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Sindrome iperglicemica iperosmolare
SINDROME IPERGLICEMICA IPEROSMOLARE è una terribile complicanza del diabete che tutt'oggi, malgrado il miglioramento e la razionalizzazione dellaterapia, si associa a una moridrtalità del 20-40%. A differenza della chetoacidosi, non è caratterizzata daiperchetonemia, l'acidosi è meno grave, mentre l'iperglicemia, la disidratazione e l'iperosmolarità sono più marcate. In genere, la glicemia è >600mg/dl, il pH >7.3.
IPEROSMOLARITA' Quando l'osmolarità plasmatica >300mOsm/kg compaiono letargia e confusione mentale. Per valori >350mOsm/Kg si manifesta il coma. Il pz tipico è di regola un soggetto anziano con diabete mellito di tipo 2, non diagnosticato in precedenza, e con una o più cause favorenti la disidratazione. Casi di sindrome iperglicemica iperosmolare non chetonica sono stati descritti in soggetti giovani, quale manifestazioni di esordio del diabete mellito di tipo 1. Viceversa,
Cadi di chetoacidosi si osservano raramente in pazienti anziani con diabete mellito di tipo 2.
Alterazioni neurologiche in pazienti con sindrome iperglicemica iperosmolare non chetonica:
- Segni e sintomi: convulsioni, afasia, emianopsia, emiparesi, deficit emilaterale della sensibilità, iperreflessia unilaterale, segno di Babinsky, convulsioni, ipertonica o ipotonia focale, nistagmo, deviazione dello sguardo, alterazioni autonomiche, iperpnea.
ESAME DI LABORATORIO:
- Osmolarità > 320 mOsm/Kg (v.n.: 280-295 mOsm/Kg)
- La disidratazione può portare a:
- Riduzione dei liquidi intra-ed extra-cellulari
- Aumento sodiemia
- Importante deficit di potassio
- Incremento dell'ematocrito e leucocitosi neutrofila
- Aumento dell'azotemia
- Il pH arterioso è di regola > 7.3 e la chetoacidosi è assente o modesta.
COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE MELLITO:
- Complicanze macrovascolari: infarto, vasculopatia periferica, ictus
- Complicanze microvascolari: retinopatia, nefropatia.
Neuropatia periferica. Fattori che concorrono alla patogenesi della macroangiopatia diabetica: disliemia, insulino resistenza, iperinsulinemia, anomalie emoreologiche, anomalie coagulative, ipertensione arteriosa, glicazione proteine, iperglicemia. La probabilità di scompenso cardiaco è doppia nei maschi e quintuplicata nelle donne con DM2, come si evince dallo stadio Framingham, indipendentemente dalla presenza di coronaropatia o ipertensione arteriosa. Nell'UKPDAS la riduzione dell'1% di HbA1c era associata a una riduzione del 16% del rischio di comparsa di SC.
DISPLIDEMIE E DIABETE TIPO 2
Alterazioni lipidiche più frequenti:
A. Ipertriglicemia a digiuno e/o post-prandiale con aumentata produzione epatica di VLDL (anche più ricche di colesterolo)
B. Riduzione HDL plasmatiche
C. Colesterolemia normale o lievemente aumentata, associata a ipertensione (iperlipidemia mista)
D. LDL piccole e dense
Alterazioni della coagulazione nel diabete di tipo 2:
Nel plasma
aumenta fibrinogeno e PAI-1 , aumentano i fattori procoagulanti (attivatori trombina, fattori VII, VII, X), diminuiscono i fattori anticoagulanti (proteina C e S, antitrombina III)A livello dell'endotelio diminuiscono gli attivatori del plasminogeno, e diminuiscono le prostaciclina, aumenta il fattore di von willebrand.Piastrine aumenta volume, aumenta l'attivazione e aumenta l'adesione e aumenta l'aggregazione.Globuli rossi diminuisce la deformità (glicazione emoglobina)Alterata glicemia a digiuno o Impaired Fasting Glucose (IFG): glicemia a digiuno 100-150 mg/dl. Ridotta intolleranza ai carboidrati o Impaired Glucose Tolerance (iGT): glicemia 2 ore dopo carico orale di glucosio 140-199 mg/dl.Quindi al momento non possiamo dire che giulio abbia il diabete... ma possiamo escluderlo con sicurezza?Quali soggetti dovrebbero effettuare screening per diabete mellito? Età > di 45 anni Età inferiore a 45 anni in presenza di
uno dei seguenti fattori di rischio:- BMI>25 Kg/m2
- Familiarità di primo grado per diabete
- Sedentarietà
- Etnia ad alto rischio (afro-americani, latini, etc)
- Madri di neonato macrosomico o con precedente GDM
- Ipertensione (in terapia o valori >140/190 mmHg)
- IGT o IFG, HbA 1c>5.7%
- Dislipidemia
- Patologie autoimmuni, ovaio policistico, vasculopatia o altre patologie associate ad insulino-resistenza
- Storia di malattia cardiovascolare
- Comparsa di angor
- Sintomi di vasculopatia cerebrale
- Claudicato
- Polsi periferici
- Soffi vascolari
- ECG (a riposo e dopo sforzo)
- Pressioni distali
- Esame doppler vasi del collo e arti inferiori
- Rx arti inferiori
- Arteriografia
- Anamnesi ed esame obiettivo a ogni visita
- Esami strumentali alla diagnosi o all'insorgenza del sospetto clinico e periodicamente in base al grado dirischio del pzFattori che concorrono alla patogenesi della microangiopatia diabetica: genetica, ipertensione, alterazione emoreologiche, fattori ambientali, fattori di crescita, iperglicemia.
Classificazione della retinopatia Diabetica (RD)
RD non proliferante
- Lieve
- Moderata
- Grave o pre-proliferante
Edema maculare diabetico (DME)
- Non centrale
- Centrale (in base al coinvolgimento del centro della fovea)
RD proliferante
Maculopatia tradizionale
Oftalmopatia diabetica avanzata
Retinopatia Diabetica
RD non proliferante: Microaneorismi, emorragie retiniche, essudati duri edema maculare.
RD pre-proliferante: tutte le precedenti più noduli cotonosi (essudati molli), vene "a collana di perle", ischemia retinica focale.
RD proliferante/Avanzata: ischemia retinica diffusa, Neo-vascolarizzazione intraretinica e epiretinica, emovitreo, distacco di retina.
Retinopatia non proliferante (NPDR) T1DM 71%, T2DM 39%
Retinopatia proliferante (PDR) T1DM 23%, T2DM 3%
Perditadel visus) Visione offuscata Visione distorta Difficoltà nell'adattamento al buio Visione di macchie scure o galleggianti Visione di linee diritte come curve o ondulate Percezione di colori sbiaditi o alterati Difficoltà nel leggere o vedere da vicino o da lontano Sensibilità alla luce aumentata Visione doppia o sfocata
Trattamento
Il trattamento della retinopatia diabetica dipende dallo stadio della malattia e può includere:
1. Controllo del diabete: mantenere livelli stabili di zucchero nel sangue attraverso una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e l'uso di farmaci antidiabetici.
2. Controllo della pressione arteriosa: mantenere la pressione arteriosa sotto controllo attraverso una dieta a basso contenuto di sale, l'assunzione di farmaci antipertensivi e l'adozione di uno stile di vita sano.
3. Terapia laser: utilizzata per trattare le lesioni retiniche e prevenire la progressione della malattia. Il laser viene utilizzato per sigillare i vasi sanguigni danneggiati e ridurre la formazione di nuovi vasi sanguigni anormali.
4. Iniezioni intravitreali: utilizzate per trattare l'edema maculare, una complicanza comune della retinopatia diabetica. Le iniezioni contengono farmaci che riducono l'infiammazione e migliorano la visione.
5. Chirurgia vitreoretinica: utilizzata per trattare le complicanze più gravi della retinopatia diabetica, come il distacco della retina. Durante l'intervento chirurgico, il chirurgo riposiziona la retina e rimuove eventuali tessuti cicatriziali o sanguinanti.
Prevenzione
La prevenzione della retinopatia diabetica è fondamentale per evitare la perdita della vista. Alcuni consigli utili includono:
1. Mantenere un buon controllo del diabete attraverso una dieta sana, l'esercizio fisico regolare e l'assunzione corretta dei farmaci antidiabetici.
2. Monitorare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla sotto controllo.
3. Sottoporsi a controlli oftalmologici regolari per individuare precocemente eventuali segni di retinopatia diabetica.
4. Evitare il fumo e limitare il consumo di alcol.
5. Adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e il controllo dello stress.
6. Proteggere gli occhi dalla luce solare indossando occhiali da sole con protezione UV e utilizzando cappelli o visiere.
7. Consultare immediatamente un medico in caso di sintomi visivi anomali o peggioramento della vista.
La retinopatia diabetica è una complicanza grave del diabete, ma con un buon controllo del diabete e una diagnosi precoce, è possibile prevenire la perdita della vista e gestire efficacemente la malattia.
edematosa dellaregione maculare
Talora brusco abbassamento della vista
Controlli ravvicinati se presenti alterazioni tipiche RD
Tipo di DM
Prima visita
Follow-up
T1DM
Entro 5 aa dalla diagnosi
1 volta l'anno
T2 DM
Alla diagnosi
1 volta l'anno
Diab+grav
Prima del concepimento o nel
primo trimestre
Metodiche diagnostiche
Oftalmoscopia diretta - esplora vasi area centrale retina nervo ottico
Oftalmoscopia indiretta - visualizza zona più periferica della retina
Fluoroangiografia (FAG) - evidenzia dettagliatamente morfologia e valuta funzione del microcircolo, indispensabile per individuare aree da sottoporre a fotocoagulazione retinica.
ERG - visualizza le alterazioni retiniche sia vascolari che...
PEV - esplora l'integrità delle vie ottiche
Nefropatia diabetica
È la causa più frequente di insufficienza renale terminale, circa il 33% dei pazienti che va incontro a emodialisi cronica è affetto da nefropatia diabetica.
Presenta nel 30% dei pazienti con diabete più frequente negli individui di sesso maschile, in pazienti in cui il diabete è insorto prima dell'età di 15 anni.
STORIA NATURALE della ND
Stadio 1
- Iperfunzione e ipertrofia
- Iperfiltrazione glomerulare
- Aumento GFR
- Possibile aumento AER
- PA normale
Stadio 2
- ND silente
- Ispessimento MB+espansione mesangio
- GFR normale
- AER <300mg/24h
- PA normale
Stadio 3
- ND incipiente
- Microalbuminuria
- Diminuisce GFR
- AER 30-300mg/24h
- PA aumento nel T1DM, e PA aumentata o normale in T2DM
Stadio 4
- ND manifesta
- Microalbuminuria
- Diminuzione GFR
- AER>300 mg/24h
- Ipertensione
Stadio 5
- Uremia
- ESRD
- GFR 0-10
- AER diminuisce
- Ipertensione
NEFROPATIA DIABETICA INCIPIENTE
3° stadio- microalbuminuria-(dopo 8-10 aa)
AER 23-45 MG/24H
AER 46-100 *AER 101-102**
Lesioni istologiche più evidenti, senza differenze significative nei due gruppi
NEFROPATIA CLINICA
IV stadio
- microalbuminuria (>300 mg/24h)
- Sindrome nefrotica
- Proteinuria >3,5g die , demi, diminuizione GFR, aumento azoto e creatinina , aumento LDL e VDL e HDL
- Retinopatia tipo 1, 50-60% tipo 295-100%
- INSUFFICIENZA RENALE
- V stadio ( dopo 5 anni)
- GFR diminuito 50% (circa 1ml/min/mese)
- 50% dei pz con GFR ridotto e quindi insufficienza terminale acuta
- INSUFFICIENZA RENALE
- Iperpotassiemia
- Acidosi metabolica
- Insufficienza cardiaca
- Neuropatia somatica e vegetativa
- Queste causano : macroangiopatia arteriosa e periferica , coronaropatia
- Normoalbuminuria-possibile evoluzione
- Nel diabete di tipo 1 durata diabete superiore a 7anni
- 5% proteinuria nei successivi 5-10 aa
- 17% microalbuminuria
- Presenza di lesioni da DN nei long-standing
- 40% di tali pz è normoalbuminurico
- Markers di NDAER da associare a valutazioni diabetiche
- Età
- durata del diabete
- PA 24h
- GFR
- HbA1c
- Retinopatia
- Biopsia renale
- Lipidi plasmatici
- Fumo
- Familiarità per CVD e ND
- Rischio aumentato di