prodotto in

Età medievale

La lingua latina, fondamento della civiltà

Scrive il primo grande Trattato sul latino classico, inizio del proemio del primo libro -> enuncia

alcune idee centrali dell’opera come la diffusione del latino come supremo merito storico

dell’impero romano in quanto causa dell’unificazione culturale e civile tra i popoli e come eredità

perpetua della Roma antica all’Europa moderna.

I motivi principali si possono riassumere in 3 punti:

1. Definizione del latino come nucleo della civiltà antica e sua eredità nella cultura europea

moderna

2. Motivazioni innovative di tale considerazione = idea della missione civilizzatrice del latino

3. Nuova sensibilità storico-culturale espressa da Valla con queste idee

La letteratura italiana

Dal punto di vista letterario il 400 è un secolo eclettico e versatile. -> tendenza a sperimentare

nuove generi e riscoprire innovare altri.

Secolo del bilinguismo: l'amore e la predilezione per la cultura classica indussero i poeti e

intellettuali a scrivere per lo più in latino (umanisti “esclusivi” = scrissero solo in latino), altri invece

scrissero indifferentemente in latino in volgare. Il latino domina indiscusso come lingua colta e

letteraria fino agli anni Quaranta, da quel momento in poi Firenze diventerà centro propulsore

della rinascita del volgare. -> nel 1441 Leon Battista Alberti organizza il Certame coronario (=

gara di poesia in lingua volgare) a Firenze.

Al di fuori dell’ambito letterario il volgare e il latino si occupano di 2 sfere diverse e rigidamente

diritto e Chiesa, Il volgare lingua d’uso.

separate: Latino lingua della scienza, filosofia,

LA POESIA

Nel periodo umanistico si sviluppano numerosi filoni nell'ambito della poesia lirica se in latino si in

volgare:

● primi tentativi di imitazione del modello petrarchesco

● gode un notevole successo anche la poesia pastorale

● molto popolare poi è il poema cavalleresco

La poesia lirica in volgare

Fra le opere letterarie più alte

- Il Canzoniere di Giusto de Conti, vena dello sperimentatore, forte e precocissima

aderenza al modello petrarchesco

- Il Canzoniere di Rimini in volgare di Matteo Maria Boiardo

La poesia pastorale o bucolica e la poesia rusticale

La poesia pastorale a partire dagli anni sessanta del Quattrocento divenne una moda, molti

scrissero versi pastorali: a Firenze lo stesso Lorenzo il Magnifico, a Ferrara Matteo Maria

Boiardo, Napoli l'Arcadia di Sannazzaro è l'opera più alta e compiuta del genere.

Un sottogenere della poesia bucolica è la poesia rusticale una sorta di parodia dell'universo

bucolico in cui il mondo idealizzato dei pastori viene rappresentato nella sua rozzezza

La poesia lirica in latino

Ci restano centinaia di raccolte di leggi e di epigrammi che cantano amore e passioni, rivalità e

amicizie

Il poema cavalleresco ‘400

La diffusione dei poemi cavallereschi prosegue sempre più rapidamente nel corso del

Quattrocento grazie anche a un largo successo popolare. I temi ripresi sono quelli della

tradizione epica classica:

- cicli medievali legati al Re Artù = ciclo bretone

- cicli legati a Carlo Magno e i suoi Paladini = ciclo carolingio

i più importanti autori sono

● Luigi Pulci (il Morgante), forte carica di ironia che si realizza nell'estrosa inventività

linguistica evidente soprattutto sul piano lessicale

● (L’Orlando

Matteo Maria Boiardo Innamorato), mantiene vivo il legame con la tradizione

Popolare ma manifesta la sua autonoma creatività nella contaminazione fra tradizioni

diverse del racconto cavalleresco = mescola i temi Amorosi e avventurosi dei romanzi

brettoni LUIGI PULCI 1432

Nasce a Firenze nel 1432, si lega la famiglia medici. Anima l'attività letteraria della cerchia

medicea sostenendo un tipo di poesia giocoso burlesca e iniziando a comporre il suo poema

cavalleresco Morgante.

situazione economica disastrosa-> si sente emarginato come poeta perché suo volgare popolare

è lontano dalla filosofia neoplatonica che regnava a quel tempo

L'opera più importante di pulci è il Morgante, poema cavalleresco di 28 cantari/canti. Il testo ha

una struttura solo parzialmente unitaria e risulta dall’affiancamento di due poemi piuttosto diversi.

Prende il titolo dal personaggio più caratteristico della prima parte del poema: un gigante pagano

convertito al cristianesimo una volta sconfitto dal paladino di Carlo Magno, Orlando. Morgante

gira e va incontro a una lunga serie di avventure che si pongono tutte all'insegna del divertimento

parodico.

Le due caratteristiche originali sono il tono ironico e parodistico della narrazione e la grande

inventività linguistica. Sul versante della lingua -> carica espressiva del suo linguaggio

esuberanti, a tratti popolareggiante, a tratti colto, a tratti esotico

Il proemio canterina dell’invocazione a Dio e alla Madonna,

Il proemio prende avvio con la consueta formula

le due ottave successive riprendono una tradizione classicheggiante: metafora della scrittura

come viaggio per mare.

Nell’ultima ottava il poeta si rivolge al pubblico e presenta oggetto del racconto.

L'incontro di Morgante con Margutte

Mentre Morgante cerca di rintracciare Orlando si imbatte in uno strano personaggio.

Protagonista dell’episodio è Margutte che entra in scena seguito dallo sguardo di Morgante che

prima esamina il suo aspetto esteriore, rimanendo sorpreso di quanto strano fossero le sue

sembianze da mezzo gigante, ma da buon cristiano lo interroga sulla sua fede.

Alla bruttezza di Margutte corrisponde una lingua spiccia che dissacra tutti i valori nei quali gli

credono. L’unica fede del mezzo gigante è quella gastronomica con

uomini, pagani o cristiani,

una carica blasfema

La parodia della professione di fede (ripetizione del verso credere) con ribaltamento dei valori

morali e religiosi, attinge alla tradizione goliardica e comico-realistica

MATTEO MARIA BOIARDO 1441

Nasce nel 1441 in un piccolo feudo dell'Appennino Reggiano in cui il padre Conte Boiardo

trascorse tutta la vita occupandosi del proprio Feudo di cui divenne unico erede e dall'altro

svolgendo compiti di funzionario dei Duchi di Ferrara.

Le prime opere di Boiardo sono scritte in latino e sono legate alla corte Estense.

l'Orlando innamorato di Boiardo è il poema cavalleresco più notevole, rimasto incompiuto per la

morte dell'autore.

Pubblicato nel 1483 in due libri, fino alla stesura del terzo libro che si ferma bruscamente a causa

della sua morte avvenuta nel 1494. Tutti e tre pubblicati postumi nel 1495

Il nucleo narrativo è quello condiviso da tutte le opere che appartengono al genere: la guerra tra

cristiani e musulmani a cui però si intreccia un altro filone quello romanzesco della passione di

Orlando e dei tutti i Paladini di Carlo Magno per la bella Angelica.

La novità della scelta narrativa di Boiardo consiste nell'aver inserito nella biografia di Orlando un

episodio nuovo e contrastante con la sua figura di Paladino: l'innamoramento. Boiardo si spinge

oltre tutti gli altri facendo incontrare il mondo bellico dell'epica carolingia e quella Amoroso dei

romanzi del ciclo bretone -> L'Orlando innamorato è un intreccio di racconti

È sicuramente un poema di Corte in quanto esprime un modo di vedere e di sentire condiviso

fra i Cortigiani Ferraresi, a cena alla storia dei progenitori degli Esteri, esplicita l'intento di dilettare

la corte punto. L'opera è profondamente radicata nel suo ambiente e lo dimostra anche nella

lingua -> la normalizzazione linguistica imposta da Pietro Bembo è sicuramente stata una delle

cause della limitata fortuna dell'opera troppo lontana dai modelli toscani

TRAMA

1. primo libro:

si apre con un torneo di cavalieri cristiani e mori alla corte dell'imperatore Carlo

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara_123202 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Drusi Riccardo.