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Estratto del documento

Lo sviluppo è inteso soltanto come un processo di tipo qualitativo focalizzato sull'evoluzione dei rapporti fra imprese e ambiente, a cui talvolta, e non necessariamente, si accompagna una crescita intesa come un ampliamento delle dimensioni strutturali rivolte verso un più efficace adattamento all'ambiente.

Le caratteristiche del modello - una forma post moderna

Un'impresa media del made in Italy è un'impresa che solitamente fa convivere tensioni di diametro opposto: è una sorta di soluzione virtuosa che governa entrambe le visioni. Quest'azienda fa convivere queste 5 tensioni:

  1. Impresa dipendente dall'imprenditore vs impresa autonoma
  2. Management familiare vs management professionale
  3. Organizzazione macchina vs organizzazione bricolage
  4. Ambito di azione locale vs ambito di azione globale
  5. Crescita interna vs crescita esterna

Impresa dipendente dall'imprenditore vs impresa autonoma

Per spiegare meglio questa

tensione è utile confrontare l'artigiano dall'opportunista. L'imprenditore artigiano è il "craftman" (colui che crea e costruisce): l'impresa italiana ha un'origine principalmente artigiana. L'obiettivo della cultura artigiana è quello di creare un prodotto unico con le proprie capacità. Storicamente l'artigiano è colui che sa fare la cosa meglio degli altri -> se io ho lui, allora non ho bisogno di delegare perché quello che ho è il migliore. I collaboratori dell'artigiano sono quindi persone affidabili e non perché sono più bravi. Non è un caso che, generalmente, alla gestione finanziaria amministrativa dell'azienda c'era la moglie o comunque un componente della famiglia. Questa dimensione è alla base della qualità pura del prodotto: se ci sono le crisi, le imprese italiane sono le prime a riprendersi perché non fanno un

Processo di asciugamento ma la famiglia si organizza e magari ognuno prende una busta paga più bassa ma non diminuisce il numero dei componenti. L'imprenditore opportunista è l'"opportunistic" (colui che coglie le opportunità): l'azienda delega solo quelle attività che ritiene routinarie e poco rilevanti; gli individui sono selezionati in base a competenze ed esperienze aziendali. Pag. 94 a 120

Management familiare vs management professionale

Una delle accuse che viene sempre fatta all'impresa familiare è che loro non scremano, nel senso che i figli dell'imprenditore naturalmente vanno a lavorare in quell'azienda; al contrario del management professionale. Impresa e famiglia sono in contrasto e possiamo vederlo dall'immagine qui a fianco.

L'azienda vincente è quella di un mix tra famiglia e impresa: non ha interesse nella finanza, ha una storia, ha dei legami con il territorio e valori da raccontare.

Le imprese familiari hanno un processo lento di crescita ma costante nel tempo perché la propensione al rischio è molto più bassa. Un'impresa vincente deve seguire un mix tra logiche di impresa e di famiglia: se predomina la famiglia si ha l'obiettivo della sopravvivenza; se però predomina l'impresa rischiamo di esporci troppo al rischio e di non durare nel tempo. Ovviamente non c'è un modello perfetto: l'impresa dovrà adattare le sue strategie e caratteristiche in base al suo scopo e mercato di riferimento.

Organizzazione macchina vs organizzazione bricolage

La terza tensione è collegata all'organizzazione (forma organizzativa): il tema è che se ho un'azienda artigiana (macchina), con logiche molto familiari, ho una crescita controllata, ovvero cresce meno ma più lungo nel tempo. Invece, le imprese che hanno la caratteristica "bricolage" sono aziende che hanno una propensione

alla crescita, quindi, se siamo chiamati a fare percorsi di crescita interessante siamo favoriti. Come abbiamo fatto per prima, di seguito sono riportate le caratteristiche dei 2 tipi di organizzazione.

Pag. 95 a 120

Ambito di azione locale vs ambito di azione globale

Le aziende italiane sono molto locali, ma hanno un’esposizione internazionale enorme. Più l’azienda è piccola, più è esposta a livello internazionale (mentre si pensa l’opposto): generalmente, le imprese di piccole produzioni sono caratterizzate sulle specializzazioni flessibili e specifiche operano sulle nicchie: se io lavoro per un certo mercato, non sempre trovo tutti i potenziali clienti in un solo luogo ma devo andare a cercarli anche in altri luoghi e all’estero; ecco perché le aziende più piccole sono più esposte a livello internazionale di altre più grandi.

Nel grafico qui a destra sono riportate delle statistiche del 2006 dove viene

dimostrato che le imprese con basso numero di dipendenti, quindi piccole imprese, sono sì esposte al mercato locale ma anche in particolare all'estero. Crescita interna vs crescita esterna. L'ultima tensione è collegata alla crescita: interna o esterna, dove si annida il concetto di rete. Le aziende che hanno una crescita interna hanno tendenzialmente un modello manageriale e quindi della grande impresa -> prospettiva del modello di consolidamento: devo diventare una grande impresa, dotandomi di meccanismi di coordinamento, di strumenti gestionali e di meccanismo di coordinamento. Il problema è che devo avere le capacità cognitive per sostenere questa crescita. Quale modalità di crescita bisogna usare? Prendendo in considerazione solo il secondo e il terzo quadrante (utile ai nostri fini), è chiaro che se cresco dimensionalmente attraverso linee interne, prima o poi devo spostarmi dal modello imprenditoriale al manageriale, con.

L'introduzione di strumenti gestionali e meccanismi di coordinamento. Se utilizzato una crescita per linee esterne, invece, il business model è costruito su competenze diverse e il problema sarà gestire e governare un contesto che ha grandi complessità -> mi concentrerò quindi su uno sviluppo di "core competence" e di strategie e meccanismi di coordinamento adatti alle varie partnership interorganizzative.

Segmentazione sulla crescita delle imprese

Una possibile segmentazione sulla crescita delle piccole e medie imprese può essere rappresentata come qui diseguito:

  • Mantenimento: imprese rimaste molto concentrate sull'imprenditore (imprese piccole e artigiane); sono imprese che governano, in qualche maniera, i mercati prossimi (vicini nel tempo) perché la capacità governativa cognitiva dell'imprenditore non può andare oltre.
  • Sviluppo: è una fascia con un margine di crescita

epotenzialità significato, pur mantenendo caratteristiche della piccola impresa -> queste sono quelle che chiamiamo le medie imprese. Pag. 96 a 120

  • Consolidamento: imprese che hanno sostenuto tassi di crescita abbastanza significativi; queste sono imprese che tendono a modelli manageriali, ovvero da grandi imprese.

Andiamo ad analizzare in particolare le piccole e medie imprese perché sono quelle che portano più valore aggiunto in Italia. Da un'analisi abbastanza vecchia (2006) ma non irrilevante, si è ricavato che il 53,3% del valore aggiunto in Italia deriva dalle piccole imprese, mentre le medie occupano il 15,6%.

Quando uno afferma che il problema dell'economia italiana è dovuto all'assenza delle grandi imprese, è vero che ce ne sono poche e che il loro ruolo può essere importante, ma non è decisivo nella nostra economia: il valore apportato dalle grandi imprese è infatti solo del 18%.

Il secondo

motivo del perché ci occupiamo di queste imprese è correlato ai territori, specializzazione flessibile e made in Italy: queste imprese vengono chiamate medie imprese o imprese del quarto capitalismo e sono posizionate laddove oggi si genera valore in Italia, ovvero sulla parte Est del Paese. Le caratteristiche di un modello vincente I punti di forza prevalenti all'interno di un modello vincente, di aziende appartenenti al Made-in, sono: - innovazione continua: questo è sì un punto di forza ma può anche essere un limite. Se serve un prodotto standard, le mie postazioni di lavoro devono essere le medesime ma se io adottassi una innovazione continua → diversa per postazione, potrebbe darsi che una cresca più dell'altra e si creano così delle eterogeneità non si è capaci di gestire un prodotto di mass-market per il mercato globale - capacità di personalizzare la risposta sulle necessità del cliente (laricoprono un ruolo cruciale nell'economia italiana per diversi motivi: 1. Ricerca di una nicchia esclusiva: le medie imprese sono in grado di individuare e occupare una nicchia di mercato specifica, offrendo prodotti o servizi unici e differenziati. Questo permette loro di competere con successo anche in settori saturi e altamente competitivi. 2. Qualità e affidabilità del prodotto e dell'assistenza post-vendita: le medie imprese si distinguono per la cura e l'attenzione che dedicano alla qualità dei loro prodotti e alla soddisfazione dei clienti. Inoltre, offrono un'assistenza post-vendita efficiente e tempestiva, garantendo la fiducia e la fedeltà dei clienti. 3. Presidio dei mercati di sbocco e dei processi di acquisto nelle filiere globali: le medie imprese sono in grado di presidiare i mercati di sbocco, sia a livello nazionale che internazionale, grazie alla loro capacità di adattarsi alle esigenze dei diversi mercati e di gestire i processi di acquisto nelle filiere globali. Questo permette loro di espandersi e di competere con successo anche a livello internazionale. Le chiavi del successo delle medie imprese sono quindi la capacità di individuare una nicchia esclusiva, la qualità e l'affidabilità del prodotto e dell'assistenza post-vendita, e il presidio dei mercati di sbocco e dei processi di acquisto nelle filiere globali. Queste caratteristiche le rendono cruciali per l'economia italiana e le distinguono come multinazionalità scalabili, aziende di riferimento dei territori e come aziende appartenenti al IV capitalismo.a prendere decisioni strategiche. 2) Innovazione: le imprese di medie dimensioni sono spesso caratterizzate da un forte orientamento all'innovazione, sia in termini di prodotti che di processi. Sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e di sviluppare soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei clienti. 3) Internazionalizzazione: le imprese di medie dimensioni sono spesso orientate all'espansione internazionale. Sono in grado di competere sul mercato globale e di sfruttare le opportunità offerte dalla globalizzazione. 4) Rete di relazioni: le imprese di medie dimensioni sono solitamente inserite in una rete di relazioni con altre imprese, istituzioni e organizzazioni. Queste relazioni sono fondamentali per lo sviluppo del business e per l'accesso a risorse e competenze complementari. In conclusione, le imprese di medie dimensioni rappresentano un importante pilastro dell'economia italiana. Sono in grado di generare valore, creare occupazione e contribuire alla crescita economica del paese.

L'impresa nei suoi percorsi di crescita misti. Sono interessate a partecipare a eventuali reti di impresa o altre forme cooperative, prevalentemente in chiave di maggiore efficienza.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
120 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kevin_rossato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Crespi Roberta.