Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 145
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 1 Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 145.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Economia politica, integrati con lo studio del libro consigliato "Principi di economia politica" di Acemoglu Pag. 41
1 su 145
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FLUTTUAZIONI E CICLO ECONOMICO

Le moderne economie di mercato hanno dimostrato una straordinaria capacità di generare

crescita economica.

Tuttavia nel breve periodo si osserva l‘alternarsi di periodi buoni e cattivi, che si succedono in

una sequenza difficilmente prevedibile.

Queste variazioni di breve periodo della crescita del PIL prendono il nome di fluttuazioni

economiche, o ciclo economico.

Gli economisti sono interessati anche alle fluttuazioni annuali (o trimestrali) del tasso di crescita

del

PIL. Ogni punto rappresenta la variazione percentuale rispetto all‘ anno precedente. Si nota che il

PIL sostiene notevoli fluttuazioni. Le fluttuazioni non sono sinusoidali, non esiste un periodo

definito. Tuttavia sono facilmente prevedibili attraverso indicatorei (es. leadingindicator).

La politica economica può ridurre l'intensità delle fluttuazioni, ma non può eliminarle del tutto.

Oltre a affrontare l'attività economica con il suo andamento tendenziale, gli economisti sono

interessati alle fluttuazioni annuali del tasso di crescita del Pil.

Le fasi di espansione economica sono quelle che stanno tra una recessione e l'altra.

L'espansione comincia alla fine di una recessione e finisce all'inizio della recessione successiva.

I periodi di crescita positiva sono le fasi di espansione, mentre gli episodi di crescita

negativa del PIL sono chiamati flessione, contrazione o recessione.

ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE

Le fluttuazioni economiche presentano tre caratteristiche principali.

1. Durante una recessione molte variabili macroeconomiche aggregate si muovono all‘unisono

(co-movimento delle variabili).

2. Le recessioni sono scarsamente prevedibili.

3. La diminuzione del PIL, ovvero ciò che caratterizza una recessione, è una tendenza che

tende a persistere.

Co-movimento delle variabili: molte variabili macroeconomiche tendono a crescere o diminuire

allo stesso tempo durante le fasi di recessione e di boom, un fenomeno talvolta indicati come

cimovimento delle variabili.

La pendenza positiva della retta attorno alla quale i punti si raggruppano indica che le due variabili

tendono a crescere insieme. Quando la crescita dei consumi è forte, lo stesso avviene con gli

investimenti (e viceversa).

Inoltre si può notare che l'investimento presenta una maggiore volatilità rispetto al consumo. Le

forti variazioni degli investimenti riflettono il comportamento delle imprese, che tagliano

drasticamente gli investimenti quando l'economia tende ad indebolirsi, per poi aumentarli

Istituzioni di economia politica Origo 2016/2017

rapidamente quando si affaccia una situazione di boom. Al contrario, le famiglie cercano il più

possibile di evitare forti variazioni nel tempo dei loro consumi.

Anche l'occupazione e il Pil tendono a muoversi insieme con il consumo e l'investimento, mentre la

disoccupazione tende a muoversi nel senso opposto rispetto al Pil. Questo significa che durante la

fase di contrazione dell'attività il consumo, l'investimento, l'occupazione e il Pil tendono a

diminuire, mentre la disoccupazione aumenta.

Scarsa prevedibilità: anche utilizzando le tecniche di analisi economica più avanzate, è

impossibile prevedere quale sarà la durata di un boom o di una recessione.

FLUTTUAZIONI E CICLO ECONOMICO: CO-MOVIMENTI

X: tasso di consumo

Y: tasso di crescita degli investimenti reali

Ciascun punto rappresenta la variazione percentuale rispetto all‘ anno precedente. Nel quadrante

in alto a destra i consumi e gli investimenti sono positivi, in basso a sinistra negativi. Gran parte

dei punti stanno solo nel quadrante in alto a destra.

I punti non sono distribuiti lungo la bisettrice→i tassi di variazione non sono uguali. Cambia anche

la scala sugli assi (investimenti con scala maggiore).

Gli investimento variano più dei consumi: esistono i consumi di sussistenza che devono essere

soddisfatti per la sussistenza.

Inoltre, in fase di recessione:

- La produzione si riduce

- L‘occupazione diminuisce

- La disoccupazione aumenta

- Il valore delle azioni si riduce

- … DOMANDA DI LAVORO E FLUTTUAZIONI ECONOMICHE

Le cause di uno spostamento della curva di domanda di lavoro:

1. Cambiamenti dei prezzi dei prodotti;

2. Cambiamenti della domanda del prodotto;

3. Cambiamento della tecnologia e della produttività; 4. Cambiamenti dei prezzi degli input.

Istituzioni di economia politica Origo 2016/2017

EQUILIBRIO MACROECONOMICO E FLUTTUAZIONI

Il grafico (a) della figura 26.5 richiama la relazione tra variazioni della domanda di lavoro, salario e

occupazione nel caso dei salari flessibili. La domanda di lavoro è il frutto delle scelte aziendali volte

alla massimizzazione del profitto, mentre l'offerta di lavoro rispecchia le scelte delle famiglie

relativamente al trade-off tra lavoro e tempo libero.

L'equilibrio sul mercato del lavoro, cioè i livelli di equilibrio del salario e dell'occupazione in

corrispondenza del punto di intersezione delle curve di domanda e di offerta di lavoro, è l'elemento

principale attorno al quale costruiremo il nostro modello di fluttuazioni economiche.

Le oscillazioni del livello dell'occupazione corrispondono alle variazioni di questo equilibrio e sono

collegate alle variazioni del livello del Pil reale. Il grafico (a) mostra queste relazioni nel caso di

uno spostamento verso sinistra della curva della domanda di lavoro, che provoca una diminuzione

della quantità di occupazione di equilibrio.

Nel grafico (b) assumendo che il capitale fisico e la tecnologia siano costanti, la curva del

grafico mostra la relazione tra occupazione e Pil. Al diminuire dell'occupazione (a seguito di una

diminuzione della domanda di lavoro) anche il Pil scende (perché meno lavoro viene impiegato

nella produzione di beni e servizi). Occupazione e Pil tendono quindi a muoversi nella stessa

direzione.

In pratica, però, la diminuzione del Pil può essere più grande di quella che vediamo nel grafico (b),

perché altri processi di aggiustamento entrano in gioco a seguito di una diminuzione

dell'occupazione (es. Capitale fisico: quando un lavoratore viene lasciato a casa, il capitale fisico

che quel lavoratore utilizzava diventa meno produttivo, con il risultato che l'impresa ne ridurrà

l'utilizzo. La riduzione dell'occupazione porta quindi a tenere inattiva una parte delle macchine e

delle attrezzature effettivamente utilizzate, se non alla chiusura di interi stabilimenti industriali. Il

Istituzioni di economia politica Origo 2016/2017

tasso di utilizzo del capitale fisico si chiama utilizzo della capacità produttiva, e le recessioni sono

di solito accompagnare da una riduzione di questo parametro).

Inoltre quando i salari sono rigidi la riduzione dell'occupazione provocata da una diminuzione

della domanda di lavoro risulta essere maggiore, come mostrato nel grafico (c). La rigidità

salariale può essere indotta da vincoli contrattuali oppure dalla volontà delle aziende di evitare

complicazioni nei rapporti con i dipendenti. Ne risulta una maggiore quantità di licenziamenti

rispetto al caso dei salari flessibili, che a sua volta induce a un più marcato spostamenti verso

sinistra lungo la curva della funzione aggregata della produzione, come si può vedere nel grafico

(c).

La rigidità salariale è quindi una delle cause della disoccupazione, perché porta a un salario di

mercato per cui il numero di lavoratori disposti a lavorare è in eccesso rispetto al numero di

lavoratori che le aziende sono disposte ad assumere.

Per quando le fluttuazioni economiche possano essere indotte anche da spostamenti della

curva dell'offerta di lavoro, gli spostamenti della curva della domanda di lavoro sono la fonte

principale dell'instabilità economica.

DISOCCUPAZIONE E TASSO DI CRESCITA DEL PIL REALE: LA LEGGE DI OKUN

La funzione aggregata della produzione mette in evidenza la stretta relazione tra occupazione e

PIL reale. Esiste una correlazione negativa tra variazione del PIL e tasso di disoccupazione. Nei

primi anni Sessanta, l‘economista Arthur Okun fu il primo a studiare la relazione per cui

l‘occupazione tende ad aumentare, e la disoccupazione a scendere quando il tasso di

crescita del PIL è più alto.

La legge di Okun afferma che se g è il tasso annuo di crescita del PIL reale e gil tasso di crescita

«normale», allora: u1-ut-1=-

ß (gyt-gy)

Istituzioni di economia politica Origo 2016/2017

Legge di Okun per gli USA con β=0.5 e g = 3

In base a questa equazione, il tasso di disoccupazione rimane stabile, diminuisce o cresce, a

seconda che il tasso di crescita del Pil reale sia uguale, maggiore o minore del 3 per cento.

Qualche volta la diminuzione della disoccupazione può avvenire con un ritardo di un anno o anche

più rispetto alla ripresa del Pil alla fine di una recessione perché la tendenza delle aziende a

mantenere la forza lavoro in eccesso durante la recessione per averla disponibile al momento della

ripresa. Piuttosto che licenziare molte imprese preferiscono ridurre l'orario di lavoro, o addirittura

pagare un salario in eccesso rispetto al lavoro effettivamente svolto. Quando ha inizio la dispersa,

queste aziende non avranno immediatamente bisogno di assumere nuovi lavoratori.

ALCUNE OSSERVAZIONI SULLA LEGGE DI OKUN

Un aumento del tasso di occupazione NON implica una diminuzione esattamente proporzionale

della disoccupazione, infatti:

1. Le imprese aggiustano l‘occupazione in misura meno che proporzionale (la risposta delle

imprese a periodi di crisi viene anche indicata come ―laborboarding‖);

2. Alcuni posti di lavoro vengono dati a lavoratori fuori dalla forza lavoro e non propriamente

disoccupati (passaggi da inattività a disoccupazione).

Perché mi serve questa relazione? Per prevedere le conseguenze della crisi sul lavoro in uno

Stato. LE CAUSE DELLE FLUTTUAZIONI

Tre diverse scuole di pensiero economico spiegano le fluttuazioni delle

variabili macroeconomiche aggregate. Scuole di pensiero economico:

1. La teoria del ciclo economico reale, che pone l'accento sui cambiamenti della produttività e

della tecnologia;

2. La teoria Keynesiana, che dà particolare risalto al ruolo delle aspettative.

3. Le teorie monetarie e finanziarie, per cui sono particolarmente importanti le variazioni dei

prezzi e dei tassi di interesse.

La teoria del ciclo economico reale: enfatizza l‘importanza dei fattori tecnologici nella

determinazione delle fluttuazioni economiche. tecnologici spostano la curva di domanda di

→Shock

lavoro, provocando variazioni dell‘occupazione e del PIL reale.

SHOCK TECNOLOGICI: IL CONTRIBUTO DELLA TEORIA DEL CICLO ECONOMICO REALE

Arthur Cecil Pigou, ha

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
145 pagine
6 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maddylubrini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Origo Federica.