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I E A O U
Sistema non conservativo alla base della rima siciliana ( <e> chiusa con <i> / <o> chiusa
con <u> nella koinè poetica della Scuola siciliana di Federico II di Svevia).
I dittonghi condizionati ci sono in tantissime lingue per influsso delle consonanti palatali,
nasali e per la metafonesi.
Consonanti:
-Occlusive → orali ( p,b,k,g,t,d,c,ɟ ) e nasali (m,n)
-Affricate → ts, dz
-Fricative (b,f,v,θ,δ, s, z,ʃ,x,y,ʁ)
-Laterali → laterali (ʎ) e vibranti (r)
Lenizione (indebolimento) delle consonanti occlusive intervocaliche > da <p> sorda a <b>
sonora a fricativa <v> (es. ripa italiano > riba castigliano > rive francese). Ci sono diversi
gradi di lenizione ma alcune conservano l'occlusiva.
In latino non vi era articolo ma i casi > pronome dimostrativo (ille) nell'uso parlato del
latino prima usato come rafforzativo viene preposto assumendo funzione di articoloide e
dunque divenendo l' articolo romanzo. Da ille si ha una semplificazione che porta alla
caduta della prima o della seconda sillaba.
Rumeno presenta un articolo posposto al sostantivo (successivamente si fondono >enclitico)
> no inversione dell'ordine e quindi non preposizione dell'articoloide > protodeclinazione >
nom/ acc gen/dat . Il Sardo e il Catalano utilizzano il più arcaico “ipse” > aree laterali
presentano lingua più conservativa > forse in origine venivano utilizzate entrambe le forme.
Nona lezione.
Morfologia: i casi, la declinazione bicasuale galloromanza, futuro e condizionale romanzo.
In latino vi erano 5 declinazioni ognuna composta da 6 casi > si semplificano* fino a
scomparire.
*-m finale non si pronuncia più > accusativo e nominativo della I declinazione risultano
uguali nel latino tardo/ volgare parlato
Secondo il principio di analogia**:
-La V declinazione tende a confluire nella I
-La IV declinazione per la maggior parte tende a confluire nella II (alcuni femminili passano
alla I altri tramite il metaplasmo di genere*** passano alla II come maschili)
-La III declinazione (formata da parisillabi e imparisillabi, i quali nel passaggio dal
nominativo agli altri casi aggiungono una sillaba > problema non immediatamente risolto
dalle lingue romanze)
**verbi irregolari diventano regolari, il neutro confluisce tra i sostantivi maschili o
femminili
***può anche essere verbale (passaggio da un genere all'altro/ da una declinazione all'altra)
La declinazione scompare ma rimane semplificata nella declinazione bicasuale
galloromanza (antico francese e antico provenzale): caso retto (del soggetto > nominativo) e
caso obliquo (dell'oggetto>accusativo,genitivo,dativo e ablativo).
Poiché sopravvivono solo la I e la II declinazione latina, il maschile singolare terminerà in
-us e -um ( <m> non si pronuncia più > <u> indebolita cade) mentre il plurale in -i (cade
perché vocale atona finale) e -os ( <s> etimologica segnacaso) / il femminile singolare
terminerà in -a e -am (caduta -m > nessuna differenza tra i 2 casi) e il plurale in -as (uscita
più arcaica di -ae) e -as.
La <s> segnacaso più tardi non si troverà più ( no errore congiuntivo ma poligenetico).
La <b> intervocalica diviene <v> > futuro latino e imperfetto iniziano a confondersi > per
distinguerli il futuro diventa un sintagma: avere al presente + verbo all'infinito (it. mer.
“habeo ad..” / sard. “debeo...” / pg. “habeo de...” / rum. “voleo...”) > forma sintetica (it. fr.
pr.).
Il condizionale non esisteva in latino > si utilizzava il periodo ipotetico.
Condizionale romanzo ha una perifrasi diversa a seconda della lingua (poi si sintetizza,
tranne il rumeno):
it. infinito + perfetto di avere (habeo)
antico it./ sicil. / fr. / pr. /sp. / pg. Infinito + imperfetto di avere (habebam)
it. mer. infinito + piuccheperfetto ( non veniva più adottato)
rum. Imperfetto (Volebam, habebam) + infinito
Decima lezione.
Emersione delle lingue volgari e innalzamento a status letterario.
Motivi culturali: il distacco tra latino scritto e volgare parlato si ha con la rinascita
carolingia [Carlo Magno decide di riportare il latino ad un livello alto > distacco dal latino
volgare parlato e dal merovingico (non omogeneo e più vicino al latino parlato) > distacco
ceti alti e bassi ] latino scritto difficilmente comprensibile per i ceti bassi > Concilio di
Tours > il latino parlato impiegato per la memoria delle leggende e per le leggi > i volgari
emergono allo stadio di cultura scritta.
Il latino scritto riformato viene trasmesso attraverso l'insegnamento + istituzione del canone
medievale (pantheon > Virgilio, Lucano, Tibullo; Orazio, Ovidio, Giovenale, Claudiano,
Sallustio storico e Cicerone oratore). Sallustio = modello storico > si riscopre la letteratura
di tipo storiografico scritta in latino post carolingio:
Del nono secolo abbiamo la Vita Caroli di Eginaldo che narra la vita di Carlo Magno
–
(modelli: Svetonio e Germania di Tacito > innalzamento qualità stilistica);
Gesta Normannorum del 1015/1026
–
In latino post carolingio abbiamo anche poesie religiose* (innologia > la messa era cantata e
ognuno aveva il proprio rito > tradizione musicale + inni o sequenze , come l'Alleluia, che
inframmezzavano la messa) : es. Canto alleluiatico di Noctero Valbulo 840-912
*produzione fortissima di inni nell'Abbazia di San Marziale a Limoges
Produzione di poesia profana :
-Carmina Cantabrigensia (genere tabernario, 11' secolo)
-Versus Eporediensis (1075-1080 >scrittura avventizia* sul margine del codice di Ivrea che
narra di un incontro erotico sulle rive del Po )
*spesso i primi testi romanzi vengono trasmessi così
Chierici vaganti: chierici di formazione letteraria e religiosa che, abbandonato l'ambiente
monastico, viaggiavano di città in città sfruttando le loro capacità letterarie per guadagnarsi
il pane > loro componevano queste poesie erotiche in latino o poesie di denuncia della
corruzione del clero.
La cultura laica doveva sopravvivere anche nella cultura orale (folklore) > leggende celtiche
in volgare si intrecciano con leggende precedenti > magma di folklore popolare. La cultura
alta e quella popolare si incontrano per una necessità di tipo memoriale (Vita Caroli/
Leggende para-mitologiche) > trascrizione in latino > una volta usciti dall'ambito religioso, i
chierici iniziano ad interessarsi alla cultura popolare > Waltharius di Ekkart (10' secolo >
fusione dei due ambienti : personaggi del folklore germanico mescolati con la Tebaide di
Stazio).
Innalzamento forma e lingua > letteratura popolare trascritta dal volgare in latino diviene
poesia dotta > la cultura dotta trascina al suo livello queste leggende.
Nell'area iberica dal 711 abbiamo le invasioni arabe > arabi, molto raffinati culturalmente,
istituiscono califfati autonomi. Permane cultura romanza > mozarabico. Scambio debole tra
le due culture > la cultura romanza assorbe la cultura araba. I dominatori arabi avevano
appreso il mozarabico (bilingui) e avevano recuperato la cultura romanza > Alvaro di
Cordoba scrive che presso il califfo ci si dilettava a raccontare delle favolette arabe
(produzioni folkloristiche mozarabiche trascritte in arabo) > Muwashat : componimenti
arabi in bocca di uomo di carattere profano di cui kargia (ultima strofe) era in bocca di
donna in mozarabico > poeti arabi interessati al folklore locale > contrasto stilistico,
componimento plurilingue e recupero canto folklorico.
La penisola iberica era isolata quindi la riforma carolingia incise poco > il clero rimase
incolto e il latino scritto rimase merovingico > esordio del volgare tardivo in Spagna (oltre il
10' secolo) con un registro di formaggi nel Leonese del 980 d.C. Scritto in volgare/ Glossas
Emilianenses del 9' secolo e quelle Silenses diverse dalle glosse del resto d'Europa perché
non servivano a tradurre ma a comprendere > glosse di comprensione.
Catalogna = parte meno arretrata e molto legata alla Provenza (Marca ispanica, la Contea di
Barcellona divenne parte di quella di Provenza, monasteri in contatto) > nel 9' secolo la
littera visigotica viene abbandonata per la carolingia > lingua della letteratura o latino
riformato o provenzale (trovatori) > prima attestazione del catalano nel 1180/ 1190 .
In Portogallo (luogo importante per il Santuario di Santiago, distrutto nel 10 sec. e
ricostruito nel 1065 > intensificarsi dei rapporti con la Francia) la lirica profana era espressa
in galego(modello provenzale)-portoghese.
La Castiglia vide la sua rinascita sotto il regno di Ferdinando nel 1035 e di Alfonso VI
1065-1109 (Alfonso VII imperatore) > inizia reconquista > crisi del califfato > abbandono
visigotica per carolingia.
Nota Emilianense : riassunto di un testo epico di Orlando e Carlo Magno in latino in lettera
visigotica > scrittura avventizia del II sec.
-Storia vera: Carlo Magno dopo la spedizione in Spagna contro gli arabi torna in Francia
proteggendosi con una retroguardia > a Roncisvalle agguato degli arabi
-Scritta da Damaso Alonso, notaio, nel 1065/1075 → monaco scoliasta glossatore di
manoscritti tra il 1054 e il 1066
-Differenze con la canzone di Orlando [sconfitta di Orlando determinata dal tradimento di
Gano (convince i saraceni a far finta di arrendersi per poi attuare un'imboscata)] e
riferimento a Guglielmo D'Orange (paladino di un altro tipo di leggenda) > riassunto
mescola queste due storie > prima del 1065 già circolavano queste due canzoni.
-Testi riassunti in latino in realtà erano romanzi in metrica in castigliano [doppia f,-dlane
( nel metro epico castigliane non erano ammesse parole tronche > emersione <e>
paralogica)]
Testimonianza canzoni di gesta epiche in castigliano che circolavano
Tra il 10' e l'11 secolo emersione primi testi/area galloromanza testi più antichi, volgare che
emerge per primo .
Primo testo volgare galloromanza pratico e giuridico: Giuramenti di Strasburgo (Impero
suddiviso tra i figli di Carlo Magno > Ludovico germanico e Carlo il calvo > si alleano Vs
Lotario e fanno un giuramento davanti ai rispettivi eserciti)
-I due eserciti giurano nella loro lingua (franciano /germanico) mentre i re giurano ciascuno
nella lingua dell'altro esercito (bilinguismo delle classi elevate)
-Giuramento narrato dal cugino dei re, Nitardo, nella sua Historia in cui narra gli eventi
della dinastia carolingia > testimone oculare > cronaca giunge così come fu pronunciata ( 14
Febbraio dell'842) > nell'anno 1000 un copista trascrive non compiendo alcun errore (forse
possedeva l'autografo > no ripatinatura linguistica)
-Molti e