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PROBLEMI DI COORDINAMENTO:

Possono esistere problemi di coordinamento tra:

- le varie linee di produzione;

- le varie funzioni aziendali;

- asimmetrie informative;

- dirigenti vs manager: “costi di agenzia”. —> “Problema principal-agent”: problema che sorge quando il

manager attua comportamento opportunistici e si discosta dall’obiettivo di massimizzazione dei profitti dei

proprietari dell’impresa. Tale comportamento può essere ovviato attraverso l’esistenza di contratti

incentivanti per i manager, con la disciplina del mercato del lavoro (l’effetto “cattiva reputazione”

provocata dagli eventuali risultati negativi potrebbe contribuire a finire ai manager gli incentivi appropriati

a comportarsi in modo più corretto), attraverso la disciplina del mercato del prodotto (se la competizione è

molto forte l’impresa non può sopravvivere a meno che non massimizzi i profitti), e con la minaccia di

scalate (imprenditore che potrebbe sostituir i manager qualora ne fosse necessario). 4

STRUTTURA - RAPPORTI - PERFORMANCE

La struttura dell’impresa può essere INTEGRATA o SPEZZATA (costringe a rapporti con altri, può

riguardare tutta l’impresa o singole parti di essa).

Allo stesso modo possono esistere rapporti A MONTE (legato agli input in cui si possono avere situazioni di

monopolio o di oligopolio) o A VALLE (legato agli output: riguarda un prodotto o determinate sue

caratteristiche).

Infine, la performance delle imprese è molto variabile. Le imprese sono diverse le une dalle altre per via della

presenza di ostacoli all’imitazione (brevetti/licenze), conoscenze segrete, scelte strategiche differenti e/o

migliori, cultura e eventi storici.

Le imprese non sono atomi ininfluenti: le azioni di una sono influenzate dagli altri attori coinvolti che

agiscono in modo sia razionale che inaspettato. Ognuna punta ad ottenere un vantaggio competitivo, cioè a

generare extraprofitti.

CAPITOLO 5: MONOPOLIO

CARATTERISTICHE MONOPOLIO

Differenziazione dei prodotti;

• Condizione di non atomicità: una sola impresa

• operante sul mercato;

Barriere all’entrata (vedi cap.1);

• Impresa price maker: capacità di fissare il

• prezzo ottimale che massimizzi i profitti;

poiché p e q sono legati dalla funzione di

domanda, è la stessa cosa per il monopolista scegliere il prezzo ottimale o la quantità ottimale da produrre;

∏ > 0 : capacità di generare extraprofitti —> potere di mercato.

• Pmonopolio (prezzo massimo) > Pconcorrenza.perfetta —> P > C’

• Massimizzazione dei profitti quando l’impresa adotta la regola ottimale secondo la quale R’ = C’. Questa

• implica la regola dell’elasticità: in base all’elasticità della domanda avremo variazioni di prezzo diverse. Il

grado di potere di mercato è inversamente correlato all’elasticità della domanda. L’intercetta mi indica la

massima disponibilità a pagare. (P - C’)/P = 1/Ɛ

DOMANDA ELASTICA DOMANDA ANELASTICA

( 0 potere di mercato) ( massimo potere di mercato) 5

PERDITA NETTA DI MONOPOLIO o PERDITA DI EFFICIENZA DEL MERCATO

Causata dall’aumento dei prezzi: poiché il monopolista stabilisce un prezzo superiore al costo marginale, la

quantità di output sarà inefficiente. La perdita netta (somma della perdita di surplus del consumatore e del

produttore) misura l’entità di questa inefficienza. L’output fissato dal monopolista è inferiore rispetto

all’output ottimale.

La perdita netta di monopolio corrisponde al valore dell’output perduto quando ciascuna unità di tale output

è valutata al prezzo di monopolio invece che di concorrenza.

La quantità di output compresa tra Qmonopolio < Q < Qconcorrenza sarebbe acquistata dai consumatori

se il prezzo fosse compreso tra Pmonopolio < P < Concorrenza, quindi minore del prezzo fissato dal

monopolista.

E’ definita come “perdita di efficienza” poiché tutti quelli cha hanno disponibilità a pagare pari ameno al

costo di produzione non ottengono il bene.

Se il monopolista potesse differenziare i prezzi, fissare dei prezzi extra o vendere ad un prezzo inferiore,

otterrebbe un’altra fetta di consumatori.

DISCRIMINAZIONE PERFETTA: eliminerebbe la perdita netta ma è una discriminazione impossibile: il

* monopolista, per attuarla, dovrebbe applicare un prezzo diverso per ogni consumatore in base alla propria

disponibilità massima a pagare.

REGOLAMENTAZIONE

Come regolamentare un monopolio in modo da eliminare l’inefficienza ad esso associata?

1. Analizzo cosa determina il monopolio e quindi cosa provoca la perdita netta. Ad esempio se è dovuto ad

una legge non aggiornata si potrebbe agire modificandola; o se è legato ad un brevetto si potrebbe agire

modificandone la durata.

2. Costringere il monopolista a fissare il prezzo uguale al costo marginale: P = C’ ( = prezzo di concorrenza)

in modo che la quantità prodotta sia pari a quella ottimale. Tuttavia, potrebbe verificarsi il caso che, a

quel prezzo, il profitto del monopolista sia negativo e quindi sarebbe per lui conveniente cessare l’attività.

Questo poiché, ad un prezzo minore, il monopolista potrebbe non riuscire ad ammortizzare i costi fissi e

a coprire solo i cost variabili; quindi, a men che questo non abbia già ripagato i costi dell’infrastruttura lo

obbligo ad andare in perdita. Questo caso, tipico dei servizi di pubblica utilità, si verifica in presenza di

elevati costi fissi e bassi costi variabili e viene detto MONOPOLIO NATURALE.

3. Dati i problemi della politica di uguagliare prezzo e costo marginale, un’alternativa è quella di imporre

un prezzo pari al costo medio P = Cme in modo da coprire parte dei costi fissi e, quindi, evitare che

l’impresa fallisca. Sotto questo regime l’impresa è forzata a fissare prezzi più bassi compatibilmente col la

necessità di non generare profitti negativi.

4. Se l’impresa genera profitti negativi e quindi fallisce, un’ulteriore alternativa è quella di offrire un sussidio

pari alla perdita. Problemi connessi al sussidio:

- Per ottenere fondi per il sussidio il regolamentatore potrebbe essere costretto ad aumentare le tasse

in un altro settore dell’economia provocando una perdita netta che potrebbe essere maggiore della

perdita che si vorrebbe eliminare; 6

- REGULATORY CAPTURE: situazione in cui un’agenzia di regolamentazione statale creata per

agire nell’interesse pubblico, agisce invece in favore degli interessi commerciali massimizzando il

profitto delle imprese piuttosto che il benessere sociale.

—> I sussidi potrebbero causare inefficienze.

5. RATE OF RETURN: “regolamentazione del tasso di rendimento”: meccanismo per mezzo del quale i

prezzi sono fissati in modo da consentire all’impresa un equo tasso di rendimento del capitale investito (=

annulla i profitti del monopolista). P = C’ + Ɛ Problemi connessi al rate of return:

- Ritardo del regolamentatore: ritardo temporale tra il momento in cui l’impresa riduce i suoi costi e

quello in cui entra in vigore in nuovo prezzo regolamentato che potrebbe provocare all’impresa un

certo guadagno provvisorio;

- Pochi incentivi a diminuire i costi: se l’impresa riduce i costi il prezzo fissato dal regolamentatore

sarà corrispondentemente abbasso lasciato all’impresa lo stesso stesso tasso di rendimento.

- Poca sicurezza dell’aumento della qualità.

—> E’ un meccanismo a bassa potenza. Contrapposto a quello ad alta potenza ( “price cap”) il quale

fornisce forti incentivi a ridurre i costi, ma pochi incentivi ad aumentare la qualità. Inoltre, implica un

alto grado di rischio per l’impresa regolamentata e richiede che il regolamentatore non sia facilmente

condizionabile.

MONOPOLIO vs IMPRESA DOMINANTE

Un monopolio che abbia il 100 % del mercato (= monopolio assoluto) è molto raro, è meglio quindi parlare

di IMPRESA DOMINANTE.

MONOPOLIO ASSOLUTO o PURO: forma di mercato molto rara caratterizzata da una singola

* impresa che detiene l’intero potere di mercato —> unicità di prodotto.

MONOPOLIO NATURALE: forma di mercato in cui vi è un solo operatore che è più efficiente di una

* pluralità di imprese. Ha elevati costi fissi e bassi costi variabili.

MONOPOLIO LEGALE: monopolio basato su leggi che limitano esplicitamente la concorrenza.

* DOMANDA RESIDUA: quota di mercato lasciata all’impresa dominante. Anche se le imprese “piccole”

* in concorrenza perfetta applicano un P = C’ non copriranno mai tutta la quota di mercato, ma potranno

soddisfare solo una piccola parte di esso. La parte di mercato che non è stata coperta viene lasciata

all’impresa dominante.

Se questa quota non è così elevata l’impresa dominante si P = C’

comporterà come se fosse in monopolio: P > C’ DOMANDA RESIDUA

Viceversa, quanto più potenti sono le altre, tanto più la loro

quota aumenta ed il prezzo dell’impresa dominante si

avvicina a quello di concorrenza perfetta. 7

REGOLA DEL PREZZO EFFICIENTE:

La concorrenza è lo strumento migliore per ristabilire l’efficienza allocativa da cui il monopolio, con i suoi

prezzi elevati, tende ad allontanarsi. La regolamentazione, a sua volta, è la migliore alternativa quando, a

causa della presenza di condizioni di monopolio naturale, la concorrenza non è possibile.

Non è detto che il monopolio sia tale per tutto ciò che riguarda l’intera filiera produttiva. Ipotizziamo che la

concorrenza sia permessa in quelle fasi del processo produttivo in cui non siamo in presenza di un monopolio

naturale. Il problema che normalmente si verifica è che queste fasi non possono avere luogo

indipendentemente da quella in monopolio: mettiamo il caso di avere un monopolista che vende servizi ad

imprese operanti in un segmento competitivo del mercato che al loro volta vendono al consumatore finale.

In questi casi diciamo che il monopolista è un COLLO DI BOTTIGLIA a monete e che i suoi servizi

costituiscono un mezzo di produzione essenziale (essencial facility).

Problema: l’impresa a monte può utilizzare il suo potere di monopolio per espandersi a valle acquisendo così

potere di monopolio anche a livello più basso. Se poi riesce anche ad impedire ai concorrenti l’accesso al

mercato, l’impresa a monte è in grado di ottenere il massimo profitto di monopolio. Questo diminuisce il

benessere dei consumatori e quindi quello totale poiché viene pagato un prezzo maggiore per una minore

varietà di prodotti tra i quali

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
14 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessandra_M di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giannoccolo Pierpaolo.