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XIX
autonoma e strutturata, meno legata all’arte ma appunto come scienza autonoma che deve
confrontarsi anche con scelte funzionali e non solo estetiche. Ci sono 2 o 3 grandi cambiamenti che
danno luogo a questa trasformazione:
Maggiore disponibilità di alimenti
1. (contribuisce ad aumento demografico). C’è maggiore
produttività agricola e quindi maggiore disponibilità di alimenti alle persone che consentono di
vivere un po’ più a lungo, inizia ad aumentare la curva demografica (quindi cresce il numero di
abitanti). La produzione alimentare è più stabile nel tempo.
Appunti di Diritto Urbanistico 24
Maggiore attenzione all’igiene pubblica
2. ed un miglioramento generale della medicina e
farmacopea (contribuisce ad aumento demografico). Igiene e sanità pubblica crescono e
migliorano. Le tecniche della medicina hanno grande sviluppo, la produzione di farmaci e
medicinali è più estesa e inizia ad avvicinarsi alla modernità.
Sviluppo dell’economia industriale.
3. L’economia passa da essere prevalente agricola ad
industriale grazie alla rivoluzione industriale del secolo che è una rivoluzione urbana, le
XIX
fabbriche nascono dentro le città, questo comporta che gli operai vengano presi dalle campagne,
c’è un grande spostamento dalle campagne verso le città, che iniziano a crescere. La campagna
perde abitanti e la città ne guadagna molti. Fra il ed il secolo la curva demografica, che
XVII XIX
era rimasta per un lungo periodo stabile, ad un certo punto si impenna proprio con la rivoluzione
industriale. Tutto questo incide sulla città e sulla regolazione della città. Un aumento così grande
della popolazione senza un adeguamento delle strutture della città, uno in particolare è relativo
all’igiene pubblica.
La legge sulla salute pubblica inglese del 1848 (Public prima nel suo genere, introduce
Health Act), zonizzazione,
delle regolazioni sull’uso degli spazi urbani, si trova il concetto della una norma che
dice come le funzioni degli spazi debbano essere divise. È la prima normativa europea che introduce
uno strumento di pianificazione. Siamo in un periodo in cui le grandi città europee si stavano già
riorganizzando (prima metà del 1800), si pensi alla Parigi del barone Haussmann ed ai suoi boulevard
che costituiscono la Parigi moderna (sviluppo reticolare della città), egli costruisce anche le strutture a
servizio della città moderna. Londra si sviluppa con una concezione più concentrica ed ha anch’essa
uno sviluppo ancora oggi leggibile. Le fabbriche iniziano quindi ad essere delocalizzate. Ogni città
europea assume un suo modo di disegnare la città. A Vienna (altra città produttiva ed industriale) si
trova un sviluppo concentrico, la città si sviluppa attorno a degli anelli (“ring”).
Le risposte che gli architetti ed ingegneri cominciano a dare in quel periodo (1800) sono risposte
riorganizzare gli spai urbani per funzioni (zoning).
diverse nei modi ma tutte improntate a
Una tendenza, forse più utopica, di quel periodo era quella di creare nuove città, le inglesi e
new town
le francesi, che si protrae fino agli anni 70 del secolo scorso (ad esempio i siti delle
ville nouvelle
grandi industrie automobilistiche).
Dall’Europa la cultura, la tecnica ed il diritto dell’urbanistica si espande in tutto il mondo: il nord
America segue il modello anglosassone ovvero un sviluppo reticolare della città, mentre il sud America
segue il modello Francese ovvero uno sviluppo concentrico (esempio Buenos Aires).
La nozione di urbanistica, quindi, è diventata quella di governo del territorio.
Kenneth E. Boulding, economista anglo-americano, in un suo scritto della metà degli anni ’90 (libro sui
del cowboy,
limiti dello sviluppo) paragona l’economia l’economia che fino ad allora si era praticata
che prevedeva uno sviluppo sconfinato dell’economia, a quella dell’astronauta, c’è un’enorme
differenza fra i due: l’astronauta è quello che è chiuso in una navicella spaziale nella quale nulla entra e
sistema chiuso,
nulla esce, quindi un egli dice che la terra è un sistema chiuso: pone il problema
della scarsità delle risorse. Questo tema che apparentemente non c’entra con la pianificazione
urbanistica diventa un tema che si sovrappone proprio al tema della pianificazione (che è fatta proprio
sul territorio), molte attività umane si riflettono sul suolo, in primis l’inquinamento. La materia
dell’umanistica deve necessariamente confrontarsi con queste nuove discipline, questo fa si che lo
stesso concetto di urbanistica cresca.
Appunti di Diritto Urbanistico 25
Ampliamento dell’urbanistica DPR 616/1977,
Nel decreto di trasferimento delle competenze dallo stato alle regioni, l’art.80 del già
si definisce l’urbanistica come quella materia che tratta dello sviluppo della città ma che si occupa
anche dello sviluppo del territorio, c’è ampliamento del campo di interesse. Questo allargamento delle
frontiere ha reso necessario un coordinamento fra leggi in materia di urbanistica e le leggi in materia
ambientale. Tutte le attività umane si riflettono sul territorio.
Oggi quando si parla di diritto urbanistico si parla di un diritto molto più esteso rispetto a quello della
città e che sostanzialmente si occupa di tutto il territorio.
Le forme di regolazione degli spazi urbani sono antecedenti alla formazione del regno d’Italia, gli stati
preunitari, così come i comuni prima di loro, avevano adottato delle norme che in qualche misura
limitavano la proprietà privata in funzione del raggiungimento di un interesse generale per una città più
abitabile e rispondente alle necessità della popolazione. Le prime norme in materia di urbanistica le
La prima legge urbanistica è la L.
troviamo alla costituzione del regno l’Italia quindi al 1865.
2359/1865 (si occupa anche delle espropriazioni).
I tre temi:
Opere pubbliche
• Espropriazioni
• Pianificazione
•
sono fra loro coordinati e tra loro molto vicini.
All’inizio della legislazione urbanistica il piano è più che altro visto come un piano di opere pubbliche
che mira ad una migliore infrastrutturazione delle città. Si pone anche il problema del rapporto fra
potere pubblico e proprietà privata. Nel 1865 quando le prime norme vengono varate è vigente lo
Statuto Albertino cioè la costituzione del 1848 che assegna al diritto di proprietà un ruolo di diritto
fondamentale dell’uomo e quindi particolarmente tutelato (nella nostra costituzione assume un ruolo
diverso).
Prima legge urbanistica _ L. 2359/1865
Il problema che si pone è limitare la proprietà privata in funzione di un migliore sviluppo urbano,
L. 2359/1865
la persegue questa finalità prevedendo:
le espropriazioni
• Piano Regolatore
la possibilità, per i comuni maggiori di 10000 abitanti, di elaborare un del
• comune (era quindi facoltativo) che doveva occuparsi
- delle grandi linee di sviluppo della città
- della localizzazione delle opere pubbliche
La procedura di approvazione del piano era demandata poi al ministero (istanza centrale
dell’amministrazione), una volta approvato, questo piano, aveva natura giuridica di dichiarazione di
pubblica utilità delle aree contenute nel piano (quelle destinate alle opere pubbliche). Questa
dichiarazione di pubblica utilità è il passaggio importante, preliminare e necessario per arrivare
all’espropriazione.
Appunti di Diritto Urbanistico 26
Leggi speciali
Dal punto di vista urbanistico non ci sono grandi modifiche alla L. 2359/1865, successivamente ci
sono leggi speciali di alcune città. Quando la capitale da Torino viene spostata a Firenze e poi a Roma
si inizia ad approvare delle leggi speciali su quelle città che prevedono strumenti urbanistici per
adeguare la città stessa al ruolo di capitale d’Italia che implica un impatto sulla città, esempio la
costruzione delle sedi dei poteri di uno stato (ministeri, parlamento, ecc.).
L. 2892/1885 la “Legge Napoli”
Un altro casi di legge speciale, quello più rilevante, è quello della
che era finalizzata a risanare la città di Napoli che era stata colpita da un’epidemia di Colera, era
fondamentalmente una legge di opere pubbliche ed infrastrutture igienico-sanitarie. Questa legge ha
una grande importanza perché introduce nuovi criteri di corresponsione dell’indennità di
espropriazione. Per tutta la fine del 1800 ed i primi anni del 1900 si basa su queste leggi appena
citate.
Legge Urbanistica Generale _ L. 1150/1942 L. 1150/1942
Un cambiamento importante di ottica si ha nel 1942 quando il parlamento approva la
L.U.N. (Legge Urbanistica Generale)
che è la ancora vigente oggi.
A differenza delle leggi che l’hanno preceduta la LUN è una legge generale ed ha l’obiettivo di creare
sistema di pianificazione
non solo un piano urbanistico ma un che non si limita al territorio del
comune ma prevede anche una pianificazione sovracomunale. Il piano regolatore del comune resta lo
strumento centrale che però per essere attuato ha bisogno di piani subordinati, quindi di un terzo
livello che è quello della pianificazione attuativa che serve appunto ad attuare le scelte del P.R.G.
(Piano Regolatore Generale).
sovracomunale
Pianificazione (detta anche territoriale)
• Piano Territoriale di Coordinamento P.T.C.
comunale
Pianificazione (operativa)
• Piano Regolatore Generale P.R.G.
infracomunale
Pianificazione (attuativa)
•
Altro elemento innovativo della L.U.N. è quello di estendere le autorizzazioni edilizie, cioè per costruire
un edificio questo non solo doveva essere inserito in un piano ma il proprietario di quel lotto edificabile
avrebbe dovuto chiedere una autorizzazione al comune chiamata Licenza Edilizia quindi
sottoponendo l’attività di costruzione ad una autorizzazione comunale, quindi ad un provvedimento
amministrativo autorizzatorio.
1865-1942 → 1° periodo della legislazione urbanistica italiana
• 1942-1968 → 2° periodo della legislazione urbanistica italiana
•
Appunti di Diritto Urbanistico 27
Piano per la ricostruzione
Nel secondo periodo (1942-1968) bisogna ricostruire le città italiane, viene adottato uno strumento
Piano di Ricostruzione,
nuovo, diverso dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) che è il è un piano
speciale per ricostruire le città distrutte dagli eventi bellici. Questa tipologia di p