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Emocomponenti e emoderivati
Emocomponenti: sangue intero dal quale si possono ottenere piastrine, plasma ed emazie. Emoderivati: derivati del plasma a livello industriale: albumina, immunoglobuline, fattori della coagulazione.
Sangue intero: utilizzato solo nei pazienti che fanno l'autodonazione.
Gruppi sanguigni:
- Gruppo A: antigeni A sul gruppo, anti-B nel plasma
- Gruppo B: antigeni B sul gruppo, anti-A nel plasma
- Gruppo AB: antigeni A e B sul gruppo, nessun anticorpo nel plasma
- Gruppo 0: nessun antigene, anti-A e anti-B nel plasma
Il gruppo AB riceve da tutti ma dona solo ad AB. Il gruppo 0 dona a tutti ma riceve solo da 0.
Globuli Rossi Concentrati: ottenuti da una sacca di sangue intero deplasmata; si usa negli stati anemici con Hb < 8g/dl, dove una sacca trasferisce circa 1g di Hb. Si conservano a 4°C per 40 giorni in emoteche, e si infondono in circa 2 ore.
Rischi: trasmissione malattie infettive e immunizzazione.
Le emazie dopo essere state concentrate possono essere lavate con soluzione fisiologica per rimuovere leucociti, piastrine e quasi tutto il plasma.
leucodeplete (eliminazione dileucociti-piastrine), filtrate (prima o al letto del pz), irradiate (per ridurre i linfociti earrestarne la replicazione).
CONCENTRATO PIASTRINICO: si infonde con valore di piastrine sotto 10mila;conservato a temperatura ambiente e in agitatore. Si utilizza con sindrome emorragicao con intervento chirurgico che richiede valore di piastrine >50mila. Possono essereirradiate o leucodeplete.
CONCENTRATI GRANULOCITARI: ottenuto da sangue intero centrifugato. Si usa in casodi infezioni gravi o neutropenia grave. Inviare la prova crociata perché spessopresentano contaminazione con le emazie. Solitamente vengono irradiati per ridurre ilinfociti.
PLASMA FRESCO CONGELATO (PFC): si utilizza la parte liquida del plasma che contienealbumina e fattori della coagulazione. Si ottiene dal frazionamento del sangue intero oda aferesi di singolo donatore. Deve essere congelato entro 6h a -30° per un massimodi 12 mesi. Si utilizza con alterazioni coagulative come
coagulopatie intravascolari disseminate (CID), PTT. Si trasfondono previa compatibilità perché al suo interno ci sono gli anticorpi. REAZIONI ALLA TERAPIA TRASFUSIONALE: reazioni allergiche, reazione febbrile, trasmissione di infezioni, sovraccarico di circolo, reazione emolitica acuta (morte nel 10% dei casi. Corrisponde ad errata identificazione del pz che presenterà malessere, dolore lombare, vomito nausea, brivido scuotente, dispnea, sanguinamento. Per la prevenzione, controllare etichette trasfusionali e dati del pz, trasfondere lentamente 10-15 gtt/min nei primi 15 min, monitorare i pv). 15/3/21 EMOGLOBINOPATIE: deficit genetico con produzione di catene anomale dell'emoglobina. TALASSEMIA: riduzione o abolizione della sintesi di una catena emoglobinica con eccesso dell'altro dimero. L'accumulo di questo nei precursori incrementa l'eritropoiesi inefficace con emolisi dei globuli rossi. Appartiene alle anemie microcitiche e ipocromiche. Difettigenetici della sintesi di una o più cateneù inadeguata produzione di emoglobinaù anemia ipocromica-microciticaù sintesi di catene globiniche, precipitazione di tetrameri instabiliù eritropoiesi inefficace ed emolisiù trasfusione che porta ad emocromatosi acquisita, cioè un accumulo di ferro (fegato, cuore, ghiandole endocrine) con conseguente diabete, cardiopatia, cirrosi…
Talassemia Alfa: prevale nel sud-est asiatico. Il difetto genetico sta sul cromosoma 16.
Talassemia Beta o anemia mediterranea: malattia autosomica recessiva con difetto genetico sul cromosoma 11. Se entrambi i genitori sono portatori sani= 50% figlio portatore sano, 25 sano, 25 malato. Si esegue lo screening nei genitori come forma di diagnosi prenatale, per verificare se il figlio sarà malato ed eventualmente pensare all’aborto farmacologico.
Classificazione: talassemia minor (portatore microcitemico); talassemia intermedia; talassemia maior o morbo di Cooley, che si manifesta con ittero,
splenomegalia ed epatomegalia (perché l'eritropoiesi aumenta anche in questi organi), insufficienza cardiaca, alterazioni del tessuto osseo, sovraccarico di ferro. All'emocromo: bassa Hb(4-6g/dl), quindi severa anemia ipocromica e microcitica, con anisopoichilocitosi; eritropoiesi inefficace nel midollo. Terapia: trasfusionale (fino a 10-11g/dl) + chelante del ferro (orali con Exjade, o con pompe di infusione); splenectomia; trapianto di cellule staminali emopoietiche allogeniche o attraverso un vettore virale che contenga l'informazione genetica giusta.
ANEMIA FALCIFORME: l'aminoacido 6 delle catene beta è sostituito dalla valina, creando l'emoglobina S. A causa di questa sostituzione, in condizioni di deossigenazione, queste molecole tendono a cristallizzare all'interno dell'eritrocita, conferendogli una forma rigida e a falce, che vengono distrutti rapidamente dalla milza e causano poi anemia emolitica cronica. Questo tipo di globuli
rossi si aggrega anche nel torrente circolatorio, ostruendolo e provocando infarti.
Terapia: salasso trasfusione (rimozione di parte del sangue malato e infusione di quello sano); terapie croniche antalgiche; idrossiurea: farmaco che abbassa l'attività midollare.
ANEMIE EMOLITICHE: il processo di emolisi è aumentato e diventa patologico: il globulo rosso vive meno di 120gg. Si parla di emolisi compensata senza anemia se la vita media eritrocitaria è >20gg; emolisi scompensata con anemia se <20gg.
Dall'emolisi del gr viene rilasciata l'emoglobina, dal quale catabolismo si ricava la bilirubina che, legandosi in circolo all'albumina viene trasportata al fegato. Il fegato non riesce a coniugare tutta la bilirubina, per cui quella non coniugata (indiretta) aumenta nel sangue e si accumula manifestandosi con l'ittero, con le urine e le feci ipercromiche, splenomegalia, litiasi biliare (la bilirubina indiretta può essere l'inizio
diformazione di un calcolo). Indici di emolisi: Aptoglobina ridotta, aumento LDH, aumento reticolociti come meccanismo di compenso, aumento bilirubina non coniugata, test di Coombs positivo: diretto (verifica la presenza di anticorpi adesi agli eritrociti) o indiretto (verifica la presenza di anticorpi nel siero). -Cause intrinseche: difetto eritrocitario: della membrana eritrocitaria (sferocitosi*, ellissocitosi, emoglobinuria parossistica notturna*), degli enzimi (*favismo), dell'Hb (instabile o patologica). -Cause estrinseche: l'eritrocita è normale e la causa è esterna (anticorpi anti-eritrocitari*, cause meccaniche come le protesi valvolari) -Cause miste. *SFEROCITOSI EREDITARIA: malattia con trasmissione autosomica dominante o non dominante, legata ad un deficit della spectrina, una proteina che compone il citoscheletro del gr, che si altera e assume un aspetto sferico, che rende il gr più rigido e più facilmente attaccabile dai macrofagi dellamilza → emolisi cronica.EMOGLOBINURIA PAROSSISTICA NOTTURNA: legata ad un difetto del gene PigA e di conseguenza ad un difetto di ancoraggio alla membrana eritrocitaria di alcune proteine che proteggono dalla lisi complementare (cd55, cd59) causando un'emolisi prevalentemente intravascolare. Urine nere, complicanze trombotiche, diagnosi con immunofenotipo. Terapia con anticorpo che blocca la cascata complementare e impedisce la lisi complemento-mediata.
FAVISMO: deficit genetico nella produzione dell'enzima glucosio 6 fosfato deidrogenasi. Il paziente a contatto o con l'ingestione di fave presenta una crisi emolitica.
ANEMIA EMOLITICA DA ANTICORPI ANTI-ERITROCITARI: malattia autoimmune (MEA) causata dalla produzione di autoanticorpi gruppo-specifici o membrana-specifici. Spesso non presenta una patogenesi propria, ma è un'altra patologia da diagnosticare che induce l'emolisi. Es: LES, connettiviti, linfomi... Terapia: corticosteroidi, immunosoppressori.
trasfusione incompatibile premedicando con uno steroide, controllando costantemente i parametri e facendo particolare attenzione alle eventuali reazioni trasfusionali dopo le prime gocce.
MICROANGIOPATIE TROMBOTICHE: comprende un insieme di patologie accomunate dalla trombocitopenia, lisi degli eritrociti e segni di danno d'organo spesso dovuti a occlusioni trombotiche.
-Sindrome di Moschowitz (PTT): anemia emolitica e trombocitopenia associata a piastrinopenia, con disturbi neurologici, febbre e insufficienza renale. Presenza di schistociti, cioè emazie che passando nei vasi con tralci sanguigni vengono tagliati e deformate. Rappresenta un'emergenza ematologica, da trattare con plasmaferesi.
-Sindrome emolitico uremica: si manifesta dopo un episodio di diarrea emorragica legata all'azione di E. coli o Shigella di produzione di particolari tossine.
SINDROMI MIELODISPLASTICHE (SMD): insieme di segni e sintomi legati ad un malfunzionamento del midollo. La causa è in
realtà legata all’alterazione della cellulastaminale, alterazione della proliferazione e della differenziazione, che comporta un aumento delle cellule midollari immature e una riduzione degli elementi maturi: questo evolve in leucemia, citopenie periferiche (anemia). Insorge principalmente nell’anziano e l’incidenza aumenta con l’età. Più frequente nel sesso maschile con sopravvivenza mediana di 2-3 anni. Origine primaria: insorgono per familiarità, fumo, esposizione a pesticidi, polimorfismo genetico; Origine secondaria: insorgono in pazienti esposti a radiazioni ionizzanti, chemioterapici, trapianto autologo: hanno una clinica più grave e una prognosi peggiore. Patogenesi: anomalie del microambiente, dell’apoptosi, anomalie molecolari, autoimmunità, anomalie nell’angiogenesi. Clinica: si presenta attraverso le citopenie (bi-lineari o tri-lineari, ma in 1/3 dei pazienti sono anche asintomatiche) e i sintomi dipendono dal tipo di leucemia.Serie interessata:
- Anemia macrocitica: stanchezza, pallore, astenia, dispnea da sforzo
- Neutropenia: quadro infettivo con febbre ricorrente
- Piastrinopenia: quadro emorragico cutaneo (petecchie) o mucoso (congiuntivale, gastroenterico...)
Diagnosi:
- Striscio di sangue periferico per individuare anomalie cellulari e la presenza di blasti
- Aspirato midollare e biopsia ossea
- Citogenetica per alterazioni citogenetiche
- Immunofenotipo
- Dosaggio b12, folati ed epo per la diagnosi differenziale
Diagnosi positiva con entrambi i prerequisiti (citopenia persistente per almeno 6 mesi, esclusione di una qualsiasi altra causa di citopenia) e almeno 1 criterio decisivo (segni di displasia, sideroblasti ad anello, blasti midollari, anomalie citogenetiche tipiche).
Prognosi:
- R- IPSS per definire uno score di rischio attraverso il n° di blasti, il cariotipo e il n° di citopenie.
- Basso rischio: nelle forme asintomatiche si eseguono semplicemente dei controlli ciclici dell'emocromo (w