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Strutture di mercato I: il monopolio

La concorrenza imperfetta

Quando le imprese possono esercitare un controllo sui prezzi, o i prodotti non sono identici ma differenziati, o il mercato è dominato da imprese in grado di esercitare un qualche potere di mercato, il comportamento delle imprese e i risultati di mercato sono diversi dagli altri. In questi casi le imprese operano in condizioni di concorrenza imperfetta. Un'impresa in concorrenza imperfetta è in grado di differenziare in qualche modo il proprio prodotto e quindi di influenzare il prezzo al quale lo vende.

L'estremo opposto del mercato concorrenziale è il monopolio. Per esercitare potere monopolistico è sufficiente avere una posizione dominante nel mercato. In effetti, in molti paesi, le imprese sono passibili di essere indagate dalle autorità antitrust se detengono una quota di mercato superiore al 25%, dove per quota di mercato si intende la porzione

Riconducibile a una singola impresa delle vendite totali in un mercato. Quanto maggiore è la quota di mercato in un'impresa, tanto più grande è il suo potere di mercato. Un'impresa può esercitare potere di mercato quando è in grado di aumentare il prezzo del proprio prodotto senza vederne azzerare le vendite. Contrariamente alle imprese pricetaker, quelle dotate di potere di mercato sono in grado di influire sul prezzo e sono quindi price maker.

Perché esistono i monopoli? Si dice che le imprese godono di un potere monopolistico se sono il venditore dominante nel mercato e sono in grado, in una certa misura, di esercitare un controllo sul mercato.

Le cause fondamentali del monopolio sono le barriere all'entrata: un monopolista è l'unico venditore presente nel mercato perché altre imprese non possono entrarvi e competere con lui. Le barriere all'entrata vengono generate da quattro cause:

- una risorsa chiave

è detenuta da un'unica impresa; - lo Stato concede a un'unica impresa il diritto esclusivo di produrre un bene; - la struttura dei costi di produzione rende la singola impresa più efficiente di una molteplicità di produttori; - un'impresa è in grado di acquistare il controllo delle altre imprese che agiscono nel medesimo mercato, crescendo in dimensioni. Il monopolio delle risorse Il modo più semplice per creare un monopolio è fare in modo che una sola impresa detenga una risorsa chiave. La proprietà esclusiva di una risorsa chiave è causa potenziale di monopolio, ma nella pratica sono pochi i monopoli che nascono per questa ragione. Le economie reali sono grandi e le risorse sono di proprietà di molti attori economici; inoltre, molti beni sono commerciati internazionalmente, quindi la dimensione naturale dei mercati è spesso quella mondiale. I monopoli di Stato In molti casi il monopolio si crea perché lo Stato concede a un'unica impresa il diritto esclusivo di produrre un bene o di fornire un servizio. Questi monopoli di Stato possono essere creati per ragioni di interesse pubblico, come nel caso dei servizi pubblici essenziali come l'energia elettrica o l'acqua potabile. Tuttavia, i monopoli di Stato possono anche essere fonte di inefficienza ed abuso di potere, se non sono soggetti a regolamentazione e controllo adeguati.

Lo stato conferisce a un solo operatore il diritto esclusivo di vendere un determinato bene o servizio. I governi concedono un monopolio (a volte a se stessi) perché ritengono, così facendo, di tutelare l'interesse generale: ad esempio, le leggi sui brevetti e sulla tutela delle opere dell'ingegno sono un esempio di come lo Stato possa creare un monopolio nell'interesse pubblico. Quando una società farmaceutica riesce a sviluppare un nuovo farmaco, può richiedere un brevetto; se lo Stato giudica che il farmaco sia veramente originale, approva il brevetto e conferisce all'impresa il diritto esclusivo sulla formula per 20 anni. Allo stesso modo, uno scrittore di romanzi è tutelato dalla legge sul diritto d'autore: nessuno può stampare o vendere copie dei suoi libri senza il suo permesso, per cui lo scrittore ha il controllo sull'utilizzo delle proprie opere.

Il monopolio naturale

Un settore è un monopolio naturale se

una volta raggiunta una certa dimensione, l'impresa monopolista può beneficiare di economie di scala che le consentono di produrre a costi inferiori rispetto alle imprese concorrenti. Questo le permette di offrire il bene o il servizio a prezzi più bassi e di conseguenza di acquisire una quota di mercato significativa. Il monopolio naturale si verifica quando le economie di scala sono così rilevanti che una singola impresa può soddisfare l'intera domanda del mercato a costi inferiori rispetto a una molteplicità di imprese. In questo caso, l'impresa monopolista non teme l'entrata di nuovi concorrenti, in quanto non sarebbero in grado di competere sui costi. Tuttavia, mantenere una posizione di monopolio non è sempre facile per un'impresa. A meno che non abbia l'esclusiva di una risorsa o non sia protetta da leggi che ne garantiscono il monopolio, l'impresa può affrontare la sfida di nuovi concorrenti che cercano di erodere il suo potere monopolistico. Il profitto del monopolista è molto attraente per i potenziali entranti, e l'ingresso di nuove imprese rende il mercato più competitivo. Tuttavia, entrare in un mercato in cui un'impresa dominante ha un monopolio naturale non è allettante per i potenziali concorrenti. Questi sanno di non poter mai raggiungere lo stesso livello di efficienza e di costi del monopolista, a causa delle economie di scala che quest'ultimo può sfruttare. Di conseguenza, il monopolio naturale può persistere nel tempo senza essere minacciato da nuovi entranti.

A ogni nuova entrata, ogni impresa può contare su una quota sempre più ridotta di mercato. La crescita esterna

Molte delle più grandi imprese al mondo sono cresciute tramite acquisizioni, fusioni o offerte pubbliche d'acquisto (OPA) di altre società. Quando questo accade, il settore in cui operano diventa più concentrato, poiché il numero di imprese che operano nel settore diminuisce. Uno degli effetti di questo fenomeno è che un'impresa può acquisire un potere monopolistico sui concorrenti ed erigere barriere all'entrata per rendere più difficile l'ingresso di nuove imprese nel settore. Per questa ragione le autorità pubbliche tengono sotto controllo queste acquisizioni, al fine di valutarne le implicazioni per la concorrenza.

Le decisioni di produzione e di prezzo in regime di monopolio. Monopolio e concorrenza. La differenza fondamentale tra l'impresa concorrenziale e quella monopolistica è

La capacità di quest'ultima di influenzare il prezzo di mercato del proprio prodotto. Un modo per evidenziare questa differenza tra le due diverse imprese è considerare la curva di domanda con la quale esse interagiscono. Dato che l'impresa concorrenziale può vendere qualsiasi quantità a quel prezzo, la sua curva di domanda è orizzontale. L'impresa monopolistica, invece, essendo l'unico produttore, ha una curva di domanda che corrisponde alla domanda di mercato.

Il ricavo di un monopolista: quando il monopolista aumenta la quantità venduta, sortisce due effetti sul ricavo totale (PxQ):

  • L'effetto produzione: la quantità venduta aumenta, quindi Q è maggiore, e ciò tende ad accrescere il ricavo totale;
  • L'effetto prezzo: il prezzo diminuisce, quindi P è minore, e ciò tende a ridurre il ricavo totale.

L'impresa concorrenziale, invece, potendo vendere qualsiasi quantità.

al prezzo di mercato, non subisce l'effetto prezzo. Se espande la propria offerta di 1 unità, incassa il prezzo di mercato anche per quella, come per le altre unità già vendute. Dunque, dal momento che in regime di concorrenza la singola impresa subisce il prezzo, il ricavo marginale è uguale al prezzo; in regime di monopolio, invece, se l'impresa aumenta la produzione di 1 unità, deve ridurre il prezzo di tutte le unità vendute. Di conseguenza, il ricavo marginale del monopolista è sempre minore del prezzo. La massimizzazione del profitto L'impresa monopolistica tenderà a collocarsi a un livello di produzione Qmax, per il quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale. Quindi la quantità di prodotto che massimizza il profitto del monopolista viene determinata dall'intersezione delle curve di costo marginale e di ricavo marginale. Il costo del monopolio in termini di benessere La perdita secca.

regime di monopolio si può arrivare a una situazione di perdita secca. Si dice perdita secca quando c'è perdita di efficienza economica dovuta a un disequilibrio in un mercato di un bene o un servizio che non è un ottimo paretiano.

Il profitto del monopolista: un costo sociale? E' facile accusare il monopolista di "sfruttare" i consumatori; e, in effetti, l'impresa monopolistica gode di un profitto elevato in virtù del proprio potere di mercato. Ma, secondo l'analisi economica del monopolio, il profitto in sé non è necessariamente un problema per la società. Il problema del mercato monopolistico è legato al fatto che il monopolista sceglie di produrre una quantità minore di quella che massimizza il surplus totale.

La discriminazione di prezzo. In molti casi le imprese tentano di vendere lo stesso prodotto a consumatori diversi a prezzi differenti. Tale pratica viene detta discriminazione di prezzo.

discriminazione di prezzo è una strategia razionale per il monopolista che vuole massimizzare il profitto. Applicando prezzi diversi a consumatori differenti, il monopolista può aumentare il profitto. La discriminazione di prezzo è possibile solo se si possono suddividere i consumatori sulla base della rispettiva disponibilità a pagare.

Certe forze del mercato possono impedire la discriminazione di prezzo. Una di queste è la possibilità di arbitraggio, ovvero di trarre vantaggio dai differenziali di prezzo acquistando a basso prezzo in un mercato per vendere a prezzo più elevato nell'altro mercato.

La discriminazione di prezzo accresce il benessere economico e può eliminare le inefficienze implicite nel prezzo di monopolio.

Gli aspetti analitici della discriminazione di prezzo

Discriminazione di prezzo perfetta significa che il monopolista conosce esattamente la disponibilità a pagare di ogni singolo consumatore e applica a

Nel nostro sistema economico le imprese utilizzano strategie diverse per applicare prezzi diversi a diverse categorie di clienti, ad esempio i biglietti per il cinema, i biglietti aerei, i buoni sconto o gli sconti sulla quantità.

Monopoli e politica economica

Il legislatore può rispondere al problema del monopolio in vari modi:

  • cercando di stimolare la concorrenza nei settori monopolistici;
  • regolamentando il comportamento delle imprese monopolistiche;
  • trasformando alcuni monopoli privati in imprese pubbliche;
  • restando inattivo.

In tutti i paesi industrializzati vigono procedure di qualche sorta per impedire legalmente le fusioni contrarie al pubblico interesse. Queste procedure sono conosciute come normativa e politiche antitrust, e anche come norme di concorrenza.

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bradnill di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Trimarchi Michele.