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Economia e Politica dello Sviluppo (Parte Nord)

Differenza tra crescita e sviluppo

Crescita: è un concetto economico ed è l'aumento dei beni e servizi prodotti dal sistema economico in un dato periodo di tempo.

Sviluppo: è una voce francese delle scienze sociali che nasce nel preciso contesto storico-politico del secondo dopoguerra.

Il modello di sviluppo di Lewis

Il modello di Lewis è un modello che spiega lo sviluppo di un'economia caratterizzata da due settori, un settore agricolo tradizionale e un settore industriale moderno, in cui la forza lavoro si trasferisce dal primo al secondo settore rendendo così possibile lo sviluppo.

Paesi in via di sviluppo (PVS): paesi che hanno il PIL pro-capite sotto la soglia dei 200 $ del 1980.

Paesi in crescita: paesi che hanno il PIL pro-capite sopra la soglia dei 200 $ del 1980.

Critiche al modello di Lewis

  • Considera come indicatore economico il PIL pro-capite, che è suscettibile di forti variazioni in considerazione dell'andamento della popolazione;
  • Non considera possibilità di progresso in agricoltura;
  • Considera una economia duale;
  • Dovrebbe essere indicato il PIL pro-capite solo della popolazione attiva;
  • Le variazioni del prezzo dell'olio portano a distorsioni nominali.

Il modello di Harrod-Domar

TCN = TCG

tasso di crescita naturale (TCN): nel breve periodo un’economia cresce naturalmente per effetto della crescita demografica e dello sviluppo tecnologico (dalla teoria di Solow)

tasso di crescita garantita (TCG): è il tasso di crescita garantito, cioè mercato, dell'equilibrio tra maggiore produzione e maggiore domanda attesa, oltre che della propensione al risparmio del sistema considerato.

Se vi è equilibrio tra le due componenti considerate, allora tutti i fattori produttivi sono impiegati (ipotesi di scuola di Keynes)

TCN = TCG = S/V

dove S (savings) sono i risparmi e V è il coefficiente di capitale, che misura la quantità di capitale necessaria per produrre un’unità di prodotto (V = K/Y => dove K = capitale e Y = prodotto).

Misurare il coeff. di capitale serve a capire dove indirizzare gli investimenti poiché ci da la dimensione del costo degli investimenti. Considerando nei paesi periferici il capitale di risparmio è quasi inesistente, consideriamo valida, a livello approssimato, la relazione S = I (risparmi = investimenti). Questi investimenti, perlopiù esterni, troveranno maggiori

Appendice I: alcune definizioni e richiami a teorie

Rapporto tra investimenti e infrastrutture

Per Hurchman, tra infrastrutture e aziende, è necessario fare per primo quell'investimento che genera maggiori investimenti indotti dell'altro tipo (dalle Teorie della crescita in disequilibrio).

Il circolo vizioso della povertà di Nurkse

La scarsità di risparmi dipende dai bassi livelli di reddito che è conseguenza della bassa produttività del lavoro che a sua volta dipendere dalle mancanze di investimenti prodotta dell'assenza di risparmio.

Per rompere il circolo di Nurkse è necessario uno shock esogeno o BIG PUSH, verso investimenti che devono essere utilizzati nelle aree in cui possono dare risultati, e che possono dare lo spinto necessario e porre da un equilibrio di sotto-sviluppo e stagnazione a un equilibrio e più alto livello di reddito.

Le trappole dell'equilibrio a basso livello di reddito: cresce il PIL, ma cresce anche la popolazione, vanificando ogni effetto.

Per eliminare l'incidenza dei costi fissi è necessario produrre il più possibile per spalmarne i costi sui prodotti.

Preddish e Simper suggeriscono di investire in un sistema industriale chiuso al commercio estero per evitare i problemi del doppio GAP.

Critiche:

  • Il protezionismo preme inflazione.

La soluzione della contestata questione risiede nell'utilizzo di politiche estroverse per poter aumentare il PIL, prevedendo però delle politiche protezionistiche per le "infant industry". Affinchè possano svilupparsi e abbassare i costi fissi.

Governare la globalizzazione

Oggetto della globalizzazione -> allargamento del mercato

Soggetto operante -> grande impresa

Definizione: sistema economico fondato sulla penetrazione del mercato senza frontiere, all'interno del quale si regolano i rapporti di espansione e di dominio delle grandi imprese e reti di imprese che, come vincolo finale, ha il predominio di una tecnocrazia volto al controllo del processo di sviluppo economico mondiale

I protagonisti della globalizzazione: le imprese

  • Impresa locale: guarda al mercato locale, esportazione sporadica, marketing territoriale
  • Impresa internazionale: esporta il proprio prodotto; la politica di esportazione è pianificata
  • Impresa multinazionale: vuole essere presente nel mercato estero, anche attraverso partecipazioni
  • Impresa globale: vede, nell'opportunità di essere presente in diversi mercati, un'opportunità per ridurre i costi e massimizzare i profitti
  • Impresa trans-nazionale: si presenta nei mercati esteri
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
18 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher radis25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e politica dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Vizzini Sergio.