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IL FATTORE DI RISCHIO
Il rischio può essere definito nella sua forma più semplice come "la possibilità che si verifichi una perdita, un danno o un'ingiuria grave". Nella definizione sono inclusi due differenti concetti: la probabilità di un evento e la severità dell'evento. I fattori di rischio NON sono unici, specifici e indispensabili. Si distinguono in individuali e ambientali. Fattori di rischio individuali: genetici, costituzionali e bioumorali e comportamentali. Fattori di rischio ambientali: inquinamento fisico acqua, inquinamento chimico aria e inquinamento biologico suolo. Per poter identificare i fattori di rischio delle malattie occorre agire secondo due fasi in sequenza: I FASE -> Ricercare l'associazione statistica fra fattore di rischio e malattia; II FASE -> Risalire alla possibilità che il fattore associato abbia in realtà un vero e proprio ruolo favorente lo sviluppo della malattia. Il rischiopuò essere attribuita specificamente al fattore di rischio.eviterebbero la malattia se fosse completamente rimosso dalla popolazione il detto fattore di rischio. EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE: SORGENTI DI INFEZIONE, MODALITÀ DI TRASMISSIONE DEI GERMI PATOGENI Si definisce malattia infettiva ogni condizione morbosa che riconosca come causa necessaria dellasua insorgenza l’azione di un agente eziologico vivente. Hanno diverse caratteristiche: sono trasmissibili, sono dovute a fattori di rischio specifici, comportano una proliferazione di agenti viventi estranei all’organismo, generalmente il tempo di induzione è breve, sono di solito acute e spesso tendono alla remissione spontanea. Il triangolo epidemiologico è composto da ambiente, agente eziologico ed ospite. L’ambiente è la sede del contagio, ma esercita anche un’azione di modulazione regolando la persistenza e la moltiplicazione degli agenti eziologici e condizionandone la diffusione; è inoltre la sede delle riserve e dellearrecare un'infezione, e dalla virulenza, che indica la gravità dell'infezione causata. I virus sono agenti eziologici costituiti da materiale genetico avvolto da una capsula proteica. Essi sono parassiti intracellulari obbligati e possono infettare sia organismi unicellulari che multicellulari. I batteri sono organismi unicellulari procarioti che possono essere sia patogeni che non patogeni. Essi sono dotati di parete cellulare e possono essere classificati in base alla loro forma (cocchi, bacilli, spirilli) e alla loro colorazione (gram-positivi, gram-negativi). I miceti sono organismi eucarioti che includono funghi e muffe. Essi possono essere unicellulari (lieviti) o multicellulari (muffe) e possono causare infezioni superficiali o sistemiche. I protozoi sono organismi eucarioti unicellulari che possono essere parassiti o liberi. Essi possono causare malattie come la malaria, la giardiasi e l'amebiasi. I prioni sono agenti eziologici costituiti da proteine anormali che possono causare malattie neurodegenerative come la malattia di Creutzfeldt-Jakob. I microplasmi, le clamidie e le rickettsie sono agenti eziologici che sono considerati batteri atipici. Essi sono parassiti intracellulari obbligati e possono causare malattie come la polmonite atipica e la febbre Q. La modalità di trasmissione degli agenti eziologici può avvenire attraverso il contatto diretto, l'aria, l'acqua, gli alimenti o vettori come insetti e roditori. La possibilità di radicamento dell'ospite dipende dalla capacità dell'agente eziologico di adattarsi all'ambiente dell'ospite e di evadere il sistema immunitario. In conclusione, gli agenti eziologici sono la causa necessaria delle malattie infettive e possono essere classificati in base al loro tipo e alle loro caratteristiche. La comprensione di queste caratteristiche è fondamentale per prevenire e trattare le malattie infettive.moltiplicarsi nell'ospite superando quindi i primi meccanismi di difesa dell'organismo, penetrando ed invadendo i tessuti; dalla patogenicità, ossia la capacità di una specie microbica di causare danno alle strutture e funzioni dell'ospite. Alcune svolgono un ruolo patogeno a causa della tossigenicità, cioè la capacità di produrre sostanze dannose per l'organismo: le tossine, a loro volta distinte in esotossine (proteine che derivano dal metabolismo batterico e possono provocare danni anche in tessuti e organi lontani) e endotossine (parti della struttura del corpo batterico, possono rendersi responsabili di azioni tossiche aspecifiche). Altra caratteristica dell'agente eziologico è la virulenza che indica il grado di patogenicità. Affinché l'infezione non sfoci in malattia è necessaria una adeguata carica infettante. Il tropismo è invece un fenomeno per cui un microrganismo patogeno unavolta entrato nell'organismo, tende a localizzarsi preferenzialmente in una specifica sede o distretto anatomico in un determinato organo o tessuto. L'ospite è rappresentato dall'uomo o dall'animale, i quali possono essere infettati dall'agente eziologico. L'uomo, come gli altri organismi pluricellulari, ha sviluppato dei meccanismi di difesa, barriere fisiche, chimiche, anatomiche del sistema immunitario. In natura, il microrganismo è presente nelle riserve e nei serbatoi. Gli indici di progressione rappresentano uno strumento importante per valutare tale processo in una popolazione e comprendono i soggetti esposti, contagiati, infetti, malati, malati gravi, deceduti. La prima condizione di rischio è l'esposizione, ossia la condizione in cui agente eziologico e ospite si trovano nello stesso ambiente. Il contagio è il momento del contatto. Talora un sinonimo di contagio è contaminazione, ma quest'ultima è.più utilizzata per il materiale inerte. Una volta avvenuto il contagio, il microrganismo, se trova condizioni idonee, può moltiplicarsi e prendere possesso di un distretto anatomico dell’ospite: questa fase prende il nome di colonizzazione, ma non implica lo svilupparsi della malattia. Quando la colonizzazione prosegue ed il microrganismo patogeno riesce a replicarsi nei tessuti si parla di infezione e si assiste ad un’interazione complessa tra i mezzi di offesa del germe e quelli di difesa dell’ospite. Anche l’infezione può abortire o sfociare in una malattia ed essere in alcuni casi asintomatica o subclinica (Portare sano). La malattia si manifesta nei soggetti, in cui il potere patogeno del microrganismo prevale sulle difese dell’organismo, con conseguenti danni all’ospite evidenziabili con una tipica sintomatologia (quadro clinico). Molte malattie tendono ad avere un decorso acuto con restituito ad integrum, ma possono verificarsi
sequele e complicanze, o addirittura, morti. Gli agenti infettivi possono penetrare nell'ospite in vari modi, in ragione delle loro proprietà, delle loro modalità di trasmissione e, in parte, delle caratteristiche strutturali dell'organismo. La cute integra rappresenta una barriera molto efficiente, ma eventuali microlesioni possono rappresentare una possibile porta di ingresso. Le mucose sono facilmente più attraversabili da molti agenti infettivi, che possono moltiplicarsi e diffondersi. Alcuni esempi in cui le mucose rappresentano vie d'accesso all'organismo da parte di patogeni comprendono: vie respiratorie (anche se diversi meccanismi quali l'azione del muco e le micro ciglia contrastano la penetrazione dei germi inalati), vie digestive (l'azione difensiva è rappresentata da diversi meccanismi quali l'elevata acidità del succo gastrico), vie genito-urinarie e congiuntiva (rappresenta una mirabile barriera aprotezione dell'occhio). La via di eliminazione dell'agente infettivo può essere molto diversa, influenzata dal tropismo tissutale del microrganismo e dai meccanismi patogenetici. Per trasmissione si intende la fase che intercorre tra l'eliminazione dell'agente eziologico dalle diverse riserve ambientali e l'incontro con l'ospite successivo. La trasmissione può essere diretta (per contagio) o indiretta (per contaminazione). Nella trasmissione diretta, l'agente eziologico passa direttamente da una riserva ad un ospite. Nella trasmissione indiretta il passaggio è mediato da uno o più supporti di varia natura che prendono il nome di veicoli e vettori. I veicoli sono supporti inanimati contaminati, acqua, suolo, oggetti, alimenti, strumenti chirurgici. Con il termine vettori si intendono organismi animati, come gli insetti, e gli animali contaminati o contagiati. Si distinguono vettori meccanici con funzione di trasporto evettori biologici in cui l'agente eziologico deve o può compiere una o più fasi del ciclo biologico. Inoltre gli agenti eziologici possono trasmettersi per via parenterale (situazioni complesse in cui l'agente eziologico si trasmette attraverso il sangue o liquidi biologici contaminati), perinatale e per via verticale. Le malattie infettive possono essere classificate in base alla modalità di trasmissione in: malattie trasmesse per via aerea (affezioni acute causate prevalentemente da virus e batteri che in genere colpiscono le alte e basse vie respiratorie. In parte caratterizzate da elevata contagiosità, la quale facilita la diffusione endemica-epidemica), oro-fecale (così definite per il percorso seguito dal microrganismo patogeno che entra nell'organismo per via orale, si stabilisce a livello intestinale da cui può raggiungere altri organi e viene eliminato con le feci nell'ambiente, attraverso cui può raggiungere ilcanale alimentare di altri ospiti suscettibili), da vettori, a trasmissioni parenterale,malattie veneree, ematica e/o sessuale (si trasmettono prevalentemente da uomo a uomo percontatto diretto attraverso sangue e liquidi biologici) e infettive da ferita (per ferite accidentali).Con il termine zoonosi si intendono quelle malattie trasmissibili che colpiscono l'animale e chepossono essere trasmesse all'uomo. Non tutte le malattie infettive sono contagiose.COME IL NOSTRO ORGANISMO SI DIFENDE DALLE INFEZIONI; LE DIFESE IMMUNITARIE
L'uomo ha sviluppato dei meccanismi di difesa contro invasione e infezione da parte dei microrganismi. Questo fenomeno è fondamentale per garantire la sopravvivenza della specie non solo rispetto all'invasione di patogeni, ma anche per assicurare la naturale sterilità in quei distretti in cui è richiesta la presenza di una microflora equilibrata e funzionale alle esigenze dell'organismo.
L'organismo per
difesa non specifico, come la pelle e le mucose che agiscono come barriere fisiche contro l'ingresso dei microrganismi. Inoltre, il sistema immunitario è in grado di riconoscere e distruggere i microrganismi patogeni attraverso la fagocitosi, l'attivazione dei linfociti T e B e la produzione di citochine. Per proteggersi dagli ambienti microbici, è importante adottare buone pratiche igieniche come lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce, evitare il contatto diretto con persone malate e mantenere puliti gli ambienti in cui si vive e si lavora. Inoltre, è possibile migliorare la propria resistenza alle infezioni attraverso uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare, il riposo sufficiente e il controllo dello stress. L'assunzione di vaccini può anche aiutare a prevenire specifiche malattie infettive. In conclusione, il nostro organismo dispone di meccanismi di difesa sia specifici che non specifici per proteggersi dagli ambienti microbici. Adottare buone pratiche igieniche e uno stile di vita sano può contribuire a rafforzare il sistema immunitario e ridurre il rischio di infezioni.