Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
QUELL’ UOMO COMPRA DELLA FRUTTA
Gli elementi di ciascuna colonna appartengono alla stessa categoria > la relazione paradigmatica avviene
con elementi dello stesso tipo es. nella posizione del sostantivo possiamo avere altri sostantivi. Duplice
scelta > ogni unità lessicale seleziona un referente.
Strada/e > strada è in opposizione paradigmatica con strade > quando realizziamo un elemento escludiamo
tutti gli altri.
-Langue/parole: langue = sistema astratto (lingua intesa nella sua struttura astratta). Due parlanti di una
stessa lingua si comprendono perché hanno lo stesso sistema (langue) / parole = lingua nella sua
concretezza, sono gli atti linguistici individuali,concreti. Le due dimensioni sono collegate. Secondo
Saussure la langue è un sistema astratto, sociale e stabile; mentre la parole è un sistema concreto, individuale
e mutevole.
La lingua secondo lo strutturalismo è un sistema di sistemi con livelli, dimensioni e componenti.
-Componente fonetica e fonologica (inventario fonico) > sostanza fisica della lingua
-Morfologia > struttura interna delle parole (morfema)
-Sintassi > struttura interna della frasi (parola)
-Lessico e semantica > componenti esterni che analizzano le strutture dal punti di vista del significato.
Tutte le lingue del mondo sono così strutturate ma gli elementi all’interno di ciascuna componente cambia
da lingua a lingua. Queste componenti devono essere così elencate perché hanno un ordine gerarchico (dal
più piccolo al più grande). Le unità minime di un livello sono il punto di partenza del livello successivo >
organizzazione strutturata, gerarchica e dipendente.
LIVELLO UNITA’ MINIMA UNITA’ FINALE
Fonetica Fono Sillaba/morfema/parole
Fonologia Fonema Sillaba/morfema/parole
Morfologia Morfema Parole
Sintassi Parola Frase
Semantica Lessema Parole/Frasi
Quarta lezione. I livelli di articolazione e gli assi di variazione linguistica.
Organizzazione gerarchica = prova dell’economia del sistema linguistico e ne garantisce l’efficienza. Il
linguaggio umano è doppiamente articolato così come la lingua, e per questo ha un sistema strutturale più
complesso rispetto ad altri sistemi di comunicazione. É possibile intravedere almeno due livelli: un primo
livello è dotato di segni linguistici che possiedono un significante e un significato e un secondo livello le cui
unità non hanno una portata semantica e quindi non hanno significato. Le unità sono scomposte in elementi
di prima articolazione, dotate sempre di significante e di significato (forma, sostanza, espressione e
contenuto) come i morfemi e le parole i quali poi possono essere scomposti nelle loro unità atomistiche > i
suoni (elementi di seconda articolazione che non possiedono un significato).
I ARTICOLAZIONE: Fior + e (sia fior che e hanno un significato > e ha significato di natura
grammaticale), fior + ista, fior + aio
II ARTICOLAZIONE: n + e + r + o / ne + ro.
La lingua essendo un mezzo di comunicazione deve assumere la funzione comunicativa sotto diversi punti
di vista > parametri di variazione. La lingua è un sistema astratto, strutturato, arbitrario e discreto e a questo
sistema astratto si associano, condizionandolo, degli altri parametri. Ogni lingua è formata da codici e
sottocodici > definizione del parlante e della sua appartenenza ad una condizione sociale. La disciplina
linguistica che si occupa di analizzare i parametri esterni si chiama sociolinguistica o linguistica variazionale
(linguistica delle variazioni). Tutte le lingue appaiono come sistemi stratificati sia in senso orizzontale che in
senso verticale, ovvero nello spazio e nel tempo. Il compito della sociolinguistica è di studiare le
conseguenze di questi parametri e del loro effetto sulla lingua stessa. In Italia la sociolinguistica arriva tardi,
negli anni ’70. Gli assi di variazione validi per lo studio sociolinguistico di tutte le lingue del mondo, sono la
dimensione diacronica, diatopica, diastratica, diafasica e quella diamesica (anche se non è accettata da tutti).
Sono dimensioni extralinguistiche che sono alla base della varietà linguistica di un qualsiasi sistema e per
l’appunto definiscono l’architettura variazionale di un sistema linguistico. L’insieme degli assi definisce lo
spazio linguistico. Ciò che cambia e che determina la nostra capacità di spostamento sono Repertorio e
Competenza: il primo è l’insieme dei codici e sottocodici di cui ciascuno di noi ha competenza. Più è
maggiore il nostro complesso di stile, più maggiore è la capacità di padroneggiare la lingua / La competenza
è invece la capacità di utilizzare le strutture e i significati in modo appropriato alla situazione comunicativa.
Tutto ciò che riguarda le varietà di una lingua sono materie di studio della sociolinguistica > al contrario
della linguistica generale e al contrario dello strutturalismo, concepisce una lingua come una somma, una
stratificazione di varietà. Queste varietà sono per l’appunto insiemi di forme di strutture e di usi
caratterizzante un gruppo sociale. La lingua non è un sistema astratto, ma composto da strutture apprezzabili
a livello sociale. In realtà le classificazioni sociolinguistiche sono astrazioni semplificate cioè
IDEALTIPICHE > gli assi si intersecano tra loro e le varietà non hanno confini netti, ma sfumati e
sovrapposti.
Diacronia: asse del tempo
Variazione legata al tempo > le lingue cambiano nel tempo e questo accade perché cambiano le società.
Saussure: “tutte le lingue si trovano in uno stato di mutamento permanente” > sono fluide e in continuo
divenire. Il mutamento linguistico però è molto lento e spesso non ce ne rendiamo conto. I cambiamenti non
coinvolgono le componenti della lingua in modo paritario > alcune componenti cambiano più velocemente
rispetto ad altre (es. strato lessicale = più veloce a variare VS sintassi e morfologia cambiano più lentamente
perché rappresentano la struttura di una lingua).
Diatopia: asse dello spazio
Variazione linguistica in rapporto allo spazio geografico > a differenza di quella diacronica, viene subito
rilevata dagli stessi parlanti (es. riconoscere un parlante settentrionale per la pronuncia e l'intonazione).I
parlanti dell’italiano standard non esistono. Alcuni livelli sono più sensibili: fonetico e fonologico. Italiani
regionali: sottovarietà gallo-italiche e nord-orientali> settentrionali; toscano > centrale; romano; campano e
pugliese> meridionale; siciliano, calabrese e salentino> meridionale estremo; sardo.
Diastratia: asse dello spazio sociale
Variazione della lingua in rapporto alla stratificazione sociale dei parlanti > considera la variazione nello
spazio sociale. Criteri della sociologia: grado di istruzione, età, sesso, reddito, stile di vita, luogo di
provenienza.
Quinta lezione. Assi di variazione linguistica, bilinguismo e diglossia.
Diafasia: asse della funzione
Variazione della lingua in rapporto al contesto enunciativo. Ogni situazione comunicativa è speciale perché
ha partecipanti diversi, è fatta in un luogo diverso, in un determinato momento storico e su un determinato
argomento. Il modo di parlare si adatta al contesto per produrre un messaggio verbale adeguato > scelta stile
e registro. Ci sono diverse variabili:
-Grado di attenzione e di controllo > stile più o meno formale (più attenzione = più formalismo e viceversa)
-Registro > varietà diafasiche selezionate dallo stile formale/ informale di un contesto comunicativo [in
italiano si passa dal gergale (punto più basso dell'asse diafasico) al trascurato al colloquiale al formale *]
*le parole presentano uno stesso significato semantico ma dando diverse sfacettature es. crepare/ morire/
rendere l'anima a Dio
-Ruolo degli interlocutori > paritari = colloquiale/ non simmetrici e quindi gerarchici = formale > selezione
pronome allocutivo (tu/lei), formule di saluto
-Argomento
-Sottocodice, tecnicismo (linguaggio settoriale es. medicina, economia, sociologia, …) > all'interno di ogni
settore ci sono dei termini tecnici (100mila in italiano) propri della formazione o del lavoro
Italo Calvino: l'antilingua (Una pietra sopra, articolo del 1965) > italiano surreale che ha contagiato il nostro
linguaggio > dalle connotazioni popolari si passa, attraverso parafrasi e nel cambio dei personaggi, al
“burocratese” > Calvino VS burocratese e invece PRO alla semplificazione.
Distanza sociale dei parlanti (es. siediti, dai, mettiti comoda!/ prego, signora, si accomodi/ signora, vuole
prendere posto?) > variano scelte sintattiche, ordine, modo e tempo verbale, lessemi, formule di cortesia.
L'espressione più formale non sempre è quella più consona.
Diamesia: asse del mezzo
Variazione del mezzo fisico-ambientale che supporta la nostra comunicazione. La dimensione diamesica è
stata introdotta nel 1983 da Alberto Mioni. Lingua orale / lingua scritta è la differenza più macroscopica ma
ci sono altre connotazioni diamesiche:
-Parlato parlato
-Parlato telefonico
-Parlato recitato e letto (teatro, TV, cinema)
-Parlato recitato e letto radiofonico
-Scritto
Non vi è coincidenza tra l'asse diafasico e diamesico. Si tratta del movimento nello spazio linguistico dato
dalla situazione comunicativa, dalla competenza e dal grado di istruzione. La comunità linguistica non è mai
proiettata verso una norma unica > norme molteplici > complesso sistema di autoidentificazione sociale >
prestigio / stigmatizzazione di comportamenti linguistici. Ogni parlante si muove in modo diverso. Avere un
ampio repertorio linguistico è un vantaggio sociale / avere un codice ristretto (classi subalterne, stranieri) è
uno svantaggio socio-culturale. Lo svantaggio linguistico porta a forme stigmatizzabili, all'assenza di
prestigio linguistico e al riconoscimento identitario (es. linguaggio giovanile).
In una nazione possono esserci più lingue > bilinguismo o comunità alloglotte (no sottocomunità stanziali,
es. cinesi, ma presenti da secoli in Italia). Nelle nazioni in cui c'è bilinguismo [due lingue compresenti alla
pari > stesse funzioni d'uso ma bilinguismo perfetto non esiste > condizione di diglossia (lingue usate con
funzioni differenti > bilinguismo con diglossia = lingua Alta, A, e lingua Bassa, B )] es. Svizzera, Canada,
Valle d'Aosta, Trentino. Ferguson nel 1959 individua il termine “diglossia” in riferimento a quattro contesti
linguistici particolari: Haiti (francese e creolo), Svizzera tedesca ( tedesco e tedesco svizero), Paesi arabi
(arabo e varietà regionali) e Grecia moderna (kath