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DI TRASPORTI NON GENERA MAI FLUSSI POSITIVI MA PERDITE]?
L'ANALISI ECONOMICA invece consiste nell'accertarsi che il progetto contribuisca: AL PRODOTTO NAZIONALE NETTO (PNN=VALORE TOT DI TUTTI I BENI PRODOTTI IN UN PAESE) e ad altri eventuali obiettivi di pianificazione della pubblica amministrazione [e quindi serve a capire se la collettività trae vantaggio dalla realizzazione di un investimento nel sistema di trasporto]. Questo perché un aumento degli investimenti (se andati a buon fine) contribuiscono ad aumento della domanda aggregata che corrisponderà ad un aumento del reddito e quindi di conseguenza i consumi, questo perché REDDITO E CONSUMI possono indicare meglio il benessere di una società.
Quindi l'approccio dell'analisi economica è a livello macroeconomico e la variabile chiave da considerare è il VALORE AGGIUNTO SOCIALE.
I METODI UTILIZZATI PER SVOLGERE UN'ANALISI ECONOMICA misuro l'utilità intesa
Come benessere sociale e calcolo il valore aggiunto sociale generato dall'infrastruttura. Confronto tra benefici e costi sociali B ≥ C. Realizzo l'opera B < C. C'è una situazione di inefficienza. Gli obiettivi macroeconomici sono: l'aumento del valore aggiunto nazionale, l'aumento dell'occupazione (in questo caso è importante la natura degli investimenti che può essere fatta anche nel settore del lavoro) comporta anche un aumento dell'occupazione; l'attuazione di politiche redistributive attraverso un calcolo di alcuni valori di disuguaglianza (es. indice di gini) e si misura il valore dell'indice subito dopo la realizzazione del progetto. L'equilibrio valutario e competitività internazionale, tutela ambientale e politica regionale. Ultimo passo dello studio di fattibilità è: L'ANALISI DEL RISCHIO (E DI INSUCCESSO) dove bisogna capire se il progetto sarà efficiente oppure no.
Potrebbe capitare che la domanda e l'offerta effettiva non corrispondano a quella prevista/stimata per colpa di un errore di previsione oppure per eccesso di offerta o di domanda; l'eccesso di offerta può capitare nella fase iniziale di realizzazione del progetto mentre l'eccesso di domanda si può verificare nella fase finale, ad esempio a causa di congestione del traffico (troppi utilizzatori di quel servizio di trasporto/infrastruttura), mancanza di coordinamento tra le nuove infrastrutture e quelle esistenti. 4) FASE IMPLEMENTAZIONE è la fase ex post, cioè che sussegue il progetto. Ed è una fase essenziale perché ci permette di capire quali sono stati gli errori nelle analisi del progetto e come prevenirli in futuro. 9) TECNICHE DI VALUTAZIONE [LESSICO] insieme delle tecniche e metodi finalizzati alla determinazione dell'utilità di un progetto o di una politica. Queste tecniche consistono nell'individuare lePriorità di un determinato territorio e nell'individuare l'opera da costruire e dunque il progetto da realizzare. In generale gli obiettivi da perseguire a livello microeconomico e quindi a livello impresa è la realizzazione del profitto (in generale esso incrementa da una variazione degli investimenti) mentre a livello macroeconomico e quindi a livello di stato e collettività gli obiettivi da perseguire sono il valore aggiunto sociale e il welfare cioè di politiche pubbliche volte a garantire un minimo di redistribuzione del reddito su tutta la collettività, cercando di garantire uno stato di benessere della collettività; (in generale questo avviene da una variazione degli investimenti pubblici che provocano una variazione del reddito disponibile e quindi dei consumi).
A livello sociale: gli investimenti possono generare esterne positive e negative, quelle positive vanno aggiunte ai consumi mentre quelle negative vanno sottratte.
Questo perché ad esempio lo stato in presenza di fallimento di mercato (inefficienza nelle allocazioni delle risorse) farà ricadere il costo a chi produce l'esternalità anziché ricadere sul costo sociale [ESTERNALITÀ NEGATIVA]. Per quanto riguarda l'esternalità positiva essa agisce anche a chi non la produce non dovendo sopportare costi.
10) L'esternalità sono delle situazioni in cui i costi per produrre un bene o i benefici ottenuti dai consumatori ricadono né su chi li produce e né su chi li consuma, questa situazione provoca delle esternalità e implica un'allocazione non efficiente delle risorse sul mercato e per questo ci sono degli interventi.
L'esternalità NEGATIVA: curva di BENEFICIO MARGINALE domanda Q1=quantità esercitata dal mercato, è una quantità inefficiente Q*=quantità socialmente efficiente COSTO MARGINALE SOCIALE: DANNO MARGINALE + COSTO MARGINALE PRIVATO ES. inquinamento:
Genera dei costi per la società e può colpire la domanda che l'offerta.
CHI È FONTE DI ESTERNALITÀ DEVE PAGARE I COSTI CHE L'esternalità negative sono delle situazioni in cui vengono generati dei danni reali (DANNI MARGINALI) per cui se dovessimo considerarli ci troveremmo una quantità diversa da quella richiesta sul mercato. Dunque, la differenza tra COSTO MARGINALE PRIVATO E COSTO MARGINALE SOCIALE (costo marginale privato + danno marginale) rappresenta l'esternalità e quindi è l'imposta che dovrà gravare sui soggetti che producono l'esternalità e questo serve a INTERNALIZZARE l'esternalità per passare da una situazione inefficiente di allocazione delle risorse ad una efficiente. Inoltre, i soggetti possono adeguarsi anche senza far ricadere l'esternalità sul prezzo ma attraverso delle normative.
L'esternalità POSITIVA L COSTO MARGINALE: curva di offerta BM:
beneficio marginale esterno
BENEFICIO MARGINALE SOCIALE: BENEFICIO MARGINALE PRIVATO + BENEFICIO MARGINALE ESTERNO
R1: l'impresa massimizza i profitti al livello di output R1, che è un'allocazione non ottimale
R*: quantità efficiente perché considera l'esternalità
L'esternalità positiva sono delle situazioni in cui vengono generati dei benefici marginali esterni. Se l'imprenditore massimizza il profitto al livello di output R1, ci sarebbe un'allocazione non ottimale delle risorse. Se invece consideriamo l'esternalità che è data dalla differenza tra BENEFICIO MARGINALE SOCIALE (BENEFICIO MARGINALE PRIVATO + BENEFICIO MARGINALE ESTERNO) e BENEFICIO MARGINALE PRIVATO, la quantità di output prodotta cambierà e sarà R*, che rappresenta la quantità efficiente sul mercato. Per internalizzare l'esternalità, lo stato incentiva con dei sussidi, ad esempio a livello industriale sono precisti incentivi
Se si adottano macchinari che rispettano l'ambiente, in che modo lo stato può cercare di influenzare il sistema economico al fine di raggiungere un livello efficiente per la produzione di beni e servizi? Lo stato per intervenire sul sistema economico cerca di influenzare il comportamento dei consumatori e delle imprese affinché i loro comportamenti tengano conto della presenza delle esternalità. Questo processo prende il nome di internalizzazione dell'esternalità e può avvenire attraverso vari rimedi:
- RIMEDI PRIVATI: tra i rimedi privati non interviene la pubblica amministrazione ma c'è un vero e proprio accordo tra la parte danneggiata e la parte danneggiante, quindi le due parti si metteranno d'accordo al fine di internalizzare l'esternalità prodotta.
- NORME E CONTROLLI DIRETTI: la pubblica amministrazione introdurrà delle norme e controlli diretti per influenzare il comportamento delle imprese e dei consumatori.
Ad esempio, il prezzo del carburante può essere determinato dalla formula P = C + π + T, dove P è il prezzo, C sono i costi, π è il profitto e T è la tassa/imposta. Questo è un esempio di rimedio che può essere adottato per internalizzare l'esternalità.
normative modificando il comportamento dei soggetti senza l'uso di criteri economici ma appunto attraverso l'uso di norme e controlli.
3) IMPOSTE E SOVVENZIONI: si applicano imposte su chi genera esternalità negativa e si incentiva attraverso delle sovvenzioni.
4) PERMESSI NEGOZIABILI: si influenza il comportamento del soggetto che deve svolgere l'attività di trasporto fissando un LIMITE DI EMISSIONE. Questo permette di tenere sotto controllo le emissioni che sono ritenute come un permesso ad inquinare. Questo sistema funziona con la distribuzione di un quantitativo massimo di emissioni per poi essere negoziate o scambiate tra gli operatori.
11) ESTERNALITÀ E TRASPORTI Nel settore dei trasporti l'esternalità è molto frequente ed è importante cercare di ridurre l'impatto di tale inquinamento sull'ambiente. Dunque, l'esternalità viene corretta influenzando il comportamento dei soggetti facendo leva sulla domanda.
(e quindi modificando il prezzo)A causa della grande varietà di esternalità sui trasporti non è facile trovare una corretta politica, e possono essere distinte in:
ESTERNALITÀ UMANE es. incidenti stradali
ESTERNALITÀ AMBIENTALI es. l'inquinamento atmosferico
ESTERNALITÀ ECONOMICHE es. congestione del traffico
Ci sono due strumenti per internalizzare l'esternalità:
- STRUMENTI ECONOMICO-FISCALI che hanno l'obiettivo di influenzare il comportamento dei soggetti economici attraverso una variazione del prezzo da pagare
- STRUMENTI NON FISCALI che tendono ad influenzare il comportamento dei soggetti economici senza agire la variabile prezzo.
12) IL TRASPORTO: INDUSTRIA E GLOBALIZZAZIONE
Lo SPAZIO nell'economia è considerato sia una RISORSA (ECONOMICA E NATURALE) che una DISTANZA, economica perché può essere produttiva economicamente (appunto attraverso il servizio dei trasporti). Le aree geografiche tra loro
hanno degli SQULIBRI sia economici in quanto ladistribuzione del reddito non è omogenea e che territoriali (ad esempio alivello di clima, pianura, collegamenti stradali?) per cui alcuni spazipossono essere privi di infrastrutture, ed è qui che interviene l’economiadei trasporti e a globalizzazione.
QUANTO PESA IL TRASPORTO SULL'ECONOMIA?
Il trasporto sul sistema economico è importante sia a livello quantitativoper lo sviluppo economico e sociale di un paese e sia a livello strategico.
Per quanto riguarda lo sviluppo quantitativo andiamo ad analizzare ilPIL/VALORE AGGIUNTO DI UN PAESE, dunque è importante investire neitrasporti perché aumenta il PIL in qua