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In alcune peculiari situazioni, l’intelligenza e la cultura non bastano. Ci vorrebbe un briciolo di cuore.
Qualcuno aveva quindi scelto di collaborare: Pétain e i suoi (Vichy), ma anche alcuni singoli a Parigi. Laval
incarnerà il collaborazionismo. Nell’estate del 1940 la Francia può negoziare poco, è stata costretta a
piegarsi alle condizioni dell’armistizio, chiede, dà, ma riceve pochissimo. Dopo alcuni tentativi di Hitler verso
Franco, che non intende uscire dalla sua posizione di neutralità, Hitler incontra Pétain. A tal proposito è
simbolica la stretta di mano tra i due che provoca perplessità in alcuni sostenitori di Pétain. I francesi
fanno diverse donazioni nei confronti dei tedeschi in cambio della liberazione di un numero ridotto di
prigionieri francesi. Vengono inoltre espulsi diversi francesi da Alsazia e Lorena in quanto troppo ‘’francesi’’
per vivere in territorio tedesco.
Pétain fa dimettere Laval per ragioni personali e perché, approfittando dell’età avanzata di Pétain, lo
consulta pochissimo.
Viene defenestrato e arrestato, successivamente i tedeschi lo riportano a Parigi con lo scopo di farlo
reintegrare. 10
Flandin, nominato ‘’ministro degli esteri’’, sostituisce Laval, tuttavia, questo si circonda di troppi elementi
della Terza Repubblica, inoltre non è in grado di gestire la trattativa dei tedeschi che non hanno apprezzato
l'estromissione di Laval. I tedeschi si rifiutano di trattare con Flandin.
La trattativa subisce uno stallo momentaneo.
Quando i tedeschi decidono di invadere l’URSS, i generali tedeschi hanno bisogno della certezza di non
rischiare l’attacco dei francesi a ovest che avrebbe richiesto l’impegno dell’esercito tedesco.
Darlan subentra a Flandin. Egli ha il privilegio di incontrare Hitler e che venga liberata un’esigua parte di
prigionieri politici.
I protocolli di Parigi stabiliscono la repressione di resistenti ed ebrei, si accorda l'uso delle basi militari
francesi in Africa e l’invio di truppe a sostegno di quelle tedesche per l'espansione tedesca a Est.
Hitler, nel Mein Kampf, sosteneva che la Francia fosse il nemico naturale della Germania e che andasse
eliminata. Egli accetta la necessità di garantire, attraverso gli accordi con la Francia, la pace nel
Mediterraneo. Weygand (militare designato da Pétain a gestire l’Impero, lo deve proteggere poiché
interessa a livello di ‘’scacchiera internazionale’’; anche nell’armistizio veniva stabilito che la Francia avrebbe
avuto sempre l’Impero) si oppone perché sarebbe significato elargire l’Impero alla Germania. Ciò è frenato
dall'opposizione dei militari che si rifiutano di entrare in guerra con la Germania, quindi Pétain non
controsigla i protocolli di Parigi.
Viene respinto ogni tipo di trattativa quando viene richiesta l'abolizione della linea di demarcazione e la
riunificazione del territorio francese.
L'esito di questa collaborazione è fallimentare: la Francia ha dato molto e ha ottenuto pochissimo e ha
capito che Mosca e Londra sono più importanti di Parigi per Hitler.
Hitler non considera più la Francia come un partner, ma solo un Paese occupato. Göring, capo dell’aviazione
tedesca, incontra Pétain, per i francesi è un onore poter incontrare il capo dell'esercito dei tedeschi, tuttavia
il fatto che non sia più Hitler a incontrare il vincitore di Verdun, è simbolo del declassamento della Francia
per la Germania.
I primi movimenti di dissidenza che diverranno la resistenza sono quelli di refrattari e dissidenti. I refrattari
si trovano in Francia, i dissidenti si trovano al di fuori della Francia. Entrambi rifiutano la conclusione della
guerra. La resistenza ha inizi sporadici e individuali. All'inizio nasce spontaneamente come atto individuale
contro questa situazione. Gli individui si sollevano e sollecitano l'attenzione delle masse. I militari non
accettano la fine della guerra, i nazionalisti non vogliono che la Francia si sottometta alla Germania, ci sono
anche i cattolici e socialisti ex militanti di SFIO e CGT. Ci si chiede: chi sono i nemici? I tedeschi, ovvio. Ma
nemici in quanto tedeschi o nazisti? Nemici in quanto nazisti. Allora, che atteggiamento avere nei confronti
dell’État français e di Pétain? La maggior parte della Resistenza è a favore di Pétain perché è convinta che
stia facendo il doppio gioco. I resistenti condividono l'odio per l'anti Francia (ebrei, massoni).
La dissidenza nasce in maniera diversa a seconda che si tratti di militanti di destra, di centro o di sinistra.
Per quanto riguarda la destra, sperava che Pétain stesse facendo il doppio gioco con i tedeschi.
Il centro, i Cattolici in particolare, non accettavano la brutalità insita nell’atteggiamento del III Reich,
intollerabile per la moralità cattolica (es. fucilazioni di massa).
La sinistra ha dei Comité d’action communiste.
A seconda della loro posizione territoriale, i resistenti si organizzano; operare al Sud è diverso da operare al
Nord (Wermacht ovunque).
Al Nord vi erano i ‘’réseaux’’ che praticavano attività puramente militari, al Sud i ‘’mouvements’’, con
funzione politica.
Al Nord venivano nascoste le armi ed effettuate attività di spionaggio che procureranno le informazioni che
saranno trasmesse ai servizi segreti inglesi e a quelli gaullisti. Si organizzavano evasioni dei prigionieri politici
(inglesi, ebrei) e si preparava la futura azione armata. Si configurano come organizzazione militare
clandestina (OCM: Organization Civile Militaire).
Al Sud non c’erano tedeschi come potenza armata, anzi, esistevano rapporti sottobanco tra pétainisti e le
azioni di propaganda di resistenza. Per diffondere la Resistenza, lo strumento più efficace era la stampa 11
clandestina. All’interno dei giornali si tentava di radicare nella popolazione francese un sentimento di
rivincita, alcuni giornali sono Franc Tireur e Libération.
All’inizio la Costituzione dei movimenti è difficile per la mancanza di uomini, denaro e competenze. La
popolazione si muoveva molto lentamente; le pessime condizioni di vita, le eccessive richieste dei tedeschi
e le sconfitte dei tedeschi in Russa saranno il collante della Resistenza.
11 novembre 1940, in occasione dell’anniversario della vittoria francese del 1917, gli Champs Elysées
saranno occupati per due ore fino alla repressione della Wermacht.
Nel 1941 ci fu uno sciopero vendicativo di massa a Nord Pas de Calais con schema classico: rivendicazioni
stipendiali dapprima e successivamente ebbe contenuti politici e nazionali.
La reazione del III Reich fu immediata e lungimirante: gli scioperi furono repressi violentemente.
Per quanto riguarda il Partito Comunista, fu accusato di sopravvivere in contesto di occupazione tedesca
senza resistenza fino all’occupazione tedesca dell’URSS.
La dirigenza (clandestina) del Partito Comunista cercava di uscire allo scoperto. Alcuni militanti arrivarono,
addirittura, a chiedere agli occupanti di pubblicare ‘’l’humanité’’ nella Francia occupata, richiesta,
ovviamente, respinta. L’humanité aveva una tendenza anti-imperialista e riprende la tesi ‘’classe contro
classe’’.
Alcuni non accettano la collaborazione con l’occupante e organizzano i primi nuclei di Resistenza. Venivano
pubblicate brochure clandestine contro la Germania e si creò il primo nucleo del partito resistente e armato.
Sul modello di quello leninista, il Partito Comunista Francese aveva un’unica direzione e non molteplici. Al
suo interno si seguono alcune strade a seconda dei contesti geografici (per ottenere il consenso delle
masse) che convergeranno quando Hitler rende nullo il patto Molotov Ribbentrop invadendo l’URSS.
All’inizio sembrano più ostili verso i gangster inglesi che verso i tedeschi, questa posizione cambierà dopo
poco. Donne e giovani si organizzano paramilitarmente nelle OS per controspionaggio e protezione dei
vertici del partito. Si organizzano i primi scioperi.
Maggio 1941: il front National sancisce un passaggio: l’organizzazione è aperta a tutti i dissidenti francesi, ci
saranno elementi cattolici, liberali e persino di destra.
22 giugno 1941: attacco della Germania all’URSS. I comunisti attaccheranno i tedeschi occupanti in Francia.
Il Partito Comunista nel dopoguerra sarà il ‘’partito dei martiri’’ per l’ingente numero di caduti.
Punti salienti sulla condotta del Partito Comunista:
1. è mantenuto in vita dall’attività di propaganda;
2. usciva dall’isolamento completo perché reso illegale dalle autorità repubblicane. Tuttavia, mostrò
solidarietà verso i nemici;
3. assunse due linee di condotta, tuttavia è normale che in contesto d’occupazione si sconfessi quello
che si è precedentemente sostenuto (linea esoterica armatista, linea essoterica pubblica);
4. gli viene imputato un servilismo eccessivo all’URSS, quindi più che difendere gli interessi francesi,
difese quelli dell’URSS. Solo in parte è vero.
De Gaulle porta la Repubblica in Inghilterra, egli incarna una legittimità repubblicana forte, la sua scelta è
seguita da pochissimi ed è in linea col rifiuto di soggiacere ai diktat tedeschi. Egli intende far rientrare la
Francia in guerra. Rimane su posizioni di destra che rendono difficile la collaborazione di inglesi e
americani; inoltre, dall’Inghilterra, l’impianto e l’organizzazione del movimento militare risulta difficile.
Gli inglesi scelgono De Gaulle come rappresentante francese della Repubblica perché non trovano nulla di
meglio. Churchill capisce il suo valore e gli dà subito l’opportunità di parlare in radio, così de Gaulle confuta
le teorie di Pétain. Visto che de Gaulle ha bisogno di sovvertire le posizioni pacifiste, comincia ad attirare a
sé dei militari, per questo non interrompe i rapporti con le gerarchie militari tedesche. Dal 1941 avvolge la
sua organizzazione militare di politica ‘’Comité français de libération nationale’’.
Qualche piccola colonia francese passerà subito a favore di de Gaulle es. Brazaville in Congo da cui leggerà
un manifesto politico.
Con poche carte da giocare e pochi uomini, de Gaulle si doveva conquistare una fama. L’operazione Catapult
(Distruzione della Flotta francese a Mers-el-Kebir) generò un sentimento di anglofobia forte, de Gaulle era
considerato un fantoccio nelle mani degli inglesi. 12
Franklin Roosevelt, presidente degli USA, considera negativamente de Gaulle