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La quota o contingentamento sulle importazioni
I contingentamenti delle importazioni in un Paese piccolo sono limitazioni alle quantità di beni che possono essere importati all'interno di un Paese. È il Paese stesso che impone questi limiti con l'obiettivo di limitare la quantità di beni in entrata. È un tipo di barriera non tariffaria.
Senza contingentamento:
A P, H offre S, domanda D e importa Mw.
Nell'equilibrio di libero scambio per un paese piccolo, F ha una curva di offerta di esportazioni X* orizzontale in corrispondenza del prezzo mondiale Pw.
Con contingentamento:
I consumatori perdono (a+b+c+d), i produttori guadagnano (a).
Il benessere di H dipende da quello che accade nell'area (c).
La differenza tra i prezzi è la rendita associata al contingentamento.
L'area (c) rappresenta le rendite da contingentamento.
Ci sono tre possibili modalità di allocazione di queste rendite:
1) Concessione delle
licenze alle imprese di H
Le licenze di importazione (permesso di importare la quantità consentita dal sistema di quote) possono essere assegnate alle imprese di H.
L'effetto netto del contingentamento sul benessere di H è il seguente:
Riduzione surplus consumatore - (a + b + c + d)
Aumento del surplus del produttore + a
Rendite da contingentamento ottenute da H + (c)
Effetto netto sul benessere di H - (b + d)
La perdita è uguale a quella che si genera con il dazio. (b+d) è anche qui una perdita secca associata al contingentamento.
2) Asta delle licenze
Il governo del Pese importatore può vendere all'asta le licenze di importazione.
In un'asta competitiva ben organizzata, i proventi ottenuti dalla vendita dovrebbero essere pari al valore delle rendite stesse:
Riduzione surplus consumatore - (a + b + c + d)
Aumento del surplus del produttore + a
Rendite dall'asta in H + (c)
Effetto netto sul benessere di H - (b + d)
La perdita è uguale a
quella che si ottiene in caso di dazio. 3) Le restrizioni "volontarie" delle esportazioni Il Paese importatore può concedere l'autorità di implementare il contingentamento al governo del Paese esportatore. Si tratta delle restrizioni "volontarie" delle esportazioni (VER) o di accordi di limitazione (VRA). Negli anni '80 gli USA usarono questo tipo di accordo per limitare le importazioni di automobili dal Giappone. Il governo giapponese allocava ad ogni impresa giapponese la quantità di esportazioni permessa verso gli USA. Con le VER, le rendite da contingentamento sono percepite dai produttori esteri, quindi il benessere di H diventa: Riduzione surplus consumatore - (a + b + c + d) Aumento del surplus del produttore + a Effetto netto sul benessere di H - (b + c + d) Provoca una perdita maggiore rispetto al dazio. Perché un Paese importatore dovrebbe introdurre una VER? Il motivo è tipicamente politico: si ha una minorCommercio (OMC) L'OMC è un'organizzazione internazionale che si occupa di regolare il commercio tra i paesi membri. È stata istituita nel 1995 per sostituire il GATT e promuovere il libero scambio e la riduzione delle barriere commerciali. Accordi Multilaterali Gli accordi multilaterali sono negoziati che coinvolgono più paesi e mirano a stabilire regole comuni per il commercio internazionale. Il GATT, firmato nel 1947, è stato uno dei principali accordi multilaterali che ha contribuito a ridurre i dazi e le restrizioni commerciali. Accordi Preferenziali Gli accordi preferenziali sono negoziati tra due o più paesi che si concedono reciprocamente vantaggi commerciali, come tariffe ridotte o esenzioni. Nel corso degli anni, il dazio medio sulle importazioni negli Stati Uniti e nell'Unione Europea è diminuito grazie a questi accordi. La negoziazione internazionale è un processo complesso che coinvolge diversi attori e obiettivi. L'OMC svolge un ruolo importante nel facilitare i negoziati e promuovere il multilateralismo nel commercio internazionale.Commercio Nel 1947 un gruppo di 23 nazioni iniziò i negoziati sulla base di un insieme provvisorio di regole che divenne il famoso Accordo Generale sui Dazi e il Commercio (General Agreement on Tariffs and Trade, o GATT). Nel 1995 venne istituita l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC o WTO, dall'acronimo di World Trade Organization), dando finalmente vita all'organizzazione formale che si occupa dei negoziati multilaterali. I principi che regolano GATT e WTO: - Reciprocità delle concessioni: Ad una riduzione tariffaria di un paese deve corrispondere un provvedimento di natura equivalente dagli altri paesi. - Non discriminazione: Due applicazioni principali: - Clausola della nazione più favorita (Most Favoured Nation status): tutte le concessioni tariffarie vanno estese a tutti i paesi aderenti all'accordo. - Clausola del trattamento nazionale: non discriminazione tra prodotti (e soggetti economici) domestici ed esteri (NationalTreatement).Eccezioni: elementi di flessibilità• Eccezioni al principio di reciprocità:PVS protezione industria nascente, ecc.- Misure temporanee-I Paesi possono temporaneamente aumentare i dazi per alcuni prodotti. L’articolo XIX è chiamatoclausola di salvaguardia o clausola di deroga Il Paese importatore può temporaneamente aumentareun dazio quando i produttori domestici subiscono un pregiudizio a causa della concorrenza delleimportazioni.• Eccezioni al principio di non discriminazione:Accordi commerciali regionali sono permessi dall’articolo XXIV del GATT. Gli accordi commercialiregionali ammessi sono quelli che liberalizzano sostanzialmente gli scambi tra i paesi membri e nonfanno aumentare i dazi verso i paesi terzi.REGIONALISMOACCORDI COMMERCIALI PREFERENZIALIAccordi commerciali preferenzialiAccordi commerciali tra gruppi di paesi, che prevedono la riduzione dei dazi reciproci, ma nonnecessariamente di quelli verso il resto del
mondo. Nel sistema dell'OMC, queste politiche commerciali discriminatorie sono generalmente proibite: secondo il principio della "nazione più favorita" (MNF), ogni paese membro accetta di far pagare ad ogni altro paese dazi non più alti di quelli pagati dal paese verso il quale si applicano i dazi più bassi. L'unica eccezione a questo principio, prevista dall'articolo XXIV del GATT, è rappresentata dagli accordi commerciali regionali che liberalizzano sostanzialmente gli scambi tra i paesi membri e non fanno aumentare i dazi verso i paesi terzi. La necessità di una maggiore integrazione, unita allo stallo della liberalizzazione multilaterale, ha sicuramente contribuito all'aumento del numero di PTA osservati dalla fine dell'Uruguay Round a metà degli anni '90. All'inizio dell'Uruguay Round erano in vigore meno di 40 PTA. Attualmente sono in vigore più di 250 PTA e altri sono in fase di negoziazione.
Mentre tutti i conflitti appartengono ad almeno un PTA, alcuni paesi sono stati sostanzialmente più attivi di altri nel formare PTA. I paesi europei, alcuni dei paesi andini e alcuni dei paesi dell'Africa meridionale sono stati più attivi nel perseguire gli PTA. Ancora più rilevante della proliferazione del numero di RSP è forse la loro copertura politica. Il moderno dei PTA va oltre le semplici concessioni tariffarie per coprire il commercio di servizi e un'ampia gamma di questioni transnazionali quali investimenti, politica di concorrenza, diritti di proprietà intellettuale e meccanismi di risoluzione delle controversie. L'importanza degli accordi commerciali è elevata per molti paesi sviluppati, a differenza della maggior parte dei paesi in via di sviluppo; notevoli eccezioni includono un certo numero di paesi nel sud est asiatico, nell'Africa meridionale e nell'America latina. Forme di integrazione economica regionale: 1)Associazioni di commercio preferenziale: barriere al commercio internazionale più basse tra i paesi membri.
Area di libero scambio: un accordo che liberalizza gli scambi tra i paesi membri, ma consente a ciascuno di essi di mantenere una propria politica commerciale nei confronti degli altri paesi (esempio: il North American Free Trade Agreement (NAFTA)).
Unione doganale: un accordo che liberalizza gli scambi tra i paesi membri e li obbliga ad adottare una politica commerciale comune nei confronti degli altri paesi (esempio: Comunità Economica Europea (CEE)).
Mercato comune: unione doganale, ma anche libera circolazione di lavoro e capitale tra i membri (Mercato Comune Europeo dal 1993).
Unione economica: stadio più avanzato di integrazione economica, con armonizzazione o unificazione delle politiche monetarie e fiscali tra i membri.
Gli accordi commerciali preferenziali aumentano sempre il benessere dei paesi membri?
No, è possibile che il benessere nazionale
Foreign1 e Foreign2. Home ha un accordo commerciale preferenziale con Foreign1, ma non con Foreign2. Inizialmente, Home importa beni a basso costo da Foreign2. Tuttavia, dopo la firma dell'accordo commerciale preferenziale con Foreign1, Home inizia a importare beni a basso costo da Foreign1 anziché da Foreign2. Questo è un esempio di creazione di flussi commerciali. La creazione di flussi commerciali porta a un aumento del benessere nazionale perché Home può acquistare beni a basso costo da Foreign1 anziché produrli internamente a un costo più elevato. Ciò consente ai consumatori di Home di risparmiare denaro e di avere accesso a una maggiore varietà di beni. Tuttavia, l'accordo commerciale preferenziale può anche portare alla deviazione dei flussi commerciali. Ad esempio, se Home importa beni a basso costo da Foreign2, ma dopo la firma dell'accordo commerciale preferenziale inizia a importare beni a costo più elevato da Foreign1, si verifica una deviazione dei flussi commerciali. La deviazione dei flussi commerciali può essere dannosa per il benessere nazionale perché Home finisce per importare beni costosi dagli altri paesi membri senza ricevere alcun beneficio tariffario. Invece di ricevere introiti dall'imposizione di dazi su importazioni poco costose dai mercati mondiali, Home finisce per importare beni costosi dagli altri paesi membri. In conclusione, gli accordi commerciali preferenziali possono aumentare il benessere nazionale quando contribuiscono a creare nuovo commercio, sostituendo produzioni domestiche costose con importazioni a basso costo. Tuttavia, se gli accordi commerciali preferenziali portano alla deviazione dei flussi commerciali, importando beni costosi dai paesi membri anziché da paesi terzi a basso costo, possono danneggiare il benessere nazionale.i, sceglierà di importare tutti i beni dal Partner 1, poiché offre prezzi più bassi. Tuttavia, quando Home firma un accordo di libero scambio con il Partner 1, si verifica una creazione di commercio. La tariffa viene eliminata per i beni scambiati tra Home e Partner 1, il che porta a una riduzione dei prezzi dei beni importati dal Partner 1. Questo è rappresentato dal punto P1 sulla curva di offerta di Home. Di conseguenza, Home aumenta le sue importazioni dal Partner 1 e riduce le importazioni dal Partner 2. Questo porta a un aumento del benessere per Home, poiché può acquistare beni a prezzi più bassi dal Partner 1.