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Le zone umide e le aree di bonifica
Le zone umide e le aree di bonifica sono acque acquitrinose, paludi, torbiere, zone naturali o artificiali di acqua, dove l'acqua è stagnante o corrente, possono essere permanenti o transitorie, con acqua dolce o salata, o di acqua marina la cui profondità quando è bassa marea non supera i 6 metri.
La definizione zona umida raccoglie numerosi tipologie: delta fluviali, paludi sudtropicali, laghi costieri, stagni costieri, torbiere (da cui viene prelevata la torba), torbiere d'alta quota, paludi, lagune tropicali e temperate. Un esempio è la laguna di Venezia a cui sono stati attuati degli interventi per il suo mantenimento come la deviazione degli assi terminali dei fiumi per evitare l'accumolo di detriti e la conterminazione lagunare ovvero la fissazione di un confine. All'interno della laguna viene praticata la pesca nelle valli da pesca, coltivato il riso, estratto il sale, ecc..
Altre tipologie sono i boschi igrofili e...
i parchi urbani umidi che sono artificiali. le zone umide sono sempre state vittima di una percezione negativa senza che ci fosse una sensibilizzazione sociale sull'importanza di queste anche per le attività antropiche. Erano considerate un ostacolo alle regole dello stato moderno, intralcio per le comunicazioni e il controllo dello stato oltre che considerate non conformi ai canoni estetici. D'altra parte però le zone umide forniscono materie prime come materiali per scope e cestini, piante di gelso per nutrire i bachi da seta, utili per il pascolo con la salicorna, la presenza delle sanguisughe come cura, per la caccia e le coltivazioni di riso e mais e per l'estrazione del sale. In epoca premoderna le zone umide erano nella maggior parte dei casi dei beni comuni. Erano caratterizzati da interventi di artificializzazione e gestione per poter cacciare e fare in modo che la vegetazione si diffondesse. C'era quasi sempre una manutenzione e gestione cheperò non entrava in conflitto con l'integrità ecologica. La presenza umana era leggera e precaria e solitamente gli insediamenti dovevano essere spostati ogni stagione per la poca stabilità delle zone umide. Cosa è la bonifica e quando comincia ad essere praticata Bonifica significa rendere buono lo stato di una terra dalle acque superficiali che lo interessano. Bonifica è un termine ampio e generico, si possono indicare tante tipologie come il risanamento, disseccamento, polverizzazione o sistemazioni idrauliche diverse. La bonifica idraulica si è dispiegata soprattutto dal 1850 al 1950 soprattutto in Italia meridionale. La bonifica fu nella bassa pianura, con degli avvallamenti più bassi del livello del mare, fu idraulica che permetteva di eliminare il disordine idraulico e fu meccanica quindi che ricorreva alle macchine, e in particolare le pompe idrovore. Le idrovore hanno consentito di bonificare parti molto delicate, prima di esse simodificava il terreno con due tecniche: il drenaggio e la bonifica per colmata sia naturale che artificiale. Idrovora e la pompa ma anche lo Stabilimento idrovoro, nel quale c'è una rete gerarchica di fosse di scavo: le scoline drenano dentro il capofosso, che drena nel canale secondario, che drena nel canale principale e arriva al bacino di arrivo. Le idrovore utilizzano una forza meccanica per scaricare l'acqua al di fuori del bacino. Tra la fine del diciannovesimo e gli anni 30 del ventesimo secolo ci furono tre grandi interventi di bonifica: nel territorio ferrarese e del mezzano valli di Comacchio, nell'oristanese e di Terralba arborea, dalle paludi pontine all'agropontino. È interessante vedere come territori trasformati in campi tramite artificializzazione presentino una geometrizzazione e simmetria, una regolarità estrema perché le terre sono state progettate precedentemente la bonifica. Il Veneto fu una delle regioni chiave della.bonifica, ci furono tre grandicomprensori: le valli grandi Veronesi, il Delta del Po e il Veneto orientale. La logica produttivistica della bonifica moderna
In Italia il 60% delle pianure sono state oggetto di bonifica. Il paesaggio agrario è una co-costruzione antropica ed è stato costruito nel corso dei secoli con finalità agricole. Le campagne di antica tradizione però è una campagna popolata e trasformata nei secoli con bassa intensità tecnica, basta quantità di capitale tempi storici molto lunghi mentre la modifica moderna è una campagna artificializzata e costruita con un alta intensità tecnica, con le idrovore e macchinari e grandissime spese capitali. Esistevano le bonifiche private, consorziali dove più proprietari si mettevano insieme facevano bonificare e pubbliche ovvero volute dallo stato. Le bonifiche erano un grande investimento per motivi sociopolitici, perché miglioravano le condizioni di vita.
L'ambiente e la sanità. Si prevenivano i disordini e le persone erano più controllabili anche se a volte la bonifica ha favorito cooperative che si trasferivano in altre zone da bonificare dopo essersi specializzate. In certi momenti di crisi lo stato spingeva alla bonifica contro la disoccupazione. La bonifica veniva attuata anche per ragioni socio-sanitarie infatti veniva eseguita per combattere la malaria, si credeva che l'aria cattiva fosse la nebbia nelle zone umide che respirando la facesse ammalare, in realtà veniva trasmessa tramite la zanzara anofele. Veniva attuata anche per motivi economici-produttivi infatti la bonifica era un grande investimento che avrebbe permesso di coltivare molto di più e importare meno dall'estero oltre che favorire l'industria chimica per la produzione di concimi e l'industria meccanica per la produzione di trattori e trebbiatrici. Anche per ragioni celebrative, servivano alla celebrazione del proprietario.
dell'agricoltura e per creare un'immagine di potenza e controllo. Durante il regime fascista, la bonifica fu particolarmente importante per la propaganda del regime. Il paesaggio bonificato divenne un simbolo di potere e di volontà di controllo. Il legame tra bonifica e dittatura fascista era evidente: la bonifica era uno strumento di costruzione di governo e di controllo del territorio. Lo stato moderno ha sempre avuto la necessità di conoscere e controllare il territorio. Durante il regime fascista, venne attuata una bonifica integrale per una pianificazione della campagna integrata. Le città costruite durante questo periodo seguivano ideali nazionalisti e rappresentavano il desiderio del regime di controllare ogni aspetto della vita dei cittadini. Le dittature del XX secolo hanno spesso utilizzato la bonifica come strumento per ottenere il consenso della popolazione rurale, per creare nuove terre da coltivare e per garantire il sostentamento delle persone. Inoltre, la bonifica era funzionale all'agricoltura e contribuiva a creare un'immagine di potenza e controllo per il regime.alla propaganda e per la sfida alla natura. Le bonifiche naziste poidecidevano a chi attribuire il nuovo territorio in base a chi si era tesserato alpartito nazista per primo quindi era un reclutamento programmato. Il substratocomune infatti era la modernità, e i concetti che caratterizzano la modernitàsono: la concezione lineare della storia secondo un idea di progresso illimitatoovvero la capacità dell'uomo di intervenire sulla natura illimitatamente, l'ideache la scienza possa risolvere tutti i problemi antropici e la natura come dominioe controllo da parte dell'uomo , inoltre la tendenza di ridurre il mondo a unoggetto di sfruttamento. L'idea è che l'acqua la terra si presenta in mododisordinato e l'uomo agisca su questi rendendoli razionale attraverso la tecnica ele idrovore. La nuova logica di bonifica moderna è l'idea di liberarsi di tutto quelloche c'era prima per poter costruire liberamente qualcosa dinuovo senzalimitazioni, e è l'intero territorio ad essere pensato come un'estensione spazialedella macchina idraulica. La macchina territoriale della bonifica è in realtà unamacchina ibrida secondo due elementi: la prima è che la macchina territoriale,che è un elemento progredito e meccanico ,è stata possibile perchè precedutadal lavoro umano tradizionale fatto da carriolanti, e la seconda è che la bonifica èbifronte, un insieme di artefatti e di eco fatti. gli artefatti sono per esempio leidrovore ma anche i toponimi, Gli ecofatti sono gli elementi ambientali edecologici.
La bonifica oggiLa bonifica è una trasformazione che ci accompagna nel tempo ,in epocacontemporanea siamo arrivati ad una riconsiderazione generale di alcuneoperazioni di bonifiche molto sconvolgenti che hanno procurato dei feedbackambientali gravi. Oggi ci sono stati anche dei riconoscimenti delle funzioni e delvalore delle aree umide.
Per esempio le attività di osservazione della fauna e il rinnovato bisogno di vivere a contatto con l'elemento acqua, in più per le aree umide sono connotati aggettivi dai inclinazioni neoromantiche e non più negative, in questo ha avuto un ruolo importante il fenicottero rosa. Intere zone puntano tutto sul loro turismo sulle attrattive date dalle aree umide. Un altro tipo di proposta sempre più diffusa è l'ittiturismo, l'applicazione dei principi dell'agriturismo alla pesca. Affiancata alla pesca poi nelle zone umide viene offerta ristorazione, abbiamo quindi un fiorire di iniziative turistiche culturali legate alla zona umida e i suoi prodotti. I territori di bonifica sono caratterizzati da una forte rigidità: scarsa capacità di resilienza ovvero di adattarsi ai cambiamenti trovando un nuovo equilibrio. Questo succede per molte nuove soluzioni tecnologiche che non procedevano a tentativi ed è quindi non si poteva.tornare indietro. A Venezia esistono una serie di rii della scomenzera, fa riferimento all'idea di cominciare qualcosa, sono scavati artificialmente a mo' di tentativo per vedere come val'equilibrio idraulico. Oggi ci troviamo a fare i conti con notevoli costi di manutenzione. E certe aree sono state abbandonate. Altro fenomeno è la subsidenza ovvero territorio ricchi di torba che è molto fertile ma con problemi per esempio il rischio di bruciare le culture. Le aree più interessate al subsidenza sono in particolare intorno al Delta del Po per due fenomeni: la grande estrazione di gas naturale dai giacimenti e il grande emungimento dell'acqua di falda dall'industria di porto Marghera. Inoltre si vanno delineando nuove tendenze come creare nuove zone umide per ovviare al rischio di alluvioni sacrificando alcune aree bonificate, e hanno la funzione di restituire ambienti bioecologicamente ricchi più di quanto lo fossero in passato. Altra
a cultura, in modo da valorizzare e tutelare il nostro immenso patrimonio artistico e storico. Questo processo prevede la creazione di nuovi musei, la riqualificazione di quelli esistenti e la promozione di eventi culturali. Inoltre, si sta puntando sempre di più sull'accessibilità, rendendo i luoghi culturali fruibili anche alle persone con disabilità. Questa tendenza è fondamentale per preservare la nostra identità culturale e per promuovere il turismo culturale, che rappresenta una fonte importante di reddito per il nostro paese.