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SITUAZIONE VIGENTE DEL SISTEMA COMUNITARIO EUROPEO
La corte costituzionale nel momento in cui giudica sulla legittimità della legge, in ipotesi, annullandola o lasciandola in vita, effettua delle argomentazioni molto profonde. L'esito finale di una qualsiasi sentenza si chiama dispositivo che può essere di annullamento o di rigetto (lasciare in vita la legge).
Il trattato di Roma del 1957 sulla comunità economica europea viene modificato da trattati internazionali, in particolare da quello di Maastricht del 1992. Il trattato di Maastricht va a modificare quello di Roma sviluppando i poteri dell'ente tanto che dal 1992 in avanti la comunità economica europea diventa comunità europea.
Vi è inoltre uno sviluppo anche dei compiti che non riguardano più solo l'economia ma anche i diritti sociali. La direttiva vincola lo Stato e non la comunità. Lo stato deve confezionare una disciplina interna coerente con quanto scritto nella direttiva.
direttiva.le direttive diventano vincolanti per gli organi di legislazione (parlamento attraverso le leggi il governo attraverso i decreti legge o decreti legislativi delegati). Vincolante per noi diventa la fonte interna che un organo di legislazione necessariamente deve approvare. Una fonte che vincola lo stato è la direttiva Ue n.55 del 2014 che delega al governo per il recepimento di direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'UE. Il governo è delegato ad adottare decreti legislativi per l'attuazione di determinate direttive tra cui la direttiva Ue n.55 del 2014. Il regolamento Ue è fonte che vincola invece l'intera comunità fin dall'inizio. I regolamenti denotano un potere normativo non indicato dalla costituzione: è un potere normativo che noi abbiamo accolto mediante la ratifica del trattato internazionale di Roma del 1957. Le fonti dell'UE vengono pubblicate nella gazzetta ufficiale dell'UE in tutte le lingue nazionali al fine.di assicurare che la fonte venga conosciuta da tutti.
Le norme sull'attribuzione del potere legislativo sono riservate alla Costituzione.
Le figure legislative sono:
- legge statale
- decreto legge e decreto legislativo del governo
- legge regionale
SENTENZA N.183 DEL 1973: Il giudice del caso concreto che è il tribunale di Torino e Genova si trovano a dover applicare un regolamento della comunità economica europea.
Se si considera il regolamento della comunità economica europea come la legge italiana bisogna applicare la fonte normativa più recente in quanto ha abrogato quella meno recente.
Il giudice del tribunale di Torino e Genova si pone il dubbio della legittimità costituzionale dell'attribuzione di potere legislativo attraverso una legge ordinaria (cioè attraverso una legge che recepisce il trattato) anziché attraverso una norma costituzionale.
Quindi, alla corte viene offerta la questione della legittimità della legge.
ordinariaitalianache introduce una figura legislativa nuova quando ciò è compito dellacostituzione.
La corte risolve il caso ma emette una sentenza storica: ritiene che la questione è infondata perché la copertura costituzionale dell'operato è data dall'articolo 11.
Articolo 11: consente, in condizioni di parità con gli altri Stati (approvazione di trattati internazionali) limitazioni della nostra sovranità se l'accessione del potere legislativo è data ad un ente internazionale volto ad assicurare pace e giustizia fra le nazioni.
La corte costituzionale nella sentenza del 1973 ritiene che la comunità economica europea è volta ad assicurare pace e giustizia tra i paesi che allora ne facevano parte.
Ogni trattato internazionale compresi quelli che limitano la sovranità italiana in favore di enti che assicurano pace e giustizia tra le nazioni vanno recepiti con legge ordinaria!
Articolo 80: Le Camere
Autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi.
La Corte Costituzionale dice una cosa che negli anni è diventata fondamentale. Che in base all'articolo 11 della Costituzione, un obiettivo di pace e giustizia e fratellanza tra le nazioni, e deve quindi escludersi limitazioni che comportino verso gli organi della CEE di violare i diritti della persona umana. Quindi se ipoteticamente la UE approva un regolamento contrastante con le nostre norme costituzionali, sarebbe inaccettabile.
La Corte dice che annullerebbe la legge di ratifica del trattato solo nel caso quel trattato europeo fosse anticostituzionale o se violasse le nostre norme costituzionali.
Per l'applicazione delle leggi emanate dallo stesso ente si utilizza il criterio cronologico, ovvero, per l'ente Stato, se vi sono più leggi approvate dal Parlamento.
decreti legge e decreti legislativi che trattano la stessa materia, anche se vi sono casi di contraddizione, si applica sempre la legge di più recente emanazione. Ma qualora vi sia una legge italiana che contraddice una legge europea, come si procede? Si è verificato un caso del genere in passato: i regolamenti NN. 19/62 e 120/67 della CEE in materia di dogane sono stati contraddetti dal decreto legislativo delegato 22 settembre 1978 n.695 che disciplinava in modo diverso la materia delle dogane.
La questione è stata sottoposta al giudizio della Corte Costituzionale la quale ha dichiarato indirettamente incostituzionale il decreto legislativo delegato italiano, in quanto viola indirettamente l'Articolo 11, non in quanto alla materia doganale in sé, ma perché partendo dal presupposto che i regolamenti europei vengono emanati con lo scopo (previsto dalla Costituzione) di garantire pace e giustizia fra le nazioni, una legge che abroga di fatto un
regolamento europeo contraddirebbe l'Articolo 11.
Le leggi di revisione costituzionale possono modificare tutti gli aspetti della Costituzione?
Art.139: La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. Dalla fine della Seconda guerra mondiale l'Italia è una Repubblica e non più una monarchia. ... La forma di governo non è modificabile.
Per approvare una legge ordinaria statale è necessario seguire un determinato procedimento: deve esserci un'iniziativa legislativa da parte di qualcuno (uno o più parlamentari o 50 000 elettori), e il disegno di legge viene presentato indifferentemente a una delle due camere.
Se ad esempio viene presentato alla Camera dei Deputati, il presidente della Camera dei Deputati affida il testo del disegno a una commissione competente.
La commissione è formata da un certo numero di deputati che rispecchia le proporzioni della Camera di riferimento. Il testo viene poi portato in
Parlamento. Il Parlamento è l'organo legislativo che si occupa di discutere e approvare le leggi. Il processo legislativo avviene in due fasi: la prima nella Camera dei Deputati e la seconda nel Senato. Nella Camera dei Deputati, il testo viene discusso da tutti i membri e viene approvato articolo per articolo. Una volta approvato il testo, passa al Senato. Anche al Senato, il testo viene discusso dalla commissione competente e, una volta concluso l'esame in commissione, passa alla discussione del Senato e viene approvato articolo per articolo. Se la legge viene approvata a maggioranza anche al Senato, passa nelle mani del Presidente della Repubblica che la firma e la promulga. Tuttavia, la responsabilità politica della legge resta del Parlamento. Se, invece, la legge viene modificata anche in un solo articolo al Senato, si ricomincia da capo l'iter legislativo a partire dalla Camera dei Deputati. Il potere legislativo spetta sia allo Stato che alle Regioni. Oltre al potere legislativo ordinario, esiste anche un potere legislativo costituzionale che appartiene solo al Parlamento.Stato. Il procedimento legislativo varia a seconda della legge che bisogna approvare. Oltre a configurare l'ente competente, si configura l'attribuzione del potere legislativo anche all'organo competente (deve esserci una stretta logica costituzionale) e per questo non ci stupisce trovare il parlamento come organo di legislazione, ma stupisce trovare il governo, che opera solo grazie alla fiducia del parlamento. Il centro motore del potere legislativo rimane il Parlamento sempre e comunque, perché i presupposti e le conseguenze del potere legislativo sono nelle mani del Parlamento. Il Governo opera in modo pilotato dalla legge delega del Parlamento. Con il decreto legge, il Governo opera da sé, ma il Parlamento si ritrova dopo l'operato del governo, per la conversione in legge del decreto del Governo. Il Parlamento può anche modificare il decreto legge del Governo. Centralità del parlamento nell'esercizio del potere legislativo. L'organo competente
A modificare una legge costituzionale è solo il parlamento.
Procedimento in sede deliberante:
Procedimento legislativo ordinario in parlamento non è un procedimento agevole, finché non c'è l'approvazione dello stesso testo le due camere se lo palleggiano. comma 3
Articolo 72: procedimento legislativo abbreviato (per commissione deliberante), si può evitare la fase della discussione e approvazione della legge in aula, si può arrivare al caso in cui si procede all'approvazione diretta del testo da parte della commissione permanente competente per materia (discute il testo e lo approva senza la discussione e approvazione in aula). Se lo desidera una piccola parte dei presenti in aula, si può sempre tornare al procedimento in sede referente, quindi al procedimento ordinario. comma 4
Articolo 72: se i disegni di legge hanno determinati contenuti, devono essere approvati con la procedura normale in sede referente (disegni di legge in materia costituzionale,
Procedimento legislativo costituzionale:
Articolo 138: Procedimento legislativo costituzionale => procedimento ordinario + aggravato (4 deliberazioni), si passa ad una seconda deliberazione della prima camera e poi della seconda camera.
La prima fase è necessariamente una fase per commissione referente quindi in sede normale, prima parte uguale al procedimento ordinario, solo che poi non si chiude il processo, ma viene come doppiato il procedimento ordinario per una seconda deliberazione da parte di entrambe le camere.
Per la legislazione costituzionale è previsto un referendum, quando entro 3 mesi dalla pubblicazione della legge, ne facciano domanda 1/5 dei membri della camera o cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali.