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(WACC).
In ogni caso, tale tasso deve qualificarsi come “lordo”, ossia che tenga conto anche dell'effetto
fiscale, anche se in realtà, nella prassi, vengono spesso utilizzati tassi netti.
[N.B.: L'utilizzo di tassi netti sarebbe flussi di cassa ed interessi scontassero la stessa percentuale
fiscale, ma a seguito della presente di imposte anticipate e differite, raramente ciò accade. L'utilizzo
nella prassi di tassi netti è dunque in gran parte illegittimo].
Quanto ottenuto risulta essere il valore d'uso della CGU, ma è importante considerare anche i flussi
relativi ad una CGU che non necessariamente derivano dall’uso continuativo della stessa (es.
derivanti dalla vendita).
Ne risulta come il valore da considerare come esito dell'impairment test sia il maggiore tra il valore
d'uso della CGU, ed il suo fair value al netto dei costi di vendita: se tale valore, detto valore
recuperabile, è inferiore al valore di bilancio della CGU considerata occorre procedere ad una
svalutazione.
Posto che salvo i casi dei beni aventi come contropartita in entrata il PN (cfr. IAS 16), la
svalutazione va a Conto Economico, va detto che il primo elemento da svalutare è l’avviamento*, in
quanto costituisce l’elemento sicuramente più volatile nell'ambito della CGU; se lo stesso risulta
incapiente occorre procedere alla svalutazione degli altri elementi che compongono la CGU, e
generalmente lo si fa pro quota, salvo che sia dimostrabile che alcuni elementi hanno un fair value
più elevato di altri (in tal caso saranno solo questi ultimi ad essere svalutati).
[N.B.: Non è obbligatorio effettuare entrambi i test: se il calcolo del primo tra valore d'uso e valore
di vendita restituisce un valore uguale o superiore al valore per cui la CGU è iscritta in bilancio è
possibile non procedere oltre. Se tuttavia da tale calcolo risulta un valore inferiore a quello di
bilancio occorre, prima di svalutare, calcolare anche l'altro dei due valori (tra valore d'uso o valore
di vendita)].
*[Si ricordi che l'avviamento, una volta svalutato, non è più rivalutabile. A tal proposito, si tenga
per altro presente che non è generalmente possibile riallocare l'avviamento: tale operazione è
concessa solo a determinate condizioni, ad esempio in caso di ristrutturazione di impianti produttivi,
riorganizzazioni aziendali, ecc., ma non certo per evitare svalutazioni (es. non è possibile “spostare”
avviamento da una CGU in difficoltà ad una in forte espansione al solo fine di evitare che
l'impariment test della CGU in crisi evidenzi la necessità di provvedere ad una svalutazione).].
La svalutazione di una CGU comporta negli anni successivi l'obbligo di ri-effettuare l'impairment
test con cadenza annuale.
Se, a seguito di tale ulteriore test i flussi di cassa risultano superiori al valore di bilancio occorre
eliminare la precedente svalutazione ripristinando il valore precedente fino a concorrenza del valore
di cassa.
[N.B.: Per ripristinare la situazione precedente occorre considerare anche i maggiori ammortamenti
che non sono stati fatti a seguito della precedente svalutazione!]
[Un esempio di impairment test è disponibile tra i materiali caricati sulla pagina del docente.
Al riguardo va segnalato soltanto che nel mondo IAS/IFRS l'avviamento è sempre fiscalmente
neutro].
Slide apposite – IFRS 15 – Iscrizione dei ricavi
[Prof. Poli, rappresentante EFRAG]
L'esistenza di un principio solido per la rilevazione e misurazione dei ricavi risulta di importanza
fondamentale, soprattutto considerando come i ricavi siano una delle aree di maggiore importanza
nell'ambito del bilancio.
È proprio in quest'ottica che in tempi molto recenti è stato elaborato l'IFRS 15, che, come per altro
già accennato nella trattazione precedente, sostituisce gli IAS 11 e 18, oltre che gli IFRIC 13, 15 e
18 ed il SIC 31.
Tale principio sarà in vigore a partire dal 01/01/2018, e rappresenta per altro l'esperienza di maggior
successo del progetto di convergenza tra i principi contabili internazionali IAS/IFRS ed i principi
contabili americani (US GAP), avviato con il Norwalk agreement; l'IFRS 15 è stato infatti emesso
“contemporaneamente” dallo IASB e dal FASB (Board americano).
In termini generali l'aspettativa non è quella di cambiamenti stravolgenti, ma di maggior disciplina
nell'ambito di aspetti (es. corrispettivi variabili) riguardo i quali la norma precedente era carente,
tanto da far ricorrere nella prassi ai criteri definiti dagli US GAP.
Il criterio generale dello standard in analisi prevede la rilevazione di un ricavo in seguito
all'adempimento di un'obbligazione.
Un'obbligazione si ritiene a tal fine adempiuta in seguito al trasferimento di un bene o di un servizio
al cliente, ed il trasferimento va a sua volta identificato nel controllo del bene o del servizio stesso.
Ne risulta come il controllo (che come già visto può essere definito come la capacità di indirizzare
l'uso ed ottenere i benefici del bene o del servizio oggetto di trasferimento) assuma ancora una volta
(ad esempio come visto con l'IFRS 10) il ruolo di principio cardine, qualificandosi come driver
fondamentale degli IAS/IFRS, andando a sostituirsi al concetto di “trasferimento dei rischi e dei
benefici”, più tipico del passato, e tale cambiamento d'ottica rappresenta la maggior differenza tra
l'IFRS 15 e lo IAS 18.
[Rispetto allo IAS 18, infatti, con l'IFRS 15 alcuni ricavi saranno rilevati in anticipo. Se ad esempio
il costruttore di un immobile non fosse in grado di venderlo ad un soggetto terzo rispetto
all'acquirente, nemmeno qualora tale terzo offrisse il doppio per lo stesso immobile, si potrebbe a
pieno titolo parlare di controllo, e sarebbe dunque possibile l'iscrizione del ricavo anche a
costruzione non ancora ultimata].
Come indicato dalla Slide 11, l'IFRS 15 si applicherà a tutte le tipologie di ricavi, eccezion fatta per:
I ricavi del locatore (per i quali si dovrà fare riferimento allo IAS 17, che sarà sostituito
• dall'IFRS 16)
I ricavi derivanti da contratti di assicurazione (per i quali, a differenza di quanto indicato in
• slide, occorre far riferimento all'IFRS 4)
I ricavi derivanti da strumenti finanziari e partecipazioni (per i quali occorre fare riferimento
• all'IFRS 9 e 10).
La struttura dell'IFRS 15 prevede 5 “step” da completare per giungere alla registrazione di un
ricavo: Identificare il contratto e le parti in esso impegnate
• Identificare il contratto è importante poiché qualora ciò non accada si corre il rischio che il
corrispettivo sia soggetto a rimborso, o di incorrere in altre obbligazioni future verso il
cliente (es. tentata vendita mediante invio di prodotti a domicilio ad un certo elenco di
clienti: in tal caso non si tratta propriamente di ricavi poiché una delle condizioni più
importanti per identificare un contratto è la probabilità di ricevere il corrispettivo (cfr. Slide
12)).
Identificare le obbligazioni definite all'interno del contratto
• Una volta identificato il contratto, occorre verificare l'eventuale esistenza di obbligazioni
separate dal contratto stesso.
Una prestazione separata si identifica quando si hanno un bene o servizio od un bando di
beni o servizi distinti, e ciò è possibile quando 1) tali beni o servizi sono suscettibili di
essere distinti; 2) sono distinti nell'ambito del contratto.
[Si ipotizzi ad esempio l'acquisto di un auto: un volante, non essendo un bene a valore
autonomo, non è certamente un bene distinto; un treno di gomme aggiuntivo rispetto al treno
di gomme montato sull'auto potrebbe invece essere qualificato come un bene distinto].
Stimare i ricavi derivanti dal contratto
• Stimare i ricavi derivanti da un contratto è uno step molto semplice qualora il contratto
preveda un corrispettivo fisso; più complesso risulta il caso di corrispettivi variabili (es.
sconti, rimborsi, incentivi, premi, penali, ecc.).
Tale step rappresenta l'area di maggior intervento dell'IFRS 15 rispetto allo IAS 18, e
prevede che la componente variabile venga stimata o come media ponderata dei possibili
ricavi ottenibili (es. c'è il 70% di probabilità che venga rispettata una certa scadenza,
corrispondente ad un certo prezzo, ottenendo anche un certo incentivo, ed il 30% di
probabilità che si vada oltre l'ultima scadenza, dovendo anche tener conto di una penale)
oppure come importo che si ritiene più probabile ottenere.
Lo standard non indica quale delle due metodologie utilizzare, ma indica far riferimento al
criterio che permettere di rappresentare meglio l'importo cui la società ritiene di aver diritto
nello svolgimento della sua attività.
Nell'ambito della variabilità, va tenuto conto anche di eventuali componenti di prezzo
finanziarie. Qualora se ne rilevi la presenza, ad esempio poiché è stato pattuito il pagamento
di 100 tra 3 anni, risulta necessario rilevare un ricavo immediato pari al valore attualizzato
del prezzo pattuito mediante un opportuno tasso di sconto che tenga conto anche del rischio
di credito del cliente (es. 95); il differenziale restante (es. 5) va invece rilevata “durante” la
dilazione come interesse attivo). Si tenga presente che per presunzione relativa (dunque
superabile) è possibile ritenere che non vi sia componente finanziaria qualora la dilazione si
mantenga entro i 12 mesi.
Ulteriore elemento di variabilità potrebbe poi essere quello relativo a corrispettivi non cash,
da valutare al fair value.
[N.B.: Si tenga conto che un limite (constraint) alla rilevazione dei componenti variabili è
dato dal fatto che non dev'esservi probabilità elevata di significativo storno, soprattutto in
considerazione di fattori quali l'esistenza di fattori esterni ingovernabili, poca esperienza,
incertezza di lungo periodo, elevato numero di variabili, ecc.]
Allocare il corrispettivo alle differenti prestazioni del contratto
• Il prezzo complessivo previsto dal contratto va allocato alle varie prestazione partendo
innanzitutto dai prezzi di vendita individuali dei singoli beni o servizi.
Qualora non tutto quanto venduto all'interno del contratto sia anche venduto separatamente,
e non sia dunque possibile osservare i prezzi di determinate componenti, lo standard prevede
tre possibili metodologie per risolvere la questione:
Adjustement market assessment
◦ [Si prevede di fare riferimento ai possibile prezzi di mercato del bene o servizio
considerato, quali i prezzi dei concorrenti].
Cost plus
◦ [Si prevede di tener condo del costo di produzione, maggiorat