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PERCHE’ LE IMPRESE NON COLLUDONO PIU’ SPESSO?
la collusione sarebbe una strategia di equilibrio e aumenterebbe i profitti fino al livello di monopolio; allora
perché questo comportamento non si verifica spesso?
CONTROLLO ANTITRUST: rappresenta un vincolo effettivo ai comportamenti delle imprese;
• MERCATO CON UN ELEVATO TURNOVER: l’elevata probabilità che un’impresa esca dal mercato
• offre alti incentivi a deviare da un accordo collusivo;
NON COSTITUISCE EFFETTIVAMENTE UN EQUILIBRIO;
• NON SEMPRE I PREZZI SONO OSSERVATI CON PRECISIONE: possibilità di riduzioni segrete di
• prezzo.
FLUTTUAZIONI DELLA DOMANDA: guerre di prezzo
La domanda di mercato é soggetta a periodi di fluttuazione che non possono essere perfettamente osservati e
che inducono l'impresa a domandarsi se sono causate da una depressione del mercato o se determinate da un
comportamento scorretto del concorrente.
A queste fluttuazioni l'impresa potrà reagire adottando vari tipi di comportamenti: se ritiene che il calo della
domanda é dovuto ad un suo abbassamento generale, l'impresa concorrente otterrebbe il vantaggio di
diminuire segretamente il prezzo in modo sistematico attribuendo la riduzione della domanda alle cattive
condizioni del mercato; viceversa se attribuisce la riduzione delle vendite all'altra impresa inizierà una guerra
di prezzo di durata infinita. Vi è però anche una soluzione intermedia che prevede l'inizio di una guerra di
prezzo per un numero finito di periodi alla fine dei quali le imprese tornano all'accordo collusivo; si verifica
così un equilibrio in cui a fasi di collusione si alternando fasi di guerra di prezzo.
In altri termini, tali guerre sono un male necessario per sostenere l'equilibrio collusivo poiché se non
iniziassero mai l'incentivo a deviare sarebbe troppo forte perché l'equilibrio possa essere sostenibile.
In generale, la collusione di prezzo si osserva più frequentemente quando maggiore é la frequenza con cui le
imprese interagiscono e quando maggiori sono le probabilità di crescita del mercato; viceversa, il controllo
dell'antitrust rappresenta un vincolo effettivo ai comportamenti delle imprese e l'elevato turnover del mercato
offre incentivi a deviare da un accordo collusivo.
CAPITOLO 9: STRUTTURA DI MERCATO
Tanto più la struttura di mercato si avvicina al caso di minima concentrazione tanto più il risultato sarà
vicino a quello di concorrenza perfetta; viceversa con il monopolio.
—> Quanto più è elevata la concentrazione, tanto più è alto il potere di mercato.
MISURAZIONE POTERE DI MERCATO e GRADO DI CONCENTRAZIONE
Quando le imprese hanno pari costi marginali e quindi si ha un modello di oligopolio simmetrico,il potere di
mercato si misura attraverso il (p-c') ed il grado di concentrazione attraverso
margine di profitto unitario
il reciproco numero delle imprese.
Quando però le imprese hanno funzioni di costo diverse le loro produzioni e i costi marginali in equilibrio
saranno diversi e, quindi, il potere di mercato viene misurato attraverso l' "indice definito come
di Lerner"
la media ponderata dei margini di profitto di ciascuna impresa, dove i pesi sono rappresentati dalle rispettive
quote di mercato. (P-c') : p .
Per quanto riguarda la concentrazione, gli indici più usati sono i che rappresentano la
coefficienti Cm
somma delle quote di mercato delle m imprese più grandi.
Una misura alternativa del grado di concentrazione é poi l' "indice che fornisce una misura
di Herfindahl"
migliore, ma che allo stesso tempo é più difficile da calcolare poiché richiede che si conoscano le quote di
mercato di tutte le imprese (mentre l'altro necessitava solo delle quote delle imprese più grandi). Il valore di H
varia tra 0 e 1: più é vicino ad 1 (=1 sola impresa) più é alto il potere di mercato e viceversa.
—> I due indici sono infine legati dalla seguente relazione L=H/Ɛ (dove Ɛ indica l'elasticità della domanda
rispetto al prezzo) che rappresenta una generalizzazione dell'idea che quanto è più elevato é il potere di
mercato tanto più alta é la concentrazione.
Per questi motivi, oltre alle variabili già illustrate (vedi capitolo 1 - I modulo) , il potere di mercato dipende
anche dall'elasticità della domanda, dalla quota di mercato delle imprese e dal livello di concentrazione.
CAPITOLO 10: DISCRIMINAZIONE DI PREZZO
In molti mercati di tipo monopolistico, o dove é comunque presente potere di mercato, le imprese applicano
prezzi diversi a consumatori diversi per lo stesso tipo di bene e/o servizio. Il classico esempio è rappresentato
dalle diverse tariffe impiegate in quasi tutti i settori del trasporto per cui esistono prima e seconda classe sui
treni, classe turistica e business class sugli aerei e così dicendo.
La pratica di fissare prezzi diversi per lo stesso prodotto viene definita discriminazione di prezzo. Dato che
l'obiettivo dell'impresa è sempre quello di massimizzare il suo profitto, essa discriminerà il prezzo di vendita
del bene che produce solo se così facendo riesce ad ottenere un profitto superiore a quello che conseguirebbe
se applicasse un prezzo unico.
PILASTRI DELLA DISCRIMINAZIONE e GRADI DI DIFFERENZIAZIONE
Per attuare la discriminazione i consumatori devono avere una diversa disponibilità a pagare e deve essere
possibile per l'impresa classificarli in base alla disponibilità di ciascuno; in altri termini i consumatori devono
avere una funzione di domanda che mostri diversa elasticità al prezzo.
In secondo luogo i mercati devono essere segmentati, ovvero vi deve essere assenza di mercati secondari per
evitare che i consumatori esercitino l'attività di arbitraggio, cioè la pratica di acquistare un bene per
rivenderlo ad un prezzo superiore.
1° GRADO: Escludendo l'attività di arbitraggio e supponendo che l'impresa sia in grado di differenziare
• il prezzo e di conoscere la disponibilità massima a pagare di ciascun individuo, potrebbe
perfettamente
applicare quella che viene definita discriminazione perfetta che consiste nell'imporre ad ogni singolo
consumatore un prezzo pari al suo prezzo di riserva ( valore massimo che é disposto a pagare). In questo
caso l'impresa espanderà la sua produzione sino a quando il prezzo che riesce ad ottenere sarà superiore al
costo marginale di produzione e la quantità ottima prodotta sarà pari a quella per cui il costo marginale
eguaglia il prezzo: non conviene infatti all'impresa né vendere un'unità in più, perché il suo costo di
produzione supererebbe il prezzo di vendita, né un'unità in meno. Dal punto di vista dell'efficienza il caso
della perfetta discriminazione elimina l'inefficienza causata del monopolio e permette all'impresa di
appropriarsi di tutto il surplus dei consumatori coprendo anche l'area che prima misurava la perdita netta
del mercato; da un punto di vista distributivo, permette al monopolista di soddisfare se stesso e le esigenze
di tutti gli individui che potranno acquistare in base alle proprie disponibilità. Esempi reali di questo tipo di
differenziazione sono rappresentati nelle libere professioni o nelle università statunitensi nelle quali esistono
diversi finanziamenti per gli studenti ammessi ai master. Tuttavia é evidente che il caso della
discriminazione perfetta è alquanto difficile da applicare sia perché presupporrebbe una quantità di
informazioni che molto difficilmente l'impresa possiede, sia perché applicare realmente tale
differenziazione sarebbe piuttosto costoso.
2° GRADO: In altri casi poi, in base alla il venditore ha qualche
differenziazione di secondo tipo,
• informazione sulle diverse preferenze dei consumatori ma non é in grado di osservare le caratteristiche
individuali di ogni compratore; qui é possibile discriminare tra gli acquirenti proponendo un ventaglio di
offerte che possono specificare alcune clausole di vendita oltre al prezzo ( ad esempio alcune tariffe aeree
ridotte che richiedono però che il consumatore trascorra almeno un fine settimana nel luogo di
destinazione); questo tipo di discriminazione é anche nota come "sistema dei prezzi non lineari" e tipici
esempi del suo utilizzo sono dati dalla determinazione del prezzo nel caso di servizi pubblici come acqua,
gas ed energia elettrica. Il caso più semplice di prezzi non lineari é quello in cui si ha l'applicazione di una
tariffa a due parti: una parte fissa che ogni consumatore deve pagare indipendentemente da quanto utilizza
il bene/servizio e una variabile che é proporzionale alla quantità acquistata. Nel caso in cui tutti i
consumatori abbiano la stessa domanda, la tariffa a stadi ottimale che massimizza i profitti prevede che il
prezzo variabile uguagli il costo marginale; viceversa, in presenza di due gruppi di consumatori, quelli che
utilizzano il bene più intensamente pagheranno un prezzo fissa relativamente più alto, ma un prezzo
marginale minore rispetto agli individui che consumano il bene con meno frequenza. importante ricordare
che sono i consumatori a scegliere la propria tariffa, cioè si "auto selezionano" guidati da un percorso
creato apporta per loro.
3° GRADO: Mentre discriminare perfettamente è dispendioso e richiede una mole eccessiva di
• informazioni, é spesso abbastanza evidente che gruppi riconoscibili di consumatori hanno una disponibilità
diversa a pagare: é il caso della differenza tra ricchi e poveri, tra uomini e donne o tra consumatori ad
inizio o fine stagione, per questi é possibile discriminare fissando per ciascun gruppo un prezzo diverso,
attuando così quella che viene definita La differenza fra le elasticità
"segmentazione del mercato”.
delle domande dei due segmenti del mercato, implica che mentre un incremento del prezzo pagato dal
primo gruppo, che presenta un elasticità decisamente inferiore, comporterà solo una lieve decremento della
quantità domandata, una diminuzione del prezzo per il secondo provocherà una espansione sensibile della
domanda. La strategia ottimale sarà dunque quella di diminuire il prezzo nel segmento nel quale vi è una
maggiore elasticità, e aumentarlo nel segmento in cui la domanda è più rigida. Questo tipo di
discriminazione, che corrisponde al terzo tipo, é solitamente più frequente perché più semplice da
utilizzare.Tuttavia, spesso il venditore sa che l'universo dei consumatori é formato da diversi gruppi ma non
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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