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Metodi sierologici: l'importanza della diagnosi di laboratorio

È importante affiancare alla diagnosi clinica la diagnosi di laboratorio perché non per tutte le malattie c'è un'evidenza di segni clinici e soprattutto così posso individuare con precisione quale sia l'agente infettivo per ottenere una terapia più mirata.

Fase pre-analitica: scelta dell'esame più opportuno, raccolta delle informazioni ed informare il paziente su come raccogliere il campione.

Analitica: analisi del campione.

Fase post-analitica: interpretazione esami.

La diagnosi di laboratorio può essere:

  • Diretta: andare a individuare direttamente il microorganismo, o parti di esso, con metodi tradizionali. Vantaggio: elevata specificità. Svantaggio: difficoltà di isolamento o di accrescimento.
  • Indiretta: evidenza la risposta immunitaria messa in atto dall'ospite con saggi in vivo o in vitro. Vantaggi: molto specifico ma falsi negativi nel periodo di finestra.
desidero conversione Diagnosi molecolare o rapida con cui si ricerca con tecniche molecolari come la pcr il genoma del patogeno vantaggio: elevata specificità ma rischio di contaminazione con genoma esterno. Via via che si scende in questo schema diminuiscono tempi e costi. Nell'analisi di laboratorio bisogna tenere in considerazione: 1) Devono essere note le caratteristiche del microrganismo per valutare la tecnica di coltura migliore. 2) Il titolo anticorpale stando attenti al periodo finestra in cui il sistema immunitario produce risposta immunitaria ma ancora non è pronta. 3) Se il soggetto è immunocompetente o compromesso. 4) Test di screening o conferma. 5) Le reazioni sierologiche possono essere: - Dirette: ricercano antigene nel siero. - Indirette: ricercano anticorpi nel siero. - Qualitative: valutazione di presenza/assenza di antigene o anticorpo. - Semiquantitative: quando si determina la concentrazione dell'antigene o degli anticorpi. Le reazioni

Le reazioni semiologiche possono essere effettuate in due modi:

Senza tracciante: si forma un immunocomplesso tra antigene e anticorpo che è visibile ad occhio nudo, ma non permette di quantificare né l'antigene né l'anticorpo. Quindi si tratta di un dato qualitativo.

Con tracciante: si utilizza un tracciante che evidenzia la formazione dell'immunocomplesso. È necessario quindi misurare la formazione dell'immunocomplesso con strumenti di rilevazione come i lettori di assorbanza.

All'interno delle reazioni semiologiche con tracciante si individuano i saggi immunoenzimatici, in cui l'immunocomplesso è evidenziato con reazioni di tipo enzimatico. Il test ELISA è fondamentale in questo caso.

Il test ELISA permette di visualizzare antigene e anticorpo utilizzando delle micropiastre, ovvero piastre con 96 pozzetti, che sono sensibilizzate per favorire la formazione dell'immunocomplesso.

Il test ELISA può essere:

  • Qualitativo, per valutare la presenza o l'assenza di antigene e anticorpo.
  • Quantitativo, per misurare la quantità di antigene o anticorpo presente.

Se riesco a valutare la concentrazione di uno o dell'altro-Metodi di allestimento del saggioelisa: Per questo virus ci sono diversimarcatori, alcuni di questi sono diinfezione quindi per esempio l'antigenedi superficie presente sul virus oppuregli anticorpi verso l'antigene coreinterno al virus, oppure anche deimarcatori di protezione che sono glianticorpi verso l'antigene di superficie.Per questa malattia infettival'esito può anche essere lacronicizzazione quindi il virussarà sempre nell'ospite. Questografico rappresenta come lacomparsa dei marcatori sia atempi diversi: alcuni comel'antigene di superficie hannouna loro crescita nelle primesettimane dopo l'esposizionefino a raggiungere il picco e poiil decadimento e la rispostaimmunitaria è caratterizzata darialzo anticorpale degli anticorpicontro il core dell'epatite banalizzati sia come anticorpi 41totali ovvero la somma delle immunoglobuline di tipo M prima

anticorpi prodotti e gli IGC che sono prodotti più lentamente che per permangono nel sangue, sia nella sola frazione delle igm che quando decadono vuol dire che l'infezione sta regredendo. Dopo un arco temporale ancora più lungo dal contatto abbiamo un rialzo del marker di protezione, gli anti HBS. HbsAg, e anti HBS e anti HBC Lo stato immunitario di un individuo può essere:

  • negativo a tutti e 3 quindi è suscettibile: né incontrato mai il virus né vaccinato
  • Positivo a anti HBC e anti HBS ma negatività a HBSAG: l'individuo è protetto per la via naturale
  • Sola positività a HBS me negativo a HBSAG e anti HBC: questo è un individuo protetto grazie alla vaccinazione (infatti il vaccino è costituito dall'antigene di superficie)
  • Se valuto la frazione delle immunoglobuline M verso l'antigene core se sono presenti vuol dire che l'individuo ha infezione acuta in atto
  • Persistenza di HBSAG dopo 32 settimane da

infezione mi individua un individuo con infezione cronica È non competitivo. C’è la piastra con pozzetti sensibilizzati con antigene di superficie e l’aggiunta del siero: se ci sono gli anticorpi antiHBS nel periodo di incubazione va a formare l’immunocomplesso antigene-anticorpo, poi segue la fase di lavaggio per aggiungere poi il tracciante enzimatico che mi va ad interagire con immunocomplesso presente sul fondo del pozzetto e la componente enzimatica, si aggiunge un elemento all’immuni complesso presente sul fondo del pozzetto e poi si aggiunge il substrato, e vediamo un viraggio di colore. La reazione enzimatica è indotta dallo stop, il colore rimane ma cambia e poi si valuta l’assorbanza. 42 Ottengo delle misure di assorbanza che posso convertire in concentrazioni anticorpali e se per un campione si misura una concentrazione anticorpale sotto le 10 mUI\ml l’individuo è suscettibile, altrimenti sarà protetto: debolmente immune,

immune e protezione a lungo termine. È competitivo. I pozzetti sonorivestiti di anti HBC, aggiungiamo ilcampione e ipotizziamo che cisiano anti HBC e aggiungosoluzione neutralizzante che è l'antigene core, nella fase diincubazione se nel siero èpresente l'anticorpo anti HBCquesto si lega in modo più fortecon l'antigene che troviamo insoluzione e poco antigene si legacon gli anticorpi presenti sul fondodel pozzetto, si sviluppa unimmunocomplesso e quelli nonlegati sono lavato via, poiaggiungo il tracciante enzimaticoche quindi non fa alcun legame, illavaggio elimina il tracciante enzimatico, l'aggiunta del substrato non cambia nulla e troviamovalori di assorbanza molto bassi: l'anticorpo era presente ma è stato lavato via. È diretto e si va a ricercarel'antigene, è uguale a hbs, ma ilfondo è sensibilizzato conanticorpo anti hbsAd oggi i test elisa hanno già tuttii kit che servono per effettuarel'analisi,

a partire dalla piastra che è già sensibilizzata. Un elemento chiave della sterilizzazione è che quando si effettua questa procedura che consente di inattivare tutte le forme microbiche è importantissima la fase di confezionamento che permette all'evento di rimanere sterili. Di solito si va anche a trasporre su un foglio le varie fasi della seduta di analisi e soprattutto le tempistiche, il test elisa risente infatti fortemente dei tempi di esecuzione. Ci sono anche criteri per valutare i risultati trovati: devono essere quindi rispettati i requisiti del kit. Tabella in cui si va a differenziare con un numero la dispensazione dei vari reagenti. A volte le colonne dispari sono sensibilizzate e quelle pari invece sono di controllo per eliminare l'assorbanza di base. Dobbiamo trovare la differenza di assorbanza per ciascun pozzetto. Poi va moltiplicato per il fattore di correzione che deve essere indicato nella lettera e nel numero. Si trasferisce poi sul.secondo blocco 47 (riprendiamo la teoria)

Le fonti di dati sono importanti in epidemiologia, nella ricerca in generale dobbiamo conoscere a quali dati abbiamo accesso. Ci dobbiamo chiedere se il fenomeno che vogliamo studiare ha già dei dati raccolti e disponibili in modo da risparmiare tempo e soldi per raccogliere quelle informazioni. L'importanza è data anche dall'attendibilità dei dati, che può essere diversa nelle varie regioni mondiali ma non solo. Ci può essere una diversa sensibilità del personale addetto alla raccolta delle notifiche, nel sistema routinario delle malattie infettive ci sono 5 classi di notificae se dovessimo fare affidamento a quelle classi soltanto perderemo la progressione della malattia nella popolazione per cui ci si affida anche a dei sistemi sentinella. Ad esempio, per l'influenza si utilizzano questi sistemi che nascono per rimediare al problema della sotto notifica per alcune patologie. I dati in

Epidemiologia sono raccolti per finalità sanitaria, amministrativo (scheda di dimissione ospedaliera). I dati possono essere disponibili in forma aggregata nel caso descrivano un fenomeno legato ad una popolazione, come il tasso di mortalità. Ricordiamo che il tasso è una proporzione a cui si applica il fattore tempo. I dati individuali raccolgono i dati sul singolo individuo, come i valori ematici, la colesterolemia, glicemia, ecc.. Le fonti informative racchiudono dati demografici, dati sanitari e in generale voci legate alla popolazione.

Esiste un ritardo per mancanza di disponibilità immediata di dati, le schede di morte sono pubblicate con i dati ufficiali almeno 2 anni dopo il decesso. Per la notifica delle malattie infettive generalmente il ritardo è più contenuto soprattutto a livello di ASL. I database sono di tipo sanitario se contengono informazioni sulla salute, ci sono registri sanitari sulla base delle maggiori patologie (tumori, AIDS, ecc..). Mettendo insieme

tto il territorio nazionale. Essa contiene tutte le informazioni relative al paziente, comprese le diagnosi, i trattamenti effettuati e le prescrizioni mediche. Inoltre, la scheda di dimissione ospedaliera permette di monitorare l'andamento clinico del paziente nel tempo e di valutare l'efficacia delle terapie somministrate.
Dettagli
A.A. 2021-2022
165 pagine
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SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandro_giramondi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bechini Angela.