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Gastronomia, geografia e identità
Nel libro si parla dell'identità del cibo...
La geografia culturale studia l'analisi...
- alimentazione
- cultura
- ambiente
La gastronomia e i vari regimi alimentari...
proprio per questo a comune abitudine a determinare
piuttosto le tradizioni culte, costumi, identificano oltre in base alla
rispettive abitudini e qualità.
Il detto che “siamo quello che mangiamo”, il detto è vero perché il cibo
influenzia sia il nostro corpo che la nostra mente, un detto dice “l’uomo
non si conosce”, siamo infatti se abbiamo in corpo sono abituati anche
al mantenimento in calcio che assunto in troppe quantità puo provocare
diverse malattie: diabete, colesterolo, bulimia. Il cibo comunica i
popoli, le cattive e il secondo.
In base all’educazione che la etra alimentazione
ha seguito, ad esempio i modelli americani, dell’altro americano grasso
questo proprio perché alcuni prodotti tipici americani sono gli hamburger, oggetti
privi di ketchup, maionese oppure le bevande gassate, sono questi infatti che
sono usati di stand alimentari in tutto il mondo, si sono educati e compone,
volto ad educazione all’alimentare come tutto dell’usci che educa fi in
da bambini all’alimentazione sana.
Consumare una pietanza tipica al proprio paese cambia in maniera
determinante all’ofrisieme, l’identità dell’individuo e del gruppo etnico
e che comportano parti di quella che chiamiamo lo stare, in tavola è
un azione ben strutturota, e dotato di senso essendo un momento d’incontro.
Un gioco che tramitte tra culture favorendo l’integrazione e la
comunicazione culturale.
Lo stare a tavola e la contaminazione culturale
Lo stare a tavola è un esempio di cultura, infatti solitamente avviene
durante le festività, tra cui spicca il natale questo è il periodo dell’anno
anno in cui le persone viaggiano di più sia per visitare luoghi che
per passare le festività in famiglia ed ogni mezzo ha il cado
proprio; due spostamenti favoriscono la curiosità della persona che
cercano il sapore, la venne del cibo in un'istruzione vairuschi che
impartisemo nel loro luogo di residenza. Un esempio lampante può avere
L'attività della raccolta: queste attività (caccia e raccolta) sono anche i principali fonti è causa di migrazione in quanto quando è necessaria naturale tecnica esaurita in un determinato territorio le tribù si sposatano in un altro per assicurarcosi il cibo, questa esigenza crea un'economia di depredazione dettata anche dall'impossibilità di conservare a lungo gli alimenti se ammazzato un animale questo dovrebbe essere consumato in brevi tempo giunto che la carne non decomporre in queste società non primitiviste l'alimentazione ne dipende principalmente della quantità di risorse disponibili del territorio in cui la società si sediucia no dipende anche dalla loro disponibilità e alla facilità con cui possono procurarsi questi alimenti per questo si parla di "sottomissione dell'uomo all'ambiente" sovraggio periodo in cui un rapporto di generale predominazione quello che lo schecge è compone limitatiche e morfologiche e etodogeografiche percentrando cisc, in questa società il cibo non viene ancora considerato un elemento culturale poiché il cibo non nasce come elemento culturale ma è solo un sostentamento, ma il far-cibo diventa elemento culturale momento in cui è modificato dalla cultura del gruppo che gioisce su di esso, un esempio può essere il fuoco che ha stato il primo elemento di influenza sulla preparazione del cibo poiché ha permesso il passagio dal cibo naturo al cibo cotto, il fuoco modifica il cibo aumentato attraverso il cotturo in modo si po va differenziare il cibo modificato dall'uomo da quello naturale degli anima. attraverso la discriminante del fuoco che serviva anche la mescita delle azioni viera come le pratiche di preparazione modificare la coltura degli alimenti.
Il cibo simbolico
La scoperta delle Americhe oltre ad essere motivo di sfruttamento economico da parte delle potenze europee è servita anche per cambiare la visione del cibo che assume connotati simbolici di matrice culturale (sposta e sociale donne). Oggi assistiamo a un nuovo ruolo culturale del cibo che sappiamo si articolerà in cibo simbolo e cibo identità.
Come il commercio si intreccia in contatto con specie biologiche mai viste prima. Un esempio di cibo simbolo può essere la cioccolata, anche in antichità era esclusivamente liquida, una versione che ha investito l’aristocrazia europea del XVII secolo. Questa era un’invenzione tipicamente indigena creata dai popoli del Centro America, la cioccolata era ricavata da morbide cabosse si fonde nell’acqua. Questa bevanda serviva a dare forza ed energia agli uomini in caccia, fornita da mercante fiorentino Francesco Carletti che fa un resoconto del giro del mondo in 12 anni tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 ad oggi quella bevanda si è trasformata in cioccolato diverso nella sua forma solida.
Di antica origine messicana, prodotto dall’America Latina, in cui era considerato il cibo degli dei, il cioccolato incontra il gusto della classe dominante dell’Europa meridionale inizialmente per motivi religiosi; nella dieta sporta cattolica rientra negli obblighi della religione imposte dal clero, poiché le bevande sono escluse dall’atto di alimentarsi. Quando si poteva bere per altri passava al digiuno. La cioccolata si diffonde prima come bevanda clericale dal clero e in seguito si diffonde come bevanda alla moda in monastero. Anche moglie amiche di corte, si scioglie in là cioccolata stessa.
Luoghi alle situazioni ai ricordi, fattori questi che formano un patrimonio culturale, ovvero ciò che rimane dell’identità culturale della singola persona che si diversifica dall’altra. Il cibo mantiene in vita il legame con la cultura d’origine. Questo è un modo diretto e fisico per appartenere alla nostalgia che colpo può esse vissuto dall’individuo da tutti e 5 i sensi perché tra individuo in sapore, in odore, una capacità e anche in sintonia, un esempio può esse il sapore delle diverse modalità di cottura infatti, il suono della fruttura è diversa dal suono del cibo montà bella. Il cibo e l’alimentazione richiama la terra d’origine perché viene in linea diretta dalla stessa terra che l’ha originata. Esso poiché un luogo antropologico fatti di pietre, memorie, ricordi, di storie, di persone, ha attraverso in oggetto in se ragione la capiamo con il luogo di provenienza. La tavola rappresenta il punto di incontro di diverse società e generazioni. Il cibo non si limita ad essere semplici oggetto della pratica alimentare e assume dimensioni soggettive derivate dalla cultura essa e quindi evocativo essendo guscio di passioni, modificazione di creazione e una serie di codifiche. Lo stesso coltivaleta un elemento culturale. Esso è in sostentamento non solo per lo stomaco ma anche per il cervello, perché nutre persone, società, divinite, espressioni di un’eperienza storicale che scavalca i confini spaziali temporali richiamando a luoghi e momenti famigliari si giù che si cercad anti montà. Consistenza è una sintesi di momenti storico culturale che fannp più edi tradizione alimentaro di unepa peletici una dieta cion pla l'esito si fa raccolta adol reazioni della popolazione sleve, il valoare evocativo individaulo di.
di origine orale. Si storce, in particolare, dalla cultura dalla quale proviene, assimilando, per, piccole dosi, della propria pratica della tradizione alimentica per mezzo dei contatti culturali. Quindi si potrebbe sminuire il concetto di immigrazione sociale a contatto in un contesto chiuso e immediato che considera la differenza in modo assai povero che un’imposizione del rito che supera le barriere culturali.
Il cibo e l’integrazione culturale
Il processo migratorio porta l’individuo dalla sua cultura all’incontro con una nuova (quella che lo ospita) con effetti non solo sull’individuo ma anche sul gruppo che lo accoglie, nel nuovo contesto sociale progettato da una serie di norme e valori spesso difficili da comprendere per chi non è cresciuto all’interno di quella cultura. A chi migra deve imparare ad orientarsi cominciando ad acquisire nuovi codici sociali. Il processo di integrazione, che presiede a questo tentativo di adattamento dell’elemento esterno alla società, in rispetto delle differenze culturali che si tracciano e contatto e incontri tra gli altri, ruota attorno acquisite il complesso ordine che regola e funzioni della nuova società in cui si viene inserita, mantenendo per il sistema dei valori appartenenti alla propria s fronte culturale. A tal scopo è necessario un processo di elaborazione e ristrutturazione che permetta la commissione degli elementi della cultura originaria e quelli della cultura ospite e la nascita di nuove e più complesse configurazioni culturali. L’integrazione richiede impegno da entrambi le parti poiché prevede l’accettazione di elementi estranei nel modo di vedere e percepire la società sia per chi emigra sia per la parte ospitante.
Il fenomeno dell’immigrazione è il miglior modello da seguire per la