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ANALISI DELL’AMBIENTE ESTERNO
5.
Le scelte delle imprese sono condizionate dall’ambiente.
L’ambiente esterno costituisce l’insieme delle forze, dei
fenomeni e dei fattor i che condizionano lo sviluppo delle
imprese assumendo un ruolo fondamentale nella comprensione
del problema strategico.
L’analisi dell’ ambiente esterno è l’attività volta a
raccogliere, selezionare ed elaborare decisioni che consentono
al decisore di disporre di un quadro attuale delle minacce da
fronteggiare e superare delle opportunit à r ilevanti per le
imprese.
L’analisi deve essere condotta considerando:
Il macroambiente
• 37
Il microambiente
•
Il macroambiente è l’insieme delle forze e dei fenomeni che
condizionano ed or ientano le scelte e i comportamenti
dell’impresa. Le var iabili che costituiscono il macroambiente
non sono direttamente controllabili dall’impresa.
Il microambiente è costituito da tutte quelle forze e fenomeni
presenti nello specif ico campo in cui opera. Le forze del
microambiente determinano l’intensit à della concorrenza e
influenzano le prospettive di reddito dell’area competitiva in
cui l’impresa è presente.
Il macroambiente si suddivide in:
Ambiente economico,
• Ambiente demograf ica,
• Ambiente politicoistituzionale,
• Ambiente socioculturale,
• Ambiente tecnologico di base,
• Risorse dell’ambiente naturale
• Ambiente strutturale nazionale
•
Ambiente economico 38
L’analisi dell’ambiente economico ha come obiettivo quello di
individuare e osservare la posizione attuale e i futur i
cambiamenti delle pr incipali variabili che caratter izzano i
macroambienti nazionali e internazionali.
Le forze dell’ambiente economico possono essere identif icate
mediante numerosi indicator i come:
Composizione delle tipologie di produzione,
• Reddito delle famiglie,
• Investimenti,
• Costo del lavoro o del denaro,
• Consumi,
• Tassi di inflazione
•
L’analisi dell’ambiente economico dovrebbe far capire
all’azienda quali sono le prospettive future del sistema
economico nazionale e internazionale, far percepire se si è in
presenza di espansione o di una recessione, indicare
l’evoluzione degli investimenti e del risparmio delle famiglie,
distr ibuzione del reddito.
Ambiente politicoistituzionale
39
L’analisi dell’ambiente politico istituzionale si propone di
individuare l’insieme delle politiche adottate dai governi in
mater ia di attività economica.
I fattor i politicoistituzionali r iguardano le regolamentazioni
governative, settor iali e legali.
L’analisi di questo ambiente dovrebbe permettere all’impresa
di capire quali sono i prevedibili cambiamenti nella politica
economica nazionale e internazionale.
Ambiente naturale
Esso identif ica l’insieme delle dotazioni naturali ( cio è ciò
che c’è nell’ambiente) e dei fattor i specif ici di quell’area in
cui l’impresa si colloca.
Ambiente strutturale nazionale
È composto dai fattor i strutturali, attuali e prospettici dei
sistemi paesi in cui l’impresa ha intenzione di operare.
Var iabili signif icative sono: la dotazione di infrastrutture
f isiche e immater iali del sistemapaese, gli investimenti nel
sistema formativo e nella r icerca scientif ica, grado di
dif fusione della tecnologia. 40
Ambiente socioculturale
L’ambiente socioculturale è l’insieme dei valor i, credi,
tradizioni, linguaggi, stili di vita tipici delle diverse culture,
nonché le modalità organizzative della societ à civile.
L’analisi di questo ambiente consente di identif icare i modelli
culturali prevalenti in un’area e i loro futur i cambiamenti.
La cultura è in grado di influenzare i modelli di acquisti e di
consumo.
Ambiente demograf ico
L’analisi dell’ambiente demograf ico individua le pr incipali
tendenze relative alla struttura demograf ica della
popolazione appartenente al paese dove l’impresa opera o
intende operare. Include tutti i fenomeni che incidono sulla
dinamica e sulla struttura della popolazione in termini di
classi di età, sesso e gruppi etnici.
Ambiente tecnologico
La tecnologia rappresenta una delle var iabili ambientali che
ha maggiormente stimolato lo sviluppo delle imprese e i
pr incipali cambiamenti nella vita degli uomini. L’ambiente
tecnologico viene analizzato soprattutto per la sua incidenza
41
sul vantaggio competitivo e sulle relazioni concorrenziali tra
imprese.
Lo sviluppo tecnologico ha permesso un progressivo
miglioramento sulla produttivit à degli impianti per il
raggiungimento dell’eff icienza produttiva.
Il microambiente
Il microambiente è costituito da tutte quelle forze, fenomeni
ed attor i che influenzano scelte strategiche e le performance.
L’analisi del microambiente mira all’individuazione del campo
di attività nel quale l’impresa intende competere e dei
soggetti con cui l’impresa deve interagire.
Lo studio del microambiente prevede alcune fasi:
La def inizione dei conf ini del campo d’indagine,
• attraverso l’identif icazione del settore e delle ASA.
L’analisi delle caratter istiche strutturali dell’ASA.
• La r icostruzione dei raggruppamenti strategici.
• L’individuazione dei concorrenti.
•
Il settore e l’ASA 42
Il settore è costituito dall’insieme delle imprese che
concor rono nello stesso mercato per la soddisfazione di un
gruppo di consumator i.
Il concetto di settore quindi costituisce uno strumento di
analisi strategica che consente di identif icare un luogo
f igurato dall’offerta.
Per identif icare il settore è possibile procedere attraverso due
cr iter i:
Il pr imo identif ica come appartenenti al settore le
1) imprese che producono lo stesso prodotto e presentano
omogeneità di natura merceologica o tecnologica. Tale
settore è def inito settore merceologico manifattur iero.
Il secondo cr iter io considera le possibili imprese che
2) producono prodotti sostitutivi r ispetto alla soddisfazione
del bisogno stesso. Il settore viene def inito settore
economico.
L’area strategica d’affar i (ASA) viene def inita un modello
tr idimensionale basato su tre dimensioni:
Gruppi di clienti, che rappresentano il chi viene servito
• dall’impresa. Sono individuati in base a var i cr iter i come
le aree geograf iche, le caratter istiche demograf iche, gli
stili di vita, comportamenti d’acquisto.
Le funzioni svolte per i clienti, identif icano le categor ie
• di bisogni che possono essere soddisfatti da un dato bene.
43
Le tecnologie, espr imono modalit à per la soddisfazione di
• determinati bisogni dei gruppi di clienti.
L’ambito competitivo
L’analisi delle dinamiche competitive pu ò essere condotta
sulla base del modello della concorrenza allargata di Porter ,
che propone una pluralit à di soggetti che espr imono specif iche
forze competitive in grado di influenzare la redditivit à e
l’attrattività di un business.
La redditività di un ambito competitivo dipende
dall’interazione di 5 forze:
I concorrenti diretti,
• I concorrenti indiretti,
• I concorrenti potenziali,
• I fornitor i e i clienti.
•
La concorrenza effettiva ( concorrenti diretti)
I concorrenti diretti sono le imprese che producono la stessa
tipologia di beni o servizi che, quindi, sono in competizione
diretta tra loro per acquisire posizioni di mercato pi ù
favorevoli. 44
L’intensità della competizione costituisce uno dei fattor i
pr incipali capaci di influenzare lo stato della concorrenza.
La r ivalità tra imprese concorrenti si pu ò espr imere con:
La competizione basata sul prezzo,
• Incrementi di investimenti per pubblicit à.
•
Situazioni concorrenziali
Concorrenza per fetta: in questo modello esiste un gran
1. numero di venditor i ed acquirenti, nessuno dei quali è in
grado di influenzare il livello dei prezzi.
Oligopolio: è caratter izzato dalla presenza di poche
2. imprese dominanti.
Concorrenza monopolistica: in questo modello esistono
3. molti concor renti e i prodotti sono molto differenziati. I
concorrenti detengono un certo potere di mercato che li
mette in una situazione protetta.
Monopolio: in questo mercato domina un solo produttore
4. a fronte di numerosi acquisti. Queste situazioni non sono
destinate a durare a lungo.
La concorrenza potenziale 45
La concorrenza potenziale si rifer isce alla minaccia che nuovi
competitor i entr ino nel settore e ne alter ino gli equilibr i. Per
fronteggiare tale r ischio, le imprese innalzano le bar r iere
all’entrata.
Le bar r iere all’entrata sono un differenziale di costo a car ico
dei nuovi entranti. La necessit à di dover sostenere questi
costi scoraggia i potenziali concor renti.
Le barr iere all’entrata possono essere di tre tipi:
istituzionali, strutturali, strategiche.
Le barr iere all’entrata istituzionali sono regole, norme e
• forme che limitano l’attivit à dei potenziali entranti.
Esempi sono il copyr ight, i brevetti, le concessioni
amministrative ecc.
Le barr iere strutturali sono poste in essere dalle imprese
• al f ine di migliorare la propr ia posizione r ispetto ai
concorrenti. Le pr incipali barr iere strutturali sono:
Il fabbisogno di capitale. L’ingresso nel settore
A) r ichiede ingenti somme di capitale quindi pu ò
scoraggiare il potenziale competitore.
Le economie di scala. Le economie di scala permettono
B) di ridurre il costo medio ponderato. Le economie di
scala der ivano dal fatto che all’aumentare della
produzione si r iducono i costi f issi e quindi il costo
medio del prodotto. Le economie di scala costituiscono
46
una barr iera importante in quanto i nuovi competitor i,
per competere sul prezzo, sono obbligati ad utilizzare
economie di scala, ma ci ò li espone al rischio di
sottoutilizzazione degli impianti.
La differenziazione. La capacit à delle imprese del
C) settore di differenziare i prodotti costituisce un’altra
importante barr iera.
Il diff icile accesso ai canali di distr ibuzione. I nuovi
D) entranti sono costretti a puntare su prezzi pi ù bassi
per far lanciare il prodotto e ci ò r iduce notevolmente