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TERAPIA: OSSIGENOTERAPIA
È una terapia medica che consente di introdurre nell’organismo quantità maggiori di ossigeno che può essere somministrato attraverso varie tipologie di dispositivi.
Scopo: mantenere la saturazione tra 95 e 98%
Modalità: O2 al 100%
Maschera di Venturi ad elevata frazione
CPAP o sistemi PEEP di ventilazione meccanica
MORFINA: Induce venodilatazione e una moderata dilatazione arteriosa nonché riduce la frequenza cardiaca
Dosaggio: bolo da 3-5 mg s.c. o e.v. ripetibile ogni 5-10 minuti
DIURETICI DELL’ANSA:
FUROSEMIDE 0,5-1 mg/Kg e.v. in bolo lento (se si supera la dose di 1 mg/kg c’è rischio di vasocostrizione riflessa) in funzione della severità del quadro da 20-40 mg fino a 100 mg
TORASEMIDE da 10-20 mg e.v. fino a 100 mg. L’infusione a 5-40 mg/ora va preferita a numerosi boli soprattutto se di alto dosaggio.
INOTROPI: sono indicati in presenza di ipoperfusione periferica
(ipotensione e/o insufficienza renale) con o senza congestione o edema polmonare. Attualmente ve ne sono di tre categorie: Simpaticomimetici come dopamina, dobutamina, noradrenalina e adrenalina Inibitori delle fosfodiesterasi come amrinone, milrinone ed enoximone Sensibilizzatori al calcio come levosimendan VASODILATATORI: Sono indicati come farmaci di valori pressori adeguati, segni di congestione e ridotta diuresi. La loro dose dovrà essere ridotta per valori pressori sistolici pari 90-100 mmHg. Ad esempio: Nitrati (agiscono su pre- e postcarico) - Nitroglicerina: 0,4 mg s.l. ogni 5-10 min - Trinitroglicerina: in base alla formulazione 10-20 mcg/min o 20-200 mcg/min - Isosorbide di nitrato: 1-10 mg/h Vasodilatatori arteriosi che agiscono sul postcarico OSSIGENOTERAPIA: - Cannula nasale standard chiamati comunemente occhialini: cannule posizionate nelle narici e fissate al capo del pz. Non sono ideali per somministrare elevate quantità di O2, massimo 6 litri al minuto conFIO2 variabile- Maschera d'ossigeno semplice: la maschera copre il naso e la bocca, è rischiesto un afflusso minimo di O2 di 5 litri al minuto per proteggere il pz dal ri-respirare l'anidride carbonica espirata- Maschera con recevoir: maschera dotata di un pallone di riserva chiamato serbatoio che consente al pz di risparmiare O2 erogato che altrimenti andrebbe disperso in fase espiratoria, permette una FIO2 elevata. IMP: attenzione in pz con BPCO perché favorisce l'ipercapnia- Maschera di venturi: è una maschera collegata ad un condotto rigido che termina con una valvola che permette di erogare concentrazioni di O2 costanti, consente anche l'erogazione di FIO2 ad alte percentuali- CPAP: è un metodo di ventilazione non invasiva che permette di erogare altri flussi di miscele aria-ossigeno a pressione positiva e consente l'applicazione di una pressione positiva continua in fase di espirazione (PEEP) delle vie aeree. Riduce la- trasudazionecapillare verso gli alveoli, aumenta la capacità funzionale residua e migliora gli scambigassosi. Lo scopo è quello di migliorare l’ossigenazione della meccanica respiratoriariducendo la dispnea, e riduce il ricorso all’intubazione orotracheale e alle suecomplicanze.
- Assistenza al pc con CPAP:
- Pz deve essere vigile e collaborante, la dispnea provoca ansia e agitazione, rassicurarlo sugli scopi della cura per avere la massima collaborazione
- Mantenere monitoraggio di saturazione, ECG, PA, FR, EGA
- Scegliere la misura adeguata del casco: S-M-L
- Collegare il sistema già assemblato alla fonte di O2 e posizionare il casco al pz quando già gonfio
- Controllare che sia presente e costante il flusso della valvola PEEP
- Controllare periodicamente che il flusso erogato sia quello previsto
- Porre attenzione alle perdite
- È possibile somministrare liquidi per OSS con molta cautela dalle apposite aperture
- In caso di vomito,
- Controllare regolarmente: stato di coscienza, monitoraggio, segni di affaticamento, sudorazione, cefalea, tenuta del casco
- il pz si presenta con:
- PA < 90 mmHg
- Dispnea
- Cute fredda, sudata con cianosi
- Oliguria
- Sensorio alterato
- IMA
- Aritmie
- Tamponamento cardiaco
- Embolia polmonare massiva
Considerazione inaggiunta alla terapia intensiva farmacologica specie in caso di mancanza di risposta al trattamento da almeno 24-48 ore, in presenza di grave congestione periferica con ipossiemia o in caso di insufficienza renale con oliguria. Consente di ottenere la riduzione del sovraccarico idrico, ripresa efficace della diuresi e miglioramento clinico generale. Viene sospesa quando si è ristabilita un'adeguata funzione renale o una riduzione della ritenzione di liquidi. La pompa è gestita dal personale infermieristico addestrato della dialisi che monitorizza per tutta la durata del trattamento i liquidi sottratti e i parametri.
CPAP, NIV: è una ventilazione meccanica sostenuta mentre IOT (in caso di grave compromissione delle vie respiratorie)
Analisi dei bisogni in fase acuta: La persona colpita da edema polmonare acuto o shock cardiogeno si trova in uno stato di grave instabilità clinica e alto grado di dipendenza, necessita di un'assistenza accurata.
continua e inspecialistica per cui viene ricoverato in UTIC, la terapia intensiva cardiologica:Monitoraggio e la registrazione dei dati: ha lo scopo di poter intervenire nel minor tempo possibile in caso di alterazioni, il pz in UTIC posto sotto monitoraggio continuo delle funzioni vitali: EGC, PA, FC, saturazione, respiro e tratto ST. Se durante il monitoraggio compaiono anomalie si deve: controllare lo stato del pz, verificare l'attendibilità del dato (elettrodi staccati), allertare il medico
Elettrocardiogramma: i sistemi di monitoraggio hanno gestione centralizzata, un software per l'analisi automatica del segnali ECG in grado di riconoscere le principali aritmie e attivare gli allarmi acustici e visivi programmabili. Il monitoraggio del tratto ST consente di identificare la presenza e l'evoluzione di eventi ischemici
Pressione arteriosa: si ha la possibilità di impostare allarmi sui valori pressori, di memorizzare l'andamento dei valori e di
cambiare la frequenza delle misurazioni
Frequenza respiratoria: numero di atti respiratori per minuto
Saturazione: viene utilizzato un metodo ottico (pulsossimetro) con un sensore luminoso che posto sull'unghia della mano
Pressione arteriosa invasiva o cruenta: viene utilizzata nei pz emodinamicamente instabili (shock, bassa portata), viene incanulato un accesso arterioso, in generale radiale, il catetere è collegato a un trasportatore di pressione collegato al monitor su cui compaiono i valori pressori battito per battito la tipica forma d'onda pressoria
PVC: è la misurazione continua della pressione in atrio destro tramite catetere introdotto in una vena centrale, giugulare o succlavia) e dà informazioni utili sulla funzione del cuore e sulla volemia, come guida nella terapia