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ATTIVO PASSIVO

…… ……

Risconto attivo 5’000 Banca c/c passivo (+12’000)

Per quanto riguarda il 2017:

Nel conto economico, Il pagamento annuo va nelle componenti negative di reddito. I 12'000€ non

ricadono tutti nel ’17, ma anche in 5 mesi del ’18: 7'000€ sono del ’17, 5’000€ del ’18. Il costo si è

originato nel ’17, ma serve la rettifica: così migliora il reddito, e quindi quei 5’000€ vanno nelle

componenti positive di reddito.

Nello stato patrimoniale, in questo caso, ipotizziamo il c/c passivo: se il c/c è passivo, i 12’000€

aumentano la passività. Il canone leasing viene pagato nel ’17, ma se ne usufruisce anche per 5 mesi

nel ’18. Quindi in parte devono ricadere sull’anno successivo: bisogna inserire un risconto attivo di

5’000€. Conto economico del TO X relativo all’esercizio amministrativo 2018

CNR CPR

Ripresa quota canone leasing 5’000 ……

Canone leasing 12’000 Rettifica canone leasing 5’000

Stato patrimoniale del TO X al 31/12/18

ATTIVO PASSIVO

Banca c/c attivo (-12'000)

Risconto attivo 5’000

Per quanto riguarda il 2018:

La rettifica del ’17 l’abbiamo fatta perché quel costo ricadeva anche nel ’18. Se riguardano quindi

anche il ’18, vanno inscritti nel conto economico di quell’anno sotto la voce “ripresa quota canone

leasing”. C’è di nuovo il canone annuo, stavolta pagato il 1/6/18, e vanno rettificati gli altri 5 mesi

del ’19 (rettifica canone leasing per 5’000€).

Nello stato patrimoniale, per il ’18 supponiamo un c/c attivo. Il leasing graverà quindi di 12’000€ sul

c/c, ma come l’anno precedente quel servizio viene pagato nel ’18 ma verrà utilizzato anche nel ’19,

quindi occorre il risconto attivo di 5’000€.

Se un bene è durevole, il costo è pluriennale: non è un costo di esercizio e quindi non va tra le

componenti negative di reddito. I beni patrimoniali vanno inseriti solo nello stato patrimoniale. Se

a fine anno avanzassero delle risme di carta o altri beni di consumo, si metterebbero nello stato

patrimoniale sotto la voce delle attività.

La svalutazione di un bene patrimoniale-pluriennale va sì a finire nel conto economico, sotto la voce

“quota ammortamento”.

Obbligazioni

Emettendo obbligazioni si riescono a ottenere finanziamenti esterni a tassi inferiori rispetto a quelli

dei mutui, in genere tra 8 e 9% annuo. Un prestito obbligazionario dura in media tra 4 e 10 anni, con

interessi annui intorno al 6%. Le obbligazioni sono più facili da collocare sul mercato perché, se la

società è solida, hanno una redditività maggiore rispetto ai titoli di stato. Per essere piazzati, devono

quindi trovarsi a metà strada tra titoli di stato e mutui.

Se una società emette obbligazioni, lo fa per ottenere finanziamenti, e ha quindi dei debiti che

figurano nello stato patrimoniale sotto la voce dei debiti a medio/lungo termine.

Il valore nominale è indicato su ogni certificato obbligazionario e indica il debito che la società ha

nei confronti dell’obbligazionista.

Mentre le azioni possono essere emesse solo alla pari (vendute allo stesso

prezzo di quello nominale) o sopra alla pari (vendute a un prezzo maggiore di alla pari

quello nominale), le obbligazioni possono essere emesse anche sotto alla pari. Azioni

Le azioni non possono mai essere emesse sotto alla pari perché se lo fossero sopra alla pari

si darebbe luogo a un annacquamento di capitale. Le azioni sono quote di

capitale proprio: se gli azionisti versassero importi minori, si verificherebbe

appunto l’annacquamento di capitale.

Anche le obbligazioni possono essere alla pari: l’importo pagato è quello alla pari

indicato sull’obbligazione. Le società non emettono mai obbligazioni

sopra alla pari. Obbligazioni (sopra alla pari)

Gli obbligazionisti non sono comproprietari, bensì terzi ceditori,

finanziatori esterni. Allora quasi sempre, specialmente se difficile sotto alla pari

collocarle, le obbligazioni vengono emesse a un prezzo inferiore del

valore nominale per incentivarle.

Esercizio pag. 87

il giorno 1/6/2016 un’impresa svolgente l’attività di Tour Operator costituitasi S.p.A. effettua:

Un leasing con canoni semestrali di 6’000€ via assegno bancario.

1) Un prestito triennale obbligazionario al 6% vendendo 30’000 obbligazioni a 980€ l’una

2)

Calcola le ricadute su reddito e patrimonio dell’impresa.

Conto economico del TO X relativo all’esercizio amministrativo 2016

CNR CPR

Canoni leasing 12’000 Rettifica canone leasing 5’000

Quota interesse passivo su obblig. 1’050’000

Nel 2016 il canone del leasing viene pagato due volte: la prima volta a giugno, la seconda a dicembre.

In tutto il costo è di 12’000€, e visto che il secondo canone viene pagato a dicembre, vanno rettificati

5 mesi, quindi 5’000€, poiché sono una spesa che ricade nel ’17.

Stato patrimoniale del TO X al 31/12/16

ATTIVO PASSIVO

Immobilizzazioni Debiti a medio/lungo termine

Perdita di emissione 600’000 Prestito obbligazionario 30’000’000

Disponibilità Debiti a breve termine

Risconti attivi 5’000 Banca c/c passivo (+12’000)

Rateo passivo 1’050’000

In questo caso supponiamo un c/c passivo. Il conto corrente passivo rientra tra i debiti a breve

termine. La liquidità finanziaria, se attiva, risulta invece tra le disponibilità.

Il passivo invece va corretto, quindi va nella disponibilità, sotto la voce “risconti attivi”.

Stando al problema, la società emette 30’000 obbligazioni dal valore nominale di 1’000€ ciascuna,

vendendole però a 980€ l’una. Il totale quindi del prestito obbligazionario è di 30’000’000€, e gli

interessi, pari al 6%, si calcolano sul valore nominale (quindi su 30’000’000€).

Inoltre, la società perde su ogni obbligazione 20€, poiché ne incassa 980€ ma si impegna a

rimborsarle a 1000€.

Bisogna quindi calcolare la perdita di emissione per la società, che è un costo da inserire nello stato

patrimoniale poiché è un costo che la società sostiene per ottenere finanziamento esterno per più

anni. Non è un costo di esercizio, bensì pluriennale, equiparabile a un diritto immateriale, e che

quindi va inserito sotto le immobilizzazioni.

Se la società perde 20€ ogni obbligazione, il totale della perdita è 600’000€ (20€*30’000)

L’obbligazionista, oltre agli interessi del 6%, riceverà questi 600’000€ poiché ha investito in

obbligazioni sotto alla pari.

Emesse il 1° giugno, le cedole sono annue. Gli interessi sono annui, del 6%: il 6% di 1’000€ è 60. Dal

problema risulta che nessuna obbligazione è stata rimborsata il primo anno, quindi gli interessi sono

già maturati.

L’emissione e il collocamento delle obbligazioni è avvenuto il giorno 1/6/16, e il pagamento del

primo interesse deve avvenire il giorno 1/6/17.

Noi dobbiamo compilare lo stato patrimoniale al 31/12/16, e a quel giorno non sono maturati tutti

i 60€ su ogni obbligazione, bensì solo una parte, ovvero 7 mesi, da giugno a dicembre 2016.

60€/12 mesi= 5€ al mese per ogni obbligazione: per i 7 mesi del ’16 si devono quindi 35€ per

obbligazione (5€*7 mesi); per i 5 mesi del ’17 si devono i restanti 25€.

Gli interessi già maturati sono un costo, anche se non viene pagato è comunque maturato, e va fatto

ricadere sullo SP del 2016. Abbiamo quindi una quota di interesse passivo sulle obbligazioni pari a

1’050’000€ (35€*30'000 obbligazioni).

L’interesse passivo ha ricaduta sul patrimonio: prima o poi dovrà essere pagato. Una quota di debito

dà origine a un rateo passivo, e quindi nei debiti a breve periodo c’è un rateo passivo di 1’050’000€.

Altro esercizio: Un Tour Operator nell’anno 2017 ha venduto pacchetti turistici per un ammontare di

20’000’000€ (volume d’affari/fatturato annuo di vendita), di cui 19’000’000€ incassati a mezzo banca e

1’000’000€ ancora da incassare. Nello stesso anno, ha ricevuto fatture da imprese alberghiere e di trasporto

per 15’000’000€, di cui 14’000’000€ pagati a mezzo banca e 1'000'000€ ancora da pagare. Al 31/12/17 si

ipotizza un conto corrente bancario attivo.

Rappresentare nel conto economico del ’17 e nello stato patrimoniale al 31/12/17 le ricadute dei

suddetti fatti. Conto economico del TO relativo all’esercizio amministrativo 2017

CNR CPR

Costi per alberghi e trasporti 15’000’000 Ricavi per pacchetti venduti 20’000’000

TOT CNR 15’000’000 TOT CPR 20’000’000

Utile d’esercizio 5’000'000 (S)

Totale a pareggio 20’000’000

Stato patrimoniale del TO al 31/12/17

ATTIVO PASSIVO

Immobilizzazioni Debiti a medio/lungo termine Calcoli sul c/c:

Disponibilità Debiti a breve termine …………..…….

Crediti verso agenzie 1’000’000 Debiti verso fornitori 1’000’000 +19'000’000

Banca c/c attivo (+5’000’000) Tot passivo 1’000’000 -14'000’000

__________

Tot attivo 6’000’000 +5'000’000

Netto

Utile 5’000’000

Totale a pareggio 6'000’000

I ricavi sarebbero 20’000’000€; il TO ne ha incassati già 19’000’000 e quindi ha un credito di

1’000’000€. Dei 15’000’000€ da pagare, ne ha pagati 14’000’000€ e quindi ha un debito di

1’000’000€ nei confronti dei fornitori. Sul conto corrente, oltre agli altri movimenti, avanzano

5’000’000€. 11/4

Riserve

L’eccedenza di profitto normale è detta extraprofitto: può essere utilizzato per remunerare

l’imprenditore del rischio corso, ma gli extraprofitti dovrebbero anche essere reinvestiti

nell’azienda: se si accantonano, si dà luogo a una riserva, pronta a essere utilizzata in caso di crisi o

di diminuzione dell’utile.

Nelle S.p.A. ci sono tre tipi di riserve: quella legale/ordinaria, quella statutaria, quella straordinaria.

La riserva legale/ordinaria è obbligatoria per legge, e consiste nella conservazione del 5% dell’utile.

Se lo statuto della societ&

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A.A. 2017-2018
70 pagine
12 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher steeeegtfo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese turistiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Rocca Giuseppe.