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ONTOLOGIA, FENOMENOLOGIA E DEONTOLOGIA
Approccio ontologico (origine logica del diritto): si riferisce alla struttura normativa del diritto, ai concetti e alle categorie formali del lessico giuridico (norma, sistema giuridico...). Risponde alla domanda "che cos'è il diritto" e implica le questioni relative alla validità.
Approccio fenomenologico: si riferisce al comportamento dei consociati in relazione al fenomeno giuridico (obbedienza, comportamenti conformi ed informi rispetto alla norma) indipendentemente dalla validità. Implica il piano dell'effettività del potere/diritto.
Approccio deontologico: implica il dover essere e si occupa del problema dei valori del diritto, della giustizia della norma e del rapporto tra diritto e morale.
Secondo una distinzione rigida, i tre approcci farebbero riferimento a tre discipline diverse:
- Approccio Metodologico: Teoria generale del diritto
- Approccio Fenomenologico: Sociologia del diritto
- Approccio Deontologico: Etica del diritto
Deontologico: Filosofia del diritto.
NOI SEGUIREMO UN APPROCCIO SINCRETICO: affronteremo idiversi argomenti del nostro corso riferendocicontemporaneamente ai tre approcci.
La globalizzazione indebolisce la sovranità —>Si manifestano nell’economia,scienza e comunicazione un grannumero di “casi” perché il diritto agisce non sulla generalità deicasi ma sui casi concreti che si pongono al legislatore(questi“casi”chiedono decisioni alla norma)
La complessità della vita di ognuno di noi (vita intesa comeprivata) non era posto dal diritto come problema,oggi invecerisalta sulla scena giuridica!
Si tratta di temi etici dice Catania che emergono dallo sviluppoesponenziale della scienza e dal suo essere stimolata edindirizzata alla manipolazione del vivente[la scienza prende lanostra vita e la manopola,la aggiusta,programma la sua salute ela sua vita con mezzi che prima erano immaginabili(il casoPerruche ne è un caso)]
metodologico: si riferisce all'approccio che considera il diritto come un fenomeno sociale che può essere studiato e analizzato attraverso metodi scientifici. 3) Positivismo giuridico: si riferisce alla teoria secondo cui il diritto è costituito da norme create da autorità legittime e che devono essere applicate senza considerare valutazioni morali o etiche. 4) Positivismo normativista: si riferisce alla teoria secondo cui il diritto è costituito solo dalle norme giuridiche, senza considerare altri fattori come i principi morali o le norme non giuridiche. In conclusione, il testo tratta dei problemi di coesistenza tra persone di culture diverse in relazione all'immigrazione, evidenziando l'importanza dei mezzi di informazione nel favorire la comprensione e l'integrazione. Inoltre, vengono presentate le definizioni di Bobbio sul positivismo giuridico, mettendo in luce la distinzione tra il giurista teorico e il giurista pratico.Statualistico (o come teoria)
3) Positivismo come ideologia (o formalismo etico)
Caratterizzato dalla netta distinzione tra diritto reale ed iritto ideale o con un’altra espressione equivalente tra diritto come fatto e diritto come valore, tra diritto “qualeè” e il diritto “quale deve essere”: e dalla convinzione che il diritto di cui deve occuparsi il giurista sia il primo e non il secondo.
Ha un atteggiamento normativo/prescrittivo.
Due atteggiamenti quando ci poniamo ad un fenomeno:
1) Normativo: Ho un modello preciso al quale io mi adatto (prescrittivo).
2) Fattuale: Il mio atteggiamento è uguale a quello che sta accadendo (avalutativo).
L’odinamento Giuridico secondo Santi Romano
File 2 Hart
Punto di vista interno e punto di vista esterno
Mettiamo a confronto due affermazioni:
a) Un gruppo di persone ha l’abitudine di andare al cinema il sabato sera;
b) Nel gruppo vi è una regola secondo cui i membri di sesso maschile
devono scoprirsi la testa entrando in chiesa. In entrambi i casi la maggior parte dei membri, quando si presenta l'occasione, effettivamente ripete il comportamento in questione. Ma nel caso b) il comportamento in questione diventa un criterio generale di condotta che il gruppo, nel suo complesso, deve seguire.
Le NORME sono MODELLI DI COMPORTAMENTO in qualche modo sono sostenuti da una PRESSIONE SOCIALE. Come può essere individuata una norma? Occorre riferirsi al punto di vista interno. È tale il punto di vista di coloro che accettano le norme e, accettandole, le usano come criteri di condotta. Chi invece registra il punto di vista interno del gruppo senza accettare ab externo egli stesso le norme, fa un'osservazione esterna (external statement).
Quale l'elemento di discrimine per l'osservatore esterno? Appurare se vi sia o meno l'ACCETTAZIONE. Il concetto di accettazione è estremamente ambiguo e di difficile definizione. Di esso si può tuttavia
Lo studio della giurisprudenza sociologica è rilevante solo nella misura in cui costituisce il contenuto di norme giuridiche. Per Hart, il giurista deve condizionare il discorso sulla validità delle norme all'individuazione di criteri di riconoscimento attraverso l'accertamento delle norme di riconoscimento effettivamente accettate ed usate dai funzionari (cioè in riferimento al comportamento reale degli uomini).
Norme primarie e Norme secondarie
Con Hart si intendono le norme che impongono un precetto, ovvero norme primarie, un determinato modello di condotta. Teoricamente, un ordinamento può essere composto solo da norme primarie. Esso è proprio di una società semplice ed è caratterizzato da tre difetti: staticità, inefficienza, incertezza.
Per superare tali difetti, un ordinamento si arricchisce di norme secondarie, cioè norme relative ad altre norme. La loro funzione nell'ordinamento è quella di "servire alle norme primarie, conferendo loro validità e stabilità".
Le norme "secondarie" secondo Hart sono di tre tipi, come i difetti ai quali esserimediano: 1. Norme di riconoscimento: stabiliscono i criteri per determinare se una norma è valida o no. Queste norme sono fondamentali per stabilire l'autorità di una norma e per determinare se è legalmente vincolante. 2. Norme di modifica: stabiliscono le procedure per modificare o abrogare una norma esistente. Queste norme sono importanti per garantire che il sistema giuridico possa adattarsi ai cambiamenti sociali e alle nuove esigenze. 3. Norme di interpretazione: stabiliscono le regole per interpretare le norme giuridiche. Queste norme sono fondamentali per garantire una corretta applicazione e comprensione delle norme stesse. Questi tre tipi di norme secondarie sono essenziali per il funzionamento di un sistema giuridico e per garantire la certezza del diritto.