Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 44
Appunti di filosofia della mente Pag. 1 Appunti di filosofia della mente Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 44.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di filosofia della mente Pag. 41
1 su 44
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Teorie sulla relazione tra mente e corpo

1. Occasionalismo (Malebranche): l'intervento di Dio è continuo sugli stati mentali e fisici per sincronizzarli, non c'è causalità tra mentale e fisico.

2. Epifenomenalismo (Huxley): gli stati mentali sono l'epifenomeno di stati fisici, c'è causalità tra gli stati fisici, mentre quelli mentali non hanno potere causale tra loro e su quelli fisici.

Una posizione alternativa contemporanea sostiene che non è vero che mente e corpo sono caratterizzati da proprietà essenziali (attributi) uniche e distinte. Tale posizione accetta il dualismo e la causalità mentale, accetta il principio di chiusura causale del mondo fisico, ma sostiene che la mente può essere spazialmente estesa come il corpo. Si tratta di un dualismo delle sostanze non cartesianosostenuto da E. J. Lowe. Egli propone un argomento, per sostenere la propria tesi, secondo cui, una statua non è identica al corpo che la compone.

materiale che la compone, si tratta di entità diverse, la statua continua a esistere anche se si sostituisce o si elimina parte della materia. Un esempio analogo è quello della nave di Teseo, in cui si afferma che non posso identificare la nave con le assi che la compongono, perché esse possono essere mano a mano sostituite, ma la nave continua a esistere. Mente e corpo sono, allo stesso modo, sostanze ontologicamente diverse. È un dualismo non cartesiano perché anche la mente ha proprietà spazio-temporali legate all'estensione. La mente ha una composizione materiale, non c'è contraddizione tra dualismo, causalità mentale e principio di chiusura causale. La composizione materiale della mente è ciò che garantisce la causazione mentale. I problemi del dualismo sono: - Inefficace nel rendere conto della causalità mentale. - Accesso privilegiato, autorevolezza della prima persona. - Impossibile conoscere le.

altre menti.

Gli stati mentali sembrano essere esclusi dall'indagine scientifica.

Comportamentismo

Il comportamentismo si pone come reazione al dualismo, si tratta di un monismo fisicalista (unica sostanza). Esso si sviluppa nei primi decenni del '900 in psicologia e un po' dopo in filosofia (neopositivismo, Quine, Wittgenstein). Nelle Ricerche filosofiche, Wittgenstein adotta un atteggiamento vicino al comportamentismo, in quanto critica il linguaggio privato e presenta l'argomento "The beetle in the box". Gli stati mentali privati, secondo Wittgenstein, essendo accessibili solo a noi stessi, non possono essere la base del discorso sulla mente. Se ognuno facesse riferimento ai propri stati mentali incomunicabili, non ci sarebbe comunicazione, invece c'è e quindi il discorso sul mentale non può basarsi sui nostri stati privati, ma deve basarsi sul comportamento.

The concept of mind

In "The concept of mind" (1949), Gilbert Ryle

sostiene che considerare la mente come entità, sostanza, è un errore categoriale. La si rappresenta come se appartenesse a una categoria (delle sostanze), quando appartiene a un'altra e la mente, così, ci appare come un "fantasma nella macchina", che è un errore di logica del dualista, un dogma, un mito filosofico. Il ragionamento del dualista è il seguente:
  1. La mente è una sostanza.
  2. Se è una sostanza, allora è o una sostanza mentale o una sostanza fisica.
  3. O è sostanza mentale o è sostanza fisica.
  4. Se fosse sostanza fisica dovrebbe avere proprietà fisiche.
  5. Non ha proprietà fisiche.
  6. Non è sostanza fisica.
  7. È sostanza mentale.
L'errore è la prima premessa, l'assunto. Mente e corpo sono categorie diverse, non ha senso interrogarsi sulle loro relazioni, è un problema sbagliato, che nasce da un errore. La mente esiste, ma in un senso diverso del corpo.verbo "esistere". In quanto entità al pari del corpo non esiste, esiste nel senso che è un insieme di capacità o disposizioni a comportarsi in un certo modo in date situazioni. Quando usiamo espressioni che indicano stati mentali ci riferiamo a comportamenti manifesti o disposizioni al comportamento, non a manifestazioni di una qualche entità mentale. Per esempio: provare dolore non è uno stato mentale, ma un insieme di capacità e/o disposizioni (per esempio, fare certe espressioni facciali, emettere certi suoni, assumere date medicine ecc.) Esistono tre tipi di comportamentismo: 1. Metodologico (John Watson): teoria normativa circa la condotta metodologica della psicologia. Quest'ultima dovrebbe spiegare e prevedere il comportamento manifesto, va intesa come scienza del comportamento e non della mente (considerata come qualcos'altro rispetto al mero comportamento). Tale approccio critica la psicologia introspezionista di Wundt, per

La quale occorre basarsi sull'introspezione. È una forma di verificazionismo, perché nella scienza hanno diritto di cittadinanza solo concetti che corrispondono a entità/processi direttamente osservabili e misurabili, tutti gli altri devono poter essere ridotti a quelli osservabili. La mente è una scatola nera (black box), i concetti osservabili sono i comportamenti, quelli non direttamente osservabili sono gli stati mentali. Questi ultimi andrebbero esclusi dal linguaggio della psicologia, non si può dire cosa ci sia nella mente, il vocabolario mentalista va escluso dalla scienza.

INPUT BLACK BOX OUTPUT
(Stimoli sensoriali) (Risposte comportamentali)

2. Analitico: tesi semantica sul significato del vocabolario mentale. Ogni espressione che descrive uno stato mentale si riferisce a, ed è traducibile in termini di:
- Un'espressione che descrive un insieme di fenomeni comportamentali.
- Un'espressione che descrive un insieme di disposizioni.

Il comportamentismo è una teoria psicologica che si concentra sull'osservazione e l'analisi del comportamento umano. Esistono diverse posizioni all'interno del comportamentismo, tra cui il comportamentismo analitico e il comportamentismo ontologico.

Il comportamentismo analitico si concentra sull'osservazione e l'analisi del comportamento manifesto, cioè il comportamento osservabile esternamente. Questa posizione sostiene che il comportamento può essere spiegato e predetto attraverso l'osservazione e l'analisi delle reazioni fisiologiche involontarie e dei movimenti corporei.

Il comportamentismo ontologico, invece, si concentra sulla natura della mente e degli stati mentali. Questa posizione eliminativista sostiene che gli stati mentali non esistono come entità separate, ma sono semplicemente comportamenti o disposizioni al comportamento. In altre parole, gli stati mentali sono ridotti a comportamenti osservabili esternamente.

Spesso il comportamentismo analitico e quello ontologico sono sostenuti insieme. Entrambe le posizioni si basano sull'idea che il comportamento può essere spiegato e predetto attraverso l'osservazione e l'analisi dei comportamenti osservabili esternamente.

Il comportamento si definisce come reazioni o risposte fisiologiche involontarie e movimenti corporei. Non include atti mentali o azioni che implicano una componente intenzionale.

Una disposizione è legata a un predicato disposizionale, ad esempio "fragile". Ad esempio, si può dire che un oggetto ha la disposizione a rompersi se colpito in un certo modo. Si può parlare di disposizioni in termini controfattuali, cioè se si verificasse una certa situazione, allora si realizzerebbe un certo comportamento. Ad esempio, se mi chiedessero che tempo fa, proferirei l'enunciato "sta piovendo".

Le obiezioni contro il comportamentismo includono il fatto che non tiene conto del comportamento manifesto di un individuo.

individuo (anche un topo) sembra necessario far riferimento a qualche sua attività mentale non osservabile (cognitiva, interpretativa ecc.) Per esempio: le mappe mentali dei topi di Edward Tolman. Tolman conduce degli esperimenti con un labirinto in cui, da qualche parte, viene messo del cibo dei topi che vi vengono introdotti. Questi ultimi girano a caso fino a che, per caso, incappano nel cibo e dopo un po' imparano ad andare direttamente al cibo. Fino a qui tutto si può spiegare tramite associazioni stimoli-risposte. Però, quando topi già addestrati vengono fatti entrare nel labirinto da un'altra parte, comunque vanno direttamente al cibo. Gli stimoli sono diversi, ciò non è spiegabile in termini comportamentali. Tolman ipotizza che i topi si costruiscano una mappa mentale del labirinto, ovvero una rappresentazione mentale, ma ciò è in contraddizione con il comportamentismo che, quindi, deve recuperare il vocabolario mentalista.

Le asserzioni sulla mente possono essere tradotte o analizzate in termini di asserzioni sul comportamento o di disposizioni a esso, ma la lista di asserzioni è aperta e potenzialmente illimitata. Essa può variare a seconda delle circostanze esterne relative alla situazione specifica in cui ci si trova e dipende dall'insieme complessivo dei nostri stati mentali (disposizioni), non dalla singola credenza/desiderio/scopo. Per esempio: posso voler mentire e dare a intendere di non credere che stia piovendo, inoltre si avrà una risposta comportamentale diversa di chi vuole andare al mare dal contadino che aspetta la pioggia.

3. Come rendere conto di soliloquio e immaginazione? (Residuo di privatezza).

4. Nel caso di un individuo paralizzato, avrebbe disposizioni al comportamento? Avrebbe stati mentali?

5. Ridurre le asserzioni circa la mente ad asserzioni circa il comportamento lascia fuori il carattere qualitativo degli stati fenomenici (es. esperimento mentale dello spettro invertito).

Tali obiezioni fanno credere che gli stati mentali non siano riconducibili al comportamento. 6. Perché escludere gli inosservabili dall'impresa scientifica? Si tratta di un pregiudizio verificazionista difficilmente giustificabile. 7. Argomento della povertà dello stimolo (Noam Chomsky e il problema dell'acquisizione del linguaggio): certe abilità cognitive non possono essere spiegate solo con stimoli ambientali, l'ambiente è troppo povero di stimoli, la mente non è una tabula rasa (facoltà del linguaggio). Ciò si collega al problema dell'innatismo. I comportamentisti sostengono la tesi della tabula rasa. 8. Successo delle scienze cognitive: pongono al centro il concetto di rappresentazione mentale (soprattutto quelle classiche). Le rappresentazioni mentali non sono osservabili, ma sono ipotizzate per spiegare ciò che è osservabile. L'eredità del comportamentismo consiste in: Critica alla concezione

Cartesiana della mente: contro il dualismo, l'accesso privilegiato e l'asimmetria della prima persona. Influenza Quine e Dennett, per esempio. Influenza alcune tendenze nelle scienze cognitive, come alcuni aspetti del connessionismo (es. associazionismo) e la tendenza anti-rappresentazionalista (eliminare le rappresentazioni mentali).

Teorie dell'identità

Le teorie dell'identità sono una forma di riduzionismo fisicalista e una reazione al comportamentismo. Per la teoria dell'identità dei tipi, tipi di stati mentali sono identificati con tipi di stati fisici.

Si può parlare di due tipi di identità:

Identità stretta o numerica (=): x e y sono identici se e solo se condividono tutte le proprietà, se e solo se sono la stessa e unica c

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
44 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Camilla.S. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della mente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Frixione Marcello.