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GESTIONE DELLE COMPLICANZE:

- Sindrome da squilibrio dialitico: nausea, vomito, cefalea, convulsioni, tremori muscolari e crampi, disorientamento, iper o ipotensione; si presenta frequentemente dopo le prime sedute; si previene effettuando una depurazione lenta e più dolce con soluzioni ad alte concentrazioni di sodio e iperosmotiche.

- Ipotensione arteriosa: conseguente alla rimozione dei liquidi: ridurre o azzerare l'ultrafiltrazione, somministrare liquidi, posizionare in trendelenburg.

- Ipertensione: dovuta a mancata o inadeguata ultrafiltrazione, o a rapida infusione di liquidi.

- Emorragia: dovuta a rottura del filtro (commistione tra il sangue e il bagno di dialisi; bloccare la pompa e clampare tutte le linee in modo da recuperare più sangue possibile), o sconnessioni accidentali degli aghi dalle FAV.

- Aritmia: dovuta ad alterazioni ematiche degli elettroliti: integrare i valori di potassio nel bagno dialitico e valutare un regime farmacologico.

anti-aritmico.-ipersensibilità: preparare il carrello d'emergenza con supporto cardio-circolatorio.-emolisi: le sostanze usate per disinfettare la macchina possono emolizzare il sangue: malessere generale e formicolii, pressione alterata, iperpotassiemia.-embolia gassosa: si può manifestare per l'ingresso di aria nel sistema vascolare.

CALCOLOSI RENALE: urolitiasi = presenza di calcoli nelle vie urinarie; nefrolitiasi = presenza di calcoli nei reni. Secondo l'aspetto radiologico che varia in base alla loro composizione minerale:

  • RADIO OPACHI: ossalato di Ca.
  • SCARSAMENTE RADIO OPACHI: ammonio e magnesio, cistina.
  • RADIO TRASPARENTI: acido urico, urato di ammonio, calcoli da farmaci.

Sintomi: dolore costo-vertebrale, dolori addominali, nausea e vomito, diarrea, ematuria, febbre e disuria, segno di Giordano positivo. Il pz è agitato e non trova una posizione confortevole.

Diagnosi: ecografia di reni e vie urinarie, tc senza mdc, rx reni e vescica.

urografia, esami ematochimici ed esami urine24h. Approccio clinico-terapeutico:
  1. risoluzione del dolore: si possono utilizzare FANS o oppioidi. In assenza di controindicazioni si consiglia un aumento della assunzione di liquidi (almeno 8 bicchieri al giorno) o idratazione ev se prescritta.
  2. terapia medica espulsiva MET: può essere effettuata con alfa litici o con gli inibitori dei canali del calcio, entrambi agiscono rilassando la muscolatura liscia dell'uretere e si ha espulsione spontanea nel 60% dei casi. Al contrario, si prosegue con litotrissia extracorporea, cioè la frammentazione del calcolo attraverso onde d'urto ad alta energia.
BIOPSIA RENALE: ha scopo diagnostico, consiste nel prelievo di frammento di tessuto renale mediante puntura percutanea con apposito ago monouso e con l'aiuto di un ecografo. Al termine dell'esame posizionare ghiaccio in sede di biopsia, da mantenere per circa 2 ore. Prima della biopsia renale sul paziente: Verificare ilconsapevolezza, problemi di equilibrio, difficoltà nel parlare o nel comprendere il linguaggio, perdita di memoria, problemi di coordinazione e tremori. Per diagnosticare queste condizioni, possono essere necessarie diverse indagini diagnostiche, tra cui: - Risonanza magnetica (RM): una tecnica di imaging che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate del cervello e del sistema nervoso. - Tomografia computerizzata (TC): una tecnica di imaging che utilizza raggi X per creare immagini trasversali del cervello e del sistema nervoso. - Elettroencefalogramma (EEG): una registrazione dell'attività elettrica del cervello, che può aiutare a diagnosticare epilessia e altre condizioni neurologiche. - Elettromiografia (EMG): una registrazione dell'attività elettrica dei muscoli, che può aiutare a diagnosticare disturbi muscolari e nervosi. - Potenziali evocati: una registrazione delle risposte elettriche del cervello a stimoli sensoriali, che può aiutare a diagnosticare disturbi del sistema nervoso. - Biopsia: prelievo di un campione di tessuto per analisi al microscopio, che può essere eseguita per diagnosticare alcune malattie neurologiche. - Liquido cerebrospinale (LCS): prelievo di una piccola quantità di liquido cerebrospinale per analisi, che può aiutare a diagnosticare alcune malattie neurologiche. - Test genetici: analisi del DNA per individuare mutazioni genetiche associate a malattie neurologiche ereditarie. È importante consultare un neurologo per una valutazione accurata e una diagnosi corretta delle malattie neurologiche.. Si valutano: - : comprende la funzione intellettiva (ragionamento, riconoscimento di cose/persone) e il contenuto del pensiero, lo stato emotivo (ansia, apatia, euforia), la percezione visiva tattile e uditiva (se assente si parla di agnosia), l'abilità di linguaggio (appropriato o deficit) e il livello di coscienza (coma, stato vegetativo, coscienza). - - : comprende il tono e la forza muscolare, la coordinazione e l'equilibrio. - : tattile, dolorifico e termico (la maggior parte dei deficit sensoriali sono la conseguenza di neuropatie periferiche, ad eccezione delle lesioni cerebrali gravi). - : I riflessi sono delle contrazioni involontarie dei muscoli o fasce muscolari, mediate dal midollo spinale, ottenute stimolando la cute o un tendine. - o : evidenzia emorragie intracraniche, edemi cerebrali, dislocazioni distrutture cerebrali, infarti, idrocefali, atrofie cerebrali. -

individua ictus, demenze, tumori, traumi cranici, Parkinson e sclerosi.

ANGIOGRAFIA CEREBRALE: studia attraverso i raggi X la circolazione cerebrale. Utile per patologie vascolari, aneurismi e malformazioni arterovenose.

ECOCOLORDOPPLER TRANSCRANICO: misura la velocità del flusso ematico attraverso le arterie cerebrali fornendo informazioni sulla circolazione cerebrale. Evidenzia inoltre stenosi, occlusioni o placche.

ELETTROENCEFALOGRAFIA: rappresenta la registrazione dell'attività elettrica dell'encefalo. Usata per diagnosi di patologie epilettiche, indica anche il coma e la morte cerebrale.

ESAME DEI POTENZIALI EVOCATI: come EEG, ma valuta le reazioni cerebrali a stimoli visivi, uditivi e somato-sensitivi.

TEST NEUROPSICOLOGICI: valutano l'intelligenza, la durata dell'attenzione, la memoria, la personalità...

ICTUS: è definito come un'improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale e/o globale delle funzioni cerebrali.

di durata sup. a 24 ore o ad esito infausto, non attribuibile ad altra causa apparente se non a vasculopatia cerebrale. Comprende:

ICTUS ISCHEMICO: causato dall'occlusione di trombi o emboli dei vasi di grande emedio calibro, o dall'interessamento dei piccoli vasi per ipertensione, diabete. Si manifesta con intorpidimento o debolezza del volto, braccio o gamba, confusione o cambiamenti dello stato mentale, disturbi visivi, difficoltà nel parlare, nel comprendere, nel camminare, improvvisa e intensa cefalea.

ICTUS EMORRAGICO: rappresenta un'emergenza medica e la causa principale è l'ipertensione non controllata.

ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO (TIA): i differenzia dall'ictus ischemico per la durata dei sintomi inferiore alla 24 ore, generalmente dai 5 ai 30 minuti. Si stima che il 40% delle persone che presenta un TIA, in futuro andrà incontro ad un ictus vero e proprio.

Rapida esecuzione di TAC encefalo per differenziare l'ictus emorragico da quello ischemico.

SE ICTUS ISCHEMICO: Valutare i criteri di inclusione/esclusione al trattamento di trombolisi endovenosa o alla trombectomia endovascolare meccanica.

SE ICTUS EMORRAGICO: angio-TC per identificare le cause di emorragia, poi ridurre al minimo i rischi di espansione dell'emorragia, mediante il controllo della pressione arteriosa, la correzione dell'eventuale coagulopatia e l'intervento sulle lesioni vascolari.

EPILESSIA: è un gruppo di sindromi caratterizzate da convulsioni ricorrenti non provocate. Può essere: - Primitiva (idiopatica) - Secondaria: quando la causa è nota, es. tumore cerebrale, ictus. Adagiare il paziente a terra se possibile. Proteggere la testa con imbottiture per prevenire lesioni. Slacciare gli indumenti costrittivi. Spostare le suppellettili che possono ferire la persona durante un attacco. Se la persona è a letto, rimuovere i cuscini ed elevare le sponde laterali. Se le convulsioni sono precedute da aura, inserire una cannula.

orofaringea per ridurre la possibilità di morso alla lingua o alle guance. Non tentare di aprire con forza la mandibola serrata durante lo spasmo per inserirvi qualcosa, può causare rottura dei denti o lesioni alle labbra e alla lingua. Non cercare di trattenere la persona durante un attacco perché le contrazioni muscolari sono resistenti e potrebbero produrre lesioni. Se possibile, porre il paziente su un fianco con la testa flessa, permette alla lingua di cadere in avanti e facilita la fuoriuscita di saliva e muco. Se possibile e necessario, usare un aspiratore. Annotare le circostanze prima dell'attacco, la comparsa di aura, dove inizia la rigidità e le aree del corpo interessate, la durata dell'attacco e i sintomi dopo l'attacco, e richiedere consulenza psicologica.

TUMORE CEREBRALE: Le neoplasie cerebrali sono masse composte da cellule di varia origine che colpiscono il sistema nervoso centrale, quindi l'insieme di encefalo, midollo allungato.

e cervelletto. Si distinguono in:

  • TUMORI PRIMITIVI: che si sviluppano direttamente nel tessuto nervoso centrale.
  • TUMORI SECONDARI O METASTASI: che prendono origine da tumori che crescono in altri organi (ad esempio il polmone o la mammella) e che poi si diffondono al tessuto nervoso.

Un tumore cerebrale occupa spazio all'interno del cranio o infiltra il tessuto, gli effetti derivano dalla COMPRESSIONE o dall'INFILTRAZIONE. La COMPRESSIONE determina AUMENTO DELLA PRESSIONE INTRACRANICA (PIC) con sintomi generalizzati: cefalea, nausea con o senza vomito e papilledema (edema del nervo ottico) che produce riduzione dell'acuità visiva, crisi epilettiche o convulsioni.

Dopo esami di tac, rmn o pet, si prosegue con la terapia chirurgica, seguita da terapia adiuvante con chemioterapia o radioterapia. La terapia farmacologica prevede corticosteroidi per cefalea e alterazioni del livello di coscienza, riduzione dell'edema intorno al tumore; diuretici osmotici.

Per ridurre la pressione endocranica; eventuali farmaci anticonvulsivi.

ALZHEIMER: disfunzione cerebrale cronica, progressiva e degenerativa che insorge in maniera insidiosa. È caratterizzata da perdita delle funzioni cognitive, disturbi del comportamento e degli affetti. CAUSATO DA masse intrecciate di neuroni non funzionanti (intrecci neurofibrillari) e placche amiloidi (depositi di proteine) nel cervello che provocano una riduzione delle dimensioni del cervello. Interessa Gangli della base: neuroni contenenti acetilcolina, importante per l'acquisizione della memoria e l'apprendimento. Ippocampo: essenziale per la conservazione della memoria. Corteccia cerebrale: formazione del pensiero e del linguaggio. Di conseguenza la malattia si manifesta con graduale declino delle funzioni cognitive, perdita di memoria a breve termine, associata a disturbi del linguaggio, incapacità a riconoscere gli oggetti, scarsa capacità di attenzione, deficit del

pensiero.Una

Dettagli
A.A. 2020-2021
25 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.dellamonaca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica applicata alla medicina interna generale, geriatrica e chirurgica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Medicina Prof..