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RILASCIO DI INSULINA: LIVELLI FISIOLOGICI

120 Mealmg/dl 100 Insulin,0Glucose, 00 U/ml0Basal 20Minutes 0 0 0 0 120Units: 1 U = 36 gDaily secretion in humans: 40 - 50 UBasal plasma insulin: 12 U/mlPostprandial insulin: up to 90 U/mlEsercizio fisico(intenso)Catecolamine Effetti metaboliciRiduzione insulinemiaaumento produzione epatica di glucosioaumento lipolisiaumento rilascio tissutale aminoacidiconservato effetto su utilizzazione del Utilizzare riserve di glicogenoglucosio nel muscolo in attivit muscolareALLENAMENTO:aumentata sensibilit insulinica Soprattutto quello intenso. individuiobesiFOMULAZIONE E TIPOLOGIE DI INSULINEINSULINA E ANALOGHINella lista della WADA si trova scritto insulinE. Perché ce ne sono vari tipi: 4 tipologie.Quella più semplice, ultra rapida, ha una taglia ridotta (è un monomero) con durata diazione piuttosto breve. Quindi dal momento in cui

Viene somministrata la sua azione ipoglicemizzante dura circa 3/4 ore. Analoghi ad azione rapida, LISPRO, taglia maggiore dell'insulina e durata maggiore fino ad 8 ore. Qui abbiamo una inulina in forma di dimero. Tanti analoghi a lunga durata d'azione GLARGINA con durata fino a 20 ore. Analoghi ad azione ultra lunga, il DEDUDEC è un multiesamero (più di 6 unità) azione anche oltre le 40 ore. Passando alle varie lunghezze di durata di insulina, c'è un cambiamento nel tempo di comparsa dell'effetto. Insuline con azione limitata nel tempo, la loro azione si esprime dopo l'iniezione.

INSULINA E DOPING

Incrementa la disponibilità di substrati energetici:

  • stimolo dell'uptake di glucosio muscolare
  • incremento della glicogenosintesi epatica e muscolare
  • incremento della sintesi proteica
  • azione positiva sulla lipogenesi

Effetti anabolici sul tessuto muscolare scheletrico deve essere assunta a dosi oltre fisiologiche.

Vacuoli

autofagici

Proteolisi muscolare

DOPING E INSULINA: EFFETTO TOSSICI

Rischi da ipoglicemia

  • Tachicardia
  • Sudorazione profusa: ipovolemia generalizzata, disidratazione.
  • Confusione, vertigini
  • Coma
  • Ipotassiemia: calo drastico del livello di potassio nel sangue.

Lipodistrofia: distruzione del tessuto adiposo sottocutaneo dovuto alla siringa

Rischio di infezioni da scambio di siringhe fra atleti

Ipotassiemia: calo dei livelli plasmatici di potassio; questo avviene perché l'insulina favorisce lo spostamento del potassio all'interno delle cellule e questo significa una riduzione massiva della concentrazione plasmatica di potassio che causa debolezza e si può arrivare ad una ipereccitabilità cardiaca.

Io è un calo dei livelli plasmatici di potassio; questo avviene perché l'insulina favorisce lo spostamento del potassio all'interno delle cellule e questo significa una riduzione massiva della concentrazione plasmatica di potassio che causa debolezza e si

può arrivare ad una ipereccitabilità cardiaca, è un calo dei livelli plasmatici di potassio; questo avviene perché l'insulina favorisce lo spostamento del potassio all'interno delle cellule e questo significa una riduzione massiva della concentrazione plasmatica di potassio che causa debolezza e si può arrivare ad una ipereccitabilità cardiaca. ANTIDOPING Problema aperto, non ci sono metodiche affidabili per capire se il soggetto ha abusato, perché insulina esogena viene prodotta mediante tecniche da DNA ricombinante. La discriminazione tra insulina endogena e insulina ricombinante è molto complessa perché le due molecole sono identiche. INIBITORI DELLA MIOSTATINA La miostatina è espressa nel muscolo scheletrico sia nell'embrione che nell'adulto. Regolatore negativo della crescita muscolare (inibisce iperplasia e ipertrofia muscolari). Gli inibitori della miostatina incrementano la massa.

inibizione azione della miostatina.

L'ESERCIZIO INIBISCE I LIVELLI DI MIOSTATINA: ESPERIMENTI SUL RATTO

Time course myostatin mRNA levels in gastrocnemius 7 and 24 h post-exercise, and 24 h 3-day swimming training.

TOPI SCHWARZENEGGER

Rimozione del gene della miostatina nel topo:

Arto anteriore di un topo normale

Arto anteriore di un topo knock-out per il gene della miostatina

STRATEGIE FARMACOLOGICHE PER INIBIRE LA MIOSTATINA

Follistatina: antagonista della miostatina. Nel corpo equlibrio tra questi.

Anticorpi monoclonali diretti contro la miostatina: sono delle molecole che si legano alla miostatina e la inibisce. Utilizzati per disturbi muscolari quali distrofia, miopatie infiammatorie, cachessia (tumorale, perdita muscolare involontaria), sarcopenia. Utilizzati in soggetti allettati per tempi lunghi e negli astronauti.

INIBITORI DELLA MIOSTATINA E DOPING

- Gli inibitori della miostatina possono essere utilizzati per aumentare la massa muscolare

- Rischi:

insufficienza cardiaca- rottura tendini- rabdomiolisi (si verifica quando le fibre muscolari sono danneggiate da malattie tossiche che si scompongono e rilasciano il loro contenuto nel torrente ematico. La malattia grave può causare una lesione renale acuta) Vengono utilizzati Polisaccaridi derivati dall'alga bruna Cystoseira canariensis si legano e inattivano la miostatina. AGENTI ANABOLIZZANTI Molecole che sono in grado di promuovere la sintesi proteica, il risultato è un aumento della massa muscolare. Sono sostanze che all'interno della lista WADA si trovano nella classe sempre proibite sia dentro che fuori dalla competizione. Sono le sostanze più utilizzate illegalmente in ambito sportivo. Gli agenti anabolizzanti sono molecole che hanno una struttura di base come quella del testosterone, steroide anabolizzante prodotto anche endogenamente. Sono complessi poli ciclici costituiti da 17 atomi di carbonio. Come viene prodotto il testosterone? La produzione inizia

A livello ipotalamico si produce un ormone chiamato GnRH, che è l'ormone di rilascio delle gonadotropine. Il bersaglio di questo ormone è l'ipofisi anteriore, dove il GnRH stimola la produzione di FSH e LH. A questo punto, entrambi gli ormoni vanno a stimolare la produzione di testosterone a livello dei testicoli (LH), in particolare sulle cellule di Leydig favorendone la sintesi di testosterone. L'FSH invece agisce su un altro tipo di cellule testicolari, le cellule del Sertoli, che producono proteine leganti gli androgeni. Queste proteine sono deputate al trasporto di testosterone nel sangue. Il quantitativo maggiore di testosterone viene prodotto a livello testicolare, con una media di otto milligrammi al giorno. Sono dei meccanismi a feedback per il testosterone: quando i livelli di testosterone plasmatico sono sufficienti, parte un segnale negativo nei confronti dell'ipotalamo e dell'ipofisi, che smettono di produrre FSH, LH e di conseguenza GnRH. Viceversa, se i livelli di testosterone scendono

Partono dei segnali positivi che promuovono la produzione di ormoni e che quindi stimolano la produzione di testosterone.

PRODUZIONE DEL TESTOSTERONE

PRODUZIONE DI TESTOSTERONE

Cellule di Leydig producono testosterone

Ipotalamo produce GnRH

Cellule del Sertoli producono le proteine leganti gli androgeni

Ipofisi ant. produce FSH e LH

Nella donna produzione di testosterone è minima, nel surrene

Cellule del Sertoli producono FSH e LH

Tutto inizia nell'ipotalamo che produce il GnRH (Ormone di Rilascio delle Gonadotropine) stimola sull'ipofisi la produzione delle gonadotropine che sono FSH e LH, ormone follicolo stimolante e ormone luteinizzante.

LH agisce sulle cellule di leydig stimolandole a produrre testosterone. Produzione media nell'uomo 8mg al giorno (se obeso ne produce meno, varia in funzione dell'etnia, della giornata).

COME AGISCONO GLI ANDROGENI?

Hanno

Interazione con il recettore androgenico

Bisogno di interagire con uno specifico recettore. Cellule androgeno sensibile. Gli steroidi anabolizzanti esercitano la loro attività nelle cellule che esprimono il recettore androgenico, il recettore androgenico bersaglio si trova nel plasma dove si forma un complesso ormone recettore (HR) che mira al livello del nucleo e si lega a specifiche sequenze del DNA favorendone la trascrizione di specifiche proteine ad esempio per le singole fibro cellule muscolari. L'azione del testosterone quindi passa dalla capacità di legarsi a uno specifico recettore e migrare nel nucleo favorendo la trascrizione di specifiche proteine.

Efficacia degli steroidi anabolizzanti

L'efficacia degli steroidi anabolizzanti dipende dalla loro interazione con i recettori androgeni. Tutte quelle cellule dell'organismo che non presentano recettore androgenico non rispondono all'azione del testosterone.

Strategie per stimolare la

PRODUZIONE DI ANDROGENI Strategia diretta: somministrazione di agenti anabolizzanti Strategia indiretta: stimolare la biosintesi e la secrezione del testosterone attraverso: - inibitori dell'aromatasi - antagonisti estrogenici e modulatori selettivi del recettore degli estrogeni (SERMs) INIBITORI DELL'AROMATASI L'aromatasi è l'enzima responsabile per la conversione degli androgeni (testosterone) in estrogeni. Gli inibitori dell'aromatasi impediscono la produzione degli estrogeni bloccando l'azione dell'enzima aromatasi, indispensabile per la sintesi degli estrogeni a partire dagli ormoni sessuali maschili (androgeni), i quali vengono prodotti dalla corteccia surrenale anche nelle donne. ANTAGONISTI ESTROGENICI E MODULATORI SELETTIVI DEL RECETTORE DEGLI ESTROGENI (SERMs) I SERMs competono con i recettori tissutali degli estrogeni, producendo un effetto finale anabolizzante. Tuttavia, possono causare effetti collaterali come ritenzione di liquidi, nausea, vertigini e reazioni allergiche.che si legano con I recettori estrogenici al posto degli estrogeni. L'effetto finale è un effetto anabolizzante perché il corpo viene privato degli estrogeni, quindi è come se si attuasse un blocco estrogenico. Hanno un'azione variegata perché bloccano il recettore estrogenico in certi casi, ma agiscono da agonisti in altri casi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
43 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annar22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica e farmacologia dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fimognari Carmela.